Anna Bonacina,

Recensione: Petite, la perla del Moulin Rouge di Anna Bonacina.

marzo 28, 2018 Virgy 0 Comments

Carissime lettrici oggi vi parliamo di un romanzo storico ambientato nella stupenda Ville Lumiere negli anni 20: Petite, la perla del Moulin Rouge di Anna Bonacina edito da Harper Collins.
Titolo: Petite, la perla del Moulin Rouge
Autore: Anna Bonacina
Editore: Harper Collins
Pagine: 295
Costo: 3,99

Trama:
Nella Parigi degli Anni Venti essere donna è la fortuna più grande che possa capitare! Francia, 1920-1926. La sera in cui prende il treno, l'aria odora di mosto e di frutti troppo maturi. Ma Juliette, con le gambe tremanti e i riccioli sfacciati dei suoi diciassette anni, non sente altro che il profumo della libertà. E come spesso accade a chi ha la sfrontatezza di osare, per Juliette si spalanca un mondo dorato dove fortuna e bellezza si mescolano indissolubilmente. In poco tempo non solo la sua vita cambia ma è lei stessa a cambiare la vita del mondo che la circonda. E dall'istante in cui approda al Moulin Rouge con il suo audace tango, Parigi non è più la stessa!


Recensione:
Petite, la perla del Moulin Rouge è un libro che mi ha fatto immergere totalmente nella Parigi degli anni '20. Parigi che diventa coprotagonista dell'intero romanzo, avviluppando le vicende in una cornice di un dopoguerra vissuto nello stravizio e nel piacere.
Ecco, il romanzo di Anna Bonacina è un inno al piacere, alla libertà sessuale e non, alla vita senza pensieri e regole morali. Petite, all'anagrafe Juliette, vive la vita con il sorriso sempre in volto, così come il padre le ha raccomandato. Sin da piccola, si rende conto di essere una bella ragazza e di poter usare il suo corpo per ottenere ciò che vuole: uomini, felicità e piacere. Petite non è una ragazza che sogna il grande amore, una famiglia e dei figli da crescere. Anzi, tutto il contrario. Parigi è il suo sogno, e per conquistarla scappa da una vita semplice e insoddisfacente della campagna francese. L'avventura di Petite comincia sin dal treno che prende verso la salvezza e la realizzazione. Il suo corpo e il suo totale disincanto le permettono di raggiungere il successo.
Petite è sicuramente una bella ragazza, ma diciamo che l'elemento che la contraddistingue non è chiaramente la profondità di pensiero o la riflessione. Anzi, Petite è una ragazza impulsiva, furba, incapace di provare sentimenti profondi, almeno questo è quello che sembra all'inizio. La ricerca di una stabilità, del successo, della ricchezza e del piacere la porteranno ad avventurarsi in diverse storie con uomini che le doneranno ognuno qualcosa, nel bene e nel male.
Petite non appartiene a nessuna categoria, anche dal punto di vista sessuale. Non è legata a nessuna morale, a nessuna religione, a nessuna famiglia. Non si preclude nulla, ma fa soltanto quello che la rende felice. Non prova rimorso, anzi sembra adattarsi alle situazione, anche quelle che non aveva calcolato uscendone vincitrice.
Attorno alla nostra protagonista lievitano personaggi anch'essi piuttosto libertini, sia uomini che donne, che seguono, in qualche modo, la filosofia del piacere di Petite, che siano sposati, impegnati o semplicemente dei venduti.
Un personaggio che fa da contrappunto, che sembra orbitare attorno a questo mondo senza farne davvero parte, con apparizioni sporadiche di grande importanza è Beau.
Beau è un americano a Parigi. Sin dal primo incontro con Petite si instaura un rapporto di amore e odio. Per tutta la narrazione, il lettore è sempre incerto su cosa Beau prova davvero per Petite o se vuole solo proteggerla. È un uomo deciso, con un carattere forte, ma anche comprensivo che spesso si allontana da Petite a causa delle scelte che prende, ma che nel momento del bisogno non si tira indietro.
Petite, la perla del Moulin Rouge è un libro che va letto senza alcuna ipocrisia, preconcetto o aspettativa. Bisogna soltanto immergersi nella narrazione il cui stile è davvero ben ideato. Un appunto che mi sento di fare è che a tratti la narrazione è un po' lenta e poco coinvolgente, ma questo chiaramente è strettamente legato a un gusto personale. Forse mi sarebbe piaciuto vedere in Petite un'evoluzione, che non avviene o che comunque non esplicita. Per il resto, ho apprezzato molto le ricerche fatte dall'autrice dei tempi e dei luoghi parigini davvero ben descritti.
In conclusione, consiglio di leggere questo romanzo a tutte coloro a cui piacciono quelle protagoniste femminili e non che vivono in libertà, senza alcuna esitazione o confine.
Claudia

Ti potrebbe anche piacere

0 Commenti: