Beth O’Leary,
Copia Arc fornita dalla CE
Recensione: Un letto per due di Beth O'Leary
Care cercatrici, oggi Sushka ci parla di: Un letto per due di Beth O'Leary, edito da Mondadori.
Titolo: Un letto per due
Autore: Beth O’Leary
Editore: Mondadori
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 370
Costo: 9.90 € e-book, 15.72 € copertina rigida
Autore: Beth O’Leary
Editore: Mondadori
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 370
Costo: 9.90 € e-book, 15.72 € copertina rigida
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Sinossi
Tiffy e Leon condividono il letto. Tiffy e Leon non si sono mai incontrati.
Dopo la dolorosa fine della sua storia d'amore, Tiffy Moore ha assolutamente bisogno di trovare un nuovo posto in cui vivere. Alla svelta. E che sia economico. Cosa tutt’altro che banale a Londra... la disperazione la porta a considerare un annuncio che prima avrebbe senza dubbio ignorato: potrebbe condividere l'appartamento con Leon, un infermiere che fa i turni di notte e occuperebbe la stanza solo di giorno, mentre Tiffy, che di giorno è in ufficio, starebbe a casa solo alla sera. Comincia così la convivenza tra due perfetti sconosciuti che, nonostante dividano anche il letto, non si incontrano mai. Unico mezzo di comunicazione sono i foglietti che si lasciano sul frigo, all’inizio sporadicamente, poi quasi ogni giorno. E in poco tempo diventano amici. Forse più che amici.
Situazione molto pericolosa soprattutto considerando che non si sono mai visti...
Beth O’Leary prima di dedicarsi alla scrittura, ha lavorato nel settore Ragazzi di una grande casa editrice inglese. Un letto per due è il suo primo romanzo.
Recensione:
In un’insolita Londra, dove la nebbia e la pioggia non appaiono mai, Leon e Tiffy stipuleranno un contratto per definire chi vivrà nell’appartamento di lui di giorno e chi di notte.
Tiffy è quell’amica che ognuno di noi vorrebbe avere per via del suo atteggiamento solare e per la sua logorroica parlantina che non stanca mai. Indossa con disinvoltura stravaganti abiti non alla moda e le candele profumate il suo pronto soccorso aromaterapico. Nonostante sia sottopagata, adora fare l’editor presso una casa editrice di libri di bricolage, lavoro che non cambierebbe per nulla al mondo poiché le permette di interagire con creativi che fanno l’uncinetto, o costruiscono case con pochi e semplici materiali. L’unica ‘zona d’ombra’ è l’ex fidanzato Justin che, dopo due travagliati anni d’amore, ha messo fine alla loro storia per frequentare un’altra ragazza. Il dolore e la malinconia nel non riuscire ad accettare la fine di quell’amore, non le permettono di concentrarsi sulla sua nuova vita da single e il supporto degli amici Gerty e Mo è provvidenziale anche nel consigliarle di rispondere all’annuncio dell’appartamento di Leon.
Avevo già deciso di andarmene via di casa sua una volta per tutte.
E non è che volessi sposarlo o qualcosa del genere.
Però pensavo… che sarebbe tornato.
E’ sempre andata così: lui esce, la porta sbatte, mi esclude da tutto, ignora le mie chiamate, poi si rende conto del suo errore, e proprio nel momento in cui penso che sto iniziarlo a dimenticarlo rieccolo di nuovo, che tende la mano e mi dice di seguirlo in qualche mirabolante avventura.
Il contratto è molto semplice: dovranno condividere lo stesso spazio in orari diversi e Tiffy rispettare la scadenza del pagamento, ma Kay, la fidanzata di Leon aggiunge la postilla che i due coinquilini non si dovranno mai incontrare, rivolgendosi a lei per qualsiasi comunicazione.
Simpatica eh questa Kay? Il fatto è che non ha considerato l’estro creativo di Tiffy e suo modo di trovare una soluzione a ogni problema. Non può incontrare Leon? Gli scrive tanti bigliettini che attacca ovunque e a cui lui risponde…con calma!
Ciao Leon, ti dispiace abbassare l’asse del water, per favore? Tiffy x
Ci sono faccine sorridenti lungo tutto il bordo inferiore del foglietto. Mi viene da ridere. Una delle faccine ha anche il corpo e sta pisciando verso l’angolo del bigliettino. Questa non me l’aspettavo. Non saprei dire per quale ragione, non conosco questa donna, ma non mi ero immaginato che avesse senso dell’umorismo. Forse perché tutti i suoi libri trattano di bricolage.
A Leon piace la tranquillità , il silenzio e il lavoro come infermiere presso una clinica di cure palliative, è ciò che più si addice al suo carattere. Il suo animo pulito e semplice lo portano a relazionarsi con i pazienti della clinica, in particolar modo con un vecchio veterano della seconda guerra mondiale e Holly, una piccola bambina dalla mente arguta quanto sveglia, che lo coinvolgono umanamente andando ben oltre il dovere professionale.
Qui dentro è in inferno, bello.
Le parole mi colpiscono come un pugno in pancia.
Troppo spesso nell’ultimo anno ho sentito quel legame dentro di me come un pugno.
Sempre nei momenti come questi, quando la realtà ti tramortisce dopo giorni in cui la tieni a bada.
Dicono che le persone si riconoscono nel momento del bisogno e Leon, in uno dei momenti in cui la sensazione di impotenza sembra sopraffarlo, viene aiutato da un’ inaspettato messaggio di Tiffy scritto su un foglietto.
Perché vivere con Tiffy è come una bomba d’acqua che porta freschezza durante una giornata afosa, generando vividi colori dell’arcobaleno che illuminano tutt’intorno, a cui si aggiungono i profumi, le squisite torte che Tiffy sforna quando la mente viene occupata da pensieri e preoccupazioni, i sorrisi che si scambiano senza che l’uno e l’altra possano vederli e i biglietti. Una distesa infinita di biglietti dove la ragazza si racconta a Leon, fra una comunicazione e l’altra riguardante la casa. La loro diventa una corrispondenza delicata e rispettosa che ‘li spoglia’ delle maschere che alle volte indossano con gli altri. Si sentono liberi di farsi leggere per quello che sono in maniera apparentemente superficiale anche se molto intima, fino all’inaspettato, quanto imbarazzante, incontro che permette ai loro occhi di guardarsi e non più leggersi.
Appoggio la fronte al frigo per un attimo, poi passo le dita sui bigliettini che si sono accumulati.
C’è così tanto qui. Battute, segreti, racconti, il lento aprirsi di due persone le cui vite stanno cambiando in parallelo, o, non saprei, in sincrono.
Momenti diversi, stesso posto.
Sushka
Care cercatrici ho una domanda da porvi: riuscireste a vivere nell’appartamento di un estraneo condividendo cucina, salotto, bagno e anche lo stesso letto? Io no, ma sembra che per i protagonisti di questa particolare storia di convivenza, il problema non sussista.
Tiffy è quell’amica che ognuno di noi vorrebbe avere per via del suo atteggiamento solare e per la sua logorroica parlantina che non stanca mai. Indossa con disinvoltura stravaganti abiti non alla moda e le candele profumate il suo pronto soccorso aromaterapico. Nonostante sia sottopagata, adora fare l’editor presso una casa editrice di libri di bricolage, lavoro che non cambierebbe per nulla al mondo poiché le permette di interagire con creativi che fanno l’uncinetto, o costruiscono case con pochi e semplici materiali. L’unica ‘zona d’ombra’ è l’ex fidanzato Justin che, dopo due travagliati anni d’amore, ha messo fine alla loro storia per frequentare un’altra ragazza. Il dolore e la malinconia nel non riuscire ad accettare la fine di quell’amore, non le permettono di concentrarsi sulla sua nuova vita da single e il supporto degli amici Gerty e Mo è provvidenziale anche nel consigliarle di rispondere all’annuncio dell’appartamento di Leon.
