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Recensioni in anteprima: Madame Claudel è in un mare di guai di Aurélie Valognes


Cari lettori, oggi vi parliamo in anteprima del romanzo Madame Claudel è in un mare di guai di  Aurélie Valognes, che gentilmente la casa Newton Compton Editori ci ha inviato in anteprima e che potrete trovare in libreria dal 9 febbraio. Si tratta del nuovo fenomeno editoriale francese in vetta alle classifiche da otre due anni.

Titolo: Madame Claudel è in un mare di guai
Autore: Aurélie Valognes
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 215
Costo ebook: euro 4,99 (e-book); euro 9,90 cartaceo
Formati: e-book (Epub, kindle) e cartaceo
Genere: Narrativa contemporanea
Trama:
Ferdinand Brun vive a Parigi, al numero 8 di Rue Bonaparte, ha ottantatré anni e non gli piacciono le persone. Sfortunato dalla nascita – ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo –, è cresciuto nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e il nipotino sono andati a vivere dall’altra parte dell’oceano. Rimasto solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto, Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia, la detestata Madame Suarez. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all’ipotesi dell’ospizio, non gli resta che accettare l’aiuto di Madame Claudel, un’arzilla signora di novantatré anni, che abita al suo piano. Ma sarà l’arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l’unico evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il vecchio ha costruito intorno a sé.


Recensione

Questo breve romanzo è stato una deliziosa lettura ambientata a Parigi, negli appartamenti al numero 8 di Rue Bonaparte. Protagonista della storia è Ferdinand Brun, ottantenne scorbutico e abbandonato dalla moglie dopo quaranta anni con il primo arrivato, il postino; detesta la vita in comunità e la gente, l'unica compagnia che tollera è il suo cane Daisy.
La vita scorre tranquilla all'8, Rue Bonaparte, un complesso residenziale che ospita una decina di famiglie che col tempo rimangono soltanto signore anziane che passano ore a scambiarsi pettegolezzi e vivere in armonia, il tutto orchestrato da una donna dal pugno di ferro: Madame Suarez, portinaia del condominio da più di trent'anni, prima dell'arrivo del perturbatore Monsieur Brun di cui non sopportano molto il comportamento che credono sia aggressività. Tra un litigio e un altro e qualche telefonata della figlia, un giorno Daisy scompare. Ferdinand Brun scivola in un dolore che gli impedirà di uscire, di mangiare, di dormire, fino al punto che lo porterà a desiderare la morte. È quando a causa di un incidente, tenta il suicidio gettandosi sotto un autobus, la figlia decide di mandarlo in una casa di riposo, le cose per lui iniziano a cambiare. Lui non vuole muoversi dal suo appartamento n. 8 di Rue Bonaparte, ma per farlo dovrà scendere a compromessi con la figlia. Dovrà riprendere a mangiare, a dormire, a uscire e non dovrà più rappresentare un pericolo né per se stesso, né per gli altri. 
Ad aiutarlo ci sarà una ragazzina di quinta elementare, sveglia intelligente per la sua età, che riuscirà a entrare nel cuore di questo vecchio scorbutico e a fargli tornare la voglia di vivere, e la sua dirimpettaia, Madame Caudel, novantenne attiva e in piena forma che riuscirà a fare breccia nell'impavido cuore di Fernand.
  


Raccontato con ironia e stile semplice, Madame Claudel è in una mare di guai, è un romanzo semplice ma anche costruttivo che consiglio a tutti gli amanti del genere humor. L'unica cosa che non ho trovato congrua è il titolo forviante, facendoci credere che Madame Claudel sia la protagonista, un punto a favore invece per a copertina “stile femminile” che sembra un quadro ad olio di Parigi.


Chicca
Le Cercatrici

Molto bello




Recensione di Fabiana

Ieri sono tornata a casa malatticcia e disperata e mi sono ritrovata una sorpresa meravigliosa: un libro spedito in anteprima dalla Newton. Quando ho visto che si trattava di Madame Claudel è in un mare di guai non vi nascondo che, per un attimo, essendo un romanzo di una francese non ero proprio in preda alla gioia. Sarà che sono rimasta traumatizzata dai film francesi che di rado mi piacciono perché sono assai strani e lenti, per cui mi ero quasi convinta che fosse similare.
Per fortuna mi sono fatta trascinare dalla mia amica Chicca che stava già leggendo la sua copia e ne era rimasta affascinata. Così appena ho sfebbrato ho cominciato a leggere e non ho smesso fino a quando non sono arrivata alla parola fine in piena notte.
Il prologo iniziale mi ha subito incuriosito e spinto ad andare avanti con la lettura per capire cosa stava succedendo al vecchietto Brun.
Non vi nascondo che i capitoli iniziali non mi hanno fatto impazzire, sono per lo più descrittivi sul carattere e sul modo di vivere di Brun e dei suoi vicini… ed io personalmente amo più che mi si mostri con la vita quotidiana come è un personaggio piuttosto che sentirlo raccontare. Però sono andata avanti spinta dalla curiosità di riuscire a capire cosa si raccontava nel prologo. Più andavo avanti e più la storia decollava e più restavi avvinta nelle pagine.
Non riuscivo a chiudere e volevo sapere come sarebbe andato a finire per il vecchio Brun che è scorbutico, testardo, solitario, parsimonioso fino alla tirchieria e molto sciatto.
È un uomo chiuso nel suo mondo da una vita ormai, un vecchietto che rifiuta i contatti umani e vive nella sua fredda solitudine, odiato da tutti quelli che vivono nel suo condominio, soprattutto la portinaia con cui è guerra aperta.
Quando Brun comincia a interagire la storia ti cattura perché i dialoghi sono ironici, sferzanti, particolari. Hanno una marcia in più rispetto alla narrazione che comunque contribuisce alla perfezione a rendere più desolante il quadro di questa vita solitaria.
Quando nella vita di Brun irromperà una ragazzina, molto loquace e sveglia per la sua età, e una novantenne, che pare ancora una ragazzina, tutto il suo mondo viene stravolto. Per la prima volta dopo una vita intera comincia a sentirsi utile per qualcuno, ad aprirsi agli altri perché viene letteralmente travolto dall'esuberanza di queste due figure femminile così distanti l’una dall'altra per età.
Non è il solito romanzo rosa, non c’entra nulla con il rosa che leggiamo tutte noi, anche se pure Brun scopre l’amore perché questo sentimento non conosce i confini dell’età. 

Per quanto riguarda Ferdinand, ha vinto, ma non se n'è neanche rallegrato: era troppo turbato da quella splendida donna che gli aveva sfiorato il braccio tutta la sera...

Forse a molte di voi non piacerà o molte scarteranno a priori di comprare questo romanzo perché non si rispecchiano nella vita di un ottantenne. E sarebbe un grande perdita perché è un romanzo molto bello che ci racconta come non è mai troppo tardi per aprirsi agli altri, stendere una mano e aiutare il prossimo, che non esiste veramente la solitudine perché anche se i nostri cari sono lontani c’è sempre qualcuno intorno a noi disposto a offrirci gratuitamente il proprio affetto e il proprio appoggio.
La storia è scritta e tradotta benissimo e orchestrata in modo che il prologo iniziale presente ci tuffi nel suo passato per scoprire cosa sarà successo e lentamente segreti, stratagemmi vengono alla luce in una commedia che a conti fatti ha comunque il sapore delle strane storie francesi.
Io ci metterei la mano sul fuoco ad arrivare a novantanni arzilla e attiva come la Signora Claudel :)

Fabiana 
Le Cercatrici di libri

Molto bello