Recensione,
Recensione:
Review Tour: Arrivederci Stellina di Vera Demes
Carissime, oggi partecipiamo al review tour del nuovo romanzo di Vera Demes, Arrivederci Stellina.
Autore: Vera Demes
Editore: self
Costo: ebook 1.49 €
Prezzo cartaceo 13.50
Costo: ebook 1.49 €
Prezzo cartaceo 13.50
Genere: Romance contemporary
Pagine: 619
Pagine: 619
Data di pubblicazione: 28.6.2018
Trama:
Ho pensato che fossi magica.
Ho pensato che fossi magica.
Ho pensato che avrei voluto baciarti.
Ho pensato che mi
sarei bruciato".
La vita di Penelope, giovane cameriera piena di sogni e di speranze, cambia repentinamente una mattina di gennaio, quando il bellissimo Braxton Ward, immobiliarista americano a Venezia per motivi di lavoro, le rivolge la parola in modo fortuito.
Da quel momento tutto cambia. E non solo in meglio.
Attrazione, dubbio, repulsione, e poi ancora attrazione. Penelope entra in un frullatore di emozioni contrastanti che la portano a sbagliare, forse irreparabilmente.
Ora Penelope ha un problema da risolvere, molti dubbi da chiarire, un cuore spezzato da curare, innumerevoli ferite da rimarginare.
Partita per un viaggio nell'ignoto, forse senza ritorno, Penelope crede davvero di aver perduto tutto. E poi, nella sua travagliata solitudine irrompe Jamie, giovane front man di una band indie-rock, spavaldo e passionale. Lui è amicizia e sostegno ma anche mistero, tormento e introversione struggente.
Tra Venezia e San Francisco, il percorso di Penelope sarà impervio e doloroso e tuttavia meravigliosamente appassionante. E, alla fine del viaggio, forse lei ritroverà sé stessa e qualcuno da amare davvero.
Recensione:
Oggi vi parlo del nuovo
romanzo di Vera Demes, Arrivederci Stellina, un romanzo che per me è
stato uno tsunami e guerra fredda al tempo stesso. Penelope è una
giovane ragazza piena di sogni, lavora come cameriera in un caffè
veneziano. In un qualunque giorno di gennaio la vita di Penelope
viene attirata da Braxton Ward, immobiliarista americano a Venezia
per lavoro, tra loro la scintilla scatta in modo violento, a cui
susseguiranno gita sulle montagne russe di emozioni, sentimenti, ma
anche repulsione, momenti in cui la mente dirà di no, ma il cuore le
farà seguire quella strada al massacro.
Venezia
era così bella e struggente. La sua aria sofferente e moribonda
parlava di vite passate, di emozioni e passioni vissute senza freni,
di una memoria che replicava energie soffocate nel tempo, anime
intense e inafferrabili sciolte nella bruma nebbiosa dell'inverno.
Sarebbe
Penelope è una sognatrice,
vorrebbe il lieto fine, quello dei romanzi, il cuore che galoppa per
amore, la mente che si separa da tutto il resto, la storia perfetta.
Ma si sa che l'amore i sogni e la vita non vanno sempre secondo cui
vogliamo, le delusioni sono dietro l'angolo pronte a sbranarci. Un
viaggio a San Francisco è ciò che secondo Penelope serve per
cambiare vita, una vita stretta dalla quotidianità , da una madre che
non è madre, forse li i sogni possono realizzarsi, il tanto agognato
lieto fine arriverà ? L'incontro con il front man di un gruppo in
ascesa metterà a soqquadro le certezze, i sentimenti, emozioni nuove
e pure, ricomincia per Penelope una nuova avventura, in cui tutto è
più chiaro, in cui ciò che ha vissuto in passato lascia il posto a
qualcosa di speciale, vero.
Una
giovane stella brillante e solitaria nel suo cielo cupo e tenebroso.
