Recensione
Avevo già letto e recensito il precedente libro di questa autrice e quindi non ho voluto perdere l’occasione di leggere anche questa seconda opera che fin dal titolo riecheggia in modo evidente al primo volume di quella che sembrerebbe essere una promettente serie.
L’autrice sarà stata in grado di far crescere i personaggi e mantenere le promesse de “il tatuatore”? Andiamo a scoprirlo insieme.
La Blesham ha deciso di sfruttare lo stesso schema narrativo del primo libro e quindi anche in questo caso ha lasciato che fossero i diversi personaggi a raccontare la storia ognuno con il proprio personale punto di vista. Al racconto presente si intercalano, inoltre, capitoli in cui è l’assassino a rievocare i fatti del proprio passato che l’hanno indotto a iniziare una serie di omicidi. Personalmente questa scelta mi era piaciuta un anno fa e forse l’ho apprezzata ancora di più nel libro attuale perché gli scorci della vita dell’assassino hanno aumentato di fatto la suspense e la mia curiosità.
Pur mantenendo un comune filo conduttore sui tatuaggi l’autrice è riuscita a diversificare i due romanzi di fatto senza cadere nel “già letto”. Ho inoltre apprezzato il fatto che in questo libro si trovasse un epilogo giuridico alla storia precedente senza però ripercorrerla eccessivamente.
I personaggi sono gli stessi: il detective Francis Sullivan, l’agente Rory Mackay, la tatuatrice Marni Mullins a cui si aggiungono personaggi che da secondari diventano principali, primo tra tutti Alex Mullins, il figlio di Marni.
Tutti i protagonisti affrontano un percorso in salita di difficoltà, paure, diffidenza e crescita. Primo fra tutti Francis che rimane profondamente segnato dalla nuova serie di delitti oltre che da traumi personali e dal clima di diffidenza e minaccia che lo circonda.
“Le domande si affollavano una dopo l’altra, tutte senza risposta. … Ne aveva viste di scene del crimine cruente, ma c’era qualcosa di profondamente malato nella scena che aveva davanti agli occhi.”
In questo nuovo libro nessuno si fida di chi gli sta accanto e questo aumenta l’aura di sospetto e di fatto la suspense perché alla domanda “Chi sarà l’assassino?” se ne aggiungono capitolo, dopo capitolo molte altre ancora.
Poco prima della rivelazione finale l’autrice lancia un evidente amo al detective che però Francis non coglie in quanto distratto da altri eventi…io però l’ho colto e questo mi ha coinvolta ancora di più nell’evolversi della storia.
Personalmente questo libro mi è piaciuto molto e lo consiglio a tutti gli appassionati di thriller e soprattutto a tutti quelli che avevano già amato “il tatuatore”. L’unica perplessità che ho avuto è in merito alla scelta dei titoli che, personalmente, avrei invertito tra i due libri.
Alla fine del romanzo Francis lascia decisamente una porta aperta per un futuro terzo capitolo della saga di Brighton, e questa volta l’autrice dovrà dimostraci di essere in grado di sapere mantenere una serie thriller che sappia continuare a stupire e tenere il lettore con il fiato sospeso.
“Ripensò agli avvenimenti delle due settimane appena passate. Aveva combinato un bel casino. Ma almeno aveva salvato una vita. Aveva tolto un assassino dalle strade. E non era per questo, in fondo, che aveva scelto di diventare un poliziotto? All’improvviso rimpianse di non aver invitato Marni a bere qualcosa. Chissà cosa gli avrebbe risposto. Tirò fuori il cellulare dalla tasca e compose il suo numero.”
Elena Barbieri
Il ladro di tatuaggi di Alison Belsham
Carissime lettrici oggi vi parliamo di Il ladro di tatuaggi di Alison Belsham, secondo libro thriller della saga de “il tatuatore” nuovamente ambientato sullo sfondo di una Brighton pericolosa e piena di misteri.
Titolo: Il ladro di tatuaggi
Autore: Alison Belsham
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 26 settembre 2019
Genere: Thriller
Pagine: 382
Costo: 0,99 € ebook, 8,41 € copertina rigida, 12,90 € copertina flessibile
Link order: https://amzn.to/2MXX6ui
La città di Brighton pullula di vicoli, segreti e sussurri. C'è un intero mondo sommerso che sfugge al controllo della polizia, governato dalle leggi della strada. Con l'arrivo della stagione calda una giovane donna viene ritrovata in fin di vita e, dopo aver trascorso ventiquattro terribili ore di agonia in ospedale, muore in circostanze misteriose. Sul suo corpo è stato lasciato un marchio: un tatuaggio. Quando anche un'altra donna scompare, il detective Francis Sullivan e la sua squadra temono che ci sia un serial killer per le strade della città. Un assassino collegato in modi ancora tutti da chiarire al mondo dei tatuaggi. Ma non appena la polizia identifica un sospetto, Alex Mullins, le cose per Francis si fanno tutt'altro che semplici. Alex, infatti, è il figlio della donna con cui ha avuto una relazione, Marni. Una tatuatrice. Riuscirà a non farsi coinvolgere dai suoi sentimenti per risolvere il caso e fermare l'assassino prima che altre donne muoiano?
Biografia
Alison Belsham ha iniziato scrivendo sceneggiature, e nel 2001 è stata finalista nella BBC Drama Writer competition. Nel 2016 ha presentato Il tatuatore al Bloody Scotland Crime Writing, uno dei più prestigiosi eventi per il genere thriller, ed è stata giudicata vincitrice. Secondo The Bookseller è stato uno dei libri più interessanti tra quelli presentati a Francoforte 2017.Avevo già letto e recensito il precedente libro di questa autrice e quindi non ho voluto perdere l’occasione di leggere anche questa seconda opera che fin dal titolo riecheggia in modo evidente al primo volume di quella che sembrerebbe essere una promettente serie.
L’autrice sarà stata in grado di far crescere i personaggi e mantenere le promesse de “il tatuatore”? Andiamo a scoprirlo insieme.
La Blesham ha deciso di sfruttare lo stesso schema narrativo del primo libro e quindi anche in questo caso ha lasciato che fossero i diversi personaggi a raccontare la storia ognuno con il proprio personale punto di vista. Al racconto presente si intercalano, inoltre, capitoli in cui è l’assassino a rievocare i fatti del proprio passato che l’hanno indotto a iniziare una serie di omicidi. Personalmente questa scelta mi era piaciuta un anno fa e forse l’ho apprezzata ancora di più nel libro attuale perché gli scorci della vita dell’assassino hanno aumentato di fatto la suspense e la mia curiosità.
Pur mantenendo un comune filo conduttore sui tatuaggi l’autrice è riuscita a diversificare i due romanzi di fatto senza cadere nel “già letto”. Ho inoltre apprezzato il fatto che in questo libro si trovasse un epilogo giuridico alla storia precedente senza però ripercorrerla eccessivamente.
I personaggi sono gli stessi: il detective Francis Sullivan, l’agente Rory Mackay, la tatuatrice Marni Mullins a cui si aggiungono personaggi che da secondari diventano principali, primo tra tutti Alex Mullins, il figlio di Marni.
Tutti i protagonisti affrontano un percorso in salita di difficoltà, paure, diffidenza e crescita. Primo fra tutti Francis che rimane profondamente segnato dalla nuova serie di delitti oltre che da traumi personali e dal clima di diffidenza e minaccia che lo circonda.
“Le domande si affollavano una dopo l’altra, tutte senza risposta. … Ne aveva viste di scene del crimine cruente, ma c’era qualcosa di profondamente malato nella scena che aveva davanti agli occhi.”
In questo nuovo libro nessuno si fida di chi gli sta accanto e questo aumenta l’aura di sospetto e di fatto la suspense perché alla domanda “Chi sarà l’assassino?” se ne aggiungono capitolo, dopo capitolo molte altre ancora.
Poco prima della rivelazione finale l’autrice lancia un evidente amo al detective che però Francis non coglie in quanto distratto da altri eventi…io però l’ho colto e questo mi ha coinvolta ancora di più nell’evolversi della storia.
Personalmente questo libro mi è piaciuto molto e lo consiglio a tutti gli appassionati di thriller e soprattutto a tutti quelli che avevano già amato “il tatuatore”. L’unica perplessità che ho avuto è in merito alla scelta dei titoli che, personalmente, avrei invertito tra i due libri.
Alla fine del romanzo Francis lascia decisamente una porta aperta per un futuro terzo capitolo della saga di Brighton, e questa volta l’autrice dovrà dimostraci di essere in grado di sapere mantenere una serie thriller che sappia continuare a stupire e tenere il lettore con il fiato sospeso.
“Ripensò agli avvenimenti delle due settimane appena passate. Aveva combinato un bel casino. Ma almeno aveva salvato una vita. Aveva tolto un assassino dalle strade. E non era per questo, in fondo, che aveva scelto di diventare un poliziotto? All’improvviso rimpianse di non aver invitato Marni a bere qualcosa. Chissà cosa gli avrebbe risposto. Tirò fuori il cellulare dalla tasca e compose il suo numero.”
Elena Barbieri
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