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Recensione: Scrivimi di te di Francesca Cani

Cari cercatori e cercatrici oggi vi parlo di "Scrivimi di te" romanzo Self publishing di Francesca Cani, un'autrice di cui ho molto sentito parlare per i suoi romanzi storici molto amati ma che ahimè con la mia interminabile lista di letture ancora non ero riuscita a leggere.

Titolo: Scrivimi di te
Autore: Francesca Cani
Editore: self publishing
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2018
Costo ebook: 2,99€
Prezzo cartaceo 8,99 €
Pagine: 188
Genere: contemporaneo 

Trama:
Il sogno di Melinda Ray è scrivere un romanzo. Ma la sua penna è bloccata e quando accetta un’offerta di lavoro in Irlanda pensa di essere sulla buona strada per dimenticare i propri desideri. 
L’ex capitano di hurling Aiden O’Connor ha perso una gamba in un incidente e ha appena scoperto di essere padre. Ombroso e scostante, assume una baby-sitter per la piccola Colin perché è convinto di non poter essere il genitore di cui la figlia ha bisogno. 
Metà italiana e metà britannica, coda di cavallo e occhiali vistosi, maglioni troppo larghi, Melinda sembra la candidata perfetta ed è disposta a trasferirsi in Irlanda e a vivere nell’isolamento di O’Connor Castle, lontano dalla tecnologia e dal mondo civile. O lo sarebbe, se non fosse dolce e irresistibile, se non demolisse il dolore di Aiden con la gioia di un tè servito sulla brughiera e di un paio di scarpe con i tacchi troppo rumorosi.

Fra improbabili appuntamenti di lavoro, danze irlandesi e una bambina da imparare ad amare, Aiden chiede a Melinda: «Scrivimi di te». Perché non c’è atto d’amore più grande che restituire a chi l’ha perduto il dono della fantasia.

Recensione:
Ho iniziato a leggere incuriosita dalla sinossi che presenta ben chiaro il cliché del padre e della baby sitter e dell'ambientazione del libro: l'Irlanda, una terra che mi ha da sempre affascinato.
I protagonisti principali e voci narranti sono Melinda Rey italo-inglese e Aiden O’Connor ex capitano di hurling, due protagonisti estremamente complessi e spezzati nell'animo.
Melinda Rey è una ragazza schiva e introversa, metà italiana e metà britannica, coda di cavallo, occhiali vistosi e maglioni troppo larghi sono la sua armatura, trova la sua fuga dalla realtà in una proposta lavorativa: fare per un anno la baby sitter in un sperduto paesino sul mare dell'Irlanda. È una ragazza apparentemente fragile e spezzata ma che nonostante si creda un topolino stupido e debole, affronta la vita di petto, scappa in un certo senso dalla sua vita ma in realtà la prende a piene mani ritornando a prenderne possesso, nonostante le sia caduto da davanti gli occhi il velo di ingenuità di cui era ammantata e ha aperto gli occhi sulla realtà nuda e cruda continua ad affrontare la vita con il sorriso e Fantasia.

Eppure essere un’ombra non mi ha impedito di trovare un mostro dove meno lo immaginassi.

Aiden è un uomo "rotto" dopo un tragico incidente ha perso tutto: il suo ruolo da giocatore professionista, una parte di sé,  la felicità e molto altro, vive con grande sofferenza fisica e mentale si è ritirato dagli occhi del mondo rinchiudendosi nel suo castello in un isolato paese della verde Irlanda sua madrepatriasentendosi un uomo finito. 

Voglio ricostruire la mia anima. Cazzo, temevo mi fosse stata strappata insieme alla gamba!

Ma la vita è nota per presentarci imprevisti e sorprese che in questo caso hanno poco più di un metro i suoi stessi occhi e il suo colore di capelli. 
Più leggevo e più avevo la sensazione di essere stata catapultata in una meravigliosa fiaba moderna, quasi una rivisitazione della Bella e la bestia ed è stata anche la conferma del fatto che il rosa è composto da molti cliché ma che la bravura della penna rende il libro uno e diverso, perché unici sono i personaggi che costituiscono una storia con il loro passato e il vissuto, con i loro pregi e difetti e con le loro competenze.

Siamo due calamite prima orientate in modo da attrarsi e poi messe al contrario, ci respingiamo e schizziamo a distanza di sicurezza.

I temi sono molteplici e importanti il peso dei propri errori che spesso condizionano la vita, abusi fisici morali sessuali e non che segnano la vittima facendole pensare di essere in colpa con tutti gli strascichi psicofisici che restano, i giornalisti di serie, i cosiddetti paparazzi d'assalto uomini che per denaro e scoop perdono la propria umanità, la figura genitoriale in varie sfumature e molto ancora. 
Passato e presente si alternano raccontandoci parallelamente due filoni di storia,  è narrato in doppio pov, molto ben caratterizzati i personaggi secondari che risultano realistici e protagonisti non solamente un contorno in particolare mi ha colpita la bambina talmente bene caratterizzata da sembrare reale.
Meraviglioso il modo di scrivere e di descrivere il paesaggio e un'altra cosa che ho apprezzato  è  stato l'accenno alla guerra civile irlandese argomento difficilmente toccato. 
Se volete staccare dalla realtà e respirare l'aria della brughiera Irlandese con una favola moderna questo è il libro che fa per voi!
Buona lettura 

Fra



*Ringraziamo Francesca Cani per averci fornito la copia Arc.