Tra una Venezia romantica e
una San Francisco sfavillante, Penelope vivrà , forse, per la prima
volta nella sua vita, un sogno che si realizza. La dolcezza e
l'unicità di Penelope ispirano tanta tenerezza, le sue insicurezze
mi hanno fatto arrabbiare, per le sue debolezze avrei voluto
schiaffeggiarla, l'illusione che l'amore è semplice, ma lo sappiamo
che l'amore non è cosi, per arrivare al lieto fine la strada da
percorrere è tanta, gli schiaffi in pieno viso, quelli dolorosi, ma
anche le parole, quelle maledette che fanno più male di qualsiasi
botta.
«Ãˆ così che funziona, Penelope. L'amore è bastardo e non lascia testimoni del suo passaggio». Lei non sarebbe mai stata sua. Lei non lo avrebbe mai amato ma si era conficcata saldamente dentro di lui, nelle sue vene, nelle sue cellule, negli anfratti della sua anima, nelle nervature e sottopelle, musa ispiratrice, ombra evanescente eppure intensa che avrebbe abitato i suoi ricordi riesumandoli dall'oblio.
Arrivederci Stellina è
stata come una gravidanza, tanti sentimenti si sono susseguiti, la
felicità , le preoccupazioni, l'ansia, la paura, la gioia, emozioni
che non sempre hanno un nome, ho provato questo e altro, ho amato, mi
sono arrabbiata tantissimo, ho provato tenerezza ma anche sofferenza
per il percorso che i personaggi hanno percorso in queste pagine. Ho
amato Penelope per la gioia delle piccole cose, per la sua semplicitÃ
di ragazza, la sua vena romantica, la passione per la lettura, ho
sofferto con lei per il suo rapporto con sua madre, per lo stato di
vita che conduce, per la batosta involontaria, ma volontaria allo
stesso tempo, che prende, e l'ho odiata! Si odiata per essersi
illusa, guardare dove c'era qualcosa che non esisteva, farsi usare
come un oggetto senza volere, (Penelope è il valore che dai a te
stessa, se ti svaluti lo faranno anche gli altri e tu l'hai fatto e
io ti odio perché tu sei Speciale! )
Ormai c'era abituata. Perché in lei conviveva un'ambivalenza distruttiva, il pessimismo cosmico di chi non si sarebbe mai aspettato nulla dal futuro e l'incoscienza ottimista e spavalda capace di indurla a buttarsi nel vuoto e senza rete, alla ricerca continua di un cambiamento.
Un giorno Penelope sarebbe stata libera da quella recita meschina, dalla passiva accettazione di una realtà che qualcun altro aveva deciso per lei, che non conosceva felicità e perdono e speranza.
Braxton non mi è mai
piaciuto, e credo che anche voi non piacerà , l'ho odiato dal primo
momento! E il front-man? Jamie è speciale tanto quanto Penelope,
entrambe si sono accomodati sulla seggiolina nel mio cuore, il loro
percorso è qualcosa di doloroso, di felicità , di sofferenza, di
speranza, il consumarsi dentro per poter rinascere. Ho finito il
romanzo da un po’, e ancora penso a quello che ho letto, al senso
di vuoto adesso che l'ho terminato, a quanto mi mancano. La mia
recensione è povera al cospetto del romanzo, e vorrei dirvi ancora
più ma non posso perché vi rovinerei il gusto della lettura, di
questo splendido romanzo che ha il sapore di una canzone struggente,
sale di intensità per dare il sereno, poi scendere nella tristezza
per risalire e dare adrenalina, scendere ancora per portarti nel
nero assoluto risalire ancora e dare vita a qualcosa di magico,
unico, brillante come il sole, unica come l'amore.
Non aveva senso cercare la felicità fuori da sé stessi, in un mondo lontano, scappando, viaggiando, ricercando negli altri una ricetta per vivere. La vita poteva essere meravigliosa anche rimanendo sempre nello stesso luogo, tra le stesse persone, facendo lo stesso lavoro per tutta la vita. Era il rapporto con sé stessi a fare la differenza. Era la capacità di guardarsi dentro, senza paura e senza preconcetti. Questo era ciò che lei aveva imparato.
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