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Dax di Nana Malone


Care lettrici, vi parlo del romanzo Dax secondo volume della serie The Player di Nana Malone, edito da Hope edizioni. Ogni libro ci parla di un fratello diverso e di uno sport diverso...
Titolo: Dax
Serie: Il giocatore vol.2
Autore: Nana Malone
Editore: Hope edizioni
Genere: Sport Romance
Data: 9 febbraio

La serie Il giocatore
Vol. 2 Dax
Vol. 3 Echo
Vol. 4 Fox
Vol. 5 Ransom
Vol. 6 Cage
Soldi, potere, prestigio e... guai.
Pecora nera della famiglia Coulter, Dax è un donnaiolo dai modi discutibili, tanto che persino i suoi stessi familiari lo vorrebbero rinnegare.
Quando la sua carriera di giocatore si trova in pericolo – e rischia anche di perdere la sua fetta di eredità – Dax capisce che è giunto il momento di darsi una regolata. Purtroppo però l’unica persona che può aiutarlo ha gambe lunghissime, curve mozzafiato ed... è la sorella del suo migliore amico. Dax è sicuro di riuscire a concentrarsi sul gioco e non sulla bella ragazza che gli sta dando una mano. O forse no?
Asha Wix è abituata a seguire tutte le regole e con una famiglia come la sua non è facile. Quando le viene data la possibilità di cambiare la reputazione del cattivo ragazzo del football, Dax Coulter, capisce di avere un’occasione unica per poter avere successo nel suo lavoro e non esita ad afferrarla. Asha, però, non è del tutto contenta, visto che quel ragazzaccio sexy le ha fatto venire la tentazione di infrangere tutte le regole.

Ero molto curiosa di leggere il secondo volume della serie, ma in realtà aspetto con impazienza tutti i volumi di questa numerosa famiglia di sportivi. Nana Malone ha ideato delle storie semplici che ruotano tutte intorno a questa famiglia dalle alte aspettative verso i figli. Il nome Coulter ormai è una garanzia, è quello che fa parlare i giornali.
Anche in questo romanzo lo sport ha comunque una parte di spicchio e assisteremo a qualche partita, trasferte e momenti con la squadra in quanto Asha e Dash si incontrano proprio sul posto di lavoro visto che lei deve rilanciare la sua immagine di donnaiolo impenitente.
Il libro scorre velocemente nonostante io non sia una grande appassionata della terza persona, ma posso dire che anche in questo romanzo l'autrice con semplicità è riuscita a trasmettermi le sensazioni e le emozioni dei personaggi.
La storia di Dax e Asha se vogliamo è più semplice e diretta rispetta al precedente volume, si tratta sempre di una passione che si accede quasi al primo sguardo anche se combattuta, però non ci sono chissà che scheletri nell'armadio da scoprire e indagare. Tutt'altro l'autrice si concentra su i due personaggi che si svelano e si conosco.
Sono una grande appassionata di romanzi complicati, tormentati, con i problemi più grandi di una montagna che non si risolvono fino alla fine eppure ho apprezzato questo libro della Malone perché a volte si ha bisogno anche di leggere romanzi più leggeri dove ci si concentra solo sullo sviluppo della relazione e dove gli intoppi non siano ostacoli insormontabili. L'ho apprezzato di più forse perché mi sono affezionata da subito ai personaggi, soprattutto a Dax che è una pecora nera solo a parole perché alla fine è tenerissimo.
In realtà Hasha e Dax sono molto simile nel senso che anche se lei è una brava ragazza a tutti gli effetti e lui una pecora nera, entrambi provengono da famiglie forti, carismatiche dove è facile restare in ombra. Entrambi cercano l'approvazione della famiglia, cercano di ritagliarsi uno spazio tutto loro conquistato per quello che fanno e non per il loro cognome. 
Se l'autrice avesse aggiunto qualche approfondimento in più sulla psicologia di Dax soffocato dalla sua onnipresente famiglia sarebbe stato molto più bello, ma in realtà anche in questo volume ci sono giusto un paio di battute del nonno, ma niente di così invalidante.
Invece questo è di fatto il problema centrale un pò di tutti i giovani di questa famiglia, in particolare poi Dax giocando a football come suo nonno avrebbe dovuto risentire maggiormente di questa pressione.
Ma ecco non leggo Nana Malone per trovarci certi approfondimenti, certo se presenti avrebbero reso la lettura a mio avviso più gradevole. Poi non è che non ci sta è che l'autrice ce lo racconta di volata in un paio di righe e invece sarebbe stato più efficace mostrarlo in determinati momenti.
Il libro resta comunque una piacevole lettura e ora non vedo l'ora di leggere la storia di Echo.

Fabiana



Il barbaro di Roma di Adele Vieri Castellano - Blog tour Il leone di Roma

Oggi partecipiamo al blog tour per promuovere la nuova uscita di Adele Vieri Castellano: Il barbaro di Roma... e per l'occasione abbiamo rispolverato i vecchi titoli di questa meravigliosa serie, che non potete assolutamente perdervi.

