Alessia Cucè,

Recensione: Gaston Levrè di Alessia Cuce

ottobre 09, 2018 Licio 0 Comments


Oggi partecipiamo al review party di GASTON LEVRE’- le tortionnaire di Alessia Cucè! Venite a scoprire cosa ne pensa Fabiana che lo ha letto per noi.




GASTON LEVRE’- le tortionnaire

di Alessia Cucè


Genere: Romance criminale
Prezzo: Ebook 1,99
Disponibile anche in cartaceo e in abbonamento KU
Pagine:300
Dal 3 ottobre su Amazon

Trama
Il bisogno di urla e sangue fanno da contrappeso al mio bisogno di dolcezza e delicatezza.
Sono esattamente tanto spietato e crudele quanto delicato e gentile. Un perfetto bilanciamento tra Yin e Yang, tra oscuro e luce, tra demoni e dèi, che devono pesare ugualmente sulla bilancia della mia vita perché io rimanga tranquillo.
In un uomo come Gaston Levrè gli equilibri sono tutto, ma dopo il cambio di rotta dei suoi amici narcotrafficanti decide di rimettersi in gioco e puntare sul commercio di qualcosa che lui ha sempre amato: i diamanti.
Ma l'Africa è un paese insanguinato, pieno di pericoli insidiosi e di ricordi ancora più pericolosi, capaci di far riaffiorare le paure di un uomo che ha sempre avuto due personalità contrastanti dentro: da un lato un perfetto gentiluomo, dall'altro un torturatore spietato e assetato di sangue.
Ma quella stessa terra così piena di morte custodisce anche l'unico diamante prezioso e inestimabile che le tortionnaire abbia mai desiderato: Khoeli.

Recensione:


«L’unica cosa che muta su queste terre è il numero di morti che ci sono ogni giorno»

E' con tanta difficoltà che mi accingo a recensire questo romanzo e non perché non mi sia piaciuto, anzi a dispetto di tutto quello che pensavo, il romanzo mi ha inchiodato e incantato. Ho finito per divorarlo, non riuscendo a staccarmi dalle pagine, desiderosa di scoprire cos'altro ci avrebbe riservato l'autrice.
Ma io e Gaston siamo partiti decisamente con il piede sbagliato, non mi interessava la sua storia, non immaginavo neppure che l'autrice gliene avrebbe dedicata una... sinceramente, non riuscivo a superare il limite umanissimo di accettare la sua mostruosità, nonostante nei volumi precedenti di Narcos aveva mostrato degli aspetti che lo avevano fatto rivalutare.
Era una piccola cosa nel panorama della sua fredda crudeltà, qualcosa che di certo non poteva giustificare ai miei occhi un romanzo tutto per lui.
Non nascondo che gli ho anticipato qualche altro libro perché davvero non mi sentivo pronta a scoprirlo tra le pagine del suo libro, ma alla fine sono dovuta capitolare e non potete immaginare lo sconcerto quando sono completamente rimasta incastrata nella lettura.
Gaston Levrè è un uomo, un sadico senza pietà, ma al tempo stesso ha mille sfaccettature, ha una sua morale nell'immoralità, una sua delicatezza a trattare con le donne. E' un uomo che racchiude in sé le infinite luci e ombre di un crepuscolo. Si nasconde dietro mille maschere, dietro identità, dietro fughe psicologiche per scemare la sua sete di vendetta e ristabilire quel precario equilibrio che lo ha sostenuto finora. E' un uomo complesso e non posso dirvi altro di lui perché questo è uno di quei romanzi che va assolutamente letto perché l'autrice è stata bravissima a capovolgere l'opinione verso un individuo. Ci ha portato a provare terrore e nausea delle sue torture, a piangere del suo passato dove il sangue si è mischiato alla terra rossa dell'Africa. Ci ha fatto provare disgusto e comprensione. Ci ha fatto vivere la dicotomia di questo animo scisso attraverso gli occhi di Gaston e attraverso gli occhi di lei, Khoeli... perché nessuna donna può accettare tutto questo, neppure l'amore più grande e immenso può nascondere il suo orrore di fronte a quegli occhi oscurati dalla sete di vendetta.

«Tu sei un pazzo. Cristo, spacci droga e lavori per altri uomini schifosi che vivono nell’illegalità. Credi davvero di essere migliore? E poi parli quasi fossi tu a poter decidere se un uomo debba vivere o morire. Non ne hai nessun diritto.»

L'autrice ci mostra un uomo che si sente un mostro, ma che non può essere diverso da questo perché ne ha un bisogno viscerale. Ci mostra che l'amore non è cieco,  Khoeli è terrorizzata nonostante il suo amore la spinga comunque vicino. Insieme a loro due e alle tematiche crude legate al sadismo, si staglia un altro ingombrante protagonista, che a tratti si è preso tutta la scena: l'Africa, con la sua terra rossa di sangue, le sue guerre intestine, la povertà assoluta... dove i primi a soccombere e ad avere la peggio sono i bambini e le donne.

Ingoiai il dolore raggrumandolo intorno al cuore, nel mio petto, perché facesse da scudo e proteggesse quell’organo che avrebbe potuto rendermi ancora più fragile. Non ho mai urlato, non ho mai pianto, ho lasciato solo che quel giorno, il primo di tanti, mi usassero a loro piacimento rimanendo inerme a subire...

E poi, basta non vi dico niente :P se non tanti complimenti all'autrice per questa scelta ardita che le è riuscita benissimo.

Fabiana


 


**Ringraziamo l'autrice per averci fornito la copia ARC (digitale) di questo libro.

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