Recensione: Giuditta. Il paradigma dell'amore di Giada Castigli

gennaio 27, 2018 Licio 0 Comments

Cari lettori Rossella oggi vi parla di un new adult: Giuditta. Il paradigma dell'amore di Giada Castigli, edito da Astro Edizioni. 

Titolo: Giuditta. Il paradigma dell’amore.
Autore: Giada Castigli
Editore: Astro Edizioni
Genere: Romance, New adult
Pagine: 181 (attualmente disponibile solo in ebook)
Costo e-book: 1,99

Trama:
Per le sue amiche Giuditta è la mantide religiosa delle relazioni: si lascia sedurre, fa finta di amare e poi fugge via, il più lontano possibile da qualsiasi turbamento che possa minare il suo impeccabile autocontrollo.
Per tutti i suoi amici Gabriel Sala è un seduttore seriale, calcolatore ed egoista.
Sotto il cielo di Milano, all’incrocio di un semaforo, Giuditta e Gabriel si guarderanno per la prima volta e nulla sarà più lo stesso. Gabriel proverà a diventare l’uomo che non è mai stato, ma la vita lo costringerà ad affrontare una perdita alla quale non era preparato. Giuditta scoprirà che in amore non esistono regole e chi ama di più, spesso, è destinato a soccombere.
“Non si cambia per amore, ma l’amore può cambiare le persone”.

BIO AUTORE:
Giada Castigli, classe 1984, è una mamma, una moglie e un’eterna studentessa universitaria. Fino a qualche anno fa non avrebbe mai pensato di poter pubblicare un libro, di certo la scrittura non rientrava tra le sue priorità. Poi, di colpo, è avvenuto lo scontro tra la vita da neomamma e la miriade di idee che le scoppiettavano in testa. Nel marzo 2014 nasce la storia di Giuditta e per l’autrice inizia un viaggio meraviglioso, animato da personaggi che hanno riempito le sue nottate insonni. Pubblica in via “sperimentale” sulla piattaforma digitale di Wattpad tutti i libri della trilogia Il paradigma dell’amore; nel luglio 2017 esce per Astro edizioni il primo volume delle serie.



Recensione:
Giuditta è una studentessa di successo, le piace divertirsi con le sue amiche fidate ma non riesce ad aprirsi all’amore, almeno finchè non incontra per caso Gabriel, che però non è proprio il classico principe azzurro di cui innamorarsi.
Giuditta lo sa, tutti glielo ripetono in continuazione ma, nonostante ciò, non riesce a stare lontana da lui, che la attrae come una calamita e che le sconvolgerà quella vita in cui tutto sembrava scorrere liscio come l’olio.

Ci si può innamorare ed essere ricambiati, si può essere amati e non amare, si può non amare e non essere amati. In ogni caso si sopravvive. Ma amare, amare incondizionatamente, amare senza freni, amare rinunciando anche alla propria dignità è inaccettabile. Le persone non cambiano per amore, ma l’amore può cambiare le persone.”

Gabriel impariamo a conoscerlo piano piano e per lo più attraverso i racconti che di lui fanno le persone che vivono intorno a Giuditta e che lo conoscono. È bellissimo e perfetto agli occhi di Giuditta, ma nella realtà refrattario ai legami e sempre pronto a passare da una donna all’altra.
Con Giuditta proverà a cambiare la sua vita ma… ci riuscirà?
Fin qui diciamo tutto ok, ma il punto, per me, è che tutto viene descritto in maniera abbastanza lineare, sicuramente con una scrittura fluida e corretta, ma piuttosto fredda e, in alcuni momenti lenta (basti pensare che, tra il primo incontro tra Giuditta e Gabriel e il momento in cui finalmente si conoscono, scorre praticamente un buon 35 % del libro). La parte emozionale, quella che ti dovrebbe fare appassionare, arrabbiare, spingere ad andare avanti con la lettura fino a che il libro non è terminato, è, per me, assente.

Adesso, che il mio cuore si è frantumato come un cristallo caduto a terra, Gabriel, adesso devi dirglielo che l’amore è fatto di niente. L’amore è solo un involucro vuoto, che riempiamo mano a mano con le nostre speranze, con le nostre emozioni. Dentro di te, Gabriel, c’è il nulla. Sono io ad averti riempito l’anima, svuotando la mia.”

Ho trovato difficile empatizzare con Giuditta e a Gabriel in più di una occasione avrei dato un biglietto di partenza di sola andata.
Fanno da contorno alla storia le amiche di Giuditta e il suo tutor di laurea che, se sfruttati meglio come personaggi, avrebbero potuto dare un senso diverso e anche più avvincente alla storia.
L’epilogo del libro è invece bello e, in un certo senso, anche non scontato perchè lascia al lettore la possibilità di andare oltre!

“Ci sono giorni in cui la percezione delle cose che considero importanti cambia, cambia la scaletta delle priorità e l’unica ragione che mi sprona a valutare anche tutte le altre situazioni della mia vita è solo una, ed è quella che mai avrei pensato di ritenere tanto importante: un uomo. Aspetto con ansia che la giornata trascorra velocemente per poterlo vedere, anche solo cinque minuti; me ne resto seduta sul divano fremendo per quella telefonata che tarda ad arrivare e poi eccola, all’improvviso, e tutto ha un senso diverso. Lo scorrere del tempo si è come prosciugato e spesso il valore di un’intera giornata si riduce a una manciata di ore, o minuti, quelli che trascorro con lui.”

Non so se sarò un po’ una voce fuori dal coro, per l’autrice mi auguro di sì perché mi rendo conto che, per ogni scrittrice ogni suo libro rappresenta una piccola parte di sé, ma devo purtroppo dire che la lettura di questo libro non mi ha particolarmente appassionata.
Le premesse per essere un buon libro ci sono tutte ma, per me, manca nella storia quel qualcosa che ti spinge a restare incollata al libro fino a quando non lo hai finito.
La storia nasce con delle premesse molto interessanti, ma la trama avrebbe potuto essere sviluppata in modo da essere più coinvolgente; non ci sono scossoni o grandi colpi di scena ed è piuttosto facile capire come andrà a finire la storia dei due protagonisti.


Rossella
LCDL




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