Elena Ferrante,

La voce del lettore: Storia del nuovo cognome (L’amica geniale) di Elena Ferrante

novembre 10, 2018 Virgy 0 Comments

Per la rubrica della voce del lettore oggi ha dare la sua opinione è Paola Cellario, una nostra follower che ringraziamo. Ci racconta del secondo capitolo della trilogia Storia del nuovo cognome "L’amica geniale" di Elena Ferrante.

Titolo: Storia del nuovo cognome (L’amica geniale)
Autrice Elena Ferrante
Pagine 467
Serie L’amica  geniale trilogia
Editore: Edizioni e/o
Collana dal mondo

Sinossi:
L'amica geniale - Volume secondo
Ecco Storia del nuovo cognome, secondo romanzo del ciclo dell'Amica geniale. Cominciate a leggere e la scrittura vi catturerà. Ritroverete subito Lila ed Elena, il loro rapporto di amore e odio, l'intreccio inestricabile di dipendenza e volontà di autoaffermazione.

Lila ed Elena hanno sedici anni e si sentono entrambe in un vicolo cieco. Lila si è appena sposata ma, nell’assumere il cognome del marito, ha l’impressione di aver perso se stessa. Elena è ormai una studentessa modello ma, proprio durante il matrimonio dell’amica, ha scoperto che non sta bene né nel rione né fuori.
Le vicende dell’Amica geniale riprendono a partire da questo punto e ci trascinano nella vitalissima giovinezza delle due ragazze, dentro il ritmo travolgente con cui si tallonano, si perdono, si ritrovano. Il tutto sullo sfondo di una Napoli, di un’Italia che preparano i connotati allarmanti di oggi.
Della trama non anticiperemo niente. Storia e forza della scrittura fanno tutt’uno al punto che ci pare sconveniente guastare al lettore il piacere di leggere sorprendendosi
a ogni pagina. Meglio dunque abbandonarsi a Lila ed Elena: conoscerle a fondo, riconoscersi sia nella tendenza alla conformità acquiescente sia nella caparbia determinazione a prendere in mano il proprio destino.

«Capii che ero arrivata fin là piena di superbia e mi resi conto che – in buona fede certo, con affetto – avevo fatto tutto quel viaggio soprattutto per mostrarle ciò che lei aveva perso e ciò che io avevo vinto. Lei naturalmente se ne era accorta fin dal momento in cui le ero comparsa davanti e ora stava reagendo spiegandomi di fatto che non avevo vinto niente, che al mondo non c'era alcunché da vincere, che la sua vita era piena di avventure diverse e scriteriate proprio quanto la mia, e che il tempo semplicemente scivolava via senza alcun senso, ed era bello solo vedersi ogni tanto per sentire il suono folle del cervello dell'una echeggiare dentro il suono folle del cervello dell'altra».

La mia opinione:
Molto bella e  accattivante, la trama, inizia in sordina con i primi capitoli, quando si giunge allo scoperto attraverso le diversità delle due donne, poi prosegue con la storia di loro, dei bisticci con gli uomini.
La madre funge  da colonna portante  in entrambi i modi.
Carpisce l’attenzione, desta l’identificazione talora con una e talvolta con l’altra amica fino a quando le due diventano uniche  nel costruire una persona unica nel suo essere.
Ci trascinano nel cuore delle pagine, immaginando le figure, i colori, i volti, il vestiario, l’aspetto fisico cultuale dei negozi (che fungono da scorcio panoramico) e degli ambienti contestuali.
Immaginiamo persino le risate, i pianti,  le emozioni con le varie esclamazioni positive o negative che siano.
Facciamo tutti il tifo  per uno di loro in cui ci somigliamo.
Pensiamo come possa svilupparsi la storia e quindi divoriamo i fiumi d’inchiostro sino al prossimo  capitolo della saga magica.

Cogli  l’attimo che poi non passa più, la vita è come un treno, se perdi il binario, sei a terra.

Paola Cellario

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