Benjamin Ludwig,

Recensione: A bocca chiusa non si vedono i pensieri di Benjamin Ludwig

giugno 27, 2017 Virgy 0 Comments

Buongiorno Cercatrici ho recensito per voi  un libro molto particolare: A bocca chiusa non si vedono i pensieri di Benjamin Ludwig, edito dalla  HarperCollins.



Titolo: A bocca chiusa non si vedono i pensieri
Autore: Benjamin Ludwig
Editore:  HarperCollins Italia
Collana: Hac
Genere: Narrativa Contemporanea
Pagine: 336
Costo eBook: €. 9,99  Copertina flessibile: €. 18

Trama: 
Ginny Moon è per molti versi una tipica quattordicenne: suona il flauto nell’orchestra della scuola, gioca a basket due volte alla settimana e studia le poesie di Robert Frost per la lezione di letteratura americana. C'è solo un piccolo particolare che la distingue dalle altre ragazzine della sua età: Ginny è autistica. E ciò che per lei è irrinunciabile – come iniziare ogni giornata con nove chicchi d’uva a colazione, per esempio, oppure cantare Michael Jackson, o prendersi cura della sua bambola ed elaborare in gran segreto piani di fuga – a qualcuno potrebbe sembrare un po'... strano. Per anni, dopo che l'hanno portata via alla madre naturale, tossica e violenta, è passata da una famiglia affidataria all'altra. Adesso però, finalmente ha trovato la sua Casa Per Sempre, un posto in cui si sente al sicuro, protetta, con genitori che le vogliono bene e si prendono cura di lei. È esattamente il tipo di famiglia che tutti i ragazzini nelle sue condizioni sognano... eppure lei ha altri progetti. Perché in quella vita perfetta manca qualcosa. Qualcosa di così importante che per riaverla è disposta a rubare, a mentire, ad approfittare della disponibilità di tutti quelli che le vogliono bene. Qualcosa per cui arriverebbe persino a farsi rapire. 


Biografia autore:
Benjamin Ludwig è un Insegnante di letteratura inglese e di scrittura creativa, vive con la famiglia nel New Hampshire. Poco dopo il matrimonio lui e la moglie hanno adottato un'adolescente autistica. A bocca chiusa non si vedono i pensieri, il suo primo Romanzo, è in parte ispirato alle conversazioni con i genitori che ha incontrato portando la figlia agli allenamenti di basket di Special Olympics.

Recensione: 
Un arco temporale di 4 mesi e 20 giorni per conoscere le giornate di una quattordicenne.Per fare amicizia con una creatura dolcissima, a volte derisa, a volte incompresa.Per immedesimarsi con un essere umano che ha vissuto esperienze che nessuno dovrebbe vivere a questa età.Un arco temporale di 4 mesi e 20 giorni per legarsi a Ginny Moon.Sarà lei stessa a spiegare il suo problema: autismo e disabilità dello sviluppo. Conosce benissimo il significato di queste parole e di molte altre ancora più complesse. Purtroppo conosce anche il senso di termini come violenza, abusi, droga. Ginny rispetta le regole, è precisa e puntuale: alle 9 si va a dormire, alle 9 ci si sveglia, mangia 9 acini d’uva a colazione.9, come gli anni che aveva quando è cambiata la sua vita. Viene separata dalla sua Bambolina e ora che ne ha 14 vive nella Casa Azzurra con i suoi genitori Per Sempre. Ha una passione fortissima per Michael Jackson e ogni tanto esce dal proprio cervello, ma soprattutto ha dei segreti che nascondono qual è lo scopo che sente di avere nella vita. Questo è un libro particolare, insolito, che suscita differenti emozioni dettate dal racconto della protagonista. La commozione è dietro l’angolo, quando scopriamo il passato di Ginny. L’amarezza è tanta, quando nessuno le crede, quando viene sgridata e le vengono proibite azioni perché è ritenuta una ragazza pericolosa. 

L’orgoglio è palpabile, quando si ribella al sopruso. 
L’angoscia scalpita, quando sul finale si teme il peggio. 
La gioia è infinita, quando Ginny si accorge di aver trovato un altro motivo per vivere, quando si sente accettata e amata. 

L’autore si ispira alla propria vita per affrontare temi molto delicati. Non descrive un caso clinico, non è un trattato sull’autismo o sulle procedure delle adozioni. È un percorso che conduce a una verità struggente, perché quello che sembra sbagliato, a volte, non lo è. 
Ritengo che in queste pagine abbia raggiunto lo scopo che ha ogni scrittore: lasciare il segno. Arrivare alla fine del romanzo è stato come spezzare un legame e in me rimarrà il pensiero di Ginny. Come sarà da grande? Cosa farà? A quali domande risponderà prima? Chiuderà spesso la bocca per nascondere al resto del mondo i suoi pensieri? 

Sono certa che sarà un libro di cui sentiremo parlare a lungo. 

Vera 
LCDL
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