Recensione
Carissime oggi vi parlo di Il Barbaro di Roma di Adele Vieri Castellano, edito da Amazon Publishing.
Aphrodisias, 53 d.C. Giulia Urgulania per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso cercando di dimenticare l’uomo che avrebbe potuto spezzarle il cuore. Adesso non corre più alcun pericolo, perché di lui non le restano che una manciata di ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.
La Bestia non ha più nulla del grande guerriero che era un tempo, è soltanto un corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve. Nella sofferenza della sua prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di vendetta.
Esistenze divise, cuori spezzati. Eppure qualcosa accadrà in quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma. Giulia comprenderà che le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita così profondamente alla fine l’hanno condotta fin lì, dove porterà a termine una difficile missione anche a costo della sua stessa vita.
Adele Vieri Castellano ha creato ancora una volta due personaggi assolutamente straordinari e sorprendenti e sapientemente strutturati da sembrare reali. Soprattutto Raganhar, che con la sua disperazione mi ha dato i brividi sulla pelle tanto era profondo il tunnel dove la sua mente e il suo corpo erano sprofondati. Dove non c'è posto per la luce ma solo la cruda volontà di sopravvivenza che è insita in ogni animale che cammini sulla nuda terra. Sopratutto se è alimentata da un odio e una sete di vendetta profonda e devastante.
in catene aveva sognato spesso di averla accanto e da lei aveva raccolto la forza di affrontare ogni alba e ogni tramonto pur senza vederli perché rinchiuso in una prigione buia, incatenato, affamato, solo. Era stata in ogni stadio in cui aveva lottato, sulla sabbia lorda di sangue per ogni avversario che aveva ucciso. Lei e solo lei.
Non da meno è il personaggio femminile di Giulia che dimostrerà la vera forza di una donna. Con un mente brillante è diventata una grande commerciante che riesce a muoversi in quei campi che ai tempi erano di sola priorità maschile.
Lei da sempre ha preferito fuggire di fronte all'amore per paura di soffrire piuttosto che restare e rischiare di mettere di nuovo in gioco il suo cuore dolorante e spezzato dalla vita.
Questa sarà la volta decisiva: scappare o combattere per quell'amore che da anni tenta di negare a se stessa.
Giulia guardò le labbra spesse, arse dalla salsedine, amare come il sale e dolci come l’amore. Un selvaggio, un barbaro. Alzò un dito, le sfiorò e vide uno scintillio incendiare la palude. Raganhar di Gerlach abbassò il capo e posò le labbra sulle sue con delicatezza, quasi avesse paura di romperla; lei non aveva paura, non più, e non era fragile, non più. Amami, pensò. Perdonami.
La rinascita di Raganhar è quello che da spicco a questa storia, ricca di pathos tanto da farmi spuntare le lacrime e stringere lo stomaco in alcune scene.
Due protagonisti forti e intrepidi che ho così fortemente amato e che alla fine del libro ho salutato con vivo dispiacere.
Spero ardentemente che la Vieri Castellano decida di continuare la serie così che io possa rincontrarli nella prossima storia.
«Voglio guardarti mentre mi accogli dentro di te.» L’avrebbe sempre ricordata così perché tre anni erano una lunga attesa e Giulia era sua, lo era sempre stata, e lui ne avrebbe reclamato il possesso.
Con questo romanzo l'autrice ha saputo trasmettermi tutte quelle emozioni che solo chi ha un grande talento narrativo e preparazione come Adele Vieri Castellano può! Tanto da dare al lettore la percezione di essere trasportato dentro le pagine, per la dovizia di particolari storici che è chiaramente frutto di profonde ricerche e studi.
Degno di nota è il modo in l'autrice ha saputo intessere la trama in un'ambientazione storica dove gli intrighi, cospirazioni politiche e ambizioni personali fanno da padrone.
Era la sua perla segreta, il porto dopo la tempesta, la sola che poteva risparmiargli il male e trascinarlo spudorata verso il bene. L’unica che avrebbe mai potuto cancellare la sofferenza delle catene, delle frustate, della solitudine.
Il Barbaro di Roma di Adele Vieri Castellano
Titolo: Il Barbaro di Roma
Autore: Adele Vieri Castellano
Genere: Romance storico
Editore: Amazon Publishing
Data di uscita digitale e cartaceo: 7 gennaio 2020
Link order: https://amzn.to/2NqeOrt
È solo un uomo che affronta le tragiche prove che il Fato gli ha riservatoAutore: Adele Vieri Castellano
Genere: Romance storico
Editore: Amazon Publishing
Data di uscita digitale e cartaceo: 7 gennaio 2020
Link order: https://amzn.to/2NqeOrt
Aphrodisias, 53 d.C. Giulia Urgulania per anni ha solcato i mari con la bireme Calypso cercando di dimenticare l’uomo che avrebbe potuto spezzarle il cuore. Adesso non corre più alcun pericolo, perché di lui non le restano che una manciata di ricordi, un tocco, un profumo, un bacio.
