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Blogtour: 6 tappa estratto da Come un cielo senza nuvole di Debora Ferraiulo

luglio 24, 2019 Licio 0 Comments


COME UN CIELO SENZA NUVOLE
di
DEBORA FERRAIULO




Titolo: Come un cielo senza nuvole
Autore: Debora Ferraiulo
Data di uscita: 25 luglio
Trama: 
"Se esistesse una sola possibilità per essere felici, non rischieresti tutto pur di averla?"

Cresciuta sotto l’ala protettiva dei nonni nelle floride campagne del Maine, Isabelle Bishop, per tutti semplicemente Belle, con una valigia al seguito e una fotocamera al collo si ritrova nel cuore pulsante di Boston, fuori la porta di casa Evans.
Trasferitasi per inseguire il sogno di conoscere il mondo attraverso l'obiettivo, Isabelle troverà nei coniugi Evans e nei loro figli la famiglia che ha perso a soli cinque anni, ma quando Jace Evans farà ritorno, dopo due anni di reclutamento nell'esercito degli Stati Uniti d'America, le cose non saranno più le stesse.


Schietto e arrogante, Jace farà di tutto per rendere la vita di Belle un vero inferno. Le farà credere di non essere la benvenuta in casa sua e le aprirà gli occhi su una famiglia all'apparenza perfetta. Eppure, sarà proprio Belle a far vedere a lui il mondo con occhi diversi. Sarà lei a scalfire il suo temperamento freddo e distaccato ed entragli sotto pelle, facendogli conoscere quello che cercava da tempo: un cielo senza nuvole.


Estratto
«L'esercito non ti ha cambiato di una virgola» tuonò e le sue parole rimbombarono fra le pareti.
«Potrei dire lo stesso» berciai, livido in volto. «Phoebe come sta?».
Papà accusò il colpo e abbassò lo sguardo. «Non la sento da tempo» mormorò appena.
«Stronzate!» urlai io, scaraventando le mani sulla scrivania. Papà fece lo stesso.
Eravamo faccia a faccia e i nostri respiri affannati si dissolverono nell'aria.
«Non usare quel tono con me» intimò, puntandomi con l'indice. I suoi occhi erano inflessibili come il ghiaccio e non trasparivano emozioni se non rabbia. Nei miei nocciola zampillavano fiamme di fuoco.
«Altrimenti?» lo sfidai.
Incanalò aria in grandi quantità, calmandosi. Raddrizzò le spalle, si sistemò la giacca che inevitabilmente s'era sgualcita sui fianchi e guardandomi appena mi diede le spalle. «Sei tornato a casa figliolo e fin quando starai sotto questo tetto, dovrai sottostare alle mie regole».
Grugnii contrariato, stringendo i pugni. Poteva pure dimenticarselo che sottostessi alle sue fottute regole. Non l'avevo fatto in passato e non l'avrei fatto in quel momento. Se voleva che continuasse l'epoca della ribellione, beh... l'avrei continuata con piacere.
«Porterai fede agli impegni presi, nel rispetto della tua famiglia e delle nostre tradizioni».
«Scordatelo!» sibilai sotto voce. Lui non si arrestò.
«Ma soprattutto…» si voltò e mi colpì col suo sguardo di ghiaccio, le sue parole austere, «starai lontano da Belle».


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