Anteprima: Scrivimi di te di Francesca Cani

Scrivimi di te
Francesca Cani
L'uscita in ebook il 1° dicembre il suo nuovo romanzo.

Prezzo eBook: 2,99€
Prezzo cartaceo: 8,99€
Genere: romance contemporaneo
Pagine cartaceo: 261
Uscita eBook 1 dicembre, cartaceo già disponibile 

Sinossi: 
Il sogno di Melinda Ray è scrivere un romanzo. Ma dopo una brutta esperienza la sua penna è bloccata e quando accetta un’offerta di lavoro in Irlanda pensa di essere sulla buona strada per dimenticare i propri desideri. L’ex capitano di hurling Aiden O’Connor ha perso una gamba in un incidente e ha appena scoperto di essere padre. Ombroso e scostante, assume una baby-sitter per la piccola Colin perché è convinto di non poter essere il genitore di cui la figlia ha bisogno. Metà italiana e metà britannica, coda di cavallo e occhiali vistosi, maglioni troppo larghi, Melinda sembra la candidata perfetta ed è disposta a trasferirsi in Irlanda e a vivere nell’isolamento di O’Connor Castle, lontano dalla tecnologia e dal mondo civile. O lo sarebbe, se non fosse dolce e irresistibile, se non demolisse il dolore di Aiden con la gioia di un tè servito sulla brughiera e di un paio di scarpe con i tacchi troppo rumorosi.Fra improbabili appuntamenti di lavoro, danze irlandesi e una bambina da imparare ad amare, Aiden chiede a Melinda: «Scrivimi di te». Perché non c’è atto d’amore più grande che restituire a chi l’ha perduto il dono della fantasia.

Bio della quarta di copertina:
Francesca Cani vive con la famiglia a Mantova. Dottoressa in Storia dell'Arte, ha all'attivo soprattutto romanzi storici. Gli Eredi di Holstein è una saga medioevale di cui fanno parte: Tristan e Doralice - Un amore ribelle, Jonas e Viridiana - Il cuore d'inverno, Andreas e Zoya - Il fiore di pietra (Leggereditore). Fra i contemporanei: La cacciatrice di lieto fine (Rizzoli - YouFeel


Pre-orde

Recensione: Andreas e Zoya. Il fiore di pietra di Francesca Cani

Carissime lettrici, oggi vi parlo dell'ultimo romance storico di Francesca Cani: Andreas e Zoya. Il fiore di pietra edito da Leggereditore.


Titolo: Andreas e Zoya. Il fiore di pietra
Autore: Francesca Cani
Editore: Leggereditore
Pagine: 256
Genere: romance storico
Costo ebook: 4,99 cartaceo: 10,96

Trama:
Anno Domini 1112. Zoya è convinta che non troverà mai l'amore a causa delle cicatrici che le attraversano il viso come graffi di una fiera. La sua vita è cambiata undici anni prima, quando era ancora una ragazzina innamorata, ma ora è una donna e sa cosa desidera: ricominciare a vivere in un luogo lontano dal passato. Per questo parte per la rocca di Rostock, dove spera di liberarsi dei pensieri che le avvolgono la mente e il cuore. Il castello sul fiordo di Rostock è stato assegnato a uno spietato guerriero, arrogante e violento, che tutti chiamano der Bär, l'Orso, ma il cui vero nome è Andreas. Proprio in lui Zoya riconosce il suo amico di infanzia e primo segreto amore, tornato dall'Oriente dopo aver affrontato e superato terribili prove. Lei è stata la sola donna che abbia mai toccato lo spirito di Andreas prima che si trasformasse in roccia. L'amore tra i due riemerge con forza, ma a separarli c'è un abisso di segreti che solo il sentimento più potente può colmare. L'Impero vacilla, la corona è contesa, Enrico V e il duca Lotario si affrontano in sanguinosi conflitti. Amore o guerra? La scelta spetta a un cuore di pietra.

Recensione:


Zoya. Il suo nome gli esplose nella mente, nel petto, sulle labbra, ovunque avesse anche solo una crepa lasciata vuota dalla birra che gli stordiva i sensi. Capelli color del miele che cola da un favo...



