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Il barbaro di Roma di Adele Vieri Castellano - Blog tour Il leone di Roma

febbraio 14, 2020 Licio 2 Comments

Oggi partecipiamo al blog tour per promuovere la nuova uscita di Adele Vieri Castellano: Il barbaro di Roma... e per l'occasione abbiamo rispolverato i vecchi titoli di questa meravigliosa serie, che non potete assolutamente perdervi.

Titolo: Il leone di Roma
Autore: Adele Vieri Castellano
Genere: Romance storico
Editore: Amazon Publishing
Data di uscita digitale e cartaceo: 
Link order: https://amzn.to/37inzdS

Serie: 
- Roma 39 d.C. Marco Quinto Rufo
- Roma 40 d.C. Destino d'amore
- Roma 42 d.C. Cuore nemico
- Roma 46 d.C La vendetta del serpente
- Il leone di Roma
- Il barbaro di Roma
Roma, 50 d. C. Massimo Velerio Messalla è nobile di nascita, colto per educazione e guerriero per scelta, ma la sua libertà sta per finire: il padre gli impone di sposarsi, per garantire una discendenza alla stirpe dei Valeri. 
Ottavia Lenate è una giovane inquieta e curiosa, appassionata di scienza e astronomia, che desidera la conoscenza, non un marito, specie non un ruvido e affascinante come Messalla, l'uomo a cui scopre di essere destinata.
Massimo e Ottavia così forzati in un'unione decisa da altri, finchè il Fato non li porterà ad Alessandria d'Egitto. In quella terra arida, sterile come l'anima di Messalla e ricca di tesori nascosti come lo spirito di Ottavia, una terribile minaccia in arrivo del passato metterà a rischio tutto ciò che Massimo, il leone di Roma, ama e vuole proteggere.

Prima di parlarvi del Romanzo, vi lascio un approfondimento sul personaggio di Valerio Messalla!

Nome completo: Massimo Lucio Valerio Messalla
Nato a: Roma il 1 agosto del 20 d.C., giorno della festa di Marte Ultore, lo stesso giorno di nascita dell’imperatore Claudio
Gens: Valeria
Padre: Gaio Valerio Messalla - Madre: Lucia Aurelia
Capelli: neri
Occhi: azzurri
Segni particolari: cicatrice sulla guancia sinistra
Colore preferito: giallo
Metallo: quello del suo gladio
Portafortuna: un sesterzio d’argento
Ascendente: scorpione

Nato a mezzogiorno in punto il 1 agosto in una villa sul Celio nel momento più caldo dell’estate, quando il sole elargisce a piene mani il suo calore e la spinta vitale. In lui coesistono forza, coraggio, generosità.
Magnanimo, espansivo, con un’apparente sicurezza che in realtà non corrisponde alla sua realtà interiore, più ostentata che vissuta. Possiede una natura indipendente, dice sempre quello che pensa anche se, nel farlo, può tradire una certa condiscendenza e superiorità. Ma in lui anche la superiorità è un pregio: gli consente di restare fermo, deciso, poco influenzabile.
Fin dalla fanciullezza ha dimostrato una propensione alla filosofia, ha studiato retorica e diritto, è entrato a otto anni nel collegio dei Salii, uno dei collegi sacerdotali più importanti di Roma dedicato al Dio Marte. Si racconta che un giorno ognuno dei piccoli sacerdoti avesse lanciato, durante un rito, una ghirlanda di fiori sull'ara di Marte: solo la sua si posò sul capo del dio, le altre finirono a terra.
A quindici anni assume la toga virile e si fidanza con Domizia, il suo grande amore.
È un uomo dotato di una forte carica seduttiva, è conscio del potere della propria bellezza ma non la usa mai come arma o per sfruttare. Conquista con un mix di inestricabile fascino interiore ed esteriore. Brillante, carismatico, provocatore; dotato di un’intelligenza spiccata e di memoria eidetica, è nato per brillare in qualsiasi campo venga messo alla prova. Possiede un cuore generoso e la consapevolezza del proprio valore, sa di appartenere a una stirpe di uomini gloriosi, è cosciente della natura divina racchiusa in sé e in ogni essere umano.
Marte è il suo protettore e lui è altrettanto volitivo, la fiamma del suo coraggio arde vivace, è impulsivo, passionale e istintivo ma nel fondo del suo cuore è tenero, fedele e ama profondamente, tanto che pensa di averlo fatto una sola volta nella vita.
Corre dei rischi, la sua vitalità viene dall’istinto e dal coraggio. L’istinto non è guidato dall’intelletto e il coraggio viene dalla sua generosità e dal fuoco che arde in lui. Non gli importa di correre dei rischi e la vitalità lo spinge ad accelerare i tempi, a “bruciare” le tappe. Ma in lui c’è anche un lato riflessivo, meditativo anche se il suo segno zodiacale è quello del comando: assume le proprie responsabilità ed è un punto di riferimento per i suoi legionari.
Ama il giorno, il sole, la luce, ma la notte è sua sorella e considera le stelle compagne inseparabili della sua esistenza.
Profondamente legato alla famiglia, a causa dal forte rispetto che ha verso i valori tradizionali, Roma e i genitori, soprattutto il padre, visto che ha perso la madre in giovane età. Il rapporto con Gaio Valerio, anche se un tempo è stato conflittuale, ora è improntato su basi solide poiché ne rispetta l’autorità.
Dentro di sé dice: “Io amo per sempre” e quel sentimento è legato indissolubilmente alla sessualità, a causa della forte carica vitale che palpita in lui. È un esteta, guarda alla bellezza e all’eleganza in ogni campo. È fedele: una volta fatta la sua scelta, vivrà con la persona che ama e con lei crescerà i suoi figli, desiderati, curati, protetti.        
            
