Laura Mercuri Leone,
Recensione: Le replicanti di Laura Mercuri Leoni
Carissime lettrici, oggi vi parliamo di Le replicanti di Laura Mercuri Leoni, uscito il 5 febbraio 2019 in self publishing.
Vediamo di cosa parla questo romanzo.
Autore: Laura Mercuri Leoni
Editore: self publishing
Genere: Thriller
Pagine: 280
Costo: € 2.99 e-book, € 9.99 cartaceo, disponibile in Kindle Unlimited
Uscita: 5/02/19
Link order: https://amzn.to/2Sk16KU
Trama:
In un paese sul mare scompare una ragazza. La ritrovano qualche giorno dopo, ferita a morte con una spada. L’ispettore Carelli non si capacita: perché una brava ragazza di buona famiglia, che studiava all’università e aveva tanti amici, è stata uccisa in quel modo? La sua più cara amica, Camilla, sembra soffrire come gli altri, ma è l’unica a non chiedersi il motivo di quella morte, perché lei sa cosa ha fatto Federica, e cosa hanno fatto anche Sara e Alice, le sue complici, il suo braccio armato, le sue “replicanti”. Poi c’è Davide, che non vuole sapere, anche se è per lui che Federica ha meritato la vendetta di qualcuno.
Uno spunto giallo per raccontare il bullismo al femminile e l’atmosfera quasi asfittica delle piccole comunità dove tutti sanno tutto di tutti, o credono di saperlo.
Una storia in cui niente è come sembra, i lupi si travestono da agnelli e le vittime diventano carnefici.
Recensione:
Comincio la recensione con un brevissimo aneddoto: il 5 febbraio, Kindle in mano, ero concentrata sulle primissime pagine di un altro libro quando mi sono ricordata che proprio quel giorno era uscito Le replicanti. Colpita dalla bellissima cover e avendo già letto i lavori precedenti dell’autrice, ero molto curiosa di vedere come se la sarebbe cavata in un genere diverso da quelli in cui l’ho conosciuta.
E lo dico subito: alla grande.
Questo libro mi è piaciuto così tanto che l’ho terminato in meno di 24 ore, facendo svanire impegni e altri interessi. In particolare, per leggere questo romanzo ho “sacrificato” di: proseguire con il suddetto altro libro, cucinare la cena (grazie di esistere, pizza da asporto), saltare la visione condivisa di Narcos su Netflix, rispondere alle e-mail, rimandare una buddy reading di un altro romanzo.
La recensione potrebbe concludersi qui con un “leggetelo subito”, ma visto che questo libro mi ha lasciato così tanto, vi racconto perché mi è piaciuto e perché sono certa che potrebbe piacere a tante persone oltre che a me.
Mica siamo in America.
Infatti, per fortuna, siamo sul litorale romano, in un paese vivido e reale, che si affaccia sul mare eppure dalla mentalità claustrofobica. Ci sono un gruppo di ragazzi post-adolescenti, un gruppo di adulti disfunzionali, un omicidio, l’ispettore che deve districare la fitta rete di relazioni che lega le persone in modi tanto complessi quanto umani.
Gli elementi comuni al genere di appartenenza sono stati curati in modo esemplare. Non troverete un personaggio che sia il cliché o il ricordo di qualcos’altro. Sono tutti unici, sfaccettati e reali: vittime e carnefici, a volte un po’ l’uno e a volte un po’ l’altro, compongono questa giostra narrativa da cui è impossibile scendere.
Finché era stata viva, per lei Federica esisteva solo quando la vedeva. Adesso che era morta era come se fosse ovunque.
Potrei parlarvi di chi è l’uno e chi è l’altro, ma vi ruberei solo il gusto di scoprirli da soli, perché in questo romanzo lo svelamento dei personaggi è la chiave di volta, incastrato con precisione millimetrica nelle azioni che si dipanano nelle pagine. La scelta dell’autrice di gestire la vicenda in pieno potere, nascondendo di volta in volta qualcosa che ci farà ritrovare più avanti, è azzeccatissima. Non c’è scimmiottatura, né per quanto riguarda i protagonisti che sono credibili anche quando compiono azioni “incredibili”, né per quanto riguarda lo stile avvincente, che assieme alla struttura è uno degli aspetti più godibili del romanzo.
In quei momenti non avevi riguardi per il passato, né attese per il futuro. C’era solo il presente, ed era un regalo magnifico, aver imparato, finalmente, a vivere il presente.
Ho sottolineato così tante frasi che ho avuto difficoltà a scegliere le citazioni per la recensione, perché lo stile è proprio uno dei punti di forza di questa autrice, autentico, preciso e diretto, anche quando tratta una gamma di emozioni negative come la rabbia, la vergogna, il dolore. E gli argomenti sociali scomodi che troverete all’interno sono tutti analizzati con un occhio clinico (e talvolta cinico) mescolato però a una delicatezza a suo modo giusta e necessaria. Alla fine, nessun punto risulta di rallentamento alla lettura.
Non si faceva illusioni, la giovinezza non era una qualità , solo uno stato di grazia temporaneo, che anche lui avrebbe apprezzato veramente solo quando non sarebbe più stato giovane. In quel momento, però, in quell’istante preciso di quella giornata, le sembrò una specie di miracolo della natura.
È passato qualche anno dall’ultimo thriller che ho letto, e questo libro è riuscito nel miracolo di riavvicinarmi al genere. È meraviglioso quando cominci a leggere un libro con una dose di speranza davanti all’incognita e finisci felicissima di essere stata rapita dalle pagine.
Si era fatta portare a spasso dalla vita troppo a lungo, ora toccava a lei.
Un romanzo appassionante, avvincente, un piccolo Broadchurch italiano. Non mi resta che dire: “leggetelo!”.
Anna N.
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