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Recensione: L'Amica perfetta di E. Lockhart

Carissime lettrici oggi vi parliamo di L'Amica perfetta di E. Lockhart, edito da De Agostini. Un romanzo che avvolge il lettore in uno strano senso di irrealtà e stranezza. 
Titolo: L'Amica Perfetta
Autore: E. LOckhart
Editore: De Agostini
Genere: Thriller
Pagine: 315
Costo: 7,99

Trama:
Un'amicizia ossessiva. 
amore sbagliato. 
Un omicidio,  forse due. 

È furba, decisa, determinata. Jule West Williams nella vita ha subito tante ingiustizie e sa che cosa significa non avere niente. È per questo che ora nulla spaventata. Jule non ha paura di scappare, innamorarsi, reinventarsi in mestieri e vite sempre nuovi, ma anche sempre più pericolosi. Ed è proprio tra una vita e l'altra che incontra Imogen. Le due ragazze non hanno praticamente nulla in comune. Immie è ricca, di buona famiglia, vive tra New York, Londra e Martha's Vineyard. Ha tutto ciò che Jule ha sempre desiderato. Eppure tra loro c'è subito intesa. L'intesa diventa amicizia e poi ossessione: improvvisamente a jule la vicinanza di Imogen non basta più. Lei vuole essere Imogen. In un attimo, il legame tra loro diventa un vortice che gira sempre più veloce. E da cui, una volta risucchiati, è impossibile uscire...vivi.

Recensione:
Tutta la vicenda si svolge in una continua visione distorta e parziale del passato e del presente. Jule è un personaggio cangiante, forte e diabolico. Vive cambiando identità tra bugie e trasformazioni fisiche e mentali. La visione di se stessa e degli altri è filtrata dall'idea di essere la protagonista di un film e di supereroi o di fumetti irrealistici.
La struttura in sé del romanzo è particolare. Partendo dal presente, il romanzo prosegue a ritroso così da arrivare all'origine di tutta la vicenda. Lo stile è chiaro, sebbene l'intera trama sia complessa.
Non posso anticiparvi molto togliendovi il gusto della lettura e della scoperta, ciò che posso dire è che non dovreste aspettarvi una protagonista votata al bene, perché non è di certo il caso. O meglio, Jule pensa di usare la violenza per rispondere alle ingiustizie, ma talvolta la visione è del tutto distorta.
“Per coloro a cui è stato insegnato che buono è sinonimo di piccolo e silenzioso: questo è il mio cuore, con i brutti grovigli e la sua splendida furia.”
L'intero libro sembra essere avvolto dalla leggera foschia che le menzogne creano nella vita e una leggera insicurezza che coinvolge anche il lettore, che mette in dubbio tutto quello che pensa sia vero e reale.
Jule ha un passato tragico e ha ricevuto un educazione particolare che ha acuito la voglia di giustizia grazie alle grandi capacità che possiede di improvvisare, difendersi e cambiare. La stessa amicizia che prova per Imogen cede il passo alla voglia di rivalsa e di dimostrare che lei è più forte e capace. Anche gli imprevisti sembrano non spaventarla, ma anzi con prontezza riformula altri piani e si adegua alle nuove necessità.
“Jule credeva che più sudi durante gli allenamenti meno sanguini in battaglia. Credeva che il modo migliore per impedire che ti spezzino il cuore sia fingere di non averlo.”
In conclusione, consiglio questo romanzo a chiunque voglia leggere un libro strano ed incomprensibilmente attraente.
Claudia