Recensione,
Per te solo io (Hades Hangmen Vol. 1) di Tillie Cole
Oggi ospitiamo il review tour di Per te solo io di Tillie Cole edito da Always Publishing. Si tratta del 1° volume della serie Hades Hangmen.
Titolo: Per te solo io
Autore: Tillie Cole
Editore: Always Publishing
Genere: Bikers romance
Data d'uscita: 27 agosto
Data d'uscita: 27 agosto
Link order: https://amzn.to/3lgK5fC
Serie Hades Hangmen
#1 Per te solo io
#2 HEART RECAPTURED
#3 SOULS UNFRACTURED
#4 DEEP REDEMPTION
#5DAMNABLE GRACE
#5.5 I DO, BABE
#6 DARKNESS EMBRACED
#7 CRUX UNTAMED
#8 BEAUTY FOUND
Serie Hades Hangmen
#1 Per te solo io
#2 HEART RECAPTURED
#3 SOULS UNFRACTURED
#4 DEEP REDEMPTION
#5DAMNABLE GRACE
#5.5 I DO, BABE
#6 DARKNESS EMBRACED
#7 CRUX UNTAMED
#8 BEAUTY FOUND
Molti anni fa, due bambini provenienti da due mondi agli antipodi si incontrarono per caso e forgiarono un legame immediato e indistruttibile, che avrebbe cambiato per sempre il corso delle loro vite...
L’unico mondo che Salomè abbia mai conosciuto è quello compreso tra i confini recintati della comune che lei chiama casa. Costretta a vivere secondo le rigide regole del Profeta David, a capo del loro culto, e a seguire i suoi dettami religiosi, Salomè è intrappolata in un circolo di soprusi senza alcuna speranza per il futuro.
La vita che la giovane è abituata a sopportare prende una svolta inaspettata quando un tragico evento sconvolgente le apre una via di fuga dal recinto della comune.
River “Styx” Nash ha un’unica certezza: è nato per indossare la toppa degli Hades Hangmen sulla sua giacca di pelle. Cresciuto nel mondo turbolento dei biker fuorilegge, tra sesso, alcol e Harley, Styx si ritrova inaspettatamente a caricarsi il fardello della carica di presidente del club e a doversi guadagnare il rispetto dei suoi fratelli, così come dei suoi nemici.
Sono i suoi pugni potenti, i silenzi sinistri e l’abilità con la lama che gli fanno ottenere la reputazione di uomo spietato, che è meglio non trovarsi a incrociare nel losco universo delle bande di motociclisti.
In fin di vita, Salomè viene soccorsa per ritrovarsi catapultata in una realtà a lei del tutto sconosciuta, dominata da peccato e incertezza... ed è proprio tra le braccia di Styx e del suo club di bikers che finisce. Pur se il motociclista è restio ad avvicinarsi a chiunque, dopo quel salvataggio il ricordo di un incontro mai dimenticato torna prepotente nella sua mente.
Tanti anni prima, tra lui e quella ragazza dagli occhi di lupo era nato un legame, una connessione che è ancora viva e nessuno riuscirà a spezzare, per quanto insidiosi i pericoli e i nemici potranno rivelarsi.
Un’esperienza di lettura graffiante, ai margini della brutalità e del mistero.
Una saga da mozzare il fiato.
Aspettavo con trepidazione questo romanzo, da quando ho scoperto la Cole e il suo modo di scrivere che mi ha letteralmente catturato. L'ho conosciuta con la poesia di Dammi mille baci che mi ha sciolto in un mare di lacrime... e ho sempre atteso con ansia questa serie dedicata a motociclisti e sette religiose. Il binomio accendeva la mia fantasia e immaginavo che la sua penna non mi avrebbe deluso.
Invece il romanzo è stato controverso su più punti di vista e alla fine, conoscendo il suo modo di scrivere e di trattare determinate situazioni, trovo questo libro bello ma al tempo stesso imperfetto.
Sarà che da una del suo calibro mi aspetto sempre di più. C'è da sottolineare che il romanzo è vecchio perché è del 2014 e la moda dei motociclisti da noi è arrivata da un annetto ormai, quindi almeno da questo punto di vista il libro non offre qualcosa di diverso da quello già letto in questo ambito.
Invece l'aspetto religioso offre una panoramica inattesa, inaspettata e soprattutto allucinante. Quindi da questo punto di vista la Cole ha tirato fuori un universo sconosciuto perlopiù e che è talmente feroce e dissoluto da lasciarti disgustato.
In più, e qui sta "la bellezza del romanzo" non è un'invenzione dell'autore, ma la Cole ha intessuto questa parte partendo dalle interviste di persone appartenenti a queste sette religiosi e a chi ne è fuggito.
Vi garantisco che ci vuole stomaco a leggere queste pagine di atrocità perpetuate in nome di Dio su povera gente innocente.
L'autrice mette a confronto due mondi completamente diversi, quella che dovrebbe essere luce e quello che dovrebbe essere buio... eppure forse la luce e il rispetto può trovarsi più nei posti in cui non immaginiamo neppure lontanamente che ci siano... piuttosto che in quelli dove ci aspetteremo di trovarli.
