Recensione: Volevo essere la tua ragazza di Meredith Russo

Carissime lettrici oggi Claudia vi racconta di Volevo essere la tua ragazza di Meredith Russo. Vediamo di cosa parla questo romanzo.

Titolo: Volevo essere la tua ragazza
Autore: Meredith Russo
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Young Adult
Pagine: 320
Costo: 2.99
Uscita: 28/09/17

Trama: 
Amanda Hardy si è appena trasferita, e nella nuova scuola non conosce ancora nessuno. Vorrebbe farsi dei nuovi amici, ma ha un segreto, e per mantenerlo non deve dare troppa confidenza alle persone. Almeno questo è il suo proposito. Ma quando incontra il dolce e accomodante Grant, Amanda non può fare a meno di lasciarlo entrare, poco alla volta, nella sua vita. Man mano che trascorrono il tempo insieme, Amanda si rende conto di quante cose se sta perdendo nel tentativo di tenere al riparo il proprio cuore. Giorno dopo giorno si ritrova a voler condividere con grant tutto di se stessa, compreso il suo passato. Ma è terrorizzata all'idea che, una volta saputa la verità, il ragazzo non sarà in grado di vedere oltre, e si allontanerà per sempre. Qual è il terribile segreto che Amanda non vuole rivelare? Un nome: Andrew. É il nome con cui Amanda era conosciuta nella vecchia scuola e nella vita che ha rinnegato. Ma davvero la verità può avere un presso così alto?

Chi è Meredith Russo?
ha cambiato la sua identità sessuale qualche hanno fa e vive a Chattanooga, nel Tennessee, con i suoi due figli. Volevo essere la tua ragazza, il suo romanzo d'esordio, ha vinto decine di importanti riconoscimenti in America e all'estero. Scrive sul «New York Times» su temi legati al gender.

Recensione: 
Volevo essere la tua ragazza è un romanzo che ho amato. Leggendo la trama non mi sarei mai aspettata di essere risucchiata dalle pagine del libro. Sinceramente pensavo sarebbe stata una lettura difficile, ma così non è stato. Sin da subito si è creata con la protagonista Amanda una sorta di comprensione che va al di là del fatto che si viva o non si viva quel genere di realtà. 

Volevo essere la tua ragazza è un libro più psicologico che di azione ed è questa la sua forza. I pensieri di Amanda sono il tesoro che custodisce la narrazione e il lettore sente il bisogno di averli e comprenderli. Lei ha vissuto una transizione difficile, ai problemi psicologici personali si intersecano anche i problemi creati da tutte le persone che la circondano, per primi i genitori. Ho amato la forza della madre che comprende la ricchezza di guadagnare una figlia perdendo un figlio che in realtà non è mai esistito; allo stesso tempo comprendo l'indecisione e la codardia di un padre che, sebbene non sia chiaro all'inizio, vuole per il figlio soltanto una vita felice e facile. La vita di Amanda sicuramente non è facile. La transizione da Andrew ad Amanda è stata difficile, ma ancor più difficile è accettare di meritarsi una vita normale fatta di amici e anche, perchè no, da un fidanzato. L'autrice tiene a precisare più volte che lei è sempre stata Amanda, Andrew in realtà era una sorta di identità fittizia affibbiatole per sbaglio.


"Ci preoccupiamo troppo di ciò che è visibile, di come sembriamo, di ciò che gli altri pensano di noi, quando dovremmo occuparci di ciò che abbiamo dentro, dei noialtri cuori."


Volevo essere la tua ragazza è un romanzo che si legge in un mix tra disagio ed emozione. Un disagio che non deve essere inteso come negativo, al contrario. La sensazione di avere un corpo che non ti appartiene è alienante e terrificante.
Amanda, nel corso del libro, acquista sicurezza e forza in quanto nella nuova cittadina nessuna la conosce e, per questo, può finalmente essere se stessa. Anche le piccole cose, come andare a fare shopping o uscire con un ragazzo sono per lei delle vere e proprie conquiste, che vive con un certo timore. Nonostante la paura per il futuro e per quando la verità verrà fuori, poiché nulla rimane segreto per sempre, Amanda si avvicina a Grant.
Grant è un ragazzo simpatico, gentile e onesto. Lui pian piano la fa entrare nella sua vita fatta da una famiglia che lui stesso mantiene lavorando ogni giorno, però sempre con il sorriso sulle labbra. Conosce il sacrificio e l'amore vero ed è quello che prova per Amanda. Un amore che però vacillerà quando la verità verrà fuori. Ho apprezzato che l'autrice non abbia dato a Grant quella fiducia cieca che nella realtà non esiste, ma gli abbia dato quella necessaria apertura mentale che gli ha permesso di ascoltare la storia di Amanda.

Anche le amiche di Amanda non sono personaggi privi di problemi, infatti Meredith Russo inserisce il problema dell'omosessualità, della violenza sessuale e del fondamentalismo religioso. Numerosi sono i temi trattati senza divenire però pedagogici in nessun modo. Il libro è permeato solo dalla verità.

Interessante è il luogo in cui ambienta la storia: nel profondo sud americano. Luoghi dove la religione permea la vita degli abitanti. Qui entrano i gioco i grandi mali della società: la transfobia e l'omofobia. 

In conclusione, consiglio a tutti di leggere questo libro per comprendere a pieno questa realtà senza giudizi ma con una mente aperta.

Claudia 
LCDL
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Recensione: Un bacio mille sapori di Miranda Nobile

Care amiche, mi ritrovo oggi a parlarvi di un breve romanzo di sole 112 pagine che ho letteralmente 'divorato', per rimanere in tema... UN BACIO MILLE SAPORI di Miranda Nobile fa parte della serie di romanzi CHEF PER AMORE edita dalla Leggereditore e presentata da un noto Chef, Simone Rugiati, il quale propone, in ogni romanzo della collana, una delle sue ricette originali e alla portata di chiunque.

