Anna Bonacina,
Titolo: Petite, la perla del Moulin Rouge
Trama:
Recensione:
Recensione: Petite, la perla del Moulin Rouge di Anna Bonacina.
Carissime lettrici oggi vi parliamo di un romanzo storico ambientato nella stupenda Ville Lumiere negli anni 20: Petite, la perla del Moulin
Rouge di Anna Bonacina edito da Harper Collins.
Autore: Anna Bonacina
Editore: Harper Collins
Pagine: 295
Costo: 3,99
Nella
Parigi degli Anni Venti essere donna è la fortuna più grande che
possa capitare! Francia, 1920-1926. La sera in cui prende il treno,
l'aria odora di mosto e di frutti troppo maturi. Ma Juliette, con le
gambe tremanti e i riccioli sfacciati dei suoi diciassette anni, non
sente altro che il profumo della libertà . E come spesso accade a chi
ha la sfrontatezza di osare, per Juliette si spalanca un mondo dorato
dove fortuna e bellezza si mescolano indissolubilmente. In poco tempo
non solo la sua vita cambia ma è lei stessa a cambiare la vita del
mondo che la circonda. E dall'istante in cui approda al Moulin Rouge
con il suo audace tango, Parigi non è più la stessa!
Recensione:
Petite,
la perla del Moulin Rouge è un libro che mi ha fatto immergere
totalmente nella Parigi degli anni '20. Parigi che diventa
coprotagonista dell'intero romanzo, avviluppando le vicende in una
cornice di un dopoguerra vissuto nello stravizio e nel piacere.
Ecco, il romanzo di Anna Bonacina è un inno al piacere, alla libertÃ
sessuale e non, alla vita senza pensieri e regole morali. Petite,
all'anagrafe Juliette, vive la vita con il sorriso sempre in volto,
così come il padre le ha raccomandato. Sin da piccola, si rende
conto di essere una bella ragazza e di poter usare il suo corpo per
ottenere ciò che vuole: uomini, felicità e piacere. Petite non è
una ragazza che sogna il grande amore, una famiglia e dei figli da
crescere. Anzi, tutto il contrario. Parigi è il suo sogno, e per
conquistarla scappa da una vita semplice e insoddisfacente della
campagna francese. L'avventura di Petite comincia sin dal treno che
prende verso la salvezza e la realizzazione. Il suo corpo e il suo
totale disincanto le permettono di raggiungere il successo.
Petite è sicuramente una bella ragazza, ma diciamo che l'elemento
che la contraddistingue non è chiaramente la profondità di pensiero
o la riflessione. Anzi, Petite è una ragazza impulsiva, furba,
incapace di provare sentimenti profondi, almeno questo è quello che
sembra all'inizio. La ricerca di una stabilità , del successo, della
ricchezza e del piacere la porteranno ad avventurarsi in diverse
storie con uomini che le doneranno ognuno qualcosa, nel bene e nel
male.
Petite non appartiene a nessuna categoria, anche dal punto di vista
sessuale. Non è legata a nessuna morale, a nessuna religione, a
nessuna famiglia. Non si preclude nulla, ma fa soltanto quello che la
rende felice. Non prova rimorso, anzi sembra adattarsi alle
situazione, anche quelle che non aveva calcolato uscendone
vincitrice.
Attorno alla nostra protagonista lievitano personaggi anch'essi
piuttosto libertini, sia uomini che donne, che seguono, in qualche
modo, la filosofia del piacere di Petite, che siano sposati,
impegnati o semplicemente dei venduti.
Un personaggio che fa da contrappunto, che sembra orbitare attorno a
questo mondo senza farne davvero parte, con apparizioni sporadiche di
grande importanza è Beau.
Beau è un americano a Parigi. Sin dal primo incontro con Petite si
instaura un rapporto di amore e odio. Per tutta la narrazione, il
lettore è sempre incerto su cosa Beau prova davvero per Petite o se
vuole solo proteggerla. È un uomo deciso, con un carattere forte, ma
anche comprensivo che spesso si allontana da Petite a causa delle
scelte che prende, ma che nel momento del bisogno non si tira
indietro.
Petite, la perla del Moulin Rouge è un libro che va letto senza
alcuna ipocrisia, preconcetto o aspettativa. Bisogna soltanto
immergersi nella narrazione il cui stile è davvero ben ideato. Un
appunto che mi sento di fare è che a tratti la narrazione è un po'
lenta e poco coinvolgente, ma questo chiaramente è strettamente
legato a un gusto personale. Forse mi sarebbe piaciuto vedere in
Petite un'evoluzione, che non avviene o che comunque non esplicita.
Per il resto, ho apprezzato molto le ricerche fatte dall'autrice dei
tempi e dei luoghi parigini davvero ben descritti.
In conclusione, consiglio di leggere questo romanzo a tutte coloro a
cui piacciono quelle protagoniste femminili e non che vivono in
libertà , senza alcuna esitazione o confine.
Claudia
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