Barbara Sarri,
Recensione: Il ventaglio sulla pelle di Barbara Sarri
Cari lettori Vera ci parla di "Il ventaglio sulla pelle", un Thriller suspance firmato HarperCollins, scritto dall'autrice Barbari Sarri.
Autore: Barbara Sarri
Editore: HarperCollins Italia
Genere: Thriller e suspance
Data pubblicazione: 8 gennaio 2018
Pagine: 188
Costo: 3,99 ebook / 5,99 cartaceo
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Trama:
Un ventaglio che, muovendosi, si proietta verso l'aria, scarpe dal tacco chiodato che, dando un ritmo, riportano a un contatto con la terra: questi sono i due estremi del flamenco, che con la sua magia può aiutare le donne a rinascere dopo un evento traumatico. Questa è la filosofia di Isabel Blanco, bailaora per passione e investigatrice per lavoro, due anime in un unico corpo. Quando un misterioso serial-killer inizia a uccidere ballerine di flamenco a Roma e in Spagna, Isabel non può non sentirsi chiamata in causa, soprattutto perché le donne uccise hanno un tatuaggio che le accomuna tra loro e le unisce proprio a lei, che porta impressa sulla pelle la stessa immagine, creata da un tatuatore di Granada. Non resta che partire e tornare alla terra da cui Isabel e il flamenco hanno origine.
Biografia:
Barbara Sarri è la presidente dell’Associazione Bambino sarai tu!
Nel 2006 vince per meriti culturali e sociali il premio Lydia Tesio, nel 2007 il Premio Donna dell’anno, il Premio Donna nel 2010, L’Oscar Livornese nel 2016.
È autrice di Una rosa non un pugno, cortometraggio contro la violenza sulle donne promosso da Amnesty International Sezione Italiana. Pubblica nel novembre 2018 la seconda indagine di Isabel Blanco, Il labirinto rosso.
Oltre alla scrittura le sue passioni sono il mondo dei cavalli e il flamenco. Collabora con diverse testate giornalistiche.
Recensione:
Cosa succede se si scopre che delle ballerine di flamenco vengono uccise nella tua città? Ti spaventi, certo, ma a Isabel non accade solo questo. Perché non è solo una ballerina, ma è anche l’investigatrice alla quale viene affidato il caso.
Il flamenco le è stato insegnato dalla nonna spagnola, Erles, ma lei non ha fatto di questo il suo mestiere, infatti odia ballare in pubblico, ma ha fatto di questo ballo la sua ancora di salvezza. Ed è la stessa salvezza che offre alle altre donne che si ritrovano nel Centro Antiviolenza dove da due anni tiene delle lezioni.
La musica è la rinascita di queste donne, una nuova energia che fluisce attraverso il corpo partendo dal suolo.
“Il flamenco farà la magia, restituirà loro un contatto forte con la terra, e allo stesso tempo le proietterà nell’aria con l’abanico, il ventaglio.”
Isabel inizia le proprie indagini con coraggio, affrontando le difficoltà lavorative (come dividere il posto di lavoro con un vecchio fidanzato, Cristian), e personali (ricordare il passato che l’ha macchiata in maniera indelebile).
Andando avanti nelle indagini proseguono, purtroppo, gli omicidi e anche donne che lei conosce vengono assassinate. La cosa più strana di tutte è che tutte queste ballerine hanno una cosa in comune: un tatuaggio che lei stessa ha disegnato sulla pelle, fatto a Granada anni prima.
Insomma è il momento di dire che il caso si infittisce, ma fortunatamente la nonna corre in suo aiuto regalandole la misteriosa valigia che fin da piccola la incuriosisce ma non le è mai stato permesso di aprire.
Questo libro di Barbara Sarri, non è lettura lunga e complessa.
Ho avuto bisogno di più di un paio di pagine per entrare nel punto di vista della scrittrice e nella storia. Scritto in prima persona e al presente ci propone questi misteri con un linguaggio pulito e corretto, anche se sinceramente ho trovato in più parti un’ostentazione culturale e un vocabolario molto “alto” (diventando addirittura poetico) che non sempre nei libri mi affascina, nel senso che mi sembra rallenti molto la narrazione.
Esaustive le descrizioni e le spiegazioni sul flamenco, anche se in alcuni punti possono risultare noiose.
Il tema della violenza sulle donne, non solo fisica ma anche psicologica, ha avuto un ruolo accattivante e ha tenuto alta l’attenzione, soprattutto quando poi si scopre l’assassino e le sue motivazioni megalomani e da folle onnipotente (anche se giungere a questo finale non è stata una grandissima sorpresa).
“Tu sei l’unica opera d’arte. Sei arte quando sorridi, quando cammini, sei arte quando muovi le braccia, le mani e soprattutto quando balli. Sei la mia unica opera d’arte, la più grande. Tu lo sai, ti ho creata io!”
Mi sono mancate delle spiegazioni, ad esempio qualcosa in più sulla nonna e sulla famosa valigia rosa, ma venendo a conoscenza che è una serie forse l’autrice ha conservato qualcosa per i prossimi volumi.
Il punto di forza? La protagonista femminile è coraggiosa, brillante e non si arrende mai.
Vera
*Copia Arc fornita dall'autrice.
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