Titolo: Un bacio mille sapori
Autore: Miranda Nobile
Editore: Leggereditore
Genere: Romance Contemporaneo
Pagine: 112
Costo: 2,99 € Ebook 9,90 € Cartaceo

Trama:
Bea, trent’anni, lavora nel marketing di una casa editrice milanese. Come una moderna Cenerentola, vive in una minuscola mansarda di un palazzo in centro e ogni giorno sale e scende cento gradini. Tra un impiego che non la entusiasma e una relazione d’amore che non decolla, non ama più nemmeno la città in cui vive e trova pace solo nelle brevi e intense fughe nella vecchia casa di famiglia sulle colline di Bergamo. È il suo rifugio, dove va per riflettere e ricordare la nonna cucinando, senza troppo successo, i piatti che lei le preparava. In una delle sue fughe si imbatte casualmente in un uomo affascinante e trascorre qualche ora in sua compagnia. Solo quando si salutano, Bea si rende conto di aver parlato esclusivamente di sé e di conoscere solo il suo nome: Lorenzo. Il destino sembra averle giocato un ennesimo colpo basso. Ma come a volte accade, la vita sa anche sorprendere e offrire seconde chance, a patto di saperle riconoscere e accogliere... Riuscirà Bea a mettere da parte le paure e a concedersi finalmente la felicità che merita? Un romanzo fresco e appassionante che porta con sé il sapore della scoperta.

Recensione:
Si tratta di un romanzo rosa che vede protagonista Beatrice, Bea per gli amici, una giovane donna che si occupa di marketing in una casa editrice milanese.
La vita di Bea si districa fra il lavoro, che affronta con la speranza che arrivi il suo momento per farsi notare e riuscire a occupare il ruolo che tanto desidera; le sue serate in compagnia dell'amica di sempre Gloria, che e' anche la sua consigliera e la sua spalla; e una relazione a senso unico che la logora ma alla quale non riesce a rinunciare. 
La sua routine viene intervallata di tanto in tanto dalle evasioni che si concede raggiungendo il vecchio mulino che apparteneva a sua nonna, situato nelle campagne di Bergamo, l'unico luogo in grado di donarle serenità e nel quale si rifugia quando il peso degli eventi diventa insopportabile. Ed e' proprio durante una delle sue fughe che incontra Lorenzo, un uomo attraente e misterioso che potrebbe sconvolgere le rassicuranti abitudini dietro le quali Bea si è rintanata...
Lo stile dell'autrice e' particolarmente coinvolgente e frizzante, nella prima parte della storia mi sono divertita davvero tanto. Mi sono anche commossa ritrovando pensieri affini a quelli della protagonista nei riguardi della amata nonna.
Beatrice mi è stata fin da subito molto simpatica, è una donna che vuole mostrarsi forte per cercare di mascherare le proprie fragilità, crede di sapere quello che le serve per essere felice, ma dovrà ricredersi.
Il personaggio di Gloria è spumeggiante, la pennellata di colore nelle giornate grigie della protagonista, il suo modo singolare di porsi con gli altri, schietto e diretto, l'ha fatta balzare al primo posto nella mia classifica di gradimento.
Lorenzo...che dire di lui? Un personaggio affascinante, che renderà la vita di Bea decisamente speziata!
Consigliato a chi desidera immergersi in una storia semplice ma non banale che vi regalerà un paio d'ore di sorrisi e di riflessioni sull'importanza di confrontarsi col prossimo.
Buona lettura!!

Anita
LCDL


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Anteprima: Chasing Love di Antonella Maggio

Oggi vi presentiamo una ghiotta anteprima, esce il 5 ottobre un nuovo romanzo in self publishing di Antonella Maggio, Chasing love.
Tornano Michael Bradley e Gwendoline Torricelli in un'incredibile nuova avventura!

Titolo: Chasing Love – Il gioco degli errori
Autrice: Antonella Maggio
Genere: Romantic suspense
Data di pubblicazione: 5 ottobre 2017
Pagine: 520
Formato: e-book a 2,99€ cartaceo 13,50
Disponibile su Amazon e Kindle Unlimited
Link d’acquisto: http://amzn.to/2ycVi7M

Sinossi:
Gli errori insegnano ad amare…

Michael Bradley, lontano dal suo passato turbolento e pericoloso, fa i conti con i sentimenti che prova, per la prima volta in assoluto, per una sola donna. Gwendoline Torricelli gli ha incasinato la vita quattro anni prima, quando era solo la sorellina appena maggiorenne del suo migliore amico, lo stesso che gli copriva le spalle mentre, entrambi, erano agenti di Polizia sotto copertura. Oggi, pure lei lontana dal dipartimento del crimine organizzato di New York, è alle prese con un'esistenza normale ma non mancano i suoi numerosi colpi di testa. Non manca nemmeno l'istinto materno che si risveglia prepotente minando il suo rapporto con Mike.
Le tentazioni e la passione sono nate per corrompere l'animo umano, i litigi portano alla vendetta e alle fughe improvvise, la gelosia è difficile da reprimere e le regole si lasciano infrangere piuttosto facilmente quando di mezzo ci sono i sentimenti o i ritorni pericolosi dal passato.
Ciò che muore non può più tornare in vita ma l’amore torna indietro se lo lasci libero. Talvolta, però, è necessario inseguire chi amiamo.

Chi è Antonella Maggio:
Antonella Maggio vive in Puglia. Adora leggere e scrivere, predilige il genere rosa e le storie con tematiche forti.
Ha esordito con il suo primo romanzo bestseller in Italia e Germania "Profumo d'amore a New York" edito Butterfly Edizioni nel 2015. Sempre con la stessa casa editrice ha pubblicato "Manchi solo tu", "Questo nostro dolce Natale", "Sfida d'amore a San Valentino", "Regalami un sorriso" presto disponibile anche in lingua inglese, “Without You” e “Stocaxxo che ti amo”.
In self-publishing ha pubblicato diversi racconti per antologie a scopo benefico, “Scelta dal destino” e la Serie Rimini acquisita da Rizzoli per la collana digitale Youfeel con i romanzi: "La sposa in fuga" e "Se torni, ti sposo". Con la stessa casa editrice ha pubblicato “Dall’altra parte del mondo con te”.
Con Les Flâneurs Edizioni: “E se fosse per sempre?”.
Scrive a quattro mani con altri autori e con Rujada Atzori ha pubblicato: "Un weekend per quattro" e “Conquistami se ci riesci”.“Chasing Love – Il gioco degli errori” è il seguito di “Black Jack – Il gioco del perdono” richiesto dai lettori

Recensione: Rocked- up di Karina Halle e Scott Mackenzie

Carissime lettrici oggi Claudia vi racconta di un romanzo d'oltreoceano pubblicato a maggio di quest'anno. Rocked-up è una romantica commedia rockettara e standalone, scritta a quattro mani da Karina Halle e suo marito Scott Mackenzie. A quanto pare questo duetto è ben riuscito anche su carta...

