Recensione

Il sorriso di Shoko di Choi Eunyoung

febbraio 13, 2025 Licio 0 Comments

Care lettrici oggi vi parlo di Il sorriso di Shoko di Choi Eunyoung edito da Harper Collins.
Titolo: Il sorriso di Shoko
Autrice: Choi Eunyoung
Editore: Harper Collins
Genere: Raccolta di racconti
Uscita: 10/2/25
Una ragazza coreana e una giapponese si incontrano grazie a un programma di scambio culturale ai tempi del liceo. Soyu e Shoko non hanno niente in comune, eppure un filo sottile come il sorriso enigmatico di Shoko le terrà unite per molti anni. Una studentessa coreana di geologia e un giovane veterinario keniota si conoscono in un monastero francese, mentre sono alla ricerca di se stessi. L’amore tra sorelle viene irrimediabilmente compromesso dopo che il marito di una delle due, Soonae, viene accusato di aver collaborato con la Corea del Nord.

Choi Eunyoung è considerata una delle voci letterarie più promettenti della sua generazione. Il sorriso di Shoko, sua opera d’esordio, è un coming of age corale che dipinge ritratti intimi della vita di giovani donne in Corea del Sud. Uno studio microscopico, profondissimo ma allo stesso tempo rarefatto, che indaga la scoperta del dolore, della delusione e delle emozioni contraddittorie della giovinezza.
Con uno stile dal ritmo ammaliante e ipnotico, che ricorda la Banana Yoshimoto degli esordi, Choi Eunyoung conferma la sua convinzione che “proprio come alcune persone nascono con occhi o stomaco più deboli, altre hanno menti particolarmente fragili. Voglio aprire umilmente le mie orecchie al dolore insondabile degli altri”.

“Il sorriso di Shoko è un’opera davvero notevole raccontata con realismo, sobrietà e integrità morale. Le storie sono dolorose e complesse, ma mai scoraggianti. Mostrano cosa significa essere una persona comune, con un passato difficile e un futuro ignoto, che affronta la vita alla fredda luce del giorno.” THE GUARDIAN
Ho deciso di leggere questo libro perché sono appassionata di cultura coreana e ogni tanto mi piace mettermi alla prova e buttarmi sulla narrativa. Per quanto riguarda la narrativa asiatica, per me, è sempre un terno a lotto. Il mio approccio è sempre a pelle ed emotivo non avendo mai veramente approfondito questo tipo di  letteratura e ammetto di aver trovato sempre dei libri molto particolari e bizzarri che difficilmente trovano dei corrispettivi nella nostra.
Titolo e trama mi ispiravano anche se a frenarmi era l'impostazione a racconti che non è proprio nelle mie corde. E' veramente raro per me trovare un racconto beve che riesca a soddisfarmi pienamente e con il sorriso di Shoko non sono andata troppo lontana.
I primi quattro racconti, nonostante le difficoltà ad apprezzare alcuni aspetti, sono quelli che mi sono piaciuti di più, come se l'autrice avesse preso un po' più di spazio per raccontarli. 
Quelle che dipinge sono sempre atmosfere molto cupe con personaggi semplici e comuni alle prese sempre con grandi problemi. Essendo racconti non si riesce a vivere sulla pelle la scena, ma l'autrice non fa altro che raccontarla ponendosi in diversi punti di vista. Il che per me ha reso difficile empatizzare con i personaggi, capirli fino in fondo. Descrive archi temporali così ampi che può solo raccontarli nei passaggi salienti. 
Tuttavia letto con attenzione, i racconti ci offrono uno spaccato di queste donne, delle dinamiche madre/figli, padri e tanti altri piccoli aspetti che chi ha conoscenza della loro cultura può scoprire tra le righe.
La mia reale paura è in realtà che la traduzione abbia fatto perdere molte sfumature della cultura coreana, in quanto il libro non è stato tradotto direttamente dal coreano, ma come d'abitudine dalla traduzione inglese. Capite bene che già la versione inglese è stata adatta per il suo pubblico, quindi tradurre il nostro da loro mi fa poco sperare.
Sicuramente il primo racconto che dà il titolo alla serie è quello che mi è piaciuto di più e che aveva più modo di attrarre, secondo il mio modesto parere l'autrice avrebbe potuto tirarci fuori direttamente un romanzo. Se non altro, nonostante le strane e, spesso, imperscrutabili reazioni di alcuni personaggi, è riuscita comunque a scatenarmi delle emozioni.
Fabiana


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