La Bestia non ha più nulla del grande guerriero che era un tempo, è soltanto un corpo da gettare nell’arena contro uomini e belve. Nella sofferenza della sua prigionia gli è rimasto solo un incontenibile desiderio di vendetta.
Esistenze divise, cuori spezzati. Eppure qualcosa accadrà in quello stadio affollato di gente, in quella città così lontana da Roma. Giulia comprenderà che le tante miglia percorse e la grande sofferenza che l’ha ferita così profondamente alla fine l’hanno condotta fin lì, dove porterà a termine una difficile missione anche a costo della sua stessa vita.
Da quando ho finito il primo libro della serie "Il Leone di Roma" ho atteso con ansia la storia d'amore tra il principe germanico Raganhar di Gerlach e della nobile romana Giulia Urgulania.
Li avevamo lasciati dopo un loro unico bacio da togliere il fiato e perdere la ragione, con Giulia colta dal panico che imbarcata sulla sua nave scappava da Raganhar.Adele Vieri Castellano ha creato ancora una volta due personaggi assolutamente straordinari e sorprendenti e sapientemente strutturati da sembrare reali. Soprattutto Raganhar, che con la sua disperazione mi ha dato i brividi sulla pelle tanto era profondo il tunnel dove la sua mente e il suo corpo erano sprofondati. Dove non c'è posto per la luce ma solo la cruda volontà di sopravvivenza che è insita in ogni animale che cammini sulla nuda terra. Sopratutto se è alimentata da un odio e una sete di vendetta profonda e devastante.
in catene aveva sognato spesso di averla accanto e da lei aveva raccolto la forza di affrontare ogni alba e ogni tramonto pur senza vederli perché rinchiuso in una prigione buia, incatenato, affamato, solo. Era stata in ogni stadio in cui aveva lottato, sulla sabbia lorda di sangue per ogni avversario che aveva ucciso. Lei e solo lei.
Non da meno è il personaggio femminile di Giulia che dimostrerà la vera forza di una donna. Con un mente brillante è diventata una grande commerciante che riesce a muoversi in quei campi che ai tempi erano di sola priorità maschile.
Lei da sempre ha preferito fuggire di fronte all'amore per paura di soffrire piuttosto che restare e rischiare di mettere di nuovo in gioco il suo cuore dolorante e spezzato dalla vita.
Questa sarà la volta decisiva: scappare o combattere per quell'amore che da anni tenta di negare a se stessa.
Giulia guardò le labbra spesse, arse dalla salsedine, amare come il sale e dolci come l’amore. Un selvaggio, un barbaro. Alzò un dito, le sfiorò e vide uno scintillio incendiare la palude. Raganhar di Gerlach abbassò il capo e posò le labbra sulle sue con delicatezza, quasi avesse paura di romperla; lei non aveva paura, non più, e non era fragile, non più. Amami, pensò. Perdonami.
La rinascita di Raganhar è quello che da spicco a questa storia, ricca di pathos tanto da farmi spuntare le lacrime e stringere lo stomaco in alcune scene.
Due protagonisti forti e intrepidi che ho così fortemente amato e che alla fine del libro ho salutato con vivo dispiacere.
Spero ardentemente che la Vieri Castellano decida di continuare la serie così che io possa rincontrarli nella prossima storia.
«Voglio guardarti mentre mi accogli dentro di te.» L’avrebbe sempre ricordata così perché tre anni erano una lunga attesa e Giulia era sua, lo era sempre stata, e lui ne avrebbe reclamato il possesso.
Con questo romanzo l'autrice ha saputo trasmettermi tutte quelle emozioni che solo chi ha un grande talento narrativo e preparazione come Adele Vieri Castellano può! Tanto da dare al lettore la percezione di essere trasportato dentro le pagine, per la dovizia di particolari storici che è chiaramente frutto di profonde ricerche e studi.
Degno di nota è il modo in l'autrice ha saputo intessere la trama in un'ambientazione storica dove gli intrighi, cospirazioni politiche e ambizioni personali fanno da padrone.
Era la sua perla segreta, il porto dopo la tempesta, la sola che poteva risparmiargli il male e trascinarlo spudorata verso il bene. L’unica che avrebbe mai potuto cancellare la sofferenza delle catene, delle frustate, della solitudine.
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