Mondadori,
Recensione: La malalegna di Rosa Ventrella
Cari lettori oggi vi parlo di: La malalegna di Rosa Ventrella, edito da Mondadori.
Non avevo mai letto nulla di Rosa Ventrella, pur avendo sentito parlare sempre molto bene di lei e dei suoi romanzi, e devo dire che non mi ha proprio delusa. Questo romanzo si è infatti rivelato una piacevole scoperta!
Titolo: La malalegna
Autore: Rosa Ventrella
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa
Data di uscita: 30 aprile 2019
Pagine: 272
Costo: 9,99 € ebook – 15,30 € cartaceo
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Trama:
Teresa e Angelina sono sorelle diverse in tutto: tanto delicata, schiva e silenziosa è Teresa, la voce narrante di questa storia, quanto vitale, curiosa e impertinente è Angelina, la sorella più piccola.
Siamo all'inizio degli anni Quaranta a Copertino, nelle Terre d'Arneo, un'immensa distesa di campi coltivati nel cuore della Puglia. Qui, Teresa e Angelina crescono in una famiglia di braccianti, povera ma allegra e piena di risorse: i nonni sono dei grandi narratori, briganti, lupi e masciare diventano vivi nei loro racconti davanti al camino, mentre la madre Caterina ha ricevuto in sorte una bellezza moresca, fiera, che cattura gli sguardi di tutti gli uomini, compreso quello del barone Personè, il latifondista più potente del paese. "La tua bellezza è una condanna" le dice sempre nonna Assunta. Una bellezza - e una condanna - che sono toccate in eredità ad Angelina.
Quando il padre parte per la guerra lasciando sole le tre donne, Caterina per mantenere le figlie non ha altre armi se non quella bellezza, ed è costretta a cedere a un terribile compromesso. O, forse, a un inconfessabile desiderio.
È qui che comincia a essere braccata dalla malalegna, il chiacchiericcio velenoso delle malelingue, un concerto di bisbigli che serpeggia da un uscio all'altro e la segue ovunque. Questa vergogna, che infetta tutta la famiglia, avrà su Angelina l'effetto opposto: lei, che non sopporta di vivere nella miseria, inseguirà sfacciatamente l'amore delle favole. Anche a costo di rimanerne vittima.
Sono la nostalgia e il rimpianto a muovere con passo delicato la voce di Teresa, che, ricostruendo la parabola di una famiglia, ci riconsegna un capitolo di storia italiana, dalla Seconda guerra mondiale alle lotte dei contadini salentini per strappare le terre ai padroni nel 1950.
Con una voce ruvida e di arcana bellezza, Rosa Ventrella scrive un magnifico romanzo corale, animato da comari, briganti e mammane, in cui protagonista è anche la terra: un lembo di Puglia aspro e profumato, coperto da rovi e fichi d'India, capace di dare tutto e tutto togliere.
Chi è Rosa Ventrella
Una laurea con lode in storia contemporanea e un Master in Dirigenza scolastica. Oltre che insegnare lettere da diciotto anni, è appassionata di scrittura sin da adolescente. Per numerosi anni ha curato la stesura di articoli storici per riviste specializzate. Ha lavorato come editor esterno per una casa editrice e da circa cinque anni gestisce laboratori di scrittura creativa per ragazzi e adulti. Ha scritto due saggi sulla condizione femminile nella storia e tenuto diverse conferenze sul tema. Ha esordito come “romanziera” nel 2010. Tra i suoi romanzi, Honorata cortigiana, di recente pubblicato anche all’estero, e La visionaria, candidato al Premio Campiello nel 2013. Sempre nel 2013 esce il romanzo Il giardino degli oleandri, edito da Newton Compton Editori, un grande successo di pubblico e critica, venduto anche all’estero. Ha pubblicato poi Innamorarsi a Parigi, Fiori di magnolia e il grande successo internazionale Storia di una famiglia perbene, in corso di traduzione in 14 Paesi. Diritti cinematografici e televisivi venduti alla 11 Marzo Film Production. Nel 2019 con Mondadori ha pubblicato La malalegna.
Recensione
La narrativa di questo romanzo è quella che mi piace e mi appassiona perché racconta di saghe familiari ambientate nei primi del ‘900!
So che il paragone risulta per certi versi un po’ azzardato ed è ovvio che lo stile di scrittura e le epoche sono diversi, ma questo libro mi ha fatto tornare in mente alcuni classici della letteratura italiana e del Verismo ma anche, per tornare ai nostri giorni, alcuni libri della Agnello Hornby!
La malalegna è ambientato in Puglia e, precisamente a Copertino, in un arco di tempo che va dalla fine degli anni ’30 alla fine degli anni ’70.
Protagoniste di questo libro sono due sorelle, Teresa e Angelina…una l’opposto dell’altra sia fisicamente che caratterialmente, ma legate da un amore immenso!
Teresa, la maggiore delle due, meno appariscente fisicamente e più chiusa caratterialmente ma anche più soddisfatta anche se forse sarebbe meglio dire più adattata alla vita che vive e Angelina, la più piccola, bellissima e spigliata ma anche convinta che la sua vita non sia quella di stenti e sofferenze che è costretta a vivere nel suo paese e nella sua famiglia…lei sogna infatti la vita che vede nei film che trasmettono ogni tanto in paese!
Angelina era attratta dalla bellezza.
La inseguiva già da allora. Era la bellezza a farla uscire dal dagherrotipo in bianco e nero che ritraeva la nostra vita, a darle colore.
La storia è descritta totalmente da Teresa e inizia quando le due sorelle sono bambine. Attorno a loro ruotano ovviamente vari altri personaggi, praticamente quasi tutti gli abitanti del paese, e soprattutto la loro famiglia…la mamma (molto simile ad Angelina, il papà e la nonna Assunta.
A fare da sfondo alla loro storia c’è la Seconda Guerra Mondiale che, per qualche anno si porterà via il loro papà costringendo le tre donne (quattro se consideriamo anche la nonna) a fare di tutto per non morire di fame, e che restituirà loro un papà diverso da quello che avevano prima, più incattivito con la vita e disposto a tutto pur di ottenere un pezzo di terra che sia solo suo!
Pregai che papà tornasse vivo. Che la guerra finisse. Forse aveva ragione la mamma: era la guerra a trasformare le persone. Mi domandai soltanto se le cose sarebbero mai tornate come prima. Se ci sarebbe stato ancora concesso il diritto alla felicità.
A tal proposito mi è piaciuto leggere delle lotte per la conquista della terra e della nascita dei primi sindacati…il tutto in una terra resa ancora più povera dalla guerra ma sempre bellissima come è la Puglia.
L’autrice, nel corso della lettura, mi ha messo di fronte alle tradizioni, ai costumi e alla lingua pugliesi. Ho amato leggere della forza delle donne, pronte alla “malalegna” che spesso porta solo dolore in chi la subisce, ma anche unite nel momento del bisogno.
È Teresa adulta che racconta la storia della sua famiglia, della sua terra e, soprattutto, la storia di Angelina, morta giovanissima (e non faccio spoiler dicendolo perché è una cosa che viene detta nelle primissime pagine del libro); lo fa per volontà dei suoi genitori e lo fa partendo anche dalla sua storia.
È una storia di amore e di odio verso una terra bellissima ma povera e vittima del potere dei ricchi, un po’ come tutto il sud Italia, ed è anche una storia di ricerca del proprio posto e ruolo nel mondo.
È la storia di Teresa, che si considera la pecora nera della famiglia e che cerca di capire dove la condurrà la vita ed è la storia di Angelina che, più convinta di quello che vuole, dovrà poi fare i conti con la vita che si è scelta e che è diversa da quella che aveva immaginato.
Nonno Armando aveva il dono della narrazione. Mio padre quello del silenzio. Nonna Assunta la saggezza contadina. Mia madre e mia sorella, la bellezza. Io? Il mio dono lo dovevo ancora scoprire. Per gran parte della mia infanzia sono stata solo a guardare.
È una storia di amori non ricambiati, di amori sofferti ma anche di amori malati.
All’inizio ho fatto un po’ di fatica a calarmi nel libro ma, una volta che la storia ha iniziato a prendere potere, non sono più riuscita a staccarmi dalle pagine del libro e l’ho finito tutto d’un fiato. Ho sofferto con Teresa, ho pianto con lei e ho amato il suo coraggio e la sua forza nell’andare avanti e nel riuscire a trovare il suo ruolo nel mondo e nella famiglia, in questo supportata anche da un padre che, vittima della sua voglia di riscatto e dal suo odio per il “barone” non ha saputo salvaguardare del tutto la sua famiglia; un uomo orgoglioso ma anche capace di una grande perdono.
La figura che ho fatto più fatica ad inquadrare è quella della mamma di Teresa e Angelina, ma forse perché anche Teresa stessa non era riuscita a capirla totalmente.
Il libro è suddiviso in quattro parti e ognuna corrisponde ad una fase diversa della vita della famiglia di Teresa e Angelina.
La malalegna è un romanzo che non risparmia niente al lettore dal punto di vista emotivo e che ti fa entrare totalmente nella storia! Ogni cosa è descritta alla perfezione e ogni scena sembra di viverla e vederla davanti ai propri occhi.
Questa è una versione romanzata della storia di Antonietta e Cornelia, che sono la nonna della Ventrella e sua sorella e questa base di realtà la si coglie a pieno nel corso della lettura.
Il sud Italia è vivo e forte in questo romanzo con i suoi pregi e i suoi difetti, allora come oggi!
Vi consiglio veramente di leggerlo La malalegna, soprattutto se, come me, amate questo tipo di narrativa. È infatti una storia che arriva dritta al cuore, che si legge e si vive!
Non ti abitui all’idea di perdere una persona, non puoi prepararti al colpo, come quando chiudi gli occhi e aspetti che l’ago della siringa sia entrato nella carne. Puoi solo lasciare che il dolore ti attraversi e sperare che al suo passaggio non laceri niente.
Rossella
*Copia Arc fornita dalla CE
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