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Recensione: Il tormento del marine di Silvia Carbone e Michela Marrucci

Oggi Fra vi racconta del terzo volume della serie sui marines di Silvia Carbone e Michela Marrucci: "Il tormento del marine" edito da Rizzoli per la collana Youfeel.





Titolo: Il tormento del marine
Autore: Silvia Carbone e Michela Marrucci
Editore: Rizzoli, collana youfeel
Genere: Erotic suspense
Pagine: 139
Costo eBook: 2,99 



Trama:
Oltre la paura di amare Ashton Davis non si è ancora rassegnato alla morte della moglie e non riesce a dimenticarla. L'amore che non può più donarle lo rende ancora più deciso a fare di tutto per assicurare il meglio al figlio Chris e per regalare un po' di pace a sua sorella Bree, reduce da mesi di prigionia nella foresta colombiana. Ma quando Izar, lunghi capelli corvini e carnagione olivastra, bussa alla porta di casa Davis per candidarsi come babysitter di Chris, l'equilibrio che Ash crede di aver raggiunto va in frantumi. Izar e Ash dovranno fare i conti con la prorompente attrazione fisica che c'è tra loro e lottare insieme per proteggere la vita dei loro cari. Nel terzo romanzo della serie Destini Intrecciati, Silvia Carbone e Michela Marrucci ci regalano una storia vibrante e sensuale. Mood: Erotico - YouFeel RELOADED dà nuova vita ai migliori romanzi del self publishing italiano. Un universo di storie digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d'animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante. 

Recensione:
Finalmente è stata pubblicata una nuova avventura della serie I Marines di Missy e Sioray (Scusate ma ancora fatico a pensarvi diversamente dal vostro nickname) alias Michela e Silvia e io non vedevo l'ora. Vi dico subito che il romanzo mi ha presa letteralmente alla sprovvista. Vi state chiedendo perchè?

Il libro narra la storia di Ash, vi ricordate il fratello di Colin? Il bel vedovo con il figlioletto Chris... ebbene, mi aspettavo che il libro parlasse esclusivamente della sua storia, invece il prologo mi ha spiazzato perchè è dal punto di vista di Jo.

Il romanzo tende a essere molto corale e due storie si intrecceranno: la storia del bel tenebroso Ashton e della conturbante innocenza di Izar, la babysitter di Chris, e una sotto storia che lancia le basi per quello che sarà un nuovo romanzo. Mi sono resa conto che forse, voluta o meno, questa sotto storia è presente in tutti e tre i libri facendo da filo conduttore e ci avvia verso un nuovo libro che a mio avviso sarà esplosivo e adrenalinico, ma non vi svelo di più.

Ash contrasse la mascella. << La prima volta che ti ho visto, il mio cervello è andato in tilt. Sei bella da togliere il fiato. Non ho mai conosciuto nessuna donna come te. Hai la bellezza di una dea e la dolcezza di un angelo ma sei diventata il mio inferno personale.>>

E adesso parliamo di Ash e Izar, che dire, queste ragazze mi stupiscono per la loro bravura, ogni volta sempre di più, la difficoltà di riuscire a portare a termine due fili logici in "pochissime" pagine senza lasciare nulla al caso e con una scarica di adrenalina ed emozioni non è da tutti.

Leggendo me lo immaginavo tipo telefilm alla NCIS ed ero continuamente col fiato sospeso, e devo dire che in un colpo di scena mi hanno fregato e sono rimasta a bocca aperta...
Non vi posso dire di più senza rischiare di fare spoiler e odio i riassuntini, posso dirvi che mi ha emozionato, che è molto Hot e che non vi pentirete della vostra lettura, come al solito mando una preghiera alla Rizzoli date a queste ragazze la possibilità di scatenarsi su romanzi più corposi. Penso che l'ultimo libro in cantiere meriterebbe molto più spazio e Silvia e Michela saprebbero lasciarci con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.

Considerate che le scene hot sono veramente calienti e pepate quindi adatte a un pubblico più adulto. Complimenti di cuore e buona lettura

Fra
Le Cercatrici di Libri






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Booktrailer

Recensione: L'importanza di chiamarsi Cristian Grei di Chiara Parenti



L’importanza di chiamarsi Cristian Grei
di Chiara Parenti

 

Chiara Parenti scrive per la collana Youfeel di Rizzoli, un nuovo romanzo ad alto tasso ironico.
Se siete alla ricerca di un protagonista maschile affascinante, seducente, emozionante e carismatico… beh non lo troverete qui. Cristian Grei non è come il Christian Grey della E.L.James. Lui è pasticcione, ipocondriaco, divertente, insicuro e a tratti anche infantile.
Il suo Charlie Tango? Un carro funebre.
La sua stanza dei giochi? Una camera piena di console, poster di fumetti e action figure.
Ammetto che io sono amante di uomini decisi perciò Cristian, nella figura romantica, non mi ha conquistata particolarmente ma in compenso l’ho adorato come persona. Un uomo che fondamentalmente è buono e che ha visto la sua vita mutare drasticamente da quando sua madre è morta. Un evento che lo ha traumatizzato e che è anche il motivo della sua ipocondria. Infatti, per Cristian di Campi Bisenzio, ogni trascurabile accenno a stranuti, nei, tosse, sono dei pericolosissimi segnali di malattie assai più pericolose e letali. Conosce la medicina quasi meglio di un laureato.
Chiara Parenti racconta che quattro anni prima, quando conosce Antonella Stasi, detta Little Tony, si presenta al pronto soccorso temendo di essere colto da un infarto del miocardio. Cristian in realtà è sano come un pesce, l’unico problema che ha è un forte attacco d’ansia. Tony, con i suoi modi gentili e un sorriso radioso, riesce a calmarlo ed è subito amore. Resta colpita quando lui le rivela (con un tocco infantile a dire il vero) che “gli fa male il cuore”. Una frase che troverei adatta sulle labbra di un bambino di dieci anni ma che su di lui, e nel contesto, comunque non stona e fa capire ancor di più quanto sia fragile il Cristian Grei italiano.
Il romanzo è incalzante e divertente e tra le donne che lo rincorrano in bagno e che gli si denudano davanti caparbie nel volerlo sedurre, tra le sue goffaggini e insicurezze, la storia prende e prende tanto! Spesso presenti delle metafore con un videogames di invenzione del protagonista, “Osso duro” che in effetti rappresentano molto bene le situazioni di vita vissuta di Cristian. E Antonella Stasi? La Parenti ce la descrive come un medico simpatico, che sa stare al gioco e che ha un cuore buono. Ama Cristian segretamente e lo vorrebbe tutto per sé, ma lo ama così tanto che è disposta anche a rinunciare all’idea romantica che ha su di lui pur di vederlo felice. Perché quando si ama davvero, ciò che conta è la felicità dell’altro, anche se va a discapito della nostra. Una serie di equivoci li allontana e anche se già a metà libro per il lettore è più che chiaro, per i due protagonisti non è affatto solo un’amicizia. Mi è piaciuta la scelta di far prendere a Tony una decisione drastica per smuovere la situazione che era ferma quanto acqua ristagnata. Quell’onda che la protagonista riesce a dare con la sua coraggiosa decisione, è di proporzioni epiche. Cristian ne rimane scosso ma alla fine è ciò che gli ha permesso di crescere, maturare e capire.
Ecco, il finale è stato azzeccato, lui si vede che è cresciuto, che è cambiato e che ha giovato di questa sferzata che gli ha dato Tony, tuttavia ho trovato surreale che in neanche 7 mesi lui sia riuscito ad arrivare addirittura a San Diego e fare fior di quattrini. Avrei di gran lunga preferito che Cristian Grei restasse distaccato dal Christian Grey della James invece la Parenti lo ha reso fin troppo simile. In ogni caso, a parte quest’aspetto economico/professionale, il finale soddisfa e ti lascia con un sorriso stampato sul viso.
In conclusione ho adorato il suo libro, mi sono fatta tantissime risate a leggere come Cristian Grei affronta la vita in un gioco, le battute sulla sua professione, il viaggio in Austria.
Chiara Parenti merita e scrive in maniera ricercata e curata, decisamente un’autrice degna di allori. L’unica cosa che non mi è piaciuta e che mi ha un po’ confuso è stato l’uso dei caporali al posto delle virgolette per evidenziare parole importanti ma non so se questa è una scelta stilistica dell’editore anche se, editore o no, i caporali sarebbe preferibile usarli solo in frasi dirette, dette dal personaggio e non quando fanno parte del testo narrativo.
Un'altra cosa che mi lascia con l’amaro in bocca è la mancanza di descrizioni, per esempio io ancora mi domando come sia Antonella Stasi: è bionda o mora? Ha gli occhi chiari o scuri? Magra o in carne? L’unica cosa che sappiamo è che è bassa. Sarà che io sono un amante delle descrizioni perché a mio avviso aiutano il lettore a immaginare ciò che stai raccontando e i personaggi che muovi. Tuttavia questi dettagli diventano totalmente trascurabili quando si ride di gusto a molte scene e la Parenti, a strappar risate, è maestra.
Complimenti Chiara! E per voi che ancora non avete scoperto “l’importanza di chiamarsi Cristian Grei”, che aspettate a leggerlo?