Dopo tanti anni sono tornata a leggere un romanzo di Adele e devo dire che sono rimasta letteralmente stupita.
La prima volta che l'ho letta era per me una perfetta sconosciuta, era il lontano 2013 e ricordo ancora che comprai quel romanzo per un solo e unico motivo: era ambientato a Roma.
Sono un'appassionata di questo periodo storico, sono romana, abito a Roma e sono sempre andata fiera delle mie origini e della città in cui vivo che trabocca di storia, per cui i libri di Adele sono stati una calamita.
Ritorno a leggere di Roma dopo tanti anni e di nuovo Adele mi ha stregato e rapito. Ha questa eccezionale bravura di coniugare il rosa in una chiave storica che non appesantisce le vicende ma al contrario riesce a renderle perfettamente incorniciate in quell'epoca ormai andata.
Nel leone di Roma il suo linguaggio ricco riesce  a descriverci quell'epoca come se fossimo reali spettatori delle vicende. Adele è stata così eccezionale che mi sono rivista camminare per le intricate vie di una Roma di quasi 2000 anni fa. Ha abbattuto palazzi, chiese e fontane barocche, marciapiedi, superstrade, automezzi ed è rimasto il fascino di una Roma antica che ha resistito più di 2000 anni ai cataclismi fisici e umani che si sono susseguiti; il Tevere che taglia la città affacciandosi sul mare di Ostia, il tempio di Vesta, il circo Massimo, le strade del foro... fino ad arrivare addirittura sotto casa mia alle pendici del Tuscolo. Mi ha fatto fare un excursus completo della mia città in una chiave che ha la magia del tempo andato, mi ha fatto venire una tale nostalgia che me la sono addirittura sognata e avrei voluto risvegliarmi tra le strade di quel tempo e non in quelle caotiche di oggi.
La ricercatezza nei costumi, nelle espressioni, negli oggetti rende tutto più vivo e reale ed è quello che, a mio avviso, dà a questo romance storico quel di più tale da renderlo superiore a tanti altri romanzi del genere dove si ha appena un pizzico di storia e tanto tanto rosa, così tanto da perdere i contorni di un periodo... qui invece è tutto l'opposto, una precisione che non lascia scampo, che ti trascina e ti tiene lì a Roma, e non vorresti essere altrove perché non si può poi fare a meno di rimanere incantati da Massimo Valerio Messalla e la giovane Ottavia. 
Alla bellezza dell'epoca, solitamente poco trattata per un romance storico, si aggiungono dei personaggi accattivanti: Massimo e Ottavia.
Massimo è un soldato, un uomo rude e ferito fuori, intellettuale e acuto dentro. Massimo mi ha catturato subito nella sua rete con la sua dedizione alla patria e ai compagni d'arme. Il nostro coraggioso condottiero nasconde un cuore ferito che lo porterà a concentrarsi maggiormente sulla parte razionale della vita, piuttosto che sui sentimenti. Nel corso del libro verranno fuori diversi lati del carattere di Massimo: da quelli più pungenti a quelli dolci. Proprio a lui è dedicato il prologo scritto in prima persona che da modo di avvicinare il lettore al personaggio e di comprendere le sue scelte passate e quelle che compirà in seguito.
Accanto a Massimo c'è Ottavia, personaggio che ho particolarmente apprezzato. Finalmente la protagonista non seduce con la sua incredibile bellezza, sebbene proprio brutta non sia, ma con il suo sguardo acuto e la sua intelligenza. Avere un cervello e una rapidità di pensiero per una donna in quell'epoca non era di certo un vantaggio. Ottavia non aspira al matrimonio o alla maternità, ma il suo più grande desiderio è la conoscenza. 
Ottavia è una giovane donna di diciassette anni, dotata di saggezza e di una curiosità senza limite, che la porterà spesso a mettersi nei guai. Nonostante la grande conoscenza si avverte in Ottavia, come è giusto che sia, quella timidezza e innocenza tipica della sua giovane età. Questi aspetti un po' contraddittori non hanno fatto altro che aumentare la mia simpatia nei suoi confronti. Sicuramente Massimo e Ottavia non sono perfetti in quanto entrambi commettono degli errori. 
Sia Massimo che Ottavia dubitano delle loro emozioni e impiegheranno del tempo per scoprire l'amore in un matrimonio imposto. Ciò che ho molto apprezzato è stato sicuramente il fatto che l'amore tra Massimo e Ottavia non sembra sbocciare nel cuore ma nella mente dell'altro. I pensieri e l'intelletto possono essere ancor più seducenti di un corpo ben fatto.
Non voglio dirvi di più di loro e della loro storia che seppur mi ha colpito e mi ha tenuto incastrata nelle pagine è sempre quello che noi lettrici amiamo leggere nei romanzi rosa, Adele è stata bravissima a saperla incastrare in un periodo romano che forse per molti lettori non rappresenta un periodo storico appetibile come contesto romance, ma voglio farle i miei complimenti per il modo in cui questa storia è stata descritta, per la cura e la dovizia dei particolari, per quella ricchezza che ha sapientemente trasmesso frase dopo frase nel romanzo, rendendolo a tutti gli effetti un mio indimenticabile!
Un libro che non posso fare a meno di consigliare a tutti!
Complimenti Adele, aspetto il prossimo libro su Roma e vi saluto con un pezzo che descrive la mia città com'era a quel tempo con gli occhi della giovane Ottavia:

La via che imboccò a settentrione del Palatino conduceva al Foro. Ottavia aveva imparato a orientarsi nella ressa notturna di carri, contadini e commercianti che avevano il permesso di circolare nella capitale solo dopo il tramonto. Roma era una città viva anche di notte: le strade erano affollate, i banchi di cibo vendevano come di giorno, le taverne pullulavano di gente interessante. Ottavia scivolò disinvolta nella calca, sapendo che il suo abbigliamento la identificava come un monello vestito di stracci col volto imbrattato di cenere e lerciume. Attraversò un incrocio di insulae più malandate di quelle che sorgevano ai piedi del Quirinale, eccitata e dispiaciuta perché quella era la sua ultima notte di libertà, così si avventurò più lontano del solito e imboccò uno dei vicoli che portavano al Campo Marzio.
Voleva vedere il mausoleo del divo Ottaviano Augusto, raccogliersi per qualche momento davanti al monumento funebre. Dopo una svolta, si trovò di fronte l’insegna dipinta di rosso di un lupanare. L’ingresso era illuminato da alcune lucerne appese a grappolo e, sulla soglia, una fanciulla vendeva i suoi seni nudi. Le sorrise mostrandole la mercanzia; Ottavia la ricambiò con un cenno divertito, come se fosse davvero un ragazzino pronto per la sua prima esperienza. Girato l’angolo, davanti alla bottega di un libraio greco, faceva ressa un gruppo di uomini, così si avvicinò incuriosita. Il mercante tentava di calmare una donna, di allontanarla dal tavolo su cui aveva esposto una serie di rotoli speciali. Lei lo respinse e, dopo qualche passo verso la merce di un fruttivendolo, fece partire una raffica di melagrane, pere e noci. Tra le urla e gli strepiti della folla Ottavia cambiò strada e quando fu certa di aver fatto una deviazione abbastanza ampia, inspirò per calmarsi. Alla sua destra c’era il porticato fitto di botteghe che vendevano ogni genere di conforto agli spettatori del Circo Massimo. Decise di proseguire sotto le arcate. Non era del tutto buio lì, qualche rivendita era ancora aperta e illuminata. Poco più in là c’era un asino, stracarico di otri di pelle, e lì vicino stava una giovane donna dai rigogliosi capelli neri con la fusciacca rossa intorno ai fianchi, che la connotava come una lupa. L’uomo davanti a lei stava contrattando il prezzo. Quando trovarono l’accordo, si diressero dalla sua parte. Stare a osservarli mentre la lupa sbrigava le sue faccende con quel tipo vigoroso sarebbe potuto essere istruttivo ma, per quella notte, pensò di aver già vissuto abbastanza, così salì la ripida scalinata che portava ai vomitorii, l’unica via per evitare la coppia. Un attimo per dominare le sensazioni, l’odore di umidità, delle pietre, e fu di nuovo all’aperto, sulle gradinate vuote all’interno del Circo. 

Fabiana e Claudia

Se vi va di partecipare al giveaway per provare a vincere una delle 11 copie autografate de Il Barbaro di Roma

-->𝙡𝙞𝙠𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙖𝙜𝙞𝙣𝙖 𝙖𝙪𝙩𝙧𝙞𝙘𝙚 Adele Vieri Castellano - AVC Historiae
--> 𝐥𝐢𝐤𝐞 𝐚𝐥𝐥 𝐩𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐥𝐨𝐠 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐁𝐓
--> 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐨𝐬𝐭 𝐅𝐚𝐜𝐞𝐛𝐨𝐨𝐤 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐚𝐩𝐩𝐚

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