Recensione

Conflitto di interesse di Paola Chiozza

gennaio 24, 2020 Licio 0 Comments


Carissime oggi vi parlo di Conflitto di Interessi di Paola Chiozza, edito Self publishing. 
Titolo: Conflitto di Interessi
Autore: Paola Chiozza
Genere: Chick lit
Editore: Self Publishing
Data di uscita digitale e cartaceo: 21 gennaio 2020
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Disturbo mentale o trauma cranico? Sofia Russo non capisce cosa abbia colpito la sua famiglia. Forse è stata la vincita alla lotteria a farla impazzire.
Se almeno fosse stato un meteorite, avrebbe ereditato il denaro e bevuto cocktail su una spiaggia dei Caraibi per il resto dei suoi giorni.
Di certo non avrebbe speso quei soldi per aprire una pasticceria in Islanda.
E così, a ventiquattro anni suonati e con una naturale inclinazione alla catastrofe socio-sentimentale, Sofia si ritrova a Reykjavík. A combattere contro il freddo e la puzza di pesce putrefatto.
Proprio quando pensa che non ci sia niente di più brutto dell’assenza del bidet, arriva lui.
Joann Sigurdarson è un vichingo, in tutte le accezioni del termine.
Soprattutto in quelle negative.
Sfacciato, prepotente, scorbutico e… maledettamente affascinante.
Può andare peggio? Sì, se Joann spunta proprio dall'unico posto da cui Sofia dovrebbe tenersi alla larga: il negozio di fronte a quello della sua famiglia.
Il vichingo impertinente rappresenta la concorrenza. Quella spietata, fatta di equivoci, provocazioni, conflitti e puro odio.
Eppure, sebbene nessuno dei due creda al proverbio “chi disprezza compra”, resistere alla tentazione sembra impossibile. Joann e Sofia non sanno più chi sono. Si odiano o si vogliono?
Già.
Forse era meglio il meteorite.
Avevo disperatamente bisogno di un libro della Chiozza per leggere qualcosa di folle, sopra le righe, spassoso e perché no anche originale. Quindi non ho resistito alla tentazione di richiedere la lettura del romanzo prima della sua uscita.
Ringrazio per cominciare l'autrice che mi ha dato la possibilità! La prima cosa che mi ha colpito di questo romanzo è stata la location, l'Islanda, una terra che mi piacerebbe visitare e che ispira molto la mia fantasia e mi ha subito incuriosito pensando a cosa si sarebbe inventata la Chiozza... e vi dico che nessuna fantasia che mi sono fatta rappresenta poi quello che ho trovato nel romanzo... pertanto l'autrice ha saputo stupirmi!
L'altro aspetto che salta subito agli occhi è una scrittura fluida e pulita che ti accompagna con piacere fino alla fine del romanzo, senza intoppi.
Nonostante sia una commedia che dovrebbe far ridere viste le milioni di figuracce commesse dalla nostra protagonista, l'autrice ci offre parecchi spunti di riflessioni, nascosti lì tra le righe.
La cosa che salta subito agli occhi in maniera veramente imbarazzante è come ci vedono all'estero, che a volte è scioccante... è vero che si parla di Italiano medio, ma alla fine la visione non è per nulla lusinghiera. 
La nostra Sofia poi lungi dall'essere lontana dallo stereotipo, non è solo sfigata e combina guai, ma ha una mentalità che proprio si confà con tutto quello che per cui veniamo guardati a vista.
Ma è anche pasticciona, combina guai, anzi li attira senza neppure far nulla... Il mai una gioia lo hanno inventato per lei!

Abbiamo, anzi, ho appena combinato un disastro. L'ennesimo dei miei, perché non appena tento di sorridere alla vita, lei mi prende a schiaffi.

Quindi la Chiozza invece di scardinare il mito dell'Italiano medio, ci mostra quanto invece sia vero. 

È uno dei capi d'abbigliamento più brutti che io abbia mai visto. Una cosa del genere, in Italia, sarebbe vietata per legge. La stessa legge che ci piace tanto infrangere, ma non quando si parla di moda. Che ne sanno gli islandesi di moda?

Diciamo che il nuovo romanzo ha un'impalcatura similare a Punizione divina che viveva della dicotomia tra alta moda e cowboy, qui a tratti sembra che tutto si divida in Italia imperfetta e Islanda specchio della civiltà... fino a quando invece strani comportamenti, molto italiani e molto umani, si innescano anche in questa famiglia Islandese. 
Un pò come a dire che queste caratteristiche non fanno l'italiano quanto l'uomo in generale.


C'è da dire poi che l'autrice mi ha stupito perché non si parla di italiani in generale nella sua commedia, ma di un gruppo ben specifico, i napoletani. Sofia e la sua famiglia vengono da Napoli. Lei lascia le sue radici, la sua vita per un posto dove non esistono neppure i bidet :D Una delle cose che mi ha fatto più ridere è quando le chiedono se è italiana e la protagonista risponde che è napoletana, lasciando l'interlocutore nel più totale sbigottimento visto che credeva che Napoli comunque fosse in Italia. 
L'autrice ci mostra queste persone attaccate alla loro terra, fiere di appartenerci, con una loro forte identità e un loro dialetto. A mio avviso le dipinge così bene che mi sono trovata più volte a chiedermi se è nata e vissuta a Napoli, oppure ha studiato accuratamente questa cittadina.

Alzo il volume dell'iPod, perché la triste e innevata Akureyri sappia che c'è vita oltre i confini dell'isola. Soprattutto a Napoli. Soprattutto a un concerto di Daniele De Martino.

La storia d'amore tra Joann e Sofia mi sarebbe piaciuta più bilanciata in tanto odio iniziale che a mano a mano si trasforma in amore travolgente, invece a tratti mi sono un pò confusa perché entrambi in diversi punti facevano il passo più lungo della gamba per poi trasformare il tutto in un mega casino e disastro... che non vi nascondo però aver dato vita alle scene più assurde e divertenti.
Vi lascio con questa ultima chicca, così non vi resta che scoprire il motivo per cui credeva che sarebbe stata uccisa e che cosa ci azzeccavano i peli...

«La vita è fatta per amare. Siamo noi a ostinarci a odiare. Sai qual è l'amore più forte, Sofia? Quello che nasce dall'odio. È troppo facile quando nasce dal nulla.» «Quando è che hai capito di amarmi?» gli chiedo. 
«Quando mi ha chiesto se sono peloso.» 
«Credevo volessi ammazzarmi.»

Fabiana




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