Titolo: Rocked-up: A Novel
Autore: Karina Halle e Scott Mackenzie
Editore: Metal Blonde Books
Genere: Contemporaneo
Pagine: 286
Costo: 3.55

Trama: 
L'ho sempre guardato da lontano, sin da adolescente. Ma lui non mi ha mai notata. Brad Snyder, chitarrista e cantante di una delle band più famose al mondo, è la mia vita. Mio padre, il presidente della Ramsey Records, si prende il merito del successo di Brad e cerca di controllare la sua vita facendo lo stesso con la mia. Ma finalmente ho un opportunità per provare di cosa sono capace.
Per essere selvaggia. 
Per essere libera.
Oggi avrò un audizione per diventare la nuova bassista nella band di Brad. Se dovessi ottenere il lavoro, andrò con lui in tour e lavorerò con Brad ogni giorno, accanto a lui. C'è soltanto un problema: a lui non è permesso toccare la figlia del capo. Ricordi quando ho detto che Brad non mi aveva mai notata?
Adesso si che mi noterà. In un modo che metterà entrambi nei guai.
Il mio nome è Lael Ramsey e tutto sta per cambiare.

Recensione: 
Rocked-up: A Novel non è il tipico romanzo con protagonista il cantante di una band, come quelli già tradotti e letti qui in Italia. I due protagonisti sono diversi, più profondi e meno dediti alla sfrenatezza rispetto alle solite rockstar. Brad Snyder è un cantante di estremo successo ma in lui non vi è nessuna vana gloria o menefreghismo. É un ragazzo che è riuscito a mantenere, nonostante tutto, un anima pulita: niente alcol, niente droghe, nessuna violenza. Lui vive per la musica, unica compagna. Brad ha un passato doloroso, fatto di abbondoni e rinuncie, di solitudine e rimpianti. La musica gli ha permesso di riscattarsi e di crearsi una nuova vita con impegno e dedizione.
Lael Ramsey è una figlia controllata e poco amata dal padre che, dopo la morte della moglie, si è rifuggiato nel lavoro. É una ragazza semplice che cerca la sua strada girando per il paese con il basso in spalla. Sin da piccola vede in Brad un anima affine, lei lo capisce attraverso la sua musica e sa che se si incontrassero anche lui se ne renderebbe conto. Lael dovrà aspettare qualche anno, dopo il primo disastroso incontro. Ma, come si dice, talvolta il tempo sa quando l'occasione è propizia. La loro non è un storia d'amore rapida sebbene, sin da subito, sbocci in lui il germoglio di un amore, che fiorirà nel tempo tra chiacchere e confessioni. Pian piano Brad si rende conto di ciò che Lael sa già da molti anni: loro due sono simili e si appartengono.

“Lui è perfettamente imperfetto. E ogni momento che abbiamo lo passiamo insieme. Come la gravità, qualcosa ci spinge l'uno nell'orbita dell'altra, senza alcuna alternativa che collidere o continuare a girare l'uno attorno all'altra.”

Le difficoltà sono molte, soprattutto da parte del padre di Lael che fa di tutto per mantenere il ruolo da burattinaio, ma non esiste nessuna forza più potente dell'amore. Lael e Brad sono pronti a sacrificare tutto pur di stare insieme.
Di Lael ho ammirato la forza di volontà e allo stesso tempo la capacità di sacrificio che possiede; di Brad, invece, il suo modo di amare senza alcun dubbio o incertezza. Entrambi hanno in comune la mancanza di una famiglia e allo stesso tempo il desiderio di formarla. Probabilmente ciò che mi è mancato è stato un pò lo scontro tra i protagonisti e i personaggi secondari. Avrei voluto prese di posizioni più forti e decise.

Il romanzo si sviluppa con un POV alternato di Brad e Lael che ci raccontano la loro storia e il loro sentimenti. Il loro amore sboccia per le fredde strade degli Stati Uniti su un bus. È su quel bus che il passato infelice e buio lascia il posto ad un futuro più luminoso e gioioso.

In conclusione, consiglio questo romanzo a tutte voi che non sapete resistere ad una rockstar dal cuore buono ed a una protagonista tenace.

Claudia
LCDL
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Anteprima uscita: RACER di Katie Evans (English Edition)

Francy ha tradotto per noi la sinossi di Racer di Katie Evans, in uscita oltreoceano il 28 settembre.

Titolo: Racer
Autore: Katie Evans
Pagine: 358
Data di pubblicazione 28/09/17
Costo: 3,63€

Sinossi:
Un cattivo ragazzo con qualcosa da dimostrare 
Una donna con uno scopo
L'amore di una vita
Non penso che i suoi genitori credessero che, Racer Tate, avrebbe vissuto secondo il suo nome ma una volta che provi l'adrenalina sotto le tue ruote è fatta.
Lui è il più veloce il più orgoglioso pilota.
La ricerca di nuovi talenti mi porta davanti alla sua porta... ma il suo sorriso mi fa cadere ai suoi piedi.
Racer Tate è sexy, misterioso e non il genere di uomo di cui mi innamorerei.
Lui è riservato, sconsiderato, imprevedibile. La sua vicinanza mi fa dimenticare questi motivi e i suoi baci...
Questa è la nostra ultima occasione di vincere e lui è la nostra sola speranza.
Io dovevo solo osservare, assicurarmi che non si mettesse nei guai.
Ma è un compito impossibile. Ed ora quella con il cuore dolorante, l'anima a pezzi sono io.
Perché quando il tuo cuore appartiene a qualcuno le loro verità diventano le tue, i suoi segreti diventano la tua salvezza o la tua maledizione.
Lui dice di volere me. Dice che sono quella giusta. Pensa anche che mi spezzerà il cuore un pezzo alla volta fino a quando non se ne andrà.


Recensione: LOVE IN MY HEART (The Hearts series #4 ) di Claire Contreras

Vi parlo del quarto volume della The Hearts Series: Love in my heart di Claire Contreras. Vi avevo già parlato del terzo libro di questa serie: Love for Love (Quicon Jensen e Mia. In questo libro ritroviamo Victor il sexy avvocato divorzista in carriera, nonché fratello di Estella protagonista insieme a Oliver nel primo volume  Life is Love

Titolo: Love in my heart
Autore: Claire Contreras
Editore: Newton Compoton
Pagine: 286
Costo eBook: 4,99
Genere: Romance contemporaneo
Uscita: 25 settembre 17

Sinossi:
Hearts Series
Dall'autrice del bestseller Life is Love
Victor Reuben è l'avvocato divorzista più richiesto di Los Angeles. Nicole Alessi è la futura ex moglie della star più brillante di Hollywood, l'ultima cliente di Victor e la figlia del suo capo. Con un divorzio di così alto profilo, non ci si può permettere nessun passo falso. Per fortuna nessuno dei due ha niente da nascondere. A meno che non si consideri il sesso fantastico che hanno condiviso... Una... Due... Tre volte molti anni prima. Se lasceranno il passato dov'è, andrà tutto bene. Ma lei indossa quei vestiti così sexy e lui le scocca quelle occhiate infuocate... Tenere le mani a posto sembra più difficile di quanto avessero immaginato. Presto i paparazzi cominceranno a sentire puzza di bruciato...

Chi è Claire Contreras?
Inizialmente autopubblicata è entrata nella classifica dei bestseller del «New York Times» e di «USA Today» con la sua serie Hearts, di cui la Newton Compton ha pubblicato, Life Is Love, l’ebook Love Is Forever e Love for Love. Quando non scrive, ha sempre gli occhi tra le pagine di un libro.

Recensione:

Era quella per me. In trentun anni non avevo mai desiderato nulla così tanto come la mia bellissima, esuberante e sexy Nicole Alessi, e sapevo che mai avrei desiderato altro.

Questo quarto libro è dedicato a Victor, in quanto fratello di Estelle compariva già nel primo libro.
Lo abbiamo poi rincontrato nel secondo e terzo libro su Jensen e Mia, nei panni dell'amico del protagonista.
Ogni volta lo abbiamo visto accompagnarsi con donne sempre diverse come un vero playboy.
Ma finalmente qui scopriamo il suo passato, che lo accomuna a Nicole con la quale ha avuto 6 anni prima una breve ma intensa storia. Vic già allora aveva l'obbiettivo di diventare uno dei più bravi avvocati divorzisti dello studio dove lavorava da pochissimo. Scoprendo che Nicole è la figlia del suo capo, decide di interrompere la loro breve ma intensa relazione. Per lui la carriera è da sempre la sua unica priorità. Ma anche se brevissima questa relazione non sarà mai totalmente dimenticata da entrambi.

Come se provasse piacere nel dirmi di stare alla larga, ma avesse anche bisogno di tirarmi più vicino a sé. Chiusi gli occhi.

E quando la rivede dopo anni per assisterla in veste di suo avvocato nel divorzio tra Nicole e Gabe l'ex marito nonché star di Hollywood molto amata, da quel momento sarà un saliscendi di emozioni, di continui ripensamenti e provocazioni che faranno uscire di testa l'impertubabile e freddo avvocato, che Ã¨ a un passo nel ricevere la tanto desiderata promozione, e che non metterebbe mai a rischio per nulla al mondo, o almeno così credeva.

Ma l’unico che volevo che contasse era che voleva stare vicino a me. Accanto a me. E l’idea che la cosa mi stesse così a cuore perché non volevo esserle indifferente, proprio come lei non mi era indifferente, era una totale follia.

Il tema di questa serie si basa su degli amori appena sbocciati ma che i protagonisti maschili troppo giovani per capirne l'importanza, interrompono per un motivo o per un altro o semplicemente perchè il loro tempo non è ancora maturo. Ma che coglieranno alla seconda occasione che avranno a distanza di pochi anni. 
Ed è da lì che iniziano queste bellissime storie, che ci fanno vivere un amore così potente che supera tutto e tutti.
Dove le priorità vengono ribaltate, gli errori del passato dimenticati e si assiste alla crescita attimo per attimo di questo sentimento assoluto fra i protagonisti.

«I miei obiettivi riguardavano solo la carriera, e una volta raggiunti quelli, mi sono reso conto che i miei obiettivi erano mutati e che lungo la strada eri diventata tu il mio obiettivo. Sono innamorato di te. Ho ottenuto molto nei miei trentun anni, e sono orgoglioso dei traguardi raggiunti, ma nessuno di essi mi fa sentire come mi fai sentire tu.

Da subito vi dico che la Claire Contreras, anche in questo quarto libro mi ha conquistato, e come gli altri  libri della serie i pov sono alternati da entrambi i protagonisti
Amo il suo stile, riesce a catturarti da subito, non puoi fare a meno di leggere e leggere fino all'ultima pagina.
Ti fa amare profondamente i suoi personaggi, sia quelli maschili che femminili, entrambi sono sempre allo stesso livello. Con le loro fragilità per la loro forza o per l'intensità del loro amore, vanno sempre di pari passo, non riesci ad amare uno più dell'altro, li ami in egual misura. 
Così come le scene erotiche che sono descritte in modo soft e distribuite ad  arte.
Tutte le volte che ho finito un suo libro, ho desiderato che un incantesimo mi permettesse di entrare dentro il libro per poter conoscere tutti questi meravigliosi personaggi della serie, ma proprio tutti, tutti, anche quelli che hanno appena qualche battuta, per la magia che questa donna opera per mano della sua penna
Non so  se state pensando che io stia delirando, ma questa è la sensazione ed emozione che provo ogni volta. La Contreras ha quello straordinario talento di rendere i suoi personaggi così vivi e reali che non riesci a staccarti dal libro, anche quando sei giunta alla fine. 
So già che sentirò la mancanza di Oliver e Estelle, di Jensen e Mia con i loro piccoli e naturalmente di Victor e Nicole e di tutti quelli che hanno fatto parte di questa serie. Posso solo sperare con tutto il cuore che la Newton porti in Italia qualsiasi altro libro che la Contreras abbia scritto.
Perché sarà senz'altro un altra "magia".
Alla prossima!

