Recensione,
Recensione: Train Wreck di T. Gephart
Carissime lettrici, oggi vi parliamo di una nuova uscita targata Hope Edizioni, Train Wreck di T. Gephart uscita il 4 giugno. Per chi venisse al rare ROMA18 vi ricordo che l'autrice sarà presente per il firmacopie.
Titolo: Train Wreck
Autore: T. Gephart
Editore: Hope Edizioni
Data d’uscita: 4 giugno 2018
Prezzo: 5,99 (ebook), 16,99
(cartaceo)
ISBN: EBOOK 9788831980098
- CARTACEO 9788831980081
Sinossi:
«Nessuna passione, nessuna emozione, nessuna
originalità. Un disastro di proporzioni epiche». Sono queste le parole che la
critica ha riservato alla mostra di quadri di Eve Thorton. Nemmeno la laurea in
Belle Arti conseguita a Yale o il conto in banca di suo padre l’hanno potuta
salvare dalle recensioni negative.
Ma il fallimento non è qualcosa che Eve può accettare.
Nemmeno un po’. Certo, il primo istinto sarebbe quello di disintegrare ogni
critico che l’abbia stroncata, ma a quello penserà più tardi. Ora è il momento
di dimostrare a tutti di non essere una borghese annoiata con più denaro che
talento. Gli farà vedere di cosa è capace, anche a costo di sporcarsi le mani.
Quando però la sua corsa verso il riscatto si scontra
con Josh Logan, sexy e talentuoso tatuatore del Queens, Eve capisce che
effettivamente sporcarsi le mani può assumere un significato inaspettatamente
piacevole.
Josh possiede un dono che a Eve manca: ha infatti la
capacità di riportare sulla pelle ciò che lei non riesce a trasmettere nei
propri dipinti. Tutto ciò che deve fare è convincerlo a condividere la sua
incredibile genialità, mostrandole il suo lavoro e mettendosi a nudo. In tutti
i sensi.
Solo in questo modo potrà tornare alla sua vita di
sempre, finalmente riscattata.
Il piano di Eve procede filato come un treno. Peccato
che i suoi progetti abbiano l’abitudine di deragliare…
L’autrice:
T. Gephart è un’autrice bestseller USA Today e International originaria di
Melbourne, Australia.
Vive la vita in modo non convenzionale, preferisce improvvisare invece di
seguire delle rigide indicazioni. Il suo “non pianificare” ha dato origine ha
un curriculum tanto eclettico da sembrare uno dei suoi romanzi. Tutti i folli
imprevisti e venti inaspettati l’hanno però condotta a una carriera che ama:
scrivere commedie romantiche.
Quando non scrive di personaggi sexy e impertinenti, vive il suo personale
reality show nella periferia di Melbourne, con suo marito, due figli
adolescenti e il suo figlio pelosetto Woodley.
Ama l’avventura, ridere, viaggiare e si impegna a vivere la sua vita al
massimo.
Recensione:
Mi ero messa a nudo e avevo sanguinato davanti a lui, non letteralmente perché sarebbe stato uno schifo, ma a livello emotivo avevo esposto tutto di me.
Ero calamitata da questa cover e continuavo a guardarla affascinata, il font del titolo con quell'arcobaleno di colori è fenomenale. Ero molto curiosa di conoscere questa autrice, new entry in Italia, e soprattutto curiosa di conoscere questa nuova casa editrice.
Train wreck letteralmente è uno scontro fra treni e mai titolo poteva essere più azzeccato.
Era esattamente il compagno di cui avevo bisogno ora, e ringraziai Dio, Kitty, il mio ragazzo traditore e anche il mio lavoro di merda per aver creato quella tempesta che aveva portato i nostri mondi a scontrarsi.
Eve Thorton è un treno in deragliamento, ha perso completamente la bussola, tutte le sue certezze si sono sgretolate.
Il moroso? L’ha tradita.
La carriera? Momentaneamente fallita in maniera brutale.
Il lavoro? Momentaneamente allontanata.
Insomma, all'inizio del romanzo non c'è nulla nella vita di questa donna che va nel verso giusto.
Eve è una donna forte, energica, di buona famiglia, ha un rapporto bellissimo con la sua famiglia e delle buone amiche. Dovrebbe essere soddisfatta perché economicamente è più che indipendente ma è una donna che vuole "farsi da sola", vuole conquistarsi con il suo talento il suo posto nel mondo senza scorciatoie.
Quando all'apice del fallimento lavorativo torna a casa e trova il suo fidanzato in una situazione alquanto equivoca inizia il suo deragliamento. Anzi meglio definirla una vera e propria follia. Eve ci appare come una pazza, ma anche lei sa di esserlo e ce lo ricorda di continuo.
Perché come altro si può definire colei che stringe amicizia con la ragazza con cui sei stata quasi tradita, se non pazza?
Eve da quel momento cerca disperatamente di ritrovare la sua vocazione, il suo sogno e la sua strada.
Il destino la porta alla porta di Josh.
Josh è un tatuatore, un artista eccezionale, le sue tele sono opere viventi, ama il suo lavoro e ha tutte le certezze.
Una cosa che ho veramente ho amato di questo libro è l'arte!
Arte su pelle, arte su tela, Arte, creatività ed emozioni.
In questo romanzo l'arte è la terza protagonista, la differenza fra arte senz'anima o arte che viene dal cuore, la differenza fra il pensare e il vivere e trasmettere le emozioni, la differenza fra il comunicare o parlare. Perché di questo si tratta l'arte è qualcosa di consistente e allo stesso tempo impalpabile, deve colpirti, farti riflettere ed emozionare. E il solo studio non ti fa diventare artista, è qualcosa che devi avere dentro, un dono.
L'artista una figura che praticamente è un unicorno qualcosa che si sa che esiste ma che non viene concepito come un lavoro e che se non è all'apice del successo viene deriso e compianto per il solo provarci.
Oltre l'arte che fa da padrona, l'altro aspetto che mi ha conquistato fin dalle sue battute è lo stile in prima persona dell'autrice, una scrittura pulita, che riesce a mostrare situazioni assurde trovandogli quella giusta coerenza che permette loro di essere credibili.
Tante battute o pensieri ironici e irriverenti che mi hanno fatto subito scoppiare a ridere di gusto. Poi ci sono i personaggi così delineati da restare subito simpatici per il loro modo di pensare o di rapportarsi agli eventi della vita.
Il pensiero che fosse un tatuatore mi sconcertava, ma in fondo Gesù era un falegname, no?
Chi poteva sapere se la “sua seconda venuta”, non fosse accaduta in questo modo? Il figlio di Dio era tornato: al posto di una tunica indossava una t-shirt nera e sfoggiava un attrezzo per fare i tatuaggi.
L'unica cosa che è mancato a questo libro è il decollo, continui a leggere pensando che presto esploderà, succederà qualcosa che porterà la trama ad alti livelli, invece il romanzo è quasi fermo e immobile, senza troppi scossoni dopo quello iniziale.
Sembra quasi un romanzo di vita reale e comune, anche se pure nella vita vera succedono drammi e casini che ci fanno vivere nelle montagne russe.
E' un peccato perchè l'autrice ha veramente un grande potenziale e una grande verve ironica che con una storia più movimentata sarebbe stato meglio sfruttato.
Sono curiosa di leggere altro di questa autrice!
Fabiana
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