Titolo: L’importanza di chiamarsi Cristian Grey
Autore: Chiara Parenti
Editore: Rizzoli (Collana Youfeel)
Genere: Commedia
Sinossi:
Cristian Grei ha trentadue anni e una sola, acerrima nemica: E. L. James, che con le sue 50 Sfumature gli ha rovinato la vita. Tutte le donne, infatti, appena sentono il suo nome, vedono in lui un dominatore in 3D e l'incarnazione delle più proibite fantasie erotiche. Ma se vivi a Prato, fai il becchino nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia e sei ipocondriaco, avere il nome "uguale" a quello del più grande amatore di tutti i tempi, che si sposta in elicottero ed è a capo di un’azienda leader mondiale,può creare una costante e fastidiosissima ansia da prestazione.
Solo Antonella, l'amica di sempre, è in grado di divertirsi giocando con lui e tenere a bada le sue mille ansie, ma soprattuto è disposta ad amarlo per quello che è realmente.
Cristian Grei riuscirà finalmente a capire che è lei la donna giusta? E soprattutto sarà “pronto a riceverla”?


Estratto:
Aimone, ecco, mi sarebbe andato bene anche Aimone, pur immaginandomi la rima che avrebbe suscitato. Oppure Oronzo, che tanto chi se ne frega delle rime, mica sono un poeta! Avrei preferito perfino chiamarmi Pompeo, e sì, me ne sarei infischiato se mi avessero affibbiato il prevedibile diminutivo.
La verità è che i genitori dovrebbero mettersi una mano sul cuore e una sul certificato anagrafico, quando nasce la loro creatura. Perché il nome è la prima operazione di marketing che fanno
sui figli, una definizione del prodotto, e sbagliarla è come fare pubblicità ingannevole.
Per quanto riguarda me però non è colpa dei miei. Che ne sapevano loro? La colpa è di una donna soltanto: Erika Leonard, per gli amici E.L. James, che con le sue Cinquanta sfumature mi ha reso la
vita un inferno.
Perché sì, io sono Cristian Grei. Il mio nome è pericolosamente simile a quello del protagonista della sua infuocata trilogia, il Principe Azzurro colorato di una scala di grigi diventato il sogno erotico di milioni di donne in tutto il pianeta. E questo è Male. Perché io sto all’originale Christian
Grey come una mangusta gialla sta al Re Leone. Nomen omen, dicevano i latini. Be’, si sbagliavano di grosso.
Forse sarà in quella «h» mancante o per la «i» al posto della «y», ma di sicuro nel mio nome non è racchiuso un destino di grande amatore. Anzi.
Appena scoprono come mi chiamo le ragazze mi credono in grado di ribaltarle come il sacco dell’aspirapolvere, e invece la cosa più violenta che ho fatto a letto è stata cadere di testa mentre
cercavo di togliermi le mutande. L’unica volta in cui ho colpito il sedere di una ragazza è stato a tredici anni sul calcinculo al luna park, e se mi vedete con una frusta in mano è solo perché sto facendo lo zabaione dato che al mattino ho la pressione bassa.
Ma le ragazze questo non lo capiscono, e appena sanno il mio nome pensano ai giochi più improbabili da fare con me, mentre io, per quanto mi sforzi, riesco solo a pensare a quelli della Play.
Prendete Laura, per esempio. Adesso che sa il mio nome mi fissa la cravatta con la stessa cupidigia con cui il mio cane Taylor guarda le sue crocchette.
Anche le tipe sbronze alla mia destra hanno interrotto per un attimo i loro gridolini per dedicare un minuto di silenzio al Re delle Sfumature.
Mi fissano, e io tremo.
Io non sono questo, e non potrò mai esserlo. Mi sento fuori posto, un intruso nella mia stessa vita. Una delusione ambulante.
«E dimmi…» Laura torna a parlarmi con una voce più calda, profonda. «Dimmi, Cristian Grei, che lavoro fai?» mi chiede percorrendo con lo sguardo il mio completo scuro. «Hai per caso un’azienda milionaria e un elicottero che si chiama Charlie Tango?» mi provoca sorniona.
