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Cassandra Rocca

Care Cercatrici eccoci a un altro appuntamento di Due chiacchiere fra noi, la scrittrice invitata oggi è Cassandra Rocca, autrice della serie Tutta colpa di New York, Tutta colpa di quel bacio e Ho voglia di innamorarmi, pubblicati da Newton Compton.
come la volta precedente virtualmente ci siamo sedute davanti a una buona e calda tazza di caffè con qualche pasticcino e l'abbiamo intervistata per voi, ponendole alcune domande, tra queste anche quelle di alcune lettrici.
Pronte a scoprire che cosa ci ha rivelato di sé e dei suoi libri?

1) Com'è nata la tua passione per la scrittura?

Carta e penna hanno sempre esercitato un fascino speciale in me. Oltre al classico diario segreto che mi permetteva di sfogare le mie emozioni, ero addirittura solita sceneggiare i giochi che poi proponevo a mia sorella. Al liceo ho iniziato a scrivere brevi novelle romantiche per le mie compagne di classe, e ci ho preso così gusto che ho deciso di provare a scrivere un romanzo intero. Da allora non mi sono più fermata.

2) Hai un altro sogno legato alla scrittura che vorresti realizzare?

Vedere la trasposizione cinematografica di un mio romanzo. Sarebbe meraviglioso.

3) Un genere che non scriveresti e perché.

L'erotico e l'horror. Sono gli unici due generi che non mi appassionano nemmeno come lettrice e, se una cosa non la senti tua, difficilmente risulterai convincente nel narrarla a terze persone. Una storia può essere scritta a regola d'arte, ma se è scritta senza sentimento risulterà sempre fredda.

4) Come ti sei trovata con la tua casa editrice? Torneresti a pubblicare in Self?

Lavorare con Newton Compton è stato sicuramente molto istruttivo, ho scoperto come funziona una casa editrice, quanti passaggi ci sono dietro la pubblicazione di un romanzo, ma soprattutto ho imparato a scrivere con un approccio più professionale. Prima buttavo giù storie solo per me stessa, senza soffermarmi troppo a pensare a cosa potesse realmente funzionare e cosa no. Ora scrivo sempre di pancia, in prima battuta, ma so a cosa fare attenzione in fase di revisione, dove intervenire per rendere il testo più fluido, e il mio stile è migliorato molto. Ma soprattutto è grazie a loro se adesso ho un “nome”, e di questo non potrò mai essere abbastanza grata.
Il self, per me, è stato solo un esperimento durato tre settimane; la mia ambizione è sempre stata quella di raggiungere gli scaffali delle librerie e, per il momento, questo è possibile solo con una casa editrice. Ma in futuro chissà, mai dire mai.

5) Il complimento più bello che una tua lettrice ti ha fatto?

Ne ricevo così tanti che mi è difficile estrapolarne solo uno. Sicuramente sono felice di sentirmi dire che ho regalato un sorriso in un periodo buio, perché questo è il mio scopo primario: intrattenere, far star bene chi legge un mio romanzo. C'è una frase ricorrente, però, che ha sempre il pregio di arrivare nel momento in cui ne sento maggiormente il bisogno, ed è “Non smettere mai di scrivere”.
Questo lavoro, visto da fuori, sembra meraviglioso, semplice e gratificante, ma non è sempre così. Ci sono momenti in cui la voglia di gettare la spugna si fa sentire forte e chiara, soprattutto quando la propria autostima non è ai massimi livelli, si è stanchi, un po' svuotati e la paura di non soddisfare le sempre più alte aspettative delle lettrici si fa pressante. Ecco, ogni volta che il pensiero di mollare mi sfiora, mi arriva un messaggio da parte di qualche lettrice entusiasta dopo aver letto uno dei miei libri, che conclude dicendo “Non smettere mai di scrivere e farci sognare”. E all'improvviso mi ricarico in un lampo.

6) Ultimamente ti sei aperta con il tuo pubblico e hai parlato dei tuoi romanzi, dei personaggi e di te. Cosa vorresti dire che non hai ancora detto?

