Naike Ror,

Recensione: Onora la Madre di Naike Ror,

giugno 11, 2018 Virgy 0 Comments

Cercatrici, vi parlo di Onora la Madre scritto dall'autrice italiana self Naike Ror, un romanzo stand-alone. Recensione spoiler free

Titolo: Onora la madre
Autore: Naike Ror
Editore: Self
Genere: Dark and dirty

Costo: 0,99(ebook) Cartaceo: in abbonamento K.U.

Sinossi
“Le mie lacrime sono salate.
Non so perché, però ero convinta che più avrei pianto e più il loro sapore si sarebbe addolcito.
Mi sbagliavo.
Sbaglio sempre su ogni cosa.
Sbaglio sempre su ogni persona.
Sono triste e mi sento sola.
Sono sola.
Nessuno capisce quanto.
Nessuno capisce che tutto quello che faccio, lo faccio per lui.
Con lui potrei essere felice, con lui potrei finalmente smettere di sentirmi sola.
Farò di tutto per averlo di nuovo con me.
Tutto.”

Recensione:

«“Larga è la via che porta alla perdizione; 
stretta invece è la via che conduce alla vita”»

Io adoro la penna di Naike così come adoro il suo stile e le sue storie
I suoi personaggi non sono mai del tutto buoni come non lo sono del tutto cattivi, sono umani, quindi imperfetti.
In questo libro tutto si confonde tutto diventa sfocato e riuscire a vedere con chiarezza diventerà arduo.
Mettere per iscritto le emozioni che ancora mi scorrono nelle vene, nero su bianco non sarà cosa semplice.
Oltre tutto non posso raccontare nulla del libro perché il rischio di fare spoiler sarebbe altissimo. Dare anche una connotazione precisa su che genere sia Onora la madre, non è facile. Un pò di dark con tracce di romance  e sfumature thriller.
Naike Ror lo ha definito dark and dirty, una storia dove i personaggi non sono mai veramente del tutto buoni.
Vi dirò solo i nomi dei personaggi che si intrecciano in questa storia ambientata a Little Rock un paesino del Texas.
April e Ella sono compagne dell'ultimo anno della scuola superiore. 
Una, bellissima, dolce apparentemente ingenua, disponibile e sempre pronta a aiutare tutti. Cresciuta con valori di fede cristiana da un padre pastore. Innamorata dall'età di 12 anni del suo ragazzo e che sogna ogni giorno di sposare.

«Ci sposeremo?» domandò lei con tono speranzoso; l’armatura da fidanzata offesa era stata subito deposta. Sì, Jordan l’avrebbe sposata. April dopotutto era la garanzia per un futuro migliore: da brava figlia unica, lei era stata educata per diventare la moglie sottomessa, la madre paziente, la perfetta figlia del pastore evangelista di Little Rock e lui non solo non avrebbe fatto nulla per deviare quel treno in corsa, ma ci sarebbe anche salito su. Jordan aveva in testa una visione nitida del futuro: Zachary Devine, suo suocero, avrebbe regalato alla giovane coppia la casa in costruzione accanto alla chiesa, all’interno del ranch di proprietà della famiglia; loro avrebbero sfornato almeno due marmocchi, ascoltato i sermoni domenicali senza battere ciglio e presenziato, come belle statuine, ai pranzi con i fedeli, a base di pannocchie, bistecche alte due dita e limonata. Cosa ci può essere di meglio? Little Rock gli offriva una sola opportunità e lui l’avrebbe colta al volo.

Bellissima e conturbante e scatenata l'altra, dei sani principi non sa che farsene, di certo non le riempiono la pancia. 

Ella sentiva il suo cuore battere forte dalla felicità per la prima volta in vita sua, la sua mente vagava tra le prospettive di un futuro come non aveva mai fatto.

Rex e Jordan Ivory, un padre vedovo, un figlio cresciuto con un padre assente, che non ha mai superato la morte della moglie.
Scritto in terza persona, ma con uno stile coinvolgente, fluido, curato e scorrevole e arriverete alla fine in un batter d'occhio.
Un libro dove i confini tra il bene e il male sono confusi.
Dove le apparenze sono tutto, e il potere della parola è quello che ti apre le porte.
Dove la ricchezza o la disperazione, la solitudine e l'indifferenza, i preconcetti e i pregiudizi della gente, sono quello che ti condannano o ti assolvono.
Jordan sapeva che con suo padre funzionava così: accettava per non discutere, per non doversi confrontare con lui. A volte questa situazione padre-figlio puzzava di marcio come una pozza d’acqua stagnante, a volte la pozza d’acqua, invece, lo rassicurava, perché in pochi centimetri era difficile annegare.

Vi confesso che fino al 60% ero perplessa, non riuscivo a capire dove l'autrice volesse andare a parare.  Andando avanti con OLM ho incominciato a intravedere la trama e gli innumerevoli intrecci. Il disegno sulla tela era sempre più ricco, i vari passaggi sempre più fitti e complessi.
Il punto catenella veniva superato sempre più dal punto croce. Il disegno del ricamo finale sempre più nitido. Quello che non riuscivo a capire di chi fosse la mano più sicura dell'altra nel tessere sul quel telaio. Ma sopratutto sempre più abile a nascondere le imperfezioni del filato nella sua lucida follia.
Ho cercato di immaginare i vari scenari le varie conseguenze di certe scelte, ma la mia fantasia evidentemente non è diabolica e contorta come quella di Naike Ror.
Quando ho girato l'ultima pagina di questo libro, ero a bocca aperta.
Si esatto boccheggiavo come un pesce fuor d'acqua e ancora adesso fatico a metabolizzare il tutto.
Se ci saranno cuori e fiori, saranno cuori infranti e sanguinanti e fiori carnivori.
Una storia che nella sua oscurità risulta più che reale, di questo ne potete essere certi.
Consiglio la lettura non solo agli adulti, ma anche a chi ha i peli nello stomaco, perché il contenuto non è di facile digestione. Il maloox non basta qui necessita l'omeprazolo. Sconsigliato ai deboli di cuore, se volete leggerlo prendetevene tutta la responsabilità ;)
Immagino che con questa recensione vi avrò più confuse che persuase, ma veramente non posso dirvi niente di più di quello che ho già detto. Sono consapevole di non essere un recensore che non usa fraseggi poetici o parole ricercate da doppio carpiato con avvitamento multiplo, ma su una regola sono ferrea: NO SPOILER.

April posò i vestiti di Jordan sul tavolino e iniziò a osservare l’immagine. Con l’indice accarezzò il vetro scheggiato. Il quarto comandamento riecheggiò nella sua testa: “Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà”.


Concludo con un messaggio personale per Naike: fra meno di un paio di settimane, dopo anni, saremo finalmente faccia a faccia al Rare di Roma e ci sarà la resa dei conti mia cara. Finalmente potrò abbracciarti, eventualmente sbaciucchiarti e sicuramente picchiarti e non necessariamente in questo ordine :p hahahaha!

Alla prossima!

Virgy



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