Virgy
LCDL
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2° Tappa blogtour Rya series: Presentazione personaggi


Presentazione Personaggi
Ma per capire meglio i personaggi , i loro sentimenti, e il loro ruolo, lasciamo la parola direttamente alla formidabile protagonista Rya che vi racconterà un po’ di sé…
Passiamo il testimone alla Principessa di Temarin Rya per immergerci nel suo mondo.

Rya 
Ha in sé lo stigma di ogni secondogenita, prima passata in secondo piano e poi cancellata dai libri di storia.
Ha in sé il coraggio delle secondogenite che hanno dimostrato di essere più forti dello stigma stesso.
È un'Anna Bolena che sale i gradini sociali, ben consapevole che gli ultimi avranno la consistenza di quelli del patibolo.
È una Giovanna d'Arco che lotta e viaggia, circondata da uomini talvolta ben poco raccomandabili (Gillews de Rais, mi senti, dal tuo inferno?).
È una Clodrinda senza Tancredi, è il coro delle Trachinie, è una Turandot che vorrebbe essere Liù.
Ha in sé la dignità e l'incoscienza di chi non si arrende al destino che vorrebbe vedere la donna buona e dolce e sottomessa e arrendevole.
In lei c'è orgoglio ferito, ambizione e piedi costantemente sul ciglio di un baratro: sa perfettamente che il terreno potrebbe franare da un momento all'altro, eppure non si sposta di un millimetro, perché sa comunque che quello è il suo posto.
E costruisce sulla sabbia come costruirebbe sulla pietra.
Non è la principessa buona, bella e pura, costretta da una sorte avversa ad attendere che le venga consegnato il pacchetto regalo principe azzurro - bacio - salvezza.
Rya non aspetta di essere salvata, perché il tempo è prezioso e lei non può sprecarlo a trastullarsi con mele avvelenate e arcolai. Si salva da sola, ogni volta. Quanto meno, ci prova. Si dà un colpo di reni per risalire dal fango nel quale è precipitata… anche se la risalita altro non sarà che l'inizio di una nuova caduta.
Perché?
Perché quando chi ha avuto tutto dalla vita cade, lo fa in grande stile.
Il suo è un cammino di evoluzione, e questa evoluzione spesso sarà in peggio -non è un paradosso-: quando si è alle strette, pur di sopravvivere si tirano fuori gli artigli. Lei è una rosa, la rosa secondogenita di Temarin, e imparerà ad usare non solo lo splendore dei propri petali, ma anche e soprattutto le proprie spine.
A tutte le principesse dico: godetevi la fiaba iniziale. Perché i sogni saranno fin troppo presto spazzati via dalla cruda realtà.

Il mondo di Rya è un mondo nel quale la verità è un concetto relativo, nel quale la Famiglia gioca un ruolo di primaria importanza, governando le scelte e guidando con mano ferma l'esistenza della piccola Rya.
Un mondo nel quale, improvvisamente, le certezze vengono ribaltate.

"Oggi mi chiedo: era l'amore, a legare noi tre? Cosa rappresentavo io per Alsisia? Ero davvero la sua piccola e adorata sorella? O ero piuttosto soltanto una pedina, usata da coloro che avrebbero dovuto semplicemente amarmi?"
[cit. FRACTURE]

L'amore non è un primo passo. L'amore arriva dopo. Arriva tardi. Troppo tardi, forse.
Ciò che muove Rya è la voglia, repressa e mai riconosciuta in pieno, di esistere come persona, non solo come pallido riflesso della meravigliosa sorella maggiore, amata e adorata da tutti.
Vorrei dirle: "Puoi essere qualcuno anche senza somigliare a lei. Puoi essere qualcuno anche senza fingerti diversa da quella che sei."
Il problema, però, è che quando trascorri una vita intera asservita alla compiacenza altrui, ti perdi. Finisci con il non sapere più chi sei.
Questo è il vero primo passo, per Rya: la presa di coscienza di poter esistere per se stessa.
Non è facile.
Quando non sei abituata a decidere nulla, quando sei nata per servire e obbedire (come le figlie di Maria Teresa d'Austria, ricordate?) non puoi sperare di possedere la capacità di operare scelte in piena autonomia.

"Il lusso di sbagliare mi è stato concesso. Diciamo pure che me lo sono conquistato a viva forza, e non senza danno. A differenza di Alsisia che, in vita sua, ha compiuto un solo errore. Ma è stato sufficiente."
[CIT. FRACTURE]

PERSONAGGI PRINCIPALI DI DECEPTION

STREVJ NIVA DI TEMARIN
Il vero protagonista di Deception, oltre naturalmente a Rya, è Strevj, suo cugino e cognato: l'ambizioso marito di Alsisia, il vertice della famiglia Niva. Colui che agisce nell'ombra, che sa essere al centro di tutto, di ogni conversazione, di ogni manipolazione pur avendone meno l'aria.
Bello, bellissimo, bruno, dotato di un'ottima parlantina, Strevj rappresenta il fulcro delle meravigliose apparenze che i Niva smerciano a piene mani. Un personaggio dal quale ti aspetti qualcosa, come una bolla che cominci a gonfiarsi già in Fracture e che adesso, in Deception, giunge allo scoperto, alla sua forma perfetta costituita da luci e ombre.

Strevj. Sempre in viaggio, sempre di passaggio, sempre col piede in più staffe, sempre lì a programmare e valutare e dividersi. Non capivo come, la sera, non fosse stremato dal mal di testa.
Lo avevo cercato con lo sguardo. Eccolo lì, il mio bellissimo cugino, attorniato dal solito codazzo di cortigiani e dame adoranti, occupatissimo come sempre a raccogliere consensi.
Avevo insistito: «La nostra posizione a corte non è sicura?»
«Ditemi a cosa sta mirando vostro cognato.» Vedendo che tentennavo, aveva avuto un moto di impazienza. «Mi sono fatto una mia idea» aveva detto poi, in un bisbiglio. «Mi auguro fortemente di sbagliarmi, ma Strevj ha un fuoco che gli arde nel petto. Le persone come lui vogliono una cosa sola.» E aveva gettato un’eloquente occhiata alla sala del trono.
Io avevo deglutito nervosamente. Cosa avrei dovuto fare? Ricordare a mio cugino che era tradimento avvicinarsi così tanto alla corona? Ricordargli che i patiboli nelle piazze erano stati smantellati, grazie all'intervento di Niken -e di Sania-, ma che sarebbe bastato un nonnulla perché fossero issati nuovamente?
«Ditemi se siamo in pericolo» lo avevo supplicato ancora.
«Di vostro cognato non mi curo, ma voi fareste bene a seguire il mio consiglio: prendete le distanze dalla vostra famiglia.»
[cit. DECEPTION]