Io sono una persona generalmente molto riservata, ma attraverso i miei romanzi mi racconto a trecentosessanta gradi. Se una parte di me non è ancora venuta fuori, significa che quel romanzo non è ancora stato scritto. E nemmeno io so in anticipo cosa di me ci sarà tra quelle pagine.

7) Tra dieci anni come ti vedi? Cassandra donna, e Cassandra scrittrice...

Non riesco mai ad avere una visione del mio futuro, guardo sempre il presente. Immagino che, come donna, non sarò molto diversa da ciò che sono adesso, spero di essere solo più felice. E come autrice... spero di avere ancora qualcosa da raccontare.

Cassandra ti ringraziamo infinitamente per aver accettato il nostro invito e per il tempo che ci hai dedicato, è stato bello conoscerti un pochino di più. Quando vorrai noi siamo qui pronte ad accoglierti per altre interviste o altro. Grazie.

Sabrina

Elisa Gentile

Care Cercatrici qualche giorno fa abbiamo aperto un post e vi abbiamo chiesto di fare alcune domande alla scrittrice Elisa Gentile, autrice della Trilogia delle bugie, della Vertigine Series e ora della duologia Noir.
Quindi virtualmente ci siamo sedute davanti a una buona e calda tazza di caffè con qualche pasticcino e l'abbiamo intervistata per voi, ponendole alcune domande, tra queste anche quelle di alcune lettrici.
Pronte a scoprire che cosa ci ha rivelato di sé e dei suoi libri?

Cara Elisa, grazie per aver accettato la nostra intervista.
Qualche giorno fa abbiamo chiesto alle nostre Cercatrici che domande avrebbero voluto porti. Partiamo con la prima... Pronta?

1.     Maria Carmela chiede cosa rappresenta per te la trilogia della bugie?
La Trilogia delle Bugie rappresenta il mio battesimo del fuoco, l'inizio di tutto. Non parlo solo del successo che ne è venuto fuori, ma di un viaggio interiore che ha portato, poi, alla mia carriera da scrittrice.

2.     Serena dice "I tuoi personaggi maschili, diciamolo, spesso sono veramente cattivelli (io più che cattivelli direi altro... mi censuro però... ah ah ah), perché questa scelta?
Questa domanda mi è stata fatta più e più volte, ma giuro che non c'è nessun movimento femminista/maschilista di fondo. Semplicemente, penso che l'uomo, di per sé, e in molte occasioni, sa di poter pretendere e ottenere. E poi, che gusto ci sarebbe nel leggere qualcosa di piatto e monotono?

3.     La nostra cara Virginia invece vuole conoscere qual è la coppia librosa  che hai creato a cui sei più affezionata?
Sicuramente, senza dubbio, sono attaccatissima ai miei Aaren e Vanessa del 4' volume della Vertigine Series "Non ti resto a guardare".

4.     Barbara vuole sapere come la scrittura ha cambiato la tua vita?
Tutto è cambiato in meglio, tutto è cambiato perché doveva, per come la vedo io; ho amato la scrittura da quando mi hanno insegnato a leggere e scrivere, e sono convinta di aver trovato la mia dimensione da quando ho preso in mano la mia vita.

5.     Io che ti seguo sul tuo profilo FB e vedo che ogni tanto metti ricette, cucini manicaretti molto stuzzicanti, vorrei sapere se dovessi paragonare la trilogia delle bugie (storia che ho AMATO moltissimo) a un dolce, quale sarebbe? E perché?
Premettendo che io amo cucinare e sperimentare, abbinerei Jayden e Selvaggia a una torta al cioccolato: non a tutti piace, molti la trovano esagerata, la si lascia in frigorifero per giorni, ma quella resta sempre buona e dolcissima anche a distanza di tempo. Mi spiego?

6.     I fatti e le storie che racconti sono tutto frutto della tua fantasia o in alcuni casi ti ispiri a fatti realmente accaduti? Magari vissuti direttamente da te?
Molte volte invento, immaginandomi situazioni e personaggi, in altre, be'... se devo dirla tutta, la piccola Bia sono io, quell'amore consumato tra Bia e Trevor è una storia in parte vera.

