Marc Levy,

Recensione: Una ragazza come lei di Marc Levy

dicembre 05, 2018 Virgy 0 Comments

Cari cercatrici e cercatori, Virgy oggi ci parla di "Una ragazza come lei" ultimo libro dello scrittore francese Marc Levy. Lo stesso autore del libro paranormal "Se solo fosse vero", diventato in seguito una pellicola cinematografica. 

Titolo: Una ragazza come lei
Autore: Marc Levy
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa
Pagine: 310
Data pubblicazione: 06/11/18

Trama:
Su Fifth Avenue c'è un palazzo speciale, con un ascensore ancora tutto manuale e un addetto discreto e premuroso sempre pronto ad accompagnare i suoi passeggeri in un favoloso salto nel tempo. Perché salire su quell'ascensore - pareti in legno laccato, una manovella d'ottone tanto lucida da potercisi specchiare, e sul soffitto un affresco rinascimentale - equivale a un breve viaggio su un vagone dell'Orient Express. Ma l'allegro tran tran che da trentanove anni scandisce le giornate del civico 12 viene irrimediabilmente compromesso quando la minaccia dell'installazione di un ascensore moderno si fa sempre più reale. Ma Deepak, il vecchio indiano che da sempre porta su e giù i condomini, non può andare in pensione ora: ha il sogno di una vita da realizzare, e per farlo gli servono ancora un anno, cinque mesi e tre settimane di servizio. A riaccendere le sue speranze è l'arrivo del nipote, Sanji, che si ritrova a fare uno stage come apprendista di Deepak. Nessuno, al 12 di Fifth Avenue, immagina che quel ragazzo sempre in ritardo e assonnato sia a capo di un'immensa fortuna a Mumbai. Neanche Chloé, "la signorina dell'ottavo piano", a cui il destino ha tentato di cancellare, senza successo, il sorriso; quel sorriso radioso che ha stregato Sanji fin dal loro primo incontro.

Recensione:
Pronti per un viaggio su un particolare ascensore che funziona manualmente? Il discreto e efficientissimo lift che ci permetterà di fare questo favoloso salto nel tempo si chiama Sanjari Deepak. Un vecchio indiano che da sempre porta su e giù i condomini.
Salire su quell'ascensore con le pareti in legno laccato, una manovella d'ottone tanto lucida da potercisi specchiare, e sul soffitto un affresco rinascimentale, equivale a un breve viaggio su un vagone dell'Orient Express.
Ci troviamo al 12 di Fifth Avenue, dove conosceremo tutti i gli inquilini di questo lussuoso palazzo. 
Gli Zeldoff.
Mr Morrison.
Mrs Collins,
I Clerc, marito e moglie di nazionalità francese.
I Williams, lui è giornalista a Fox News, si occupa di economia.
I Bronstein padre e figlia, lui professore di economia alla New York University, e la figlia Chloè attrice che dà la sua voce ai video libri.
Un insieme di personaggi che danno vita a questo particolare condominio.

«La stupirà, ma anch’io sono brava a questo giochino. Sapesse quanto tempo ho passato chiusa in casa… anche se spiavo più che altro l’andirivieni della gente per strada e molto meno quello dei vicini. Però posso dirle con certezza che gli Zeldoff sono degli autentici bigotti. Se brucia una lampadina pregano perché qualcuno la cambi, se gli cigola la porta pregano perché Deepak vada a oliare i cardini. In pratica loro pregano tutti per tutto, così non hanno un bel niente da fare. Mr Morrison è un alcolizzato dai modi eleganti. Il tipico ubriacone curioso, peccato che non capisca mai niente, poveretto. I Clerc sono francesi, marito e moglie, si sono trasferiti a New York tanto tempo fa ma vivono in una bolla. Mi piacciono, hanno una galleria d’arte a Chelsea, e poi sono così innamorati… due piccioncini. E neanche tanto pudichi. Mrs Clerc ha certe scollature che fanno sudare il povero Zeldoff, e non dispiacciono neanche a mio padre, a essere sincera, ma faccio finta di niente. Quanto a Mrs Collins è vedova ma allegra, almeno all’apparenza, con sempre una parola gentile per gli altri. Aveva uno spaniel che abbaiava tutto il giorno, e quando è morto la Zeldoff ha pregato perché ci fosse finalmente silenzio, ma la Collins ha anche un pappagallo, che si è messo ad abbaiare al posto del cane. Chi resta? Ah sì, i Williams… ah, loro sì che si prendono sul serio! Il signore è giornalista a Fox News, si occupa di economia, vale a dire che sa tutto di tutto. Mio padre dice che è un imbecille convinto che la vita si riduca all’economia e mio padre sa di cosa parla, visto che è professore di economia alla New York University. Quanto alla signora, è difficile essere più falsa di lei. Gli ipocriti sono i peggiori di tutti. Ogni volta che ci troviamo insieme nell’ascensore, mi diverto ad avvicinarmi con la sedia fino a pestarle i piedi, e lei è talmente ipocrita che non osa dire una parola.»

E poi c'è il lift di notte il signor Rivera, che a causa di un incidente viene messo fuori gioco per diversi mesi, sarà lo stesso Deepak che arruola Sanji, il nipote di sua moglie Lali. arrivato da poco a New York dall'India per affari.

Nessuno, nemmeno lo zio immagina che quel ragazzo sempre in ritardo e assonnato sia a capo di un'immensa fortuna a Mumbai. Neanche Chloé, "la signorina dell'ottavo".
Da qui tra equivoci, sotterfugi, momenti di comica umanità, perle di saggezza indiana, vedremo iniziare una tenera storia d'amore che ci terrà col fiato sospeso fino alla fine.
Marc Levy con questa storia per quanto leggera e a tratti divertente, affronta vari temi come i preconcetti per una diversa etnia e cultura, religione e disabilità, l'avidità e la prepotenza vestita da gerarchie e differenze di caste.

Uno strano paradosso caratterizza gli esordi di una storia d’amore. Si ha timore di rivedersi, si esita prima di dire all’altra persona che non abbiamo fatto altro che pensare a lei. Si vorrebbe dare tutto e invece ci si trattiene, si lesina sulla felicità come se potesse esaurirsi. L’amore appena nato è insieme folle e fragile.

Una storia scorrevole e davvero carinissima, ricca di buoni sentimenti come l'onestà, il senso del dovere e l'amore famigliare. 
Una lettura che personalmente ho molto gradito e apprezzato, adatta al periodo festivo ormai alle porte, anche se la storia non si svolge nel periodo natalizio.

Un saluto cercatrici e buona lettura.
Alla prossima!!

Virgy


*Ringraziamo la Rizzoli per averci fornito la copia Arc

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