*****

«Non dimenticare mai chi sei e sorridi.» Mi sfiorò il mento costringendomi a sollevarlo, per evitare che quelle rimanessero solo parole. «Sei la principessa di Temarin, eri la signora di Idrethia, la regina. Continua a comportarti come se lo fossi.»
«Non sono mai stata incoronata regina.»
«Non permettere che gli altri se ne ricordino.» Era tornato a essere lo Strevj dei tempi di Temarin. Quello che metteva in atto strategie vincenti. «Hai mai visto Alsisia con la faccia che hai tu adesso? Sei una Niva, Rya. L’apparenza è tutto.»
[cit. DECEPTION]

*****
Gridai: «Come puoi servire due padroni? Temarin e l’Idrethia: speri davvero di riuscire a rimanere fedele ad entrambi?»
«Dobbiamo garantirci un futuro al Nord, Rya. Tu non credi?»
«E tu non credi che un giorno il sovrano possa chiederti da che parte stare? Dovrai prendere una posizione, Strevj. Una, per la prima volta in vita tua! Quale regno sceglierai, allora!?»
[cit. DECEPTION]

È questa la questione.
Quale sarà la decisione finale di Strevj?
Perché, questo posso dirvelo, in fondo è sempre stata una pura questione di famiglia.
Come diceva Rya stessa già in Fracture e in Sacrifice:
O tu o io, Strevj.

SANIA, GRANDUCHESSA DI TEMIDE
Sania… Ho nel cuore questo personaggio. Ciò che Rya prova nei suoi confronti… be', è quello che provo io stessa.

(Vorrei tanto che non fosse così, ma mi piacque subito.
Quella puttana!, dovrei dire oggi. Ha avuto quello che si meritava!
Non ci riesco.
Guardo Nemi, guardo Isan, e provo pena. Non odio. Solo pena.)
[cit. DECEPTION]

Il suo personaggio era già presente in Fracture, nei vaghi dialoghi tra Nemi e Isan circa un avvenimento accaduto nel passato: è lei che aveva causato il guaio per il quale il capo dei ribelli ancora oggi sta scontando e proteggendo i propri uomini di Mejixana (per lo meno, quel poco che di loro è rimasto). Lei, maestosa, bionda, ma con un tarlo che la divora dall'interno. Era la donna per la quale Isan aveva perso cuore e ragione, la stessa che ha pagato quasi con la vita il fatto di averlo tradito, irretendo Nemi e facendolo scivolare nel proprio letto. Sensuale, spregiudicata…
In DECEPTION, Sania torna alla ribalta, regina in tutto fuorché nel nome. Occupa con pieno diritto il posto che avrebbe dovuto essere di Rya. E Rya, nonostante tutto, non riesce a provare una vera e propria antipatia o rivalità nei suoi confronti.
Rimane affascinata da lei, riesce persino a comprendere benchè non a giustificare- le motivazioni che a suo tempo l'avevano mossa a compiere un'azione inqualificabile, quella che ha condannato Nemi e intera Mejixana. La guarda, questo sì; sapendo che la vita di Sania è appesa a un filo; che anche quella donna danza sul ciglio di un burrone, che è in pericolo ogni singolo giorno della propria vita. La guarda… con gli occhi scuri, profondi e indagatori dei Niva.
Quelli che non aspettano che un passo falso. Per balzare in avanti e inghiottire la vittima.

(Avrei dovuto prevederlo. Ma, anche se così fosse stato, non avrei alzato un dito per lei.
Oggi vorrei raccontarmi che non è vero, che le avrei almeno parlato, che avrei cercato di metterla in guardia. Dicendole… cosa? Non bere niente, non mangiare niente, tieniti alla larga da quei due, diventa invisibile, vattene, fatti dimenticare?
Avrei dovuto prevederlo. Ugualmente, malgrado cerchi di illudermi del contrario, la verità è una sola: non avrei alzato un dito per lei.)
(…)
(Se fosse vissuta, sarebbe stata una grande regina. I presupposti c’erano tutti. Avrebbe fatto qualcosa di buono per l’Idrethia… anche se forse, alla fine, nonostante i suoi sforzi, si sarebbe comunque sfasciato tutto.
Oggi mi chiedo: ha mai sospettato qualcosa? Sapeva di essere in pericolo e che il pericolo e i guai le sarebbero arrivati proprio da *****? Chiunque, con un briciolo di buonsenso, lo avrebbe capito.
Ma lei, probabilmente, credeva davvero di poter ancora sistemare le cose, di ricevere il perdono.)
[cit. DECEPTION]

ISAN VAILLARD
Medico di Mejixana
Amico e compagno di Nemi
Barone di Idrethia

È difficile parlare di Isan. Era l'orso buono di Mejixana, l'essere immenso che si è innamorato di Rya al primo sguardo e che l'ha sempre giudicata come una bambina timida e indifesa. Dolce e tenero e gentile.

E lo è davvero: gentile.
Peccato sia anche tante altre cose.
[cit. FRACTURE]

Isan potrebbe anche sembrare l'uomo ideale (caratterialmente, eh). Se solo reagisse un po' meglio alla pressione. Se solo non fosse un alcolizzato violento.
Aveva perso la ragione, a Mejixana, dopo il tradimento di Sania. E Sania aveva pagato quasi con la vita la propria leggerezza. Adesso… è cambiato? No. I vizi incidono le persone. E le persone non migliorano. Già in Fracture avevamo visto come Isan fosse capace di ridursi.

