Rebecca Quasi,

Recensione: Cucito addosso di Rebecca Quasi

luglio 01, 2019 Licio 0 Comments

Carissime Cercatrici oggi esce Cucito addosso di Rebecca Quasi, un romanzo pubblicato in self publishig un anno fa, che viene ripubblicato oggi in una nuova veste da More Stories. Vediamo cosa ne pensa Fabiana!

Titolo: Cucito addosso
Autrice: Rebecca Quasi
Editore: More stories
Data di pubblicazione: 1 luglio 2019
Trama:
Il giudice Arrigo Accorsi è un uomo tutto d'un pezzo. Svolge il suo lavoro diligentemente e si tiene lontano dalle donne. 
Del resto, a cosa serve la compagnia del gentil sesso quando può passare le serate con Sally, il suo adorato cane?
Quando sua nipote gli prende un appuntamento dalla nota sarta Delia Toschi, però, tutte le sue certezze saltano.
Arrigo e Delia si rincorreranno dal primo momento, in una schermaglia amorosa che non risparmierà colpi e che insegnerà a entrambi il valore profondo della passione e dell'affetto.

Recensione:
Il nome Rebecca Quasi mi ha spinto a leggere questo romanzo senza neppure dare uno sguardo alla trama. Ho scoperto l'autrice da pochi mesi e sto tentando di recuperare pian pianino tutto quello che ha scritto. 
E che dirvi? Ho praticamente letto il romanzo in un battito di ciglia senza riuscire a staccarmi dalle pagine, nonostante il romanzo sia scritto in terza persona e io praticamente la amo solo nei romanzi storici :D
Ma se non può bastare per farvi capire quanto mi sia piaciuto il romanzo vi dirò un'altra cosa... Il protagonista di questa storia, il nostro Arrigo Accorsi, è un tantino in là con gli anni... ne ha praticamente 50 e un altro mio limite quando leggo e scrivo è di non superare mai la soglia dei 40 anni... 
Insomma credo che solo Rebecca Quasi possa avere il potere di farmi divorare un romanzo che ha tanti aspetti che non mi convincono proprio, riuscendo addirittura ad appassionarmi alla storia e a farmela amare così tanto. 
Lo stile è sempre il suo, una narrazione piuttosto stringata, qualche pensiero e tanti dialoghi... sono questa la parte che adoro della scrittrice, il suo modo di far cogliere un personaggio da quello che dice senza bisogno di tanti fronzoli.

–Mmm…
–questo era del genere pensieroso.
–Ti sarei grata se ti esprimessi con tutta quanta la sintassi.
–Non hai timore che ti sfugga di mano?–le domandò lui perplesso.
–Che cosa?
–Il baciarsi.
–È il suo pregio principale–gli spiegò.
–Perdere il controllo di sé ti sembra auspicabile?
–Mmm… mmm–confermò imitandolo. Arrigo divenne più pensieroso.

La storia in sé ha qualcosa di surreale se penso in senso stretto ai protagonisti, soprattutto al nostro giudice. Non che non esistano uomini come lui, anzi vi dirò la Quasi ne tratteggia un quadro così preciso che basterebbe aprire il DSM4 per trovare le patologie da cui è affetto. E' più sconvolgente che un uomo così riesca a far invaghire e innamorare una donna con tutte le rotelle a posto.

sì ok, era un bell’uomo, ma troppo schivo, misogino, alquanto stravagante e così Delia aveva abbassato la guardia, era stata a quel gioco stupido di lui che le diceva, prima ancora di conoscerla, che si sarebbero sposati. Aveva pensato che scherzasse, che dicesse quelle stupidaggini per vincere l’imbarazzo di trovarsi in mutande davanti a una donna, ma poi era entrato in casa sua scassinando le sue difese, e aveva insistito, macchinato, l’aveva raggirata, ecco sì, era stato un raggiro bello e buono.

In fondo Delia, rispetto a lui, ha avuto dei casini e delle sofferenze che sono del tutto giustificabili a farla vivere in un certo modo, niente che non possa spingerla poi a buttarsi di nuovo nella vita.
E infatti lo fa, solo che quella vita è Arrigo che è proprio l'anti eroe dei romanzi rosa.

–Non si fanno quattro chilometri di corsa al freddo in febbraio per vedere se una che non ami è ancora viva.
–Si chiama senso civico.
–Tu non hai senso civico.
–Sono un giudice. I giudici sono pervasi di tantissimo senso civico. Sappilo.

Comunque per me questo non è un limite, anzi, grandi complimenti all'autrice per aver osato parlare di uomini con grandi problemi psicologici alle spalle.
Nella storia mi sono poi appassionata anche alla situazione amorosa della nipote del nostro giudice, tanto che mi sarebbe piaciuto leggere di lei e del nostro pompiere in un romanzo tutto loro...
I pezzi comunque che mi hanno fatto ridere a crepapelle è quando il giudice parla con il suo cane e si confronta con lui sulle loro beghe sentimentali.

–Siamo molto diversi, vero?–gli disse mentre riprendevano a camminare fianco a fianco.–Molto diversi, aveva ragione Sofia. Hai rivisto la tua ragazza e l’hai sì e no salutata… bada che ci hai fatto cinque figli con quella. Sally confermò con un discreto colpetto di tosse.–Sei molto disinvolto, non credevo. Io sono stato a letto con Delia una volta sola. Una notte,–si corresse–non scendo nei particolari, non è elegante… e ora non penso ad altro. Anche prima non me la levavo dalla testa, ma adesso è straziante.

Consiglio questo romanzo a chi ama e conosce l'autrice e sa qual è il suo stile, e a tutti quelli che amo i romanzi un pò particolari e diversi!
Complimenti all'autrice, non vedo l'ora di leggere un altro suo lavoro.
Fabiana

*fornito dalla CE

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