Recensione: Una nuova vita di Keira Andrews
Buongiorno Cercatrici, qualche settimana fa vi ho parlato del primo volume della trilogia, tradotta ed edita da Triskell Edizioni, di Keira Andrews, protagonisti Isaac e David, due ragazzi Amish. Oggi, dopo aver letto il secondo romanzo di questa serie Gay Amish, sono pronta a condividere con voi la mia opinione ma, badate bene, potreste incappare in alcuni SPOILER sul primo volume.
Autrice: Keira Andrews
Genere: (Gay Amish Romance Vol. 2)
Data di pubblicazione: 10 maggio 2017
Editore: Triskell Edizioni
Sinossi:
Sono
fuggiti nel mondo esterno, ma riusciranno a essere veramente
liberi?
David e Isaac hanno trovato la felicità tra le braccia l'uno dell'altro. Nella lontana San Francisco, Aaron, il fratello di Isaac, li aiuta a esplorare la confusa vita "inglese" e a lasciarsi alle spalle l’opprimente ombra delle loro radici Amish. Per la prima volta, David e Isaac possono essere apertamente gay, eppure si sforzano di riconciliare la loro sessualità con la loro fede. Almeno non devono nascondere la loro relazione, il che dovrebbe rendere tutto più facile. Giusto?
Ma mentre Isaac frequenta la scuola con profitto e si fa nuovi amici, David deve combattere per scendere a patti con la realtà del mondo esterno. Perseguitato dal senso di colpa per aver abbandonato la madre e le sorelle a Zebulon, viene sopraffatto dalla frenesia della città mentre lavora per far crescere la propria impresa di carpenteria.
Anche se finalmente David e Isaac dormono fianco a fianco ogni notte, la paura e l'insicurezza potrebbero allontanarli moltissimo.
David e Isaac hanno trovato la felicità tra le braccia l'uno dell'altro. Nella lontana San Francisco, Aaron, il fratello di Isaac, li aiuta a esplorare la confusa vita "inglese" e a lasciarsi alle spalle l’opprimente ombra delle loro radici Amish. Per la prima volta, David e Isaac possono essere apertamente gay, eppure si sforzano di riconciliare la loro sessualità con la loro fede. Almeno non devono nascondere la loro relazione, il che dovrebbe rendere tutto più facile. Giusto?
Ma mentre Isaac frequenta la scuola con profitto e si fa nuovi amici, David deve combattere per scendere a patti con la realtà del mondo esterno. Perseguitato dal senso di colpa per aver abbandonato la madre e le sorelle a Zebulon, viene sopraffatto dalla frenesia della città mentre lavora per far crescere la propria impresa di carpenteria.
Anche se finalmente David e Isaac dormono fianco a fianco ogni notte, la paura e l'insicurezza potrebbero allontanarli moltissimo.
Recensione:
Parto
col dire che scrivere una trilogia o, in generale, il sequel di un
romanzo, avente come protagonisti sempre gli stessi personaggi della
storia precedente, non è mai facile. Talvolta si corre il rischio di
banalizzare e rovinare quella che, all’inizio, era parsa come una
bella storia ma è anche vero che se la stessa si dirama in più
capitoli, talvolta è necessario seguire un filo condutture che per
l’autore è strettamente necessario per gettare le basi degli
eventi futuri, mentre per il lettore, alcuni passaggi potrebbero
rivelarsi un po’ noiosi.
Detto
questo come premessa, torno a parlarvi di “Una nuova vita”,
titolo perfetto per un romanzo dove David e Isaac, abbandonata la
loro comunità religiosa ed esageratamente rigida di Zebulon, a un
soffio dal momento in cui il sexy falegname David era a un passo
dall’unirsi alla Chiesa, si ritrovano a San Francisco.