Avevo già deciso di andarmene via di casa sua una volta per tutte.
E non è che volessi sposarlo o qualcosa del genere.
Però pensavo… che sarebbe tornato.
E’ sempre andata così: lui esce, la porta sbatte, mi esclude da tutto, ignora le mie chiamate, poi si rende conto del suo errore, e proprio nel momento in cui penso che sto iniziarlo a dimenticarlo rieccolo di nuovo, che tende la mano e mi dice di seguirlo in qualche mirabolante avventura.
Il contratto è molto semplice: dovranno condividere lo stesso spazio in orari diversi e Tiffy rispettare la scadenza del pagamento, ma Kay, la fidanzata di Leon aggiunge la postilla che i due coinquilini non si dovranno mai incontrare, rivolgendosi a lei per qualsiasi comunicazione.
Simpatica eh questa Kay? Il fatto è che non ha considerato l’estro creativo di Tiffy e suo modo di trovare una soluzione a ogni problema. Non può incontrare Leon? Gli scrive tanti bigliettini che attacca ovunque e a cui lui risponde…con calma!
Ciao Leon, ti dispiace abbassare l’asse del water, per favore? Tiffy x
Ci sono faccine sorridenti lungo tutto il bordo inferiore del foglietto. Mi viene da ridere. Una delle faccine ha anche il corpo e sta pisciando verso l’angolo del bigliettino. Questa non me l’aspettavo. Non saprei dire per quale ragione, non conosco questa donna, ma non mi ero immaginato che avesse senso dell’umorismo. Forse perché tutti i suoi libri trattano di bricolage.
A Leon piace la tranquillità , il silenzio e il lavoro come infermiere presso una clinica di cure palliative, è ciò che più si addice al suo carattere. Il suo animo pulito e semplice lo portano a relazionarsi con i pazienti della clinica, in particolar modo con un vecchio veterano della seconda guerra mondiale e Holly, una piccola bambina dalla mente arguta quanto sveglia, che lo coinvolgono umanamente andando ben oltre il dovere professionale.
Qui dentro è in inferno, bello.
Le parole mi colpiscono come un pugno in pancia.
Troppo spesso nell’ultimo anno ho sentito quel legame dentro di me come un pugno.
Sempre nei momenti come questi, quando la realtà ti tramortisce dopo giorni in cui la tieni a bada.
Dicono che le persone si riconoscono nel momento del bisogno e Leon, in uno dei momenti in cui la sensazione di impotenza sembra sopraffarlo, viene aiutato da un’ inaspettato messaggio di Tiffy scritto su un foglietto.
Perché vivere con Tiffy è come una bomba d’acqua che porta freschezza durante una giornata afosa, generando vividi colori dell’arcobaleno che illuminano tutt’intorno, a cui si aggiungono i profumi, le squisite torte che Tiffy sforna quando la mente viene occupata da pensieri e preoccupazioni, i sorrisi che si scambiano senza che l’uno e l’altra possano vederli e i biglietti. Una distesa infinita di biglietti dove la ragazza si racconta a Leon, fra una comunicazione e l’altra riguardante la casa. La loro diventa una corrispondenza delicata e rispettosa che ‘li spoglia’ delle maschere che alle volte indossano con gli altri. Si sentono liberi di farsi leggere per quello che sono in maniera apparentemente superficiale anche se molto intima, fino all’inaspettato, quanto imbarazzante, incontro che permette ai loro occhi di guardarsi e non più leggersi.
Appoggio la fronte al frigo per un attimo, poi passo le dita sui bigliettini che si sono accumulati.
C’è così tanto qui. Battute, segreti, racconti, il lento aprirsi di due persone le cui vite stanno cambiando in parallelo, o, non saprei, in sincrono.
Momenti diversi, stesso posto.
Sushka
Copia Arc fornita dalla CE
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