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Titolo: Il profumo del sud
Autore: Linda Bertasi
Editore: Butterfly Edizioni
Genere: Romanzo storico
Pagine: 233
Prezzo: 1,99€ ebook
Dove trovarlo: Amazon
Il profumo del Sud di Linda Bertasi approda anche in ebook
Oggi sul nostro blogghino non vi segnaliamo nessuna nuova uscita libresca, quanto piuttosto una novità succosa per tutti gli amanti del romanzo storico e degli ebook.
Il profumo del sud di Linda Bertasi edito dalla Butterfly Edizione finalmente approda anche in versione ebook in modo da poter raggiungere tutti quelli che, convertiti all'e-reader, non leggono più su carta.
Per saperne di più sul romanzo vi lascio il link alla mia recensione
Titolo: Il profumo del sud
Autore: Linda Bertasi
Editore: Butterfly Edizioni
Genere: Romanzo storico
Pagine: 233
Prezzo: 1,99€ ebook
Dove trovarlo: Amazon
Trama: Luglio 1858. Un piroscafo prende il largo dal
porto di Genova verso il Nuovo Mondo. Sul ponte, Anita vede la
terraferma allontanarsi e, con essa, tutto il suo passato: una famiglia
alla quale credeva di appartenere, i suoi affetti, una scomoda verità. A
condividere il viaggio con lei, la matura Margherita e il suo protetto,
il seducente Justin Henderson. Giunti in America, Margherita convince
Anita ad essere sua ospite per qualche tempo, nella sua dimora a
Montgomery. La ragazza accetta, sicura di dover ripartire al più presto.
A farle cambiare idea saranno le bianche colline del Sud e un
tormentato amore più forte delle sue paure.
All’orizzonte, l’ombra oscura della guerra civile.
Linda Bertasi scrive un romanzo che dell’Ottocento ha il sapore, un romanzo nel quale la Storia non è semplice sfondo ma protagonista attiva della vicenda. Narrativamente impeccabile, emotivamente travolgente, Il profumo del sud è una storia di passione: quella per la terra alla quale sentiamo di appartenere e quella per la persona che siamo destinati ad amare.
All’orizzonte, l’ombra oscura della guerra civile.
Linda Bertasi scrive un romanzo che dell’Ottocento ha il sapore, un romanzo nel quale la Storia non è semplice sfondo ma protagonista attiva della vicenda. Narrativamente impeccabile, emotivamente travolgente, Il profumo del sud è una storia di passione: quella per la terra alla quale sentiamo di appartenere e quella per la persona che siamo destinati ad amare.
QUALIFICA DI
MERITO COME ‘AUTORE COMMENDEVOLE’ AL VII PREMIO LETTERARIO EUROPEO ‘MASSA
CITTA’ FIABESCA DI MARMO E MARE’
Booktrailer
Chi è Linda Bertasi?
Nasce
nel 1978.
Appassionata
di storia e letteratura inglese, sviluppa sin dalla tenera età una spiccata
predisposizione per le materie umanistiche.
Nel
Gennaio 2010, pubblica il romance contemporaneo “Destino di un amore” (La
Caravella Editrice), cui fa seguito nel Febbraio 2011 il paranormal-romance “Il
rifugio – Un amore senza tempo” (La Caravella Editrice) che le vale, nel 2012,
la Medaglia d'Argento al XXIII Premio Letterario 'Valle Senio'.
Nel
Maggio 2013, pubblica il romance storico “Il profumo del sud” (Butterfly
Edizioni) che le vale la qualifica con merito di 'Autore commendevole' al VII
Premio Letterario Europeo 'Massa città fiabesca'.
Sempre
nel 2013, ha curato diverse prefazioni per i romanzi di Emanuela Rocca e Laura
Bellini.
Dal
Febbraio 2013, gestisce il suo blog Linda Bertasi Blog dove da ampio spazio
agli emergenti con segnalazioni, interviste e recensioni GRATUITE.
Dall'ottobre
2014 è membro dell'associazione EWWA .
Gestisce
assieme all'amica e collega Laura Bellini anche il blog "Impronte
d'autrici".
Scrive
sul web-magazine Io Come Autore dove cura personalmente la rubrica "Il
romanzo Classico".
Collabora
con le case editrici "Agenzia Letteria Jo March" e con "Faust
Edizioni", con il blog letterario "Destinazione Libri".
Proprietaria
di una piccola realtà commerciale nella provincia di Ferrara, vive assieme al
marito e alla figlia.
Estratto
Chiudo lasciandomi direttamente con le parole di Linda... E' così che tutto ha inizio nel suo romanzo Il profumo del Sud:
La ‘Lanterna’ spiccava sul porto di Genova in tutti
i suoi centodiciassette metri.