7.     Se dovessi cambiare qualcosa dei tuoi libri, dei tuoi personaggi o fatti che hai raccontato cosa cambieresti? Non è valido dire niente, devi rispondere per forza.
Uhm, credo riscriverei la Trilogia, perché ero piccola e acerba, ingenua, e sebbene sia stato fatto un editing accurato da parte della Casa Editrice, penso cambierei tante piccole cose.

8.     Cosa ti aspetti dal futuro? Sia come Elisa donna che come Elisa scrittrice?
Per motivi personali che hanno radicalmente cambiato la mia visione della vita, preferisco rispondere solo alla domanda che vede come protagonista me come scrittrice: mi auguro di vedermi ancora qui, con la libreria piena dei miei romanzi, e tante lettrici pronte a emozionarsi ancora con me.

Elisa ti ringraziamo infinitamente per il tempo che ci hai dedicato, è stato bello conoscerti un po' di più. Quando vorrai noi siamo qui pronte ad accoglierti per altre interviste o altro. Grazie.

Sabrina

Blogtour: Io lo chiamo amore di Fabiola D'Amico

Per l'ultima tappa del Blog tour dedicato alla serie Cupido e in particolare al libro appena uscito Io lo chiamo amore di Fabiola D'Amico, oggi abbiamo avuto il piacere di porle qualche domanda per soddisfare la nostra curiosità. Correte a leggere...


Buongiorno Fabiola, ti diamo un caloroso benvenuto nel nostro blog!
Ciao a voi.

1.      Chi è Fabiola? Cosa fa nella vita oltre a scrivere i libri?

Vediamo un po’ sono una donna comunissima, mamma, moglie e collaboro con mio marito nel suo studio di consulenza del lavoro, il che non mi rende la vita facile, perché lavorare con il proprio partner non è proprio rilassante, ma ce la mettiamo tutta per far navigare la barca su acque quete.


2.      Come è nata la tua passione per la scrittura? E la tua decisione di pubblicare?

Ho sempre cercato un posto dove nascondermi dal mondo. Abbiamo tutti dei problemi, chi più grandi, chi meno. Momenti difficili da superare. La mia isola che non c’è sono le storie dei miei protagonisti. Solo da poco ho deciso di mettere tutto nero su bianco, appena 10 anni. Le mie prime lettrici sono state le mie sorelle che mi hanno incoraggiato a scrivere ancora e poi da cosa nasce cosa.

3.       Quale dei libri che hai scritto è il tuo preferito? E come mai?

Il mio più caro libro è il romanzo storico: il tesoro del pirata. Parla della mia città, ha dei bei personaggi, un contorno storico che mi appassiona, ed è il primo vero romanzo che abbia scritto. Come dire, il primo amore non si scorda mai. Devo dire, però, che le ultime storie mi stanno regalando grandi emozioni e penso che le metterò sullo stesso gradino di quel primo amore. Ho un cuore grande.

4.      Qual è il personaggio che ami di più tra quelli che hai scritto? E come mai?

Christian di un giorno da favola e un matrimonio da favola. Questo personaggio mi è stato ispirato da mio marito. Inutile dire perché lo ami.
5.      Come è nata l’idea per la serie Cupido?

Per gioco. Volevo un racconto breve per Natale. Una storia dolce, carica di speranze. E poi tutto mi è sfuggito dalle mani. Klain, Simone, Danielle, Ethan, Patty e Ale si sono infilati di soppiatto nella mia mente malata e hanno conquistato il fortino con me inerme a guardarli.

6.      Il nostro personaggio preferito della serie Cupido è Ethan, come è nato il suo personaggio? Ti sei ispirata a qualcuno?

Come dicevo, è nato tutto per caso. Avevo bisogno di sorrisi e Ethan ti fa battere il cuore e ridere. Anche se c’è già qualcun altro pronto a prendere il suo posto, ma ve ne parlerò in un altro momento. In realtà, non mi sono ispirata a nessun in particolare ma potrebbe essere l’unione di più persone. Credo che Ethan sia unico nel suo genere, ma forse pecco di presunzione. Comunque se doveste incontrarlo, fatemi un fischio. Lui è prepotente, risoluto, sicuro, ironico e un po’ fuori di testa. È uno cui piace osare, che crede nel motto: chi non risica non rosica. Non è che sia perfetto, ne ha di difetti. Appena me ne viene in mente uno, ve lo dico.