Col senno di poi è facile giudicare. Tuttavia, oggi mi chiedo: se avessi dato a quell’episodio la giusta importanza, tre anni dopo le cose sarebbero andate come sono andate? Probabilmente no.
A quel tempo, però, Isan non era niente, e ben presto mi scordai dell’accaduto.
[cit. FRACTURE]

Non ha smesso di bere. Si astiene, da una volta con l'altra, in attesa della prossima sbronza. Perché il vino è l'unico modo che Isan conosce per non crollare, per farsi forza.
Ma arriva per tutti un punto di rottura.
E il punto di rottura di Isan coinciderà, per una serie di fattori, con quello di Rya.

Deception non è un romanzo sulla violenza domestica, ma di certo essa ne è uno dei temi principali.
Ed è stato orribile studiare questo fenomeno, indagarlo, leggere e ascoltare le storie delle vittime che hanno avuto la forza e il coraggio di esternare la propria esperienza. Non sono riuscita a capire il fenomeno -la violenza non può essere capita-; non ho tentato di giustificarla -la violenza non può essere giustificata-. Ho provato però a indagarla, questo sì.
Soffrendo ogni singolo attimo, incamerando la paura, trasformandola in angoscia, escogitando espedienti per sopravvivere e riversandoli in Rya.

(Gli ho nascosto tutto di me. Sempre. Per tre anni. E tre anni sono molto lunghi.
Oggi evitiamo di parlarne, ma il passato ci segue come un’ombra.
Oggi siamo salvi, ma solo perché non ci sono più segreti da custodire. Non c’è più nulla da nascondere.
Il perdono? È solo una parola.
Possiamo perdonare, certo.
Dimenticare, no. Quello, mai.)
[cit. DECEPTION]

Isan, in DECEPTION, rivelerà le proprie ombre. Perché nessuno è pura luce. Nessuno è completamente buono o positivo, specialmente nell'universo distopico nel quale sono ambientate le avventure di Rya (guardatevi intorno: conoscete qualcuno che sia completamente buono e puro, a parte forse i bambini e gli inconsapevoli?).
Il suo personaggio, però, è stato importante, per me. Fin dall'inizio, fin dalla primissima stesura (e qui andiamo davvero molto indietro nel tempo).
Quindi, ho voluto trovare un espediente quasi catartico, per Isan, in virtù dell'affetto che ho provato per lui… Pensando sempre al fatto che ex tenebris oritur lux

NIKE
Lo so. So che volete che vi parli di lui. Lo aspettate dalle prime pagine di Fracture.
In tutto questo tempo, avete letto, vi siete fatti una vostra idea. Io, dal canto mio, ho giocato con le parole (ma senza mai barare!), ho costruito la figura di Niken come avrei potuto fare con un puzzle o con quel gioco, quello del "trova le differenze".
Rapporti famigliari. Passato pesante come un mantello di piombo.
Chi è Niken?
Io non posso dirvi nulla. Lo conoscerete, e finalmente lo conoscerete di persona.
Giro però la domanda al mio alter-ego.
Rya? Buongiorno… Senti, qui mi chiedono di Niken… Hai qualcosa da dire su di lui?

[Rya] "No. Insomma, niente che possa farmi rischiare di sbilanciarmi. Però, una cosa posso dirla: è un uomo che gode di tutta la mia ammirazione. E non sono il tipo da concedere ammirazione a chiunque. In parte, le nostre storie sono simili: entrambi avevamo tutto e lo abbiamo perso. La differenza è che i guai io sono andata a cercarmeli; a lui sono piovuti addosso.
È un individuo che porta sulle spalle un pesante fardello, una sofferenza straziante. Ma che va avanti con grande forza d’animo, sorretto da profondi ideali di giustizia.
Questo è quello che ci differenzia: io vado avanti e prendo tutto quello che la vita mi offre -o mi toglie- e cerco di ruotarlo a mio favore; mio cognato Strevj mi definirebbe un’opportunista (ma anche lui lo è, quindi farebbe meglio a starsene zitto).
Niken no. Niken è dalla parte della ragione.
Costretto a fuggire per evitare la morte, la sua esistenza è un grande, eterno ritorno.
Vedete, non è importante tanto il fatto che la sua identità debba rimanere celata… Il fatto è: perché? Da cosa fugge?
Soprattutto: perché diavolo ritorna, sapendo che per lui questo potrebbe significare la morte?!
La risposta è: perché lui è Niken.
Non ho altro da dire.
Lui non me lo permetterebbe.
Non posso tradire in questo modo la sua fiducia. Nessuno di noi potrà mai farlo.
Quando lo conoscerete -perché lo conoscerete, lo guarderete negli occhi-, mi darete ragione."

LUOGHI
In Fracture avevamo le ombre e la frescura dei boschi.
In Sacrifice, la sporcizia e il fango dell'Idrethia dorata, condensati in quel luogo chiuso di muri e drappi arancioni che era il bordello della tenutaria Mama. Un luogo claustrofobico, rispetto all'ariosità della quale Rya, senza potersene rendere conto, aveva goduto nel primo volume.
Deception è un romanzo di passaggio, che dovrebbe svolgersi interamente in quello che da sempre è stato il mondo di Rya: la corte di Idrethia.
Le cose, però, sarebbero così semplici se solo Blodric Herrand, suo marito e sovrano, non fosse stato così stupido da farsi ammazzare nelle ultime pagine di Sacrifice.

Nemi e Niken, fianco a fianco, avevano affrontato il sovrano di Idrethia ed erano sopravvissuti. Avevano vinto. La faccenda era molto semplice, perché la morte è molto semplice. Il resto, è solo conseguenza.
Blodric Herrand non c’era più.
Io non ero più signora d’Idrethia.
Io non sarei mai stata regina.
Semplice.
[cit. DECEPTION]

Rya è in un limbo. È in Idrethia, sul suolo che dovrebbe vederla incoronata regina. Ma il suo sposo è morto. Non esiste un solo motivo perché debba rimanere a pieno titolo in quel Regno.


