Recensione

Ti regalo le stelle di Jojo Moyes

novembre 13, 2019 Virgy 0 Comments

Carissime lettrici oggi vi parliamo di Ti regalo le stelle di Jojo Moyes, edito da Mondadori.
Titolo: Ti regalo le stelle
Autore: Jojo Moyes
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa
Pagine: 480
Costo: 9,90 euro in ebook e 19 euro in cartaceo
1937. Quando Alice Wright decide impulsivamente di sposare il giovane americano Bennett Van Cleve, lasciandosi alle spalle la sua famiglia e una vita opprimente in Inghilterra, è convinta di iniziare una nuova esistenza piena di promesse e avventure nel lontano Kentucky.
Presto però le sue rosee aspettative e i suoi sogni di ragazza si scontrano con una realtà molto diversa. Costretta a vivere sotto lo stesso tetto con un suocero invadente, il dispotico proprietario della miniera di carbone locale, Alice non riesce a instaurare un vero rapporto con il marito e le sue giornate diventano sempre più tristi e vuote. Così, quando scopre che in città si sta costituendo un piccolo gruppo di donne volontarie il cui compito è diffondere la lettura tra le persone disagiate che abitano nelle valli più lontane, lei decide con entusiasmo di farne parte.
La leader di questa biblioteca ambulante a cavallo è Margery O’Hare, una donna volitiva, libera da pregiudizi, figlia di un noto fuorilegge, una donna autonoma e fiera che non ha mai chiesto niente a nessuno, tantomeno all’uomo che ama.
Alice trova in lei una formidabile alleata, un’amica su cui può davvero contare, specie quando il suo matrimonio con Bennett inizia inevitabilmente a sgretolarsi. Altre donne si uniranno a loro e diventeranno note in tutta la contea come le bibliotecarie della WPA Packhorse Library.
Leali e coraggiose, cavalcheranno libere sotto grandi cieli aperti e attraverso foreste selvagge, affrontando pericoli di ogni genere e la disapprovazione dei loro concittadini per portare i libri a persone che non ne hanno mai visto uno, allargando i loro orizzonti e cambiando la loro vita per sempre. 
Biografia 
Jojo Moyes è nata e cresciuta a Londra. Ha lavorato come giornalista per dieci anni all'”Independent” prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Con Io prima di te (2013), da cui è stato tratto un film di grandissimo successo nel 2016, e Dopo di te (2016) è diventata una delle scrittrici più affermate al mondo. È tradotta in quaranta paesi e i suoi romanzi sono sempre in testa alle classifiche. Mondadori ha pubblicato tutti i suoi romanzi, tra cui Luna di miele a Parigi e La ragazza che hai lasciato nel 2014, Un weekend da sogno e Una più Uno nel 2015. L’autrice vive nell’Essex con il marito e tre figli.
Quando si pensa a Jojo Moyes, il pensiero vola a Io prima di te. Pur non avendo ancora avuto il piacere di leggerlo, è stato un tale caso mediatico che è impossibile non conoscere la storia o le tematiche trattate. Chi l’ha letto parla di una storia d’amore struggente, di un romanzo indimenticabile.
Considerando ciò, ho apprezzato il coraggio dell’autrice nello scegliere di scrivere una storia complessa come Ti regalo le stelle.
La Moyes è partita da un avvenimento storico, la costituzione della WPA Packhorse Library tra il 1935 e il 1943, un programma con bibliotecarie a cavallo che consegnavano libri in regioni remote dei Monti Appalachi, per creare un affresco ricco e variegato di un’epoca.
Partiamo dicendo che Ti regalo le stelle non è un romanzo d’amore, non nel senso classico del termine.
Certo, la presenza o l’assenza di questo sentimento la fa da padrone in molte parti del romanzo, ma alla fine la tematica principale è il ruolo della donna nella società.
Il gruppo di bibliotecarie a cavallo è formato da figure femminili molto diverse tra loro, eppure hanno molto in comune. Per motivi diversi rischiano di essere emarginate dagli abitanti del loro paese: Margery per il passato burrascoso di suo padre, Izzy per la sua disabilità, Beth per i suoi modi poco femminili, Sophia per il colore della pelle e Alice per la sua nazionalità. Eppure, nonostante le difficoltà, fanno quadrato e si aiutano e sostengono sempre, dimostrando il vero significato della solidarietà femminile.
Per quanto riguarda gli uomini, il panorama è più complesso. Ci sono personaggi positivi come Fred e soprattutto Sven, che ho apprezzato tantissimo per la sua capacità di amare la sua donna e di comprenderla fino in fondo, anche nei momenti più bui della loro relazione. 
C’è Bennet che, nonostante tutti i limiti e le scelte sbagliate, mi fa tenerezza. E poi c’è Geoffrey Van Cleve, un personaggio davvero odioso, che non ha rispetto per nessuno e che in realtà ama solo se stesso.
Di questo libro ho amato anche la descrizione dei paesaggi, simbolo di libertà per le bibliotecarie, imprigionate nei loro ruoli sociali.

È questo che le persone non riescono a capire, intrappolate come sono nelle loro città, con i rumori e il fumo, e quelle case che sembrano scatolette. Lassù invece si può respirare. Non si sente quel fastidioso chiacchiericcio continuo. Non ci sono occhi puntati su di te, tranne quelli di Dio. Sei soltanto tu e gli alberi e gli uccelli e il fiume e il cielo e la libertà… Là fuori è un balsamo per l’anima.

Insomma, questo libro mi ha suscitato profonde emozioni, grande empatia e mi ha fatto scoprire un’autrice ricca di sfaccettature, al punto che voglio leggerne ancora e ancora, per scoprire in altri libri la stessa ricchezza stilistica e di contenuti.
Concludo con una sua citazione, per me molto bella.

Per ogni cosa c’è una stagione, c’è un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per seminare e un tempo per raccogliere ciò che si è seminato; un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per dolersi e un tempo per danzare.

Rosy

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