Ora,
immaginate bene, due ragazzini Amish che - oltre all’amore che
provano per se stessi e le poche cose trapelate mentre ancora
vestivano come campagnoli, costretti a nessun tipo di tecnologia e
con una blanda istruzione – sanno per l’appunto poco e niente di
come va il mondo, ma approdano in California. In ogni caso qui è
presente Aaron, fratello di Isaac, ex Amish, ora felicemente sposato
e realizzato.
Ho
amato molto questo personaggio, sin dall’epilogo del primo romanzo.
Aaron incarna alla perfezione quella figura fraterna, il fratello
maggiore che dà l’esempio e tende una mano d’aiuto ben sapendo
cosa significa avere a che fare con il mondo “inglese” essendoci
passato anche lui a suo tempo. Ho amato la sua visione della vita, la
sua totale assenza di pregiudizi, i suoi racconti.
Questa
nuova vita è dunque molto affascinante ma è un continuo
barcamenarsi tra la gioia per le piccole scoperte, ai profondi sensi
di colpa mentre le abitudini di un tempo, come la preghiera, iniziano
a perdersi tra il lavoro di David, che spera in qualche modo di
mandare quanto più denaro possibile a casa, lì dove sua madre,
attraverso alcune lettere, afferma di essere profondamente delusa,
senza nemmeno sapere che il vero motivo della sua fuga, altro non è
se non i suoi sentimenti e la passione sfrenata per Isaac, e i corsi
di studio seguiti da quest’ultimo. E per iniziare questa nuova
vita, è necessario anche allargare le vedute e stringere nuove
amicizie, alcune non propriamente oneste.
“Quando
sono venuto qui, per me era tutto un altro mondo. È un luogo comune,
ma è vero. Il mio paesetto avrebbe potuto benissimo essere sulla
luna. È questa la cosa grandiosa della città . Puoi venire qui e
ricominciare daccapo. Tutti, a questo tavolo, l’hanno fatto.”
Isaac
è molto ben predisposto alla vita sociale, forse si fida un po’
troppo, è accecato dalle novità . David continua a fare i conti con
ciò che è giusto e con la sensazione di aver peccato e che presto
sarà punito ancora. Per l’amore che prova con Isaac, per i loro
rapporti sessuali, per i suoi pensieri e le azioni. Per la gelosia
perché conoscere nuove persone è bello ma anche potenzialmente
pericoloso. A San Francisco ci sono persino dei locali Gay e non
tutti sanno tenere le mani al posto, persino quando è evidente una
situazione sentimentale ben collaudata, sebbene in crisi.
“Li
hai incontrati solo una volta, perché ci sei stato costretto. Tutte
le altre volte avevi una scusa.”
“Il
lavoro non è una scusa” O forse sì. David scosse la testa. “I
soldi sono…”
“Soldi,
soldi, soldi! Sembra che adesso pensi soltanto a quelli! Ci sono
altre cose, David. Sì, è ovvio, devi guadagnare dei soldi. Ma ti ci
nascondi dietro.”
David,
silenzioso e fragile, è il personaggio per il quale ho provato tanta
tenerezza, avrei voluto stringerlo in un abbraccio e difenderlo dalle
grinfie di chi lo molestava.
Anche
in questo romanzo la narrazione è al passato, in terza persona.
Ammetto che ero molto curiosa di leggere questo seguito ma, come
dicevo prima, ho faticato un pochino per via di alcuni passaggi che,
senza dubbio, all’autrice sono serviti per spianare la strada al
terzo capitolo della serie. A differenza, poi, del primo romanzo,
dove l’epilogo lasciava presagire ci fosse un continuo ma il
lettore poteva benissimo accontentarsi del lieto fine, questo finale
è chiaramente aperto perché potrebbe esserci un ritorno improvviso
alla comunità Amish di Zebulon per delle circostanze gravi e
spiacevoli. Non dico di aver trovato la storia noiosa, ma di sicuro
non mi ha suscitato le stesse emozioni del primo libro. Posso, però,
assicurarvi che, una volta conosciuti Isaac e David, non potrete fare
a meno di voler arrivare fino alla fine!