Aguzzò la
vista. Eccoli: i due grifoni che reggevano lo scudo con l’insegna di San
Giorgio, una croce rossa in campo bianco, la coda e le ali alte, quasi a
sfiorare la corona che li sormontava, rigorosamente chiusa, simbolo tangibile
di sovranità.
Sulla
banchina, di fronte a lui, qualche parente venuto a tendere l’ultimo flebile
legame con famigliari emigranti, ansiosi di lasciarsi la penisola alle spalle e
di approdare su terre più fortunate e rigogliose. Ansiosi di raggiungere il
Nuovo Mondo, emblema di speranza e di futuro in quegli anni burrascosi.
Sorrise
della loro ingenuità, spostando lo sguardo dai nastri colorati, tesi sino alla
nave, ai pochi passeggeri addossati sul ponte di quel piroscafo a vapore, più
simile a un brigantino che a un transatlantico. Alzò gli occhi, osservando
l’alberatura, il fumaiolo alto e stretto che s’innalzava verso il cielo
azzurro. Sarebbe stata una traversata lunga e piuttosto scomoda. Fece un rapido
calcolo dei passeggeri imbarcati: una trentina senza contare l’equipaggio, per
lo più emigranti tricolori.
Ed ecco i
nastri tendersi sempre più, si stava muovendo. Le grida di un paio di ragazzini
alla sua destra lo distolsero. Lanciò uno sguardo infastidito nella loro
direzione e la vide addossata alla ringhiera di legno, la presa ferrea, le dita
livide. Fissava un punto imprecisato tra le acque, gli occhi alla spasmodica
ricerca della chiglia. In altre circostanze avrebbe sorriso di quella giovane
donna ombrosa. Le femmine avevano una propensione per il dramma che rasentava
l’illogico, ma c’era qualcosa in lei, qualcosa d’insolito. Nessun nastro teso
verso la banchina, nessun famigliare o amico, nessun servitore.
I suoi
capelli furono i primi a colpirlo: una folta chioma sbarazzina, preda della
brezza leggera. Boccoli di un castano incendiato s’inanellavano sulle spalle,
celate da un lungo mantello scuro. Sotto quel sole mattutino, parevano
catturarne i raggi imprigionandoli tra le ciocche ondeggianti. Distava non più
di cinque metri da lui. Respirava a intermittenza e, ogni volta, il petto si
sollevava, mostrando la generosità delle sue curve. Indugiò sui fianchi
sottili, sulla vita sinuosa, immaginando le lunghe gambe flessuose intrappolate
nella crinolina.
Un brivido
lo sorprese, mentre fantasticava su quel corpo invitante, su quella donna
pudica. Amava quel genere di femmine. Nascondevano, sotto la timida scorza, un
animo succoso e ardente.
Un alito
di vento s’insinuò sotto il mantello, scoprendole la spalla. Lei si volse,
trattenendo la stoffa, castigandola con l’imposizione della mano inguantata. Fu
allora che lui scorse i suoi occhi scuri, profondi: due perle d’inchiostro su
una pergamena d’alabastro. E lì, tra le lunghe ciglia nere, qualche stilla
disegnava un percorso insolito. Un tortuoso tracciato che moriva sulle labbra
piene: due pesche setose da mordere seduta stante.
Piangeva
in silenzio, lasciava scorrere quella muta emozione senza porvi freno, senza
trattenerla. Quella visione lo stregò, più ammaliante che qualsiasi sguardo,
corpetto o crinolina.
E poi la
nave ondeggiò, la banchina dinanzi che si riduceva. La misteriosa sconosciuta
si staccò dalla ringhiera, diretta a poppa, verso di lui. S’incamminò e il suo
incedere lo ammaliò, passi lenti, cadenzati, una sorta di danza. La donna
incrociò il suo sguardo per una frazione di secondo, poi lo distolse con
nonchalance.
Lui restò
a contemplare la banchina, mentre un profumo di fragole e gelsomino gli
solleticava le narici. Fu in quell’istante che scorse la carrozza arrestarsi in
una nuvola di polvere. La portiera recante uno stemma giallo-oro che si apriva
con impeto e un giovane che correva a perdifiato tra marinai, nastri strappati
e volti curiosi. Lo sconosciuto si scagliò verso la nave, quasi volesse
afferrarla, strattonarla, costringerla a invertire la rotta. Un grido uscì
dalla sua bocca. Un nome in balìa dei venti: ‘Anita’.
Le sillabe
si persero tra le onde increspate dallo scafo. La ‘Lanterna’ che rimpiccioliva,
l’aristocratico vociante ridotto a una muta macchia indistinta e quell’essenza
di fragole e gelsomino ancora nell’aria.
Io vi consiglio questo appassionante viaggio!!
Licio
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