Damiano Dario Ghiglino,
Recensione: Il ritorno dal mondo delle idee di Damiano Dario Ghiglino
Care Cercatrici vi parlo di: Il ritorno dal mondo delle idee di Damiano Dario Ghiglino
Quando scegli di leggere un libro, nella maggior parte dei casi, lo fai perché ti ha incuriosito la sinossi…ed è proprio quello che è capitato a me con questo libro.
Autore: Damiano
Dario Ghiglino
Editore: Self
Published
Genere: Narrativa
di genere Fantasy
Pagine: pag.
79 (numero effettivo di pagine basato sull'edizione stampata)
Costo: € 3.99
Ebook; € 7.90 Cartaceo cop. Rigida su Amazon- Gratis in abbonamento con K.U.
Trama:
In
un mondo misterioso e simbolico due ragazzi si fanno strada tra scenari
apocalittici alla disperata ricerca del leggendario mondo delle idee. Evan è un
selvaggio dotato di oscuri poteri, Eliah proviene da un idilliaco paese di
campagna in decadenza. Tuttavia non tutto è come sembra e gli ampi spazi
desolati su cui poggiano i piedi racchiudono un segreto ancora più terribile e
claustrofobico. Una straordinaria allegoria che, attraverso una narrazione
serrata, racconta il muto dolore in cui vive l'uomo moderno.
Chi
è Damiano Dario Ghiglino?
Damiano Dario
Ghiglino è nato a Genova, classe 1990. Ha pubblicato “Paradisi senza luce” nel
2013, “Nessuna pietà per gli angeli borderline” nel 2015, “Il ritorno dal mondo
delle idee” nel 2017 e quest'ultima uscita nell'ottobre 2017.
Recensione
Come vi avevo anticipato prima nell'introduzione, ho letto la
sinossi e mi ha incuriosita, portando la mia immaginazione a fantasticare su
questo possibile mondo delle idee e a creare degli scenari che poi purtroppo
non hanno trovato corrispondenza in quello che leggevo.
Questa
è stata infatti una lettura non semplice e a volte anche cruda nelle parti in
cui viene descritto il mondo in cui brancolano Evan ed Eliah, i due
protagonisti del libro… un mondo cupo e crudele, pieno di sofferenza e di anime
in pena e alla deriva.
L’idea
di partenza probabilmente poteva essere buona ma il libro è corto, troppo corto
per l’argomento trattato, che viene affrontato con confusione e superficialità .
C’è infatti troppa carne al fuoco e poco approfondimento.
In
più di una occasione mi sono ritrovata, nel corso della lettura, a dover
tornare indietro per verificare se quello che avevo letto era corretto o se non
ci fossero pagine che avevo saltato perché mi ritrovavo a passare da una cosa
all’altra così, senza una continuità nel racconto o senza che venisse precisato
se si parlava di Evan o di Eliah.
Stesso
discorso vale per le citazioni filosofiche e letterarie presenti nel libro… sono
troppe per un libro di sole 79 pagine: c’è Platone con la
teoria dell’Iperuranio e il suo Fedro, c’è Aristotele e ci sono vari
riferimenti alla filosofia dell’antica Grecia, e io vi ho ritrovato anche
richiami all’Inferno di Dante Alighieri con le anime che vagano ormai alla
rovina e per finire c’è il viaggio di Evan ed Eliah che ha richiamato nella mia
mente il viaggio del Piccolo Principe per gli incontri con mondi e personaggi
diversi e per la citazione della rosa con le sue spine.
Concludo
ribadendo un concetto, l’idea di partenza e le basi per poter creare qualcosa di
buono c’erano tutte, ma poi è mancato il giusto approfondimento
oltre al fatto che la cupezza presente in tutto il libro ti lascia alla fine con l’amaro in bocca perché, se è pur vero che l’umanità e il mondo sempre
più spesso ci fanno assistere a delle brutture indescrivibili, è altrettanto
vero che non tutto è perduto perché c’è tanto di buono negli esseri umani e nel
mondo in generale.
Rossella
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