Titolo: Il leone di Roma
Autore: Adele Vieri Castellano
Genere: Romance storico
Editore: Amazon Publishing
Data di uscita digitale e cartaceo: 
Link order: https://amzn.to/37inzdS

Serie: 
- Roma 39 d.C. Marco Quinto Rufo
- Roma 40 d.C. Destino d'amore
- Roma 42 d.C. Cuore nemico
- Roma 46 d.C La vendetta del serpente
- Il leone di Roma
- Il barbaro di Roma
Roma, 50 d. C. Massimo Velerio Messalla è nobile di nascita, colto per educazione e guerriero per scelta, ma la sua libertà sta per finire: il padre gli impone di sposarsi, per garantire una discendenza alla stirpe dei Valeri. 
Ottavia Lenate è una giovane inquieta e curiosa, appassionata di scienza e astronomia, che desidera la conoscenza, non un marito, specie non un ruvido e affascinante come Messalla, l'uomo a cui scopre di essere destinata.
Massimo e Ottavia così forzati in un'unione decisa da altri, finchè il Fato non li porterà ad Alessandria d'Egitto. In quella terra arida, sterile come l'anima di Messalla e ricca di tesori nascosti come lo spirito di Ottavia, una terribile minaccia in arrivo del passato metterà a rischio tutto ciò che Massimo, il leone di Roma, ama e vuole proteggere.

Prima di parlarvi del Romanzo, vi lascio un approfondimento sul personaggio di Valerio Messalla!

Nome completo: Massimo Lucio Valerio Messalla
Nato a: Roma il 1 agosto del 20 d.C., giorno della festa di Marte Ultore, lo stesso giorno di nascita dell’imperatore Claudio
Gens: Valeria
Padre: Gaio Valerio Messalla - Madre: Lucia Aurelia
Capelli: neri
Occhi: azzurri
Segni particolari: cicatrice sulla guancia sinistra
Colore preferito: giallo
Metallo: quello del suo gladio
Portafortuna: un sesterzio d’argento
Ascendente: scorpione

Nato a mezzogiorno in punto il 1 agosto in una villa sul Celio nel momento più caldo dell’estate, quando il sole elargisce a piene mani il suo calore e la spinta vitale. In lui coesistono forza, coraggio, generosità.
Magnanimo, espansivo, con un’apparente sicurezza che in realtà non corrisponde alla sua realtà interiore, più ostentata che vissuta. Possiede una natura indipendente, dice sempre quello che pensa anche se, nel farlo, può tradire una certa condiscendenza e superiorità. Ma in lui anche la superiorità è un pregio: gli consente di restare fermo, deciso, poco influenzabile.
Fin dalla fanciullezza ha dimostrato una propensione alla filosofia, ha studiato retorica e diritto, è entrato a otto anni nel collegio dei Salii, uno dei collegi sacerdotali più importanti di Roma dedicato al Dio Marte. Si racconta che un giorno ognuno dei piccoli sacerdoti avesse lanciato, durante un rito, una ghirlanda di fiori sull'ara di Marte: solo la sua si posò sul capo del dio, le altre finirono a terra.
A quindici anni assume la toga virile e si fidanza con Domizia, il suo grande amore.
È un uomo dotato di una forte carica seduttiva, è conscio del potere della propria bellezza ma non la usa mai come arma o per sfruttare. Conquista con un mix di inestricabile fascino interiore ed esteriore. Brillante, carismatico, provocatore; dotato di un’intelligenza spiccata e di memoria eidetica, è nato per brillare in qualsiasi campo venga messo alla prova. Possiede un cuore generoso e la consapevolezza del proprio valore, sa di appartenere a una stirpe di uomini gloriosi, è cosciente della natura divina racchiusa in sé e in ogni essere umano.
Marte è il suo protettore e lui è altrettanto volitivo, la fiamma del suo coraggio arde vivace, è impulsivo, passionale e istintivo ma nel fondo del suo cuore è tenero, fedele e ama profondamente, tanto che pensa di averlo fatto una sola volta nella vita.
Corre dei rischi, la sua vitalità viene dall’istinto e dal coraggio. L’istinto non è guidato dall’intelletto e il coraggio viene dalla sua generosità e dal fuoco che arde in lui. Non gli importa di correre dei rischi e la vitalità lo spinge ad accelerare i tempi, a “bruciare” le tappe. Ma in lui c’è anche un lato riflessivo, meditativo anche se il suo segno zodiacale è quello del comando: assume le proprie responsabilità ed è un punto di riferimento per i suoi legionari.
Ama il giorno, il sole, la luce, ma la notte è sua sorella e considera le stelle compagne inseparabili della sua esistenza.
Profondamente legato alla famiglia, a causa dal forte rispetto che ha verso i valori tradizionali, Roma e i genitori, soprattutto il padre, visto che ha perso la madre in giovane età. Il rapporto con Gaio Valerio, anche se un tempo è stato conflittuale, ora è improntato su basi solide poiché ne rispetta l’autorità.
Dentro di sé dice: “Io amo per sempre” e quel sentimento è legato indissolubilmente alla sessualità, a causa della forte carica vitale che palpita in lui. È un esteta, guarda alla bellezza e all’eleganza in ogni campo. È fedele: una volta fatta la sua scelta, vivrà con la persona che ama e con lei crescerà i suoi figli, desiderati, curati, protetti.        
            
