Recensione
E' difficile parlarvi di questo libro senza raccontarvi nulla perché era uno di quelli della serie che aspettavo più e non sapevo cosa aspettarmi da Cletus... lui, per chi ha letto la serie, è uno dei personaggi più particolari, strambi, interessanti e ambigui di cui ho letto. Era impossibile davvero farsi qualche fantasia su di lui perché sapevo in partenza che nessuna delle miei idee si sarebbe poi concretizzata nel romanzo.
Ebbene, effettivamente è stato proprio così, ho letto senza nemmeno leggere la trama, convinta che mi sarei appassionata alla storia, e pagina dopo pagina sono rimasta spiazzata, divertita e piena di tanta tanta curiosità.
Non vi dico come ho letto questo romanzo, non riuscivo a staccarmi e ovviamente la sfiga che mi perseguita ha creato mille e più imprevisti e varie malattie per allontanarmi dalle pagine... ma nulla è valso, a tenermi lontana. La curiosità era talmente forte da vincere qualsiasi avversità.
Non sono una persona avvezza a sottolineare i libri, forse perché ho sempre letto tantissimo su carta e di certo non potevo profanare un libro con le sottolineature storte e tremanti, oppure perché leggo talmente veloce che non riesco a fermarmi per puntare il dito e segnare... eppure stavolta ho sottolineato tanti passaggi che mi hanno colpito o mi hanno fatto ridere.
Come si può non stramazzare a terra con le chicche che escono dalla bocca di un serioso Cletus? Direi che è impossibile...
Gli avevo detto che ai miei capelli era necessario del peso, altrimenti sarebbero rimasti dritti e sparati in su e all’infuori e che la mia testa–che era già più grande del normale, probabilmente per meglio alloggiare il mio cervello immenso–assomigliava a un melone giallo su uno stuzzicadenti, e questo considerato che i meloni gialli erano i frutti meno apprezzati di tutti.
Jenn e Cletus, apparentemente agli antipodi sono due personaggi che si completano alla perfezione, un pò come se fossero l'uno lo yin e lo yang dell'altro.
Lui è l'uomo dei piani, delle macchinazioni e dei ricatti senza però che nessuno se ne accorga, infatti in paese è più che altro visto come un soggetto alquanto strano e bizzarro. Lei invece che è strana e bizzarra d'aspetto, in quanto è la regina della torta alle banane, in realtà ha un forte spirito d'osservazione... ed è l'unica ad aver inquadrato veramente Cletus e il suo lavorio sotterraneo.
Insomma, Jenn è un personaggio stupido solo all'apparenza, nella realtà vive una vita incatenata accanto ai suoi genitori che sono praticamente dei folli. Ecco, diciamo che tantissime cose di questo romanzo sembreranno perlopiù follie che l'autrici ha messo insieme per congegnare il romanzo, in realtà semplicemente va inquadrato in un quadro clinico di pazzia il comportamento della famiglia... e quando si viaggia sui binari della pazzia, allora nulla è fantasioso, ma tutto diventa altamente probabile.
Quest’abitudine di fraintendere apposta gli insulti mi era tornata utile durante tutto il corso della vita, in città e a casa. Di sicuro mi sarebbe tornata utile anche se fossi andata alla scuola pubblica, ma la mamma aveva deciso di far studiare a casa mio fratello e me.
La regina della torta alle banane non ha praticamente una vita sua reale, è costretta a subire tutte le influenze e le ingerenze della famiglia senza neppure poter impennare la testa e dire la sua.
Non sarei diventato l’ennesima persona di cui si fidava e che prendeva senza chiedere, che prendeva per lei le decisioni e alimentava il vuoto della sua ignoranza. Tu non farai lo stronzo, Cletus Byron Winston. Non te ne approfitterai.
L'aspetto meraviglioso del romanzo, oltre alla trama spassosa e particolare, oltre ai due personaggi davvero unici, è la maestria dell'autrice che ci mostra come il pragmatico Cletus che viviseziona i rapporti d'amore come fa con tutto il resto delle cose della sua vita, cambia... un cambiamento che decisamente lo disorienta e lo confonde in una maniera spaventosa... e di punto in bianco non ha più tante certezze! E ci prova intensamente a convincersi che questa relazione non fa per lui, ma a quanto pare il suo corpo è totalmente contrario...
Non vedevo Jennifer da una settimana. La lontananza non riscalda i cuori. Chiunque l’avesse detto era un maledetto cretino. La lontananza faceva venire ai cuori tendenze suicide. Prendete il mio cuore, per esempio. Non aveva smesso di scagliarsi contro la mia gabbia toracica all’improvviso, a orari strani, sia del giorno che della notte, per tutta la settimana. Chiaramente il mio cuore era un pericolo per se stesso e per me, perché Jennifer Sylvester e io non eravamo fatti l’uno per l’altra, per niente.
Ed è uno spasso, ma fa anche tenerezza osservarlo mentre finalmente i suoi pensieri preconfezionati si scardinano e si rivelano irrimediabilmente fasulli perché smette di credere che l'amore possa essere pratico.
Insieme, non saremmo stati perfettamente pratici. Saremmo stati poco funzionali a livello spettacolare.
Un altro aspetto meraviglioso è come sempre la coralità della famiglia Winston, sempre presente e sempre attenta. E' necessario leggere la serie in ordine perché comunque in ogni libro si continua a parlare dei fratelli precedenti e si porta avanti anche le loro situazioni.
Mi piace il legame che unisce questi fratelli, il fatto che ci siano l'uno per l'altro, che sanno comprendersi e capirsi, o essere assolutamente franchi e sinceri... e mettere anche in difficoltà, solo per spronare chi è troppo cocciuto.
«Ho cambiato idea.»
«Tu hai cambiato...»
«Idea.» Mi fermai di colpo e mi voltai per averlo di fronte, portando le mani ai fianchi. «Le idee sono come le mutande, Jethro.»
«Sozze e scure?» Mi rivolse un ghigno.
«No.» Guardai torvo l’espressione sul suo viso. «Le idee sono come le mutande, le persone le cambiano continuamente.»
«Tu no.»
«Io mi cambio le mutande ogni giorno, Jethro. E, giusto per la cronaca, credo sia estremamente maleducato che tu pensi il contrario.» Quasi alzò gli occhi al cielo, ma resistette all’impulso.
«Parlavo delle tue idee, Cletus. Tu non cambi mai idea.»
Chiuso il romanzo, ho di nuovo nostalgia di questa pazza famiglia e non vedo l'ora di leggere le storie degli altri fratelli, anche se chi aspetto con grande trepidazione è Billy!!!
Complimenti alla Penny Reid!
Fabiana
Questione di chimica di Penny Reid
Care cercatrici, oggi vi parliamo del III° volume della Serie Che barba l'amore! "Questione di chimica" di Penny Reid, edito da Publishing Publishing.
Titolo: Questione di chimica
Autore: Penny Reid
Editore: Always Publishing
Pagine: 445
Pagine: 445
Data: 21/11/2019
Genere: Commedia
link: https://amzn.to/2KFlqkh
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Finalista per il premio Miglior Romance ai Goodreads Choice Awards Nella Top 10 dei migliori Romance di sempre per la rivista All About Romance
L’unico e solo desiderio di Jennifer Sylvester è smettere di essere la Regina della Torta alla Banana del Tennessee.
Da sempre la beniamina di Green Valley, figlia modello, ragazza modello nonché eccellente pasticciera e reginetta di bellezza, Jennifer sta crollando sotto il peso delle ambizioni di sua madre, i dettami moralisti del padre e la fama sui social della caricatura in cui la sua famiglia l’ha trasformata. In una parola: Jennifer è ufficialmente disperata.
Cletus è il più strambo e incredibilmente intelligente dei galanti sei fratelli Winston.
Ma ciò che molti non sanno, a Green Valley, è che dietro la facciata di ragazzo innocuo dai modi peculiari c’è una mente subdola, oscura e calcolatrice capace di ordire piani di vendetta e operazioni di spionaggio. In una parola: Cletus Winston è un vero genio del male.
E situazioni disperate richiedono misure estreme.
Jennifer sa che l’unico modo per sfuggire ai piani dei suoi genitori è ottenere l’aiuto di Cletus, ed è pronta a procurarselo con ogni mezzo, persino il ricatto. E, incredibilmente, l’irreprensibile reginetta di Green Valley metterà sotto scacco il cervellone onnisciente della città.
Tra complotti e intrighi, il brillante Cletus potrebbe aver trovato in Jennifer una mente affilata fatta apposta per lui?
Tornano i fratelli Winston: più di 500mila copie vendute solo negli Stati Uniti!
Ebbene, effettivamente è stato proprio così, ho letto senza nemmeno leggere la trama, convinta che mi sarei appassionata alla storia, e pagina dopo pagina sono rimasta spiazzata, divertita e piena di tanta tanta curiosità.
Non vi dico come ho letto questo romanzo, non riuscivo a staccarmi e ovviamente la sfiga che mi perseguita ha creato mille e più imprevisti e varie malattie per allontanarmi dalle pagine... ma nulla è valso, a tenermi lontana. La curiosità era talmente forte da vincere qualsiasi avversità.
Non sono una persona avvezza a sottolineare i libri, forse perché ho sempre letto tantissimo su carta e di certo non potevo profanare un libro con le sottolineature storte e tremanti, oppure perché leggo talmente veloce che non riesco a fermarmi per puntare il dito e segnare... eppure stavolta ho sottolineato tanti passaggi che mi hanno colpito o mi hanno fatto ridere.
Come si può non stramazzare a terra con le chicche che escono dalla bocca di un serioso Cletus? Direi che è impossibile...
Gli avevo detto che ai miei capelli era necessario del peso, altrimenti sarebbero rimasti dritti e sparati in su e all’infuori e che la mia testa–che era già più grande del normale, probabilmente per meglio alloggiare il mio cervello immenso–assomigliava a un melone giallo su uno stuzzicadenti, e questo considerato che i meloni gialli erano i frutti meno apprezzati di tutti.
Jenn e Cletus, apparentemente agli antipodi sono due personaggi che si completano alla perfezione, un pò come se fossero l'uno lo yin e lo yang dell'altro.
Lui è l'uomo dei piani, delle macchinazioni e dei ricatti senza però che nessuno se ne accorga, infatti in paese è più che altro visto come un soggetto alquanto strano e bizzarro. Lei invece che è strana e bizzarra d'aspetto, in quanto è la regina della torta alle banane, in realtà ha un forte spirito d'osservazione... ed è l'unica ad aver inquadrato veramente Cletus e il suo lavorio sotterraneo.
Insomma, Jenn è un personaggio stupido solo all'apparenza, nella realtà vive una vita incatenata accanto ai suoi genitori che sono praticamente dei folli. Ecco, diciamo che tantissime cose di questo romanzo sembreranno perlopiù follie che l'autrici ha messo insieme per congegnare il romanzo, in realtà semplicemente va inquadrato in un quadro clinico di pazzia il comportamento della famiglia... e quando si viaggia sui binari della pazzia, allora nulla è fantasioso, ma tutto diventa altamente probabile.
Quest’abitudine di fraintendere apposta gli insulti mi era tornata utile durante tutto il corso della vita, in città e a casa. Di sicuro mi sarebbe tornata utile anche se fossi andata alla scuola pubblica, ma la mamma aveva deciso di far studiare a casa mio fratello e me.
La regina della torta alle banane non ha praticamente una vita sua reale, è costretta a subire tutte le influenze e le ingerenze della famiglia senza neppure poter impennare la testa e dire la sua.
Non sarei diventato l’ennesima persona di cui si fidava e che prendeva senza chiedere, che prendeva per lei le decisioni e alimentava il vuoto della sua ignoranza. Tu non farai lo stronzo, Cletus Byron Winston. Non te ne approfitterai.
L'aspetto meraviglioso del romanzo, oltre alla trama spassosa e particolare, oltre ai due personaggi davvero unici, è la maestria dell'autrice che ci mostra come il pragmatico Cletus che viviseziona i rapporti d'amore come fa con tutto il resto delle cose della sua vita, cambia... un cambiamento che decisamente lo disorienta e lo confonde in una maniera spaventosa... e di punto in bianco non ha più tante certezze! E ci prova intensamente a convincersi che questa relazione non fa per lui, ma a quanto pare il suo corpo è totalmente contrario...
Non vedevo Jennifer da una settimana. La lontananza non riscalda i cuori. Chiunque l’avesse detto era un maledetto cretino. La lontananza faceva venire ai cuori tendenze suicide. Prendete il mio cuore, per esempio. Non aveva smesso di scagliarsi contro la mia gabbia toracica all’improvviso, a orari strani, sia del giorno che della notte, per tutta la settimana. Chiaramente il mio cuore era un pericolo per se stesso e per me, perché Jennifer Sylvester e io non eravamo fatti l’uno per l’altra, per niente.
Ed è uno spasso, ma fa anche tenerezza osservarlo mentre finalmente i suoi pensieri preconfezionati si scardinano e si rivelano irrimediabilmente fasulli perché smette di credere che l'amore possa essere pratico.
Insieme, non saremmo stati perfettamente pratici. Saremmo stati poco funzionali a livello spettacolare.
Un altro aspetto meraviglioso è come sempre la coralità della famiglia Winston, sempre presente e sempre attenta. E' necessario leggere la serie in ordine perché comunque in ogni libro si continua a parlare dei fratelli precedenti e si porta avanti anche le loro situazioni.
Mi piace il legame che unisce questi fratelli, il fatto che ci siano l'uno per l'altro, che sanno comprendersi e capirsi, o essere assolutamente franchi e sinceri... e mettere anche in difficoltà, solo per spronare chi è troppo cocciuto.
«Ho cambiato idea.»
«Tu hai cambiato...»
«Idea.» Mi fermai di colpo e mi voltai per averlo di fronte, portando le mani ai fianchi. «Le idee sono come le mutande, Jethro.»
«Sozze e scure?» Mi rivolse un ghigno.
«No.» Guardai torvo l’espressione sul suo viso. «Le idee sono come le mutande, le persone le cambiano continuamente.»
«Tu no.»
«Io mi cambio le mutande ogni giorno, Jethro. E, giusto per la cronaca, credo sia estremamente maleducato che tu pensi il contrario.» Quasi alzò gli occhi al cielo, ma resistette all’impulso.
«Parlavo delle tue idee, Cletus. Tu non cambi mai idea.»
Chiuso il romanzo, ho di nuovo nostalgia di questa pazza famiglia e non vedo l'ora di leggere le storie degli altri fratelli, anche se chi aspetto con grande trepidazione è Billy!!!
Complimenti alla Penny Reid!
Fabiana
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