«Ascoltami bene: non puoi sperare di farla franca per due volte consecutive. Hai avuto la tua occasione con Blodric, ma è sfumata. Adesso, tocca ricominciare da capo. Mirare al trono è ormai impossibile. Il sovrano è fidanzato. C’è già una futura regina di Idrethia, e non sei tu.»
Sì, d'accordo. «Ma possiamo pur sempre cercare di farmi riammettere a corte!»
«Non hai motivo di risiedere a corte, mettitelo in testa! Non sei più niente per l'Idrethia.»
«Sono tua cugina!»
Si tirò indietro, lasciando la presa sulle mie guance, e incrociò le braccia al petto scuotendo il capo:
«Ininfluente.»
«Sono la sorella della regina di Temarin!»
«Esatto: di Temarin.»
«Sono la vedova di re Blodric Herrand!»
«Blodric appartiene al passato. E il nuovo re lo menziona addirittura a fatica.»
[cit. DECEPTION, da un dialogo tra Rya e Strevj]

E il nuovo re, colui che siede ora sul trono di Blodric, decide per Rya una nuova sistemazione:

Me ne andai così com'ero arrivata: in silenzio.
Destinazione, una dimora denominata Il Roseto e le Querce. Una delle residenze minori un tempo appartenute a famiglie di alto lignaggio che orbitavano attorno alla figura del padre di Blodric.
A prima vista, la mia nuova sistemazione non sembrò poi male. Era comunque un degno posto nel quale vivere, in attesa che fosse deciso il mio futuro. Era situata sulle colline a ovest, in mezzo a prati e boschetti a macchie. Carpini, tassi, tigli. E querce, naturalmente. Poco più in là, alcuni salici piangenti circondavano uno stagno nel quale galleggiavano ninfee e colonie di ranuncoli di palude. Tra i roveti nei pressi dell'acqua tranquilla fiorivano selvaggi gli arbusti di rosa pendolina, e i grandi e solitari fiori rossi brillavano come rubini tra le placide ombre.
Nulla da ridire sul paesaggio, per carità.
Poi, però, ci avvicinammo. E sentii le mie spalle incurvarsi.
Il fossato era pieno di erbacce, ortiche e gramigna, e intravidi anche qualche topo di troppo; l'edera aveva infestato quasi completamente uno dei muri perimetrali, scavando con le forti radici tra pietra e pietra, e, sul lato a nord, brillavano chiazze di muschio. Quando scesi dalla portantina, il piede mi affondò nel fango sul quale nessuno aveva sparso sabbia o segatura, figuriamoci un telo.
Mi voltai per prendere in braccio la bambina e colsi lo sguardo di Kit: desolato e incredulo.
«Il vostro… nuovo palazzo?» biascicò.
Gli uomini di Strevj che ci avevano scortate fin là fecero quadrato intorno a noi, accompagnandoci all'interno.

Palazzo? Le sue rovine, piuttosto.
Forse due anni e un nugolo di operai al lavoro giorno e notte avrebbero potuto renderlo un luogo abitabile. Forse.
Il piano superiore era in completo abbandono. In un locale che recava tracce di affreschi ormai perduti, trovai ammassata parte dei beni che avevano costituito la mia dote quando mi ero unita in matrimonio con Blodric: alcuni mobili coperti da drappi, gioielli, vasellame. Perfino un dipinto che risaliva al primo anno di matrimonio di Alsisia e Strevj: nostro padre al centro, in piedi. Al suo fianco, mia sorella e mio cugino. A destra, seduta su una bassa poltrona imbottita, io, di appena otto anni. Sulla parete alle nostre spalle, il ritratto della nostra povera mamma.
Bello. Ma cosa me ne facevo?
Negli altri ambienti, le assi dei pavimenti erano rialzate e scricchiolavano. Le pareti erano nude, le porte senza traccia di impiallacciatura. Qua e là, da qualche portafiaccola infisso nel muro, candele come peni flaccidi pendevano oltre il bordo lavorato. I lenzuoli lisi che riparavano l'arredamento tarlato erano grigi di polvere sedimentata.
Dietro un cassettone sentii lo squittire dei di topi. Mi facevano orrore da quando, all’osteria, avevo visto come avevano ridotto la mano del figlio di Aniska.
Diedi ordine che quelle stanze fossero chiuse e mai più aperte.
[cit. DECEPTION]

E quando, tramite una sorta di stratagemma -con il quale Rya tenterà il tutto e per tutto pur di sollevarsi dalla propria ormai misera condizione-, riuscirà ad essere riammessa a corte, si trova immersa nel mondo dorato del quale Blodric le aveva parlato.
La corte di Idrethia, però, non è tutta splendori.

Per le vaste stanze affrescate di Idrethia il nostro compito era solo quello di fingere spensieratezza.
Il sovrano ci teneva occupati notte e giorno con feste, canti, cacce, gite e musica. Le alte mura del castello rarefacevano la verità che strisciava solo a poca distanza da lì, che filtrava attraverso sussurri, riunioni clandestine frettolose e presto disciolte.
Noi gente di corte, benchè mostrassimo un'aria felice e leggera, vivevamo come lumache che tirino fuori dal guscio la testolina rugosa, subito pronte a rintanarsi nuovamente; il guscio delle chiocciole, però, è sottile. Basta un nonnulla perché qualcuno ci metta il piede sopra e lo distrugga.
Era questo che ci faceva capire il re, in mille modi diversi, suggerendoci da quale parte convenisse stare. Bastava un nonnulla e ci avrebbe schiacciati, tutti quanti, nessuno escluso -i nostri gusci, in frantumi; i nostri corpi, ridotti in poltiglia-.
La verità?
Il terrore si annidava in ogni angolo, anche se ognuno di noi faceva di tutto per negarne persino l'esistenza.
(…)
Guardandomi attorno, mi accorgevo di quanto la corte fosse una grande, strana famiglia nella quale tutti si professavano amici di tutti e, al contempo, temevano di ritrovarsi un pugnale tra le scapole. Ognuno cercava di rimanere a galla come meglio poteva, promuovendo se stesso e screditando gli altri. Per i corridoi, si ordivano tradimenti e congiure che puntualmente nessuno aveva il fegato di attuare.
Il sovrano faceva di tutto per distrarci, per occupare le nostre giornate e non lasciarci il tempo di passare dalle parole ai fatti. Ecco allora le continue feste fino a tarda notte, le colazioni all’aperto, le passeggiate. E noi, come povere galline alle quali presto avrebbero tirato il collo, lì a seguirlo e ringraziare per gli avanzi.
Ipocrisia ovunque.
E la mia famiglia, nell’ipocrisia, trovava il proprio ambiente naturale.
[cit. DECEPTION]

LCDL