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Anteprima: Come il vento per una girandola di Nadia Filippini
Oggi presentiamo una nuova ghiottissima anteprima tutta per il made in Italy, è disponibile da stamane per l'acquisto il romanzo Come il vento per una girandola di Nadia Filippini .
Come al solito lascio che sia il romanzo a parlare di sé!
TITOLO: Come
il vento per una girandola
AUTRICE:
Filippini Nadia
GENERE:
Romance
DATA
DI USCITA:
9 Ottobre 2014
EDITORE: Self
PAGINE: 153
PREZZO: 1,99 acquistabile su Amazon
SINOSSI:
Chiara e
Alessio. Da due anni le loro strade si sono divise bruscamente, lasciando una profonda
ferita in entrambi. Lontano l'uno dall'altra, hanno cercato di andare avanti
con le loro vite e lasciarsi il passato alle spalle. Quando però Alessio torna
a vivere a Milano e le chiede di tornare nella sua vita, Chiara si troverà ad
affrontare una scelta più difficile di quanto lei stessa potesse immaginare.
Fidarsi ancora una volta di Alessio e rimettere in gioco i propri sentimenti o
chiudere definitivamente col passato e guardare avanti?
CHI E' NADIA?
Nadia
nasce a Brescia nel marzo 1979. Vive in un paesino nella provincia di Bergamo
col marito. Si innamora della lettura da bambina, quando scopre la biblioteca
del paese in cui si è trasferita con la famiglia e che frequenta assiduamente.
Fin da piccola ama inventare storie, ma inizialmente preferisce raccontarle
attraverso il disegno. Crescendo però si avvicina alla scrittura, anche se non
fa leggere mai a nessuno il proprio lavoro. Ad aprile scrive il racconto Come
una girandola per gioco, per un’amica con cui condivide la passione per i
libri. Dopo averlo letto però, l’amica la convince a pubblicarlo e, anche
incoraggiata dal marito, Nadia accetta questa piccola sfida. L’entusiasmo di
alcuni lettori la convince poi a lavorare al romanzo Come il vento per una
girandola, ispirato al racconto.
Per saperne di più su Nadia e sul suo romanzo potete iscrivervi alla sua pagina Facebook
Vi lascio con un estratto del libro
Manuel allungò il braccio e mi
prese la mano, guardandomi dispiaciuto.
«Te ne vai di già, Chiara? Ti ho
fatta arrabbiare fino a questo punto?»
«Non mi hai fatta arrabbiare,
Manuel. È solo che la mia auto è dal meccanico e devo prendere la
metropolitana, quindi mi ci vuole parecchio a rientrare a casa»
Sapevo che come scusa era un po’
blanda, un quarto d’ora in più non faceva molta differenza, ma non mi sembrava
il caso di sottolineare quanto trovarmi nella stessa stanza di Alessio mi
rendesse nervosa e quanto avessi voglia di andarmene.
«Ti accompagno a casa io»
Di nuovo, per un attimo, fui
invasa dalla sensazione di stordimento che avevo provato trovandomelo davanti.
Aveva voglia di scherzare, vero? Mi girai di scatto verso di lui, come se mi
avesse rivolto il peggiore degli insulti.
«Levatelo dalla testa, sono
grande abbastanza per prendere una metropolitana!»
Lo vidi aggrottare le
sopracciglia e serrare le labbra, pronto alla battaglia che mai e poi mai gli
avrei permesso di vincere. In macchina con lui? Nemmeno morta!
«È tardi, è buio e non c’è molta
gente in giro a quest’ora. Ti accompagno io, fine della discussione»
Sostenni il suo sguardo e
incrociai le braccia sul petto. Chi credeva di essere per darmi ordini?
«Puoi levartelo dalla testa, non
vengo con te nemmeno se mi preghi!»
Girò intorno al letto con la
velocità di un fulmine e mi si parò davanti, con aria di sfida.
«Non ho nessuna intenzione di
pregarti, ma se proprio ci tieni», disse piegandosi per parlarmi nell’orecchio
e facendomi saltare il cuore in gola, «posso caricarti in spalla come in uno di
quei romanzi rosa che ti piacciono tanto, ma ti assicuro che non è romantico
come sembra»
«Non lo faresti mai!»
«Scommettiamo?»
Il sorriso sicuro che gli si era
stampato in volto, mi convinse a non accettare la scommessa. Non stava
scherzando, l’avrebbe fatto. Gli appoggiai entrambi i palmi sul torace e lo
spinsi indietro. Fu come se una scarica elettrica mi attraversasse da capo a
piedi a quel contatto, ma cercai di non darglielo a vedere. Era bello e anche
eccitante, d’accordo, ma pur sempre uno stronzo rimaneva.
«Piantala di fare l’idiota!»
«Chiara», intervenne Manuel, «in
realtà sarei più tranquillo anch’io se andassi con lui»
«Ma che cavolo volete che mi
succeda?», chiesi esasperata.
Mi morsi la lingua quando ormai
era troppo tardi. Manuel rispose a quella mia sciocca domanda indicando il suo
corpo pieno di lividi con un cenno della testa. Abbassai gli occhi
vergognandomi di quanto sapessi essere scema certe volte.
«Scusa», sussurrai, «d’accordo,
accetto il passaggio»
Manuel abbozzò un sorriso, seppur
con immensa fatica.
«È meglio se andiamo»
Spero di leggere quanto prima questo romanzo che mi ha messo molta curiosità <3
Un grande in bocca al lupo a Nadia e al suo romanzo d'esordio!
Licio
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