«Be’, lavoro nell’azienda di famiglia...» rispondo, vago.
Lei si infila una nocciolina in bocca a si lecca le dita con fare da gatta. «E di cosa ti occupi?»
«Principalmente di cadaveri» dico distrattamente, poi mi affretto ad aggiustare il tiro quando vedo apparire un enorme punto di domanda sulla sua fronte.
«Ãˆ un’agenzia di pompe funebri, sai…» Mi stringo nelle spalle, e sorvolo sul fatto che Tony ha chiamato davvero il nostro carro funebre «Charlie Tango».
Ecco, vedete la sua faccia? Non gliene frega niente che io sia un becchino!
Laura si inumidisce le labbra color rubino, il suo neo che si muove con loro. «Quindi il tuo compito è portare le donne in Paradiso, signor Grei…» continua, provocante. Così tanto che a momenti
prende fuoco il bancone.
«Anche gli uomini, se è per questo…» preciso. Poi però dalla sua espressione interdetta capisco che sono andato fuori dalla metafora e non so più cosa dire. Nel dubbio, bevo un sorso di decaffeinato. È possibile essere più imbranati?
Laura si avvicina ancora, stordendomi con il suo profumo alla vaniglia.
«Dimmi… quanti anni hai… Cristian?» mi fa, mangiando un’altra nocciolina e leccandosi di nuovo le dita.
«Trentadue. E tu?»
«Quasi trentuno.»
Be’, se continui a mangiare noccioline da questa ciotola mi sa che non ci arrivi, a trentuno...
«E di che segno sei?»
Esito un istante, temendo già la sua reazione. «Toro.»
Laura ora ha la faccia di una che ha appena vinto alla lotteria di Capodanno.
Mi schiarisco la voce, nel panico. «Tu?»
«Cancro.»
«Oddio!» mi sfugge sempre un lamento ogni volta che sento quella parola.
Lei sorride dubbiosa e il suo neo si muove in su. «Sei un tipo molto interessante, Cristian Grei…» dice, sicuramente pensando ancora alla storia del «toro».
Sono proprio un bel pacco sorpresa, invece… L’agitazione si fa largo dentro di me.
Laura mi guarda intensamente, mi fa gli occhi da triglia, mentre io mi irrigidisco e resto muto come un pesce.
Al che le chiedo: «Oddio, vedo di nuovo le ragnatele trasparenti. Sai che ho paura di avere un principio di distacco della retina?».
«Ah… Uhm… M-mi spiace…» farfuglia stupita, il suo neo che si sposta in giù. Sì, dovrei proprio farmi controllare i nei sulla schiena: è passato troppo tempo…
«Insomma, Cristian Grei, abiti qui vicino?»
«Sì, a Campi Bisenzio. Tu? Non sembri di queste parti…»
domando allentandomi il nodo della cravatta per tastarmi il neo che ho sul collo.
«No, infatti. Sono di Milano…»
Dannazione, è cresciuto! grido dentro di me sfregando la
superficie ruvida. Un’ansia primordiale mi afferra il petto, mi manca l’aria. Come ho potuto essere tanto incosciente da non accorgermene prima?
«Sono arrivata oggi perché mia nonna non sta bene…»
«Uhm... Mi spiace» borbotto sbottonandomi il colletto della camicia, sopraffatto dall’ansia. Comincio a sudare. 
«C-che cos’ha?»
Cancro. Ecco quello che ho io. Sicuro.
L’angoscia mi afferra per la gola e stringe, stringe forte con le sue dita gelide.
«Be’, ha centouno anni…» risponde lei facendo spallucce.
«Credo che presto avrò bisogno dei tuoi servigi, Cristian Grei…» dice
scoccandomi un’occhiata che non capisco, visto che sto morendo.
Okay, niente panico! Niente panico, Cristian! Prima di trarre conclusioni affrettate, occorre osservare bene il colore e la forma dei nei…
«Sì, be’, forse è meglio andare in bagno! Subito!» penso a voce alta, schizzando in piedi. Nel panico mi tolgo la cravatta e corro alla toilette, il cuore che batte come un martello pneumatico.
Stavolta è la fine, lo sento.