Com’era la vita al di fuori della grande recinzione? La gente era veramente così cattiva là fuori? Tutti quanti volevano davvero farci del male? Gli uomini volevano davvero solo possedere e rovinare le donne? Non lo sapevo. A volte mettevo in dubbio gli insegnamenti del Profeta David, ma non l’avrei mai confessato a voce alta. Nessuno contestava gli insegnamenti, se voleva evitare punizioni. Non sapevo niente della vita al di fuori di quelle mura e...
E' difficile parlarvi del romanzo senza raccontarvi nulla, ma sicuramente è stata geniale l'idea di contrapporre questi due mondi, le tenebre ci appaiono sicuramente più luminose e sicure di come viene presentato questo credo religioso.
Il romanzo poi ha delle strutture che tornano in tanti libri della Cole segno che le sono proprio cari e difficile per lei sopprimerle, ci si riconosce la sua penna a tratti, nonostante il linguaggio per seguire quello di un gruppo di motociclisti/criminali diventa più rozzo e duro.
Più che Mae e Styx, i protagonisti della storia, la mia attenzione è stata catturata fin da subito da Rider, un motociclista che fin da subito si intuisce che ha qualcosa che non torna perfettamente in mezzo a quel clan.
Beh, vi garantisco che ho cominciato a leggere alla velocità della luce per sapere cosa sarebbe successo e mi capita di rado di non affezionarmi per niente al protagonista maschile... ma sinceramente avrei preferito quasi che Mae scegliesse Styx, visto che praticamente chi si è preso cura in senso lato e in senso stretto per parecchio tempo di lei è proprio Rider... Niente mi mordo la lingua per non lasciarmi sfuggire qualcosa, ma più va avanti la storia, più si incasina, più diventa adrenalica e più il personaggio di Rider diventa chiaro e il suo tormento salta agli occhi... e io purtroppo sono attratta come una falena da questi personaggi così dolorosi, che perdono la propria identità .
Invece Styx il nostro protagonista vive più che altro di "rendita", mentiamola così... ma non voglio spoilerare (diciamo che non sono una fan degli amori sbocciati in 5 secondi quando i personaggi si sono appena intravisti). Bello, figo, a capo di tutti, tutti lo temono senza neppure bisogno di sentirlo parlare... ma la Cole non è riuscita a farmelo amare e a dargli quella giusta profondità psicologica per farmelo rendere interessante.
«Tutto» dichiarai, tranquilla, e Rider restò senza fiato. «Ãˆ tutto per me. Ci vedo tutto in lui. Condividiamo qualcosa che nessun altro potrebbe capire.» Rider arretrò, incredulo, e si passò le mani sul viso. Giuro che gli vidi dell’umidità velargli gli occhi. «Allora, sai che c’è, Mae? Va’ a prenderti il tuo cazzo di tutto. Se non riesci a vedere la verità con i tuoi occhi, allora resta cieca.» E, con quella nota finale, si precipitò giù per le scale. Ero stravolta dalla pena; mi cedettero
Mae invece è stata un pò quel punto che mi ha spinto ad avere dei dubbi sul romanzo perché lei viene fuori da questo mondo religioso, scioccante e abusante, chiusa in un mondo che praticamente le ha impedito di conoscere tutto il resto fuori, se non a vivere il fuori con paura e terrore.
Ecco, mi aspettavo che la Cole mostrasse più paura, più sconcerto di fronte alle novità del mondo di fuori... sì, magari supportata dalla curiosità , ma la paura verso certi aspetti a mio avviso, dopo quello che ha subito, ci stava tutto...
E invece sembra quasi non fosse successo nulla per la fiducia e lo slancio con cui si lancia.
Ecco, conoscendo la delicatezza e la poesia dell'autrice mi aspettavo che certe situazioni a livello psicologico fossero trattate in maniera più credibile e non da romanzo rosa in maniera decisamente semplicistica.
Dal libro comunque, a parte i miei dubbi, non riuscirete a staccarvi, io l'ho praticamente bruciato in pochissime ore e l'autrice è riuscita nella seconda parte anche a stupirmi perché non credevo che la storia avrebbe preso quella piega.
Ora devo andarmi a leggere il libro di Rider perché vi giuro sono troppo troppo curiosa di scoprire cosa succederà .
Fabiana
Invece il romanzo è stato controverso su più punti di vista e alla fine, conoscendo il suo modo di scrivere e di trattare determinate situazioni, trovo questo libro bello ma al tempo stesso imperfetto.
Sarà che da una del suo calibro mi aspetto sempre di più. C'è da sottolineare che il romanzo è vecchio perché è del 2014 e la moda dei motociclisti da noi è arrivata da un annetto ormai, quindi almeno da questo punto di vista il libro non offre qualcosa di diverso da quello già letto in questo ambito.
Invece l'aspetto religioso offre una panoramica inattesa, inaspettata e soprattutto allucinante. Quindi da questo punto di vista la Cole ha tirato fuori un universo sconosciuto perlopiù e che è talmente feroce e dissoluto da lasciarti disgustato.
In più, e qui sta "la bellezza del