7.      E per la piccola Danielle ti sei ispirata a qualcuna in particolare?

Eh, bella questa domanda. Innanzitutto mia figlia Melissa, ma vi svelo un segreto tutte le bambine sono forti, hanno quella marcia in più che rende tutto diverso. Le bambine, fino a una certa età, ti stupiscono con la loro maliziosa innocenza, con le battute divertenti e con la loro sicurezza. Ho due figlie femmine, si nota vero?
8.      Ci puoi dare qualche anticipazione sulla coppia che sarà presente nel terzo volume?

Come immaginerete sarà Ale la prossima protagonista, lui, invece, Jean-Luc, non lo conoscete, ha un passato scomodo che lui vuole dimenticare ma un futuro pieno di speranza. Come sapete Ale ha le sue ferite e pensa di non meritare l’amore. Jean-Luc la conquisterà con pazienza, e l’aiuto di Ethan. quest’uomo è difficile da mettere all’angolo. Se tutto va bene e la Newton accetterà di pubblicarlo, conoscerete nuovi personaggi e chissà che in futuro non nasca qualche altro romanzo.

9.      Per raccontarci i tuoi personaggi ti ispiri a delle persone reali o sono frutto della tua fantasia?

Un po’ e un po’. La vicenda di Ale è reale purtroppo. Conosco una persona che ha vissuto la sua tragica esperienza, così come alcune vicende accadute a Jean-Luc sono veritiere. Confesso anche che c’è un po’ di me in ogni personaggio femminile. Hai presente la storia dei calzini spaiati? Ok, non aggiungo altro.

10.   Qual è il tuo rapporto con il lettore?

Credo buono. Con alcune sono diventata amica, con altre mantengo sempre la massima cordialità, in fondo non sarei dove sono senza di lui.

11.   Come ti comporti di fronte alle recensioni negative?

Se è costruttiva, mi do da fare per migliorarmi, se è offensiva, vado oltre: non si può piacere a tutti e non amo le polemiche. Il tempo perso a cercare di ragionare è tempo rubato alle mie storie.

12.   Raccontaci la tua esperienza con il Self- Publishing e con la casa editrice?

Credo di essere una delle prime a essersi lanciata sul self. Era il lontano 2012. è stata una bellissima esperienza, che non disdegno di riprovare, sono cresciuta tantissimo da allora e lo rifarei mille volte. Essere arrivata a una Ce importante è stato un bel salto che mi ha dato tanto. Dicono che le mie storie hanno donato dei momenti lieti a chi pensava di non meritarne e questo è qualcosa che va oltre le scelte editoriali. E mi sento fiera di essere arrivata dove sono, per cui mi auguro di continuare a percorrere questa strada di autrice per molti anni.

13.   Come nasce l’ispirazione per i tuoi romanzi?

A volte basta uno sguardo, altre una parola. Una trasmissione televisiva. Un sogno.

14.  Quali sono i tuoi Progetti per il futuro?

Sto scrivendo la storia di Luca e Carlotta, per chi non li conoscesse invito a leggere un matrimonio da favola. Questi due sono troppo forti. Come Ale, anche Carlotta è una donna ferita, ma l’amore la guarirà. Come dicevo ho in mente altri due romanzi sulla serie cupido e un quarto sui matrimoni. E poi c’è un libro scritto a metà che ogni tanto mi appare in sogno e mi dice: ti sei dimenticata di me?
Prima o poi dovrò rispondergli. Io li chiamo sogni, non progetti. Chissà cosa accadrà, la vita è così imprevedibile, così fragile che preferisco non pensare troppo avanti.

     Grazie per aver risposto a tutte le nostre domande, un grande abbraccio da tutte noi.

Grazie a voi di avermi accolta tra di voi,  ogni volta sento il vostro entusiasmo e faccio un carico di energia indescrivibile.

 Un bouquet per te anche se virtuale, per essere stata in nostra compagnia. 
Le cercatrici di libri.