Newton Compton,

Recensione: Sono una brava ragazza di Penelope Bloom

maggio 21, 2019 Virgy 0 Comments

Carissime lettrici oggi vi parliamo di Sono una brava ragazza di Penelope Bloom edito da Newton Compton.

Vediamo di cosa parla questo romanzo.
Titolo: Sono una brava ragazza
Autore: Penelope Bloom
Genere: Newton Compton
Pagine:219
Data.09/05/2019
Costo: 5,99

Trama: 
Oggi sono più vicina di quanto lo sia mai stata al mio obiettivo: diventare una giornalista d’inchiesta. Basta con i soliti trafiletti sul meteo o sull’importanza di lavarsi le mani, questa è la mia grande occasione per dimostrare che non sono più la ragazza imbranata e pasticciona di sempre. Ho ottenuto il mio primo, vero incarico per un super articolo sulla corruzione nelle grandi aziende. Per farlo, devo infiltrarmi come una moderna James Bond alla Galleon Enterprises. Per ottenere il posto da stagista c’è da superare il colloquio con un certo Bruce Chamberson, così potrò indagare su un presunto giro di corruzione. Mi sento davvero concentrata, non mi posso permettere di fare errori. Ma perché mi tremano le gambe adesso che l’uomo più bello che abbia mai visto è entrato nella sala d’attesa e mi sta guardando in cagnesco mentre faccio colazione? Ogni capo ha le sue regole e apparentemente Bruce non sopporta che qualcuno tocchi la sua frutta. Soprattutto la banana che gli viene lasciata fuori dall’ufficio ogni mattina, quella di cui non può fare a meno, e che io avevo scambiato per un gentile omaggio…

Recensione:
Sono una brava ragazza è un romanzo che mi aveva colpito principalmente per la copertina, e non di certo positivamente. Chissà perché mi aspettavo un romanzo più erotico che divertente, ed invece sono stata piacevolmente smentita. 
Penelope Bloom ci regala una storia fresca, briosa e a tratti divertente. Personaggi opposti che sembrano incastrarsi alla perfezione contrariamente ad ogni aspettativa. 
Natasha è una giovane donna che cerca di fare progressi nella sua faticosa carriera da giornalista. Di certo gli articoli che le vengano assegnati non l’aiutano in tutto questo e la continua capacità di fare gaffe e attirare disgrazie non sono poi così invoglianti per il suo capo. Acuta, spiritosa, con un buon senso dell’umorismo, con l’importantissima capacità di vedere sempre il lato positivo delle cose senza cadere mai nella tristezza, anche quando tutto va male, sono le capacità principali di una protagonista che tiene le fila di questo romanzo. 
Suo opposto è Bruce. Lui è preciso, quasi a livelli maniacali, abitudinario, poco incline al cambiamento e fastidiosamente puntiglioso. Eppure dietro tutte queste sue poco apprezzabili qualità c’è quel fascino e quella prestanza che soggioga e provoca. La banana di Bruce fu galeotta dell’inizio dell’intreccio che si viene a creare tra i protagonisti e che crea quel giusto climax che serve per proseguire nella lettura. 
Lei era il caos contrapposto al mio ordine perfetto, la palla demolitrice che poteva distruggere i muri dietro i quali avevo costruito con tanta cura la mia vita tranquilla. Era assolutamente sbagliata per me, al cento percento, sotto ogni punto di vista, eppure ancora non l’avevo licenziata. Sapevo che non l’avrei fatto. L’avrei tenuta fino…
Bruce e Natasha insieme sono quasi una coppia comica con un tratto passionale che ho davvero apprezzato. Sono personaggi che cambiano, evolvono per diventare davvero loro stessi al di fuori di tutte quelle gabbie e limiti che si erano costruiti a causa di esperienze negative. Pene d’amore, fratelli eterni Peter Pan, gemelli libertini e cani con ansia cronica condiscono una storia che procede senza tregua verso il finale. 
Quella ragazza era una piccola iniezione di caos nella mia vita, un attentato alla mia routine. L’istinto mi gridava di scacciarla il prima possibile come fare un corpo sano per difendersi dall’attacco di un virus. 
Lo stile è particolare, rapido, non lascia scampo. Penelope Bloom è riuscita a costruire una storia che coinvolge ma che avrebbe bisogno di più respiro. Quando ho finito di leggere ho pensato: Di già? Avrei voluto più tempo, più pause, in praticamente avrei voluto un po’ più di tutto. I presupposti sono buoni per una commedia scanzonata e divertente con un pizzico di riflessione che non guasta. Ecco nel pizzico di tutto toglierei il luogo comune della banana, ma questo è un parere personale. 
In conclusione care lettrici vi consiglio vivamente questo libro, soprattutto in questo periodo in cui il caldo avanzo e le storie leggere e frizzanti sembrano proprio perfette. 

Claudia




*Copia Arc fornita dalla Ce


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