E' la prima volta che leggo un romanzo di Francesca Cani e ora ho una voglia smisurata di tuffarmi su tutte le sue pubblicazioni e recuperare il tempo perso. 
Se mi fosse chiesto di rappresentare il romanzo di Andreas e Zoya con una metafora o un accostamento, troverei che il titolo è perfettamente azzeccato a rendere l'idea. Non solo il fiore di pietra è effettivamente presente nella storia e ha un senso, ma allo stesso tempo è la prima immagine che mi viene in mente se dovessi descrivere questo romanzo che ha la forza e la crudezza di una pietra a tratti e al contempo la delicatezza profumata di un fiore. Qualcosa che si accosta perfettamente anche allo stile dell'autrice che a seconda della scena e del personaggio si adegua con la sua scrittura.
La storia stessa di Zoya e Andreas è come un fiore di pietra, qualcosa che nonostante il tempo che passa non riesce a svanire, neppure quando tutta la crudeltà del mondo si mette contro i protagonisti, insieme alla loro ferma volontà di resistere all'amore e ai sentimenti. Quello che li lega è proprio come questo fiore di pietra, una rosa del deserto che il vento caldo scolpisce negli anni ma resta immutata la sua forma, qualcosa che, nonostante la ragione voglia seppellire, continua a bruciare e a trasformarsi e a crescere. Per ragioni diverse, i due hanno preso strade diverse e lontane, per ragioni diverse hanno provato a dimenticare e cancellare quel legame che li unisce.
Andreas e Zoya non è soltanto una storia d'amore ambientata nell'anno 1112, ma ricostruisce abilmente l'ambientazione storica di quel periodo, l'autrice con le sue parole riesce a catapultarti direttamente in quegli anni freddi, spietati e cupi. Tra le fila della storia d'amore l'autrice intreccia la storia dello stesso re Enrico V e di Lotario II di Supplimburgo, regalando al romanzo una dimensione che va oltre la semplice storia rosa.
Non vado pazza per i salti temporali ampi, qui ce ne sono un paio, assolutamente necessari a rendere l'idea del passato, del legame che li unisce e degli anni che li hanno separati colmandoli di disgrazie e sventure. Vi dirò avrei voluto saperne ancora di più sul loro passato, su quando erano ragazzini nel deserto e lui l'aveva difesa dai pericoli, ma immagino che sia tutto presente nel precedente volume dedicato a Jonas e Veridiana. Sì è un pò rallentato il ritmo negli anni della separazione, anche se quegli anni, hanno lanciato il successivo dipanarsi degli intrighi di cui resteranno vittime nel presente.
Quando poi il destino beffardo fa incrociare di nuovo le loro strade, il ritmo diventa più veloce, più rosa, più sensuale, ma al tempo stesso rabbioso, doloroso perché i personaggi restano fedeli a loro stessi, pur lentamente piegandosi al sentimento.
Ho amato Zoya, una ragazzina che non aveva mai avuto paura di mostrare il suo amore, il suo affetto incondizionato, fino a quando un tragico incidente ha cambiato la sua esistenza. Un cambiamento così radicale da spingerla a essere una reietta in mezzo alla sua stessa gente che la maltratta e sparla di lei. E' come se ormai la vita per lei, in quel piccolo mondo ristretto, non avesse più altro da offrirle e la spinge a compiere delle scelti forti.

Con le dita aperte lui percorse le cicatrici che le attraversavano il viso. 
«Sembra il graffio di un animale, non trovi? 
«Il segno della zampa di un orso» 
mormorò lei del tutto esposta. 
‘Sono tua’ gli disse con quel gesto,
 lo sono sempre stata.

Andreas è il figlio di un re, un futuro re, un ragazzino che come un principe azzurro salva Zoya. Questo un tempo, poi è soltanto un figlio che cresce nel senso di colpa, un figlio che pensa di non essere degno di quel posto che gli aspetterebbe. Complice il destino crudele e l'oppressione del senso di colpa, prenderà la sua strada e si trasformerà in Bär, l'orso, spietato e crudele.

Ma che combattesse nel deserto 
o fra i boschi di abeti delle terre del Settentrione,
 nessuno poteva arrestare l’incedere dell’Orso. Era una calamità, 
uno spirito vendicativo e non conosceva sconfitta. 
Il suo vero nome fu dimenticato, nessuno sapeva 
che dentro al feroce Bär c’era stato un uomo chiamato Andreas.

E' un uomo dominato dalla sete di vendetta, con le sue parole dure cerca di ferirla e tenerla a distanza. Eppure dall'altro lato pretende e impone perché lui è pur sempre il re e lei una semplice servitrice.
Ho amato Andreas nonostante il suo carattere duro e spigoloso, a tratti rude e provocatorio. Non è certo un uomo dolce e tenero che conquista con le poesie, ma quello che si ama di lui è proprio questo essere così freddo nelle emozioni, così freddo da sembrare di essere scolpito nella dura pietra, ma piano piano saprà sciogliersi anche lui da questi ghiacci perenni in cui ha costretto il suo cuore.
Lo stile dell'autrice è incalzante, serrato, fluido; uno stile che conquista fin dalle prime battute e che mi ha trascinato in una lettura all'ultimo respiro senza mai riuscire a chiudere le pagine fino a quando non ho letto la parola fine... e vi garantisco che poi mi è preso un colpo al cuore perché avrei voluto leggere altre mille pagine su questi due meravigliosi personaggi.

Complimenti all'autrice!

Fabiana