Anteprima: Tutta colpa del mare (e anche un pò di un mojito) di Chiara Parenti

Vi segnalo l'uscita di un libro romantico e divertente proprio adatto alla stagione estiva: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito) di Chiara Parenti.
Il suo romanzo apre le danze della nuova collana rosa digital della Rizzoli, Youfeel, rivolta non solo a tutte le romantiche e sognatrici lettrici rosa ma una ghiotta occasione per i giovani scrittori italiani che possono provare a inviare le loro opere che la Rizzoli selezionerà per questa collana.
E ora torniamo al libro di Chiara che già dal titolo si rivela frizzantino e spassoso, sono già curiosa di iniziare la lettura perché questo è proprio il genere di romanzi che amo leggere in questo periodo.

Titolo: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un  mojito)
Autore: Chiara Parenti
Editore: Rizzoli
Collana: youfeel
Costo: 2,49 € ebook
Pagine: 78
Trama: Lettura consigliata agli astemi – perché cambino idea! La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui trascorrere il weekend per festeggiare l’addio al nubilato di Diana, la futura cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le vacanze fino all’estate dei 16 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che qualche mojito non potrà farle male… e anzi l’aiuterà. Il mattino dopo, però, Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook. Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che l'alcol fa fare pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la cosa giusta!
 
Mood: Ironico - YouFeel è un universo di romanzi digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d’animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante

Vi lascio al simpaticissimo book trailer, come al solito litigo con blogspot e non mi mette l'anteprima :(

Per chi volesse saperne di più del libro può andare sul blog: http://tuttacolpadelmare.blogspot.it/
A questo link tutti i siti da cui è possibile acquistare l'ebook: http://tuttacolpadelmare.blogspot.it/p/come-scaricare.html
 
Chi è Chiara Parenti?
Chiara Parenti nasce a Lucca un piovoso lunedì mattina di novembre con parto cesareo perché, come disse l’ostetrica a sua madre, “la bimba si era messa al contrario”. Che fosse un segno del destino? ....
Dopo la laurea in Filosofia all’Università di Pisa e una serie di stage e lavori a progetto nell’ambito della comunicazione ed organizzazione eventi (la saga della “gavetta” è venduta a parte in fascicoli settimanali), diventa giornalista pubblicista e oggi lavora nell’editoria. Editor e redattrice, la Parenti inizia a sfornare libri: nel 2012 ha pubblicato il manuale Come correggere il proprio romanzo e nel 2013 due istant book (insieme a Rossella Monaco) Papa Francesco. Dialogo, apertura, umiltà: ecco il pontefice della svolta e 2013 Odissea al Parlamento. Ecco il Giorgio Napolitano bis, per le Edizioni Galassia Arte di Roma. 
Oggi ricopre il ruolo di Responsabile della Comunicazione della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, che solo a dirlo, sembra uno scioglilingua.
La scrittura creativa resta però il suo amore segreto, condiviso solo con la sua gatta Lady Gaga, che la assiste nei pericolosi momenti di tumulto creativo. Nel cassetto ha diversi romanzi che spingono per uscire tanto che tra un po’ dovrà tornare a Ikea a comprarne uno nuovo.
 
Per saperne di più potete andare a dare una sbirciatina nel suo blog Il Giardino d'estate
 
Vi aspetto prossimamente per la recensione del ebook e mi raccomando se state andando in vacanza al mare non potete perdervi questa chicca chissà che possa esservi di ispirazione :D
 
Attenti al mojito!!
 
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