Dopo tanti anni sono tornata a leggere un romanzo di Adele e devo dire che sono rimasta letteralmente stupita.
La prima volta che l'ho letta era per me una perfetta sconosciuta, era il lontano 2013 e ricordo ancora che comprai quel romanzo per un solo e unico motivo: era ambientato a Roma.
Sono un'appassionata di questo periodo storico, sono romana, abito a Roma e sono sempre andata fiera delle mie origini e della città in cui vivo che trabocca di storia, per cui i libri di Adele sono stati una calamita.
Ritorno a leggere di Roma dopo tanti anni e di nuovo Adele mi ha stregato e rapito. Ha questa eccezionale bravura di coniugare il rosa in una chiave storica che non appesantisce le vicende ma al contrario riesce a renderle perfettamente incorniciate in quell'epoca ormai andata.
Nel leone di Roma il suo linguaggio ricco riesce  a descriverci quell'epoca come se fossimo reali spettatori delle vicende. Adele è stata così eccezionale che mi sono rivista camminare per le intricate vie di una Roma di quasi 2000 anni fa. Ha abbattuto palazzi, chiese e fontane barocche, marciapiedi, superstrade, automezzi ed è rimasto il fascino di una Roma antica che ha resistito più di 2000 anni ai cataclismi fisici e umani che si sono susseguiti; il Tevere che taglia la città affacciandosi sul mare di Ostia, il tempio di Vesta, il circo Massimo, le strade del foro... fino ad arrivare addirittura sotto casa mia alle pendici del Tuscolo. Mi ha fatto fare un excursus completo della mia città in una chiave che ha la magia del tempo andato, mi ha fatto venire una tale nostalgia che me la sono addirittura sognata e avrei voluto risvegliarmi tra le strade di quel tempo e non in quelle caotiche di oggi.
La ricercatezza nei costumi, nelle espressioni, negli oggetti rende tutto più vivo e reale ed è quello che, a mio avviso, dà a questo romance storico quel di più tale da renderlo superiore a tanti altri romanzi del genere dove si ha appena un pizzico di storia e tanto tanto rosa, così tanto da perdere i contorni di un periodo... qui invece è tutto l'opposto, una precisione che non lascia scampo, che ti trascina e ti tiene lì a Roma, e non vorresti essere altrove perché non si può poi fare a meno di rimanere incantati da Massimo Valerio Messalla e la giovane Ottavia. 
Alla bellezza dell'epoca, solitamente poco trattata per un romance storico, si aggiungono dei personaggi accattivanti: Massimo e Ottavia.
Massimo è un soldato, un uomo rude e ferito fuori, intellettuale e acuto dentro. Massimo mi ha catturato subito nella sua rete con la sua dedizione alla patria e ai compagni d'arme. Il nostro coraggioso condottiero nasconde un cuore ferito che lo porterà a concentrarsi maggiormente sulla parte razionale della vita, piuttosto che sui sentimenti. Nel corso del libro verranno fuori diversi lati del carattere di Massimo: da quelli più pungenti a quelli dolci. Proprio a lui è dedicato il prologo scritto in prima persona che da modo di avvicinare il lettore al personaggio e di comprendere le sue scelte passate e quelle che compirà in seguito.
Accanto a Massimo c'è Ottavia, personaggio che ho particolarmente apprezzato. Finalmente la protagonista non seduce con la sua incredibile bellezza, sebbene proprio brutta non sia, ma con il suo sguardo acuto e la sua intelligenza. Avere un cervello e una rapidità di pensiero per una donna in quell'epoca non era di certo un vantaggio. Ottavia non aspira al matrimonio o alla maternità, ma il suo più grande desiderio è la conoscenza. 
Ottavia è una giovane donna di diciassette anni, dotata di saggezza e di una curiosità senza limite, che la porterà spesso a mettersi nei guai. Nonostante la grande conoscenza si avverte in Ottavia, come è giusto che sia, quella timidezza e innocenza tipica della sua giovane età. Questi aspetti un po' contraddittori non hanno fatto altro che aumentare la mia simpatia nei suoi confronti. Sicuramente Massimo e Ottavia non sono perfetti in quanto entrambi commettono degli errori. 
Sia Massimo che Ottavia dubitano delle loro emozioni e impiegheranno del tempo per scoprire l'amore in un matrimonio imposto. Ciò che ho molto apprezzato è stato sicuramente il fatto che l'amore tra Massimo e Ottavia non sembra sbocciare nel cuore ma nella mente dell'altro. I pensieri e l'intelletto possono essere ancor più seducenti di un corpo ben fatto.
Non voglio dirvi di più di loro e della loro storia che seppur mi ha colpito e mi ha tenuto incastrata nelle pagine è sempre quello che noi lettrici amiamo leggere nei romanzi rosa, Adele è stata bravissima a saperla incastrare in un periodo romano che forse per molti lettori non rappresenta un periodo storico appetibile come contesto romance, ma voglio farle i miei complimenti per il modo in cui questa storia è stata descritta, per la cura e la dovizia dei particolari, per quella ricchezza che ha sapientemente trasmesso frase dopo frase nel romanzo, rendendolo a tutti gli effetti un mio indimenticabile!
Un libro che non posso fare a meno di consigliare a tutti!
Complimenti Adele, aspetto il prossimo libro su Roma e vi saluto con un pezzo che descrive la mia città com'era a quel tempo con gli occhi della giovane Ottavia:

La via che imboccò a settentrione del Palatino conduceva al Foro. Ottavia aveva imparato a orientarsi nella ressa notturna di carri, contadini e commercianti che avevano il permesso di circolare nella capitale solo dopo il tramonto. Roma era una città viva anche di notte: le strade erano affollate, i banchi di cibo vendevano come di giorno, le taverne pullulavano di gente interessante. Ottavia scivolò disinvolta nella calca, sapendo che il suo abbigliamento la identificava come un monello vestito di stracci col volto imbrattato di cenere e lerciume. Attraversò un incrocio di insulae più malandate di quelle che sorgevano ai piedi del Quirinale, eccitata e dispiaciuta perché quella era la sua ultima notte di libertà, così si avventurò più lontano del solito e imboccò uno dei vicoli che portavano al Campo Marzio.
Voleva vedere il mausoleo del divo Ottaviano Augusto, raccogliersi per qualche momento davanti al monumento funebre. Dopo una svolta, si trovò di fronte l’insegna dipinta di rosso di un lupanare. L’ingresso era illuminato da alcune lucerne appese a grappolo e, sulla soglia, una fanciulla vendeva i suoi seni nudi. Le sorrise mostrandole la mercanzia; Ottavia la ricambiò con un cenno divertito, come se fosse davvero un ragazzino pronto per la sua prima esperienza. Girato l’angolo, davanti alla bottega di un libraio greco, faceva ressa un gruppo di uomini, così si avvicinò incuriosita. Il mercante tentava di calmare una donna, di allontanarla dal tavolo su cui aveva esposto una serie di rotoli speciali. Lei lo respinse e, dopo qualche passo verso la merce di un fruttivendolo, fece partire una raffica di melagrane, pere e noci. Tra le urla e gli strepiti della folla Ottavia cambiò strada e quando fu certa di aver fatto una deviazione abbastanza ampia, inspirò per calmarsi. Alla sua destra c’era il porticato fitto di botteghe che vendevano ogni genere di conforto agli spettatori del Circo Massimo. Decise di proseguire sotto le arcate. Non era del tutto buio lì, qualche rivendita era ancora aperta e illuminata. Poco più in là c’era un asino, stracarico di otri di pelle, e lì vicino stava una giovane donna dai rigogliosi capelli neri con la fusciacca rossa intorno ai fianchi, che la connotava come una lupa. L’uomo davanti a lei stava contrattando il prezzo. Quando trovarono l’accordo, si diressero dalla sua parte. Stare a osservarli mentre la lupa sbrigava le sue faccende con quel tipo vigoroso sarebbe potuto essere istruttivo ma, per quella notte, pensò di aver già vissuto abbastanza, così salì la ripida scalinata che portava ai vomitorii, l’unica via per evitare la coppia. Un attimo per dominare le sensazioni, l’odore di umidità, delle pietre, e fu di nuovo all’aperto, sulle gradinate vuote all’interno del Circo. 

Fabiana e Claudia

Se vi va di partecipare al giveaway per provare a vincere una delle 11 copie autografate de Il Barbaro di Roma

-->𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙖𝙜𝙞𝙣𝙖 𝙖𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 Adele Vieri Castellano - AVC Historiae
--> 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐚𝐥𝐥 𝐩𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐥𝐨𝐠 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐁𝐓
--> 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭 𝐅𝐚𝐜𝐞𝐛𝐨𝐨𝐤 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐚𝐩𝐩𝐚

Recensione: Torna da me per sempre di Mia Sheridan

Care Cercatrici, oggi vi parlo di "Torna da me per sempre" di Mia Sheridan, edito Newton Compton.

Titolo: Torna da me per sempre 
Autore: Mia Sheridan
Editore: Newton Compton
Genere: Romance contemporary 
Pagine: 236
Costo ebook: 4,99
Uscita: 12/07/19

Trama:
Tenleigh Falyn lotta ogni giorno per la sopravvivenza, nella povera cittadina di provincia in cui vive insieme alla sorella e alla madre malata. Il suo sogno è quello di vincere una borsa di studio assegnata dall'impresa locale al migliore studente. Per Tenleigh significherebbe sfuggire alla miseria e lasciarsi la sofferenza alle spalle.

Anche Kyland Barrett vive tra le colline e si impegna duramente, nonostante la fame, la solitudine e tutte le difficoltà, per accedere alla borsa di studio. 

Sono entrambi determinati e non hanno alcuna intenzione di complicare le cose affezionandosi l'una all'altro, ma un momento di intesa è destinato a cambiare tutto. Che cosa succederà quando solo uno di loro avrà la possibilità di andarsene? Troverà il coraggio di voltare le spalle al proprio cuore?

Mia Sheridan è una scrittrice bestseller di «New York Times», «USA Today» e «Wall Street Journal». La sua passione sono le grandi storie d’amore. Vive a Cincinnati, nell’Ohio, con il marito e quattro figli.

Recensione:
Ho avuto modo di conoscere questa autrice, con la storia di Leo e Evie che è stata pubblicata in due libri  "Se non torni sto male" dal pov di lei. "Torno sempre da te" il secondo volume dal pov di lui, e mi sono piaciuti entrambi i punti di vista. 
Ma mai quanto ho amato "Dimmi che sarai qui" o meglio conosciuto come Archer's Voice, una storia semplicemente meravigliosa e indimenticabile. Purtroppo sia i primi due che la storia di Archer e Bree sono stati penalizzati da un editing non ottimale e da un dirty talking che ho trovato in qualche scena veramente pesante e eccessivo. Non avendo però letto le storie in inglese non posso dire se è per colpa della traduzione o meno. 

Adesso dopo tre anni finalmente la Sheridan arriva di nuovo in Italia con "Torna da me per sempre" titolo in lingua: Kyland
La serie Signs of love è formata da libri autoconclusivi che a parte la dilogia si possono leggere senza seguirne le date d'uscita

Leggerla è stato come ritrovare una vecchia amica che sa come incantarti con le sue storie e i suoi straordinari personaggi. Dopo anni mi ha riconfermato la bravura di questa autrice, con uno stile con il quale riesce ha trasmettere profonde emozioni così ricchi di pathos e intrise di un amore indistruttibile che resiste alle vicissitudini più crude. Le tematiche scelte dalla Sheridan sono veramente forti, come la povertà, l'abbandono, le violenze, gli abusi fisici e psicologici, la solitudine e tanto altro.

Dennville, in Kentucky, una parte dei monti Appalachi che farebbe impallidire tutti i bassifondi urbani, dove la disperazione è un luogo comune tanto quanto le querce, e la disoccupazione è la regola più che l’eccezione.

Ky e Ten è  una coppia che sfonda il cuore e lo stomaco per le miriadi di emozioni che danno. Tenleigh è una ragazza dolce pura e tenace, Kyland è un ragazzo straordinario con un cuore immenso che saprà far innamorare di sé ognuna di noi.

Entrambi condividono una dolorosa realtà, come una povertà fra le più misere e spietate, dove l'unica speranza che ti aiuta a tirare avanti e sopravvivere è quella di poter scappare da Dennville a ogni costo.
E per entrambi l'unica opportunità per andare via è quella di poter vincere la borsa di studio per il college. Due ragazzi che vogliono raggiungere a ogni costo un obbiettivo. Quello di vincere è lasciarsi Dannville alle spalle per un futuro migliore e non tornare mai più.  Un'opportunità di riscatto contro la fame costante e  il freddo che gela le ossa d'inverno. Niente più miseria e disperazione.
Chi perde? dovrà trovare un'alternativa alla sopravvivenza.
Ma se l'amore fra i più profondi tocca l'animo di Kyland e Tenleigh cosa può succedere? Chi avrà assegnata la borsa di studio riuscirà a partire e lasciarsi alle spalle tutto e tutti?.

A volte la mia vita mi sembrava così piccola. E mi chiedevo perché a noi, a cui erano state date vite così piccole, toccasse comunque avere dei dolori così grandi. Mi sembrava ingiusto

Un'intensa storia d'amore e al tempo stesso tenera ma sopratutto dolorosa. Raccontata in prima persona dai pov di entrambi i protagonisti. Due ragazzi che credono che un sentimento come l'amore sia qualcosa da rifuggire, perché prima o poi chi ami, o ti abbandona o ti rende debole.

«Vedi, Tenleigh, tuo padre se ne andò quando avevi tre giorni e questo fa male perché non ha voluto conoscerti. Ma mia mamma, lei mi conosceva. Sapeva che l’amavo. E se ne è andata comunque».

Ma l'amore quello vero, profondo, altruista è pronto a qualsiasi sacrificio, può arrivare in modo imprevisto e inaspettato.
Loro non lo cercano, non lo vogliono e non pensano che possano meritarlo. Ma il miracolo dell'amore può arrivate pure in posto saturo di disperazione e povertà, come a Dennville negli Appalachi in Kentucky e questo potrebbe essere solo l'inizio di un sogno o una parte di esso.

Una volta lì avevo visto solo disperazione e povertà in Appalachia non mancavano dolore e fatica, ma in quel momento, camminando mano nella mano con Tenleigh, ciò che vidi fu la bellezza selvaggia della foresta che tornava in vita dopo il lungo inverno.

Ringrazio la Newton per aver ripreso la serie Signs of love interrotta in Italia della straordinaria Mia Sheridan, che ha saputo emozionarmi e commuovere una volta in più.
Sono sicura che la storia di questa formidabile coppietta saprà conquistarvi se solo gliene darete la possibilità. Io li ho adorati e avrei voluto leggere ancora pagine e pagine  per la poesia che è il loro amore. Preparatevi a soffrire con loro e per loro, varrà la pena ogni lacrima e ogni sospiro che riusciranno a strapparvi durante la lettura, fino al culminare a un epilogo strepitoso!
Un bacio e  alla prossima.


Virgy

*Copia Arc fornita dalla Ce

Recensione: #2 La doppia vita di Amy Bensen Infinite possibilità di Lisa Renee Jones

Carissime, oggi vi parliamo del II capitolo di  #2 La doppia vita di Amy Bensen - Infinite possibilità scritto da Lisa Renee Jones ed edito da Newton Compton.
Pronti a rincontrare Amy?

(Qui recensione)
#1 La doppia vita di Amy Benson Fuga dalla realtà


Titolo: La doppia vita di Amy Bensen. Infinite possibilità
Autore: Lisa Renee Jones
Editore: Newton Compton
Costo: 5,99
Pagina: 184 pag
Genere: Erotic Suspense

Trama: 
Dall’autrice bestseller di New York Times e USA Today

Segreti e bugie. Sono dappertutto: la perseguitano, la tormentano. Tra tutti i suoi problemi, lui è sempre stato la sua via di fuga, la sua passione. L'unica persona di cui sia riuscita a fidarsi in sei anni. E invece anche lui le ha fatto mettere in dubbio la sua fiducia, ferendola profondamente. Ma come gli ha detto già in passato, si sente ferita, non distrutta. È pronta a lottare e non solo per la sopravvivenza. Sta lottando per la verità e finché non l'avrà trovata non si fermerà davanti a niente e nessuno, neppure per lui.

Biografia:
Lisa Renee Jones
è autrice dell’acclamata Inside Out Series, che sarà presto una serie TV. Con le serie Tall, Dark and Deadly e La doppia vita di Amy Bensen è stata diversi mesi in classifica su New York Times e USA Today. Da quando ha iniziato a scrivere nel 2007, ha pubblicato più di 40 libri tradotti in tutto il mondo.

Recensione:
Ed eccoci al secondo capitolo della doppia vita di Amy Benson di Lisa Renee Jones, Amy è in fuga.
Fidarsi o non fidarsi, Liam è l'amore della sua vita, la sua salvezza o un inganno? Queste le domande che si pone questa giovane donna, pian pianino si inizia a scorgere un pezzetto di verità. La forza di volontà e d'indipendenza di questa ragazza mi ha stupita, lei è una protagonista molto forte che non si lascia abbattere o piegare, che reagisce e prende la vita di petto, anche se ha purtroppo molta difficoltà a riuscire a capire di chi potersi fidare e di chi no, perché spesso le persone non sono chi dicono di essere e a ingannarsi ci vuole un attimo, e una fuggitiva questo non può permetterselo, troppo pericoloso.

In qualche modo mi impongono di abbassare la testa sul petto di Liam e scopro il ritmo martellante del suo battito, la prova che è sul proverbiale burrone con me. Con me. Mi piace come mi fa sentire Non sono sola quando sono con Liam.

Anche in questo capitolo la voce narrante è quella di Amy e resteremo col fiato sospeso, ho fatto il tifo per lei, cercavo di disfare le bugie, di capire attraverso i suoi flash back prima di lei. Come si fa a scegliere quando il cuore ha scelto, ma la ragione non è convinta, quando il cuore batte per lui, quando il mondo è di nuovo completo grazie a lui... Ma tutti gli indizi danno torto al cuore. Chi avrà ragione?
Liam,  nonostante all'inizio non si riesce a capire per che squadra giochi mi ha conquistata, ha quel giusto grado di "bastardaggine" e premura, inoltre anche se è un milionario si comporta come un qualsiasi  giovane, lasciando intravedere una fragilità che non avrei pensato...
<< Non mi stai ascoltando, Amy. Ho passato settimane intere senza dormire preoccupandomi per te ora che sei qui non chiederò quello che voglio. Lo esigerò. >>

La storia d'amore di Amy e Liam, si conclude con questo libro, una storia che mi ha anche emozionato, questo romanzo è più piccante rispetto al primo.  Il mistero che tinge di giallo il testo mi ha veramente intrigata. Sono curiosissima del prossimo capitolo che parlerà di una persona che in questo libro è un entità... realtà o speranza?  Non vedo l'ora di scoprirlo nel prossimo volume e finalmente  capire chi sono  veramente i buoni e chi i cattivi ed esattamente cosa c'è sotto...
Avrete capito che mii è piaciuto, l'ho bevuto, scorre che è una meraviglia piena di colpi di scena e di adrenalina ma non posso dirvi di più senza rischiare di rovinarvi la lettura, 
Non consigliato per i più piccini, ma se cercate un libro piccante con una storia concreta, questo fa il caso vostro.

Buona lettura!

Fra
Le Cercatrici di Libri

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Nuova collaborazione!!

Carissimi lettori
iniziamo con oggi la nostra nuova collaborazione con il blog La Bottega dei libri incantati che gentilmente ci ospita sulle sue pagine per darci modo di condividere anche attraverso questo canale le nostre recensioni e i nostri servizi.


Per chi ancora non ci conosce, siamo nati come un gruppo contro la pirateria, un gruppo che segnala offerte di libri, promozioni e ora siamo arrivati a più di 2000 persone che ci seguono.

Abbiamo offerto agli autori/Editori servizi di recensioni, giveaway, interviste e giornata autore.
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Un caro saluto a tutti e buona lettura,
Fabiana
Le Cercatrici di libri


Recensione: L'importanza di chiamarsi Cristian Grei di Chiara Parenti



L’importanza di chiamarsi Cristian Grei
di Chiara Parenti

 

Chiara Parenti scrive per la collana Youfeel di Rizzoli, un nuovo romanzo ad alto tasso ironico.
Se siete alla ricerca di un protagonista maschile affascinante, seducente, emozionante e carismatico… beh non lo troverete qui. Cristian Grei non è come il Christian Grey della E.L.James. Lui è pasticcione, ipocondriaco, divertente, insicuro e a tratti anche infantile.
Il suo Charlie Tango? Un carro funebre.
La sua stanza dei giochi? Una camera piena di console, poster di fumetti e action figure.
Ammetto che io sono amante di uomini decisi perciò Cristian, nella figura romantica, non mi ha conquistata particolarmente ma in compenso l’ho adorato come persona. Un uomo che fondamentalmente è buono e che ha visto la sua vita mutare drasticamente da quando sua madre è morta. Un evento che lo ha traumatizzato e che è anche il motivo della sua ipocondria. Infatti, per Cristian di Campi Bisenzio, ogni trascurabile accenno a stranuti, nei, tosse, sono dei pericolosissimi segnali di malattie assai più pericolose e letali. Conosce la medicina quasi meglio di un laureato.
Chiara Parenti racconta che quattro anni prima, quando conosce Antonella Stasi, detta Little Tony, si presenta al pronto soccorso temendo di essere colto da un infarto del miocardio. Cristian in realtà è sano come un pesce, l’unico problema che ha è un forte attacco d’ansia. Tony, con i suoi modi gentili e un sorriso radioso, riesce a calmarlo ed è subito amore. Resta colpita quando lui le rivela (con un tocco infantile a dire il vero) che “gli fa male il cuore”. Una frase che troverei adatta sulle labbra di un bambino di dieci anni ma che su di lui, e nel contesto, comunque non stona e fa capire ancor di più quanto sia fragile il Cristian Grei italiano.
Il romanzo è incalzante e divertente e tra le donne che lo rincorrano in bagno e che gli si denudano davanti caparbie nel volerlo sedurre, tra le sue goffaggini e insicurezze, la storia prende e prende tanto! Spesso presenti delle metafore con un videogames di invenzione del protagonista, “Osso duro” che in effetti rappresentano molto bene le situazioni di vita vissuta di Cristian. E Antonella Stasi? La Parenti ce la descrive come un medico simpatico, che sa stare al gioco e che ha un cuore buono. Ama Cristian segretamente e lo vorrebbe tutto per sé, ma lo ama così tanto che è disposta anche a rinunciare all’idea romantica che ha su di lui pur di vederlo felice. Perché quando si ama davvero, ciò che conta è la felicità dell’altro, anche se va a discapito della nostra. Una serie di equivoci li allontana e anche se già a metà libro per il lettore è più che chiaro, per i due protagonisti non è affatto solo un’amicizia. Mi è piaciuta la scelta di far prendere a Tony una decisione drastica per smuovere la situazione che era ferma quanto acqua ristagnata. Quell’onda che la protagonista riesce a dare con la sua coraggiosa decisione, è di proporzioni epiche. Cristian ne rimane scosso ma alla fine è ciò che gli ha permesso di crescere, maturare e capire.
Ecco, il finale è stato azzeccato, lui si vede che è cresciuto, che è cambiato e che ha giovato di questa sferzata che gli ha dato Tony, tuttavia ho trovato surreale che in neanche 7 mesi lui sia riuscito ad arrivare addirittura a San Diego e fare fior di quattrini. Avrei di gran lunga preferito che Cristian Grei restasse distaccato dal Christian Grey della James invece la Parenti lo ha reso fin troppo simile. In ogni caso, a parte quest’aspetto economico/professionale, il finale soddisfa e ti lascia con un sorriso stampato sul viso.
In conclusione ho adorato il suo libro, mi sono fatta tantissime risate a leggere come Cristian Grei affronta la vita in un gioco, le battute sulla sua professione, il viaggio in Austria.
Chiara Parenti merita e scrive in maniera ricercata e curata, decisamente un’autrice degna di allori. L’unica cosa che non mi è piaciuta e che mi ha un po’ confuso è stato l’uso dei caporali al posto delle virgolette per evidenziare parole importanti ma non so se questa è una scelta stilistica dell’editore anche se, editore o no, i caporali sarebbe preferibile usarli solo in frasi dirette, dette dal personaggio e non quando fanno parte del testo narrativo.
Un'altra cosa che mi lascia con l’amaro in bocca è la mancanza di descrizioni, per esempio io ancora mi domando come sia Antonella Stasi: è bionda o mora? Ha gli occhi chiari o scuri? Magra o in carne? L’unica cosa che sappiamo è che è bassa. Sarà che io sono un amante delle descrizioni perché a mio avviso aiutano il lettore a immaginare ciò che stai raccontando e i personaggi che muovi. Tuttavia questi dettagli diventano totalmente trascurabili quando si ride di gusto a molte scene e la Parenti, a strappar risate, è maestra.
Complimenti Chiara! E per voi che ancora non avete scoperto “l’importanza di chiamarsi Cristian Grei”, che aspettate a leggerlo?

Titolo: L’importanza di chiamarsi Cristian Grey
Autore: Chiara Parenti
Editore: Rizzoli (Collana Youfeel)
Genere: Commedia
Sinossi:
Cristian Grei ha trentadue anni e una sola, acerrima nemica: E. L. James, che con le sue 50 Sfumature gli ha rovinato la vita. Tutte le donne, infatti, appena sentono il suo nome, vedono in lui un dominatore in 3D e l'incarnazione delle più proibite fantasie erotiche. Ma se vivi a Prato, fai il becchino nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia e sei ipocondriaco, avere il nome "uguale" a quello del più grande amatore di tutti i tempi, che si sposta in elicottero ed è a capo di un’azienda leader mondiale,può creare una costante e fastidiosissima ansia da prestazione.
Solo Antonella, l'amica di sempre, è in grado di divertirsi giocando con lui e tenere a bada le sue mille ansie, ma soprattuto è disposta ad amarlo per quello che è realmente.
Cristian Grei riuscirà finalmente a capire che è lei la donna giusta? E soprattutto sarà “pronto a riceverla”?


Estratto:
Aimone, ecco, mi sarebbe andato bene anche Aimone, pur immaginandomi la rima che avrebbe suscitato. Oppure Oronzo, che tanto chi se ne frega delle rime, mica sono un poeta! Avrei preferito perfino chiamarmi Pompeo, e sì, me ne sarei infischiato se mi avessero affibbiato il prevedibile diminutivo.
La verità è che i genitori dovrebbero mettersi una mano sul cuore e una sul certificato anagrafico, quando nasce la loro creatura. Perché il nome è la prima operazione di marketing che fanno
sui figli, una definizione del prodotto, e sbagliarla è come fare pubblicità ingannevole.
Per quanto riguarda me però non è colpa dei miei. Che ne sapevano loro? La colpa è di una donna soltanto: Erika Leonard, per gli amici E.L. James, che con le sue Cinquanta sfumature mi ha reso la
vita un inferno.
Perché sì, io sono Cristian Grei. Il mio nome è pericolosamente simile a quello del protagonista della sua infuocata trilogia, il Principe Azzurro colorato di una scala di grigi diventato il sogno erotico di milioni di donne in tutto il pianeta. E questo è Male. Perché io sto all’originale Christian
Grey come una mangusta gialla sta al Re Leone. Nomen omen, dicevano i latini. Be’, si sbagliavano di grosso.
Forse sarà in quella «h» mancante o per la «i» al posto della «y», ma di sicuro nel mio nome non è racchiuso un destino di grande amatore. Anzi.
Appena scoprono come mi chiamo le ragazze mi credono in grado di ribaltarle come il sacco dell’aspirapolvere, e invece la cosa più violenta che ho fatto a letto è stata cadere di testa mentre
cercavo di togliermi le mutande. L’unica volta in cui ho colpito il sedere di una ragazza è stato a tredici anni sul calcinculo al luna park, e se mi vedete con una frusta in mano è solo perché sto facendo lo zabaione dato che al mattino ho la pressione bassa.
Ma le ragazze questo non lo capiscono, e appena sanno il mio nome pensano ai giochi più improbabili da fare con me, mentre io, per quanto mi sforzi, riesco solo a pensare a quelli della Play.
Prendete Laura, per esempio. Adesso che sa il mio nome mi fissa la cravatta con la stessa cupidigia con cui il mio cane Taylor guarda le sue crocchette.
Anche le tipe sbronze alla mia destra hanno interrotto per un attimo i loro gridolini per dedicare un minuto di silenzio al Re delle Sfumature.
Mi fissano, e io tremo.
Io non sono questo, e non potrò mai esserlo. Mi sento fuori posto, un intruso nella mia stessa vita. Una delusione ambulante.
«E dimmi…» Laura torna a parlarmi con una voce più calda, profonda. «Dimmi, Cristian Grei, che lavoro fai?» mi chiede percorrendo con lo sguardo il mio completo scuro. «Hai per caso un’azienda milionaria e un elicottero che si chiama Charlie Tango?» mi provoca sorniona.
«Be’, lavoro nell’azienda di famiglia...» rispondo, vago.
Lei si infila una nocciolina in bocca a si lecca le dita con fare da gatta. «E di cosa ti occupi?»
«Principalmente di cadaveri» dico distrattamente, poi mi affretto ad aggiustare il tiro quando vedo apparire un enorme punto di domanda sulla sua fronte.
«È un’agenzia di pompe funebri, sai…» Mi stringo nelle spalle, e sorvolo sul fatto che Tony ha chiamato davvero il nostro carro funebre «Charlie Tango».
Ecco, vedete la sua faccia? Non gliene frega niente che io sia un becchino!
Laura si inumidisce le labbra color rubino, il suo neo che si muove con loro. «Quindi il tuo compito è portare le donne in Paradiso, signor Grei…» continua, provocante. Così tanto che a momenti
prende fuoco il bancone.
«Anche gli uomini, se è per questo…» preciso. Poi però dalla sua espressione interdetta capisco che sono andato fuori dalla metafora e non so più cosa dire. Nel dubbio, bevo un sorso di decaffeinato. È possibile essere più imbranati?
Laura si avvicina ancora, stordendomi con il suo profumo alla vaniglia.
«Dimmi… quanti anni hai… Cristian?» mi fa, mangiando un’altra nocciolina e leccandosi di nuovo le dita.
«Trentadue. E tu?»
«Quasi trentuno.»
Be’, se continui a mangiare noccioline da questa ciotola mi sa che non ci arrivi, a trentuno...
«E di che segno sei?»
Esito un istante, temendo già la sua reazione. «Toro.»
Laura ora ha la faccia di una che ha appena vinto alla lotteria di Capodanno.
Mi schiarisco la voce, nel panico. «Tu?»
«Cancro.»
«Oddio!» mi sfugge sempre un lamento ogni volta che sento quella parola.
Lei sorride dubbiosa e il suo neo si muove in su. «Sei un tipo molto interessante, Cristian Grei…» dice, sicuramente pensando ancora alla storia del «toro».
Sono proprio un bel pacco sorpresa, invece… L’agitazione si fa largo dentro di me.
Laura mi guarda intensamente, mi fa gli occhi da triglia, mentre io mi irrigidisco e resto muto come un pesce.
Al che le chiedo: «Oddio, vedo di nuovo le ragnatele trasparenti. Sai che ho paura di avere un principio di distacco della retina?».
«Ah… Uhm… M-mi spiace…» farfuglia stupita, il suo neo che si sposta in giù. Sì, dovrei proprio farmi controllare i nei sulla schiena: è passato troppo tempo…
«Insomma, Cristian Grei, abiti qui vicino?»
«Sì, a Campi Bisenzio. Tu? Non sembri di queste parti…»
domando allentandomi il nodo della cravatta per tastarmi il neo che ho sul collo.
«No, infatti. Sono di Milano…»
Dannazione, è cresciuto! grido dentro di me sfregando la
superficie ruvida. Un’ansia primordiale mi afferra il petto, mi manca l’aria. Come ho potuto essere tanto incosciente da non accorgermene prima?
«Sono arrivata oggi perché mia nonna non sta bene…»
«Uhm... Mi spiace» borbotto sbottonandomi il colletto della camicia, sopraffatto dall’ansia. Comincio a sudare. 
«C-che cos’ha?»
Cancro. Ecco quello che ho io. Sicuro.
L’angoscia mi afferra per la gola e stringe, stringe forte con le sue dita gelide.
«Be’, ha centouno anni…» risponde lei facendo spallucce.
«Credo che presto avrò bisogno dei tuoi servigi, Cristian Grei…» dice
scoccandomi un’occhiata che non capisco, visto che sto morendo.
Okay, niente panico! Niente panico, Cristian! Prima di trarre conclusioni affrettate, occorre osservare bene il colore e la forma dei nei…
«Sì, be’, forse è meglio andare in bagno! Subito!» penso a voce alta, schizzando in piedi. Nel panico mi tolgo la cravatta e corro alla toilette, il cuore che batte come un martello pneumatico.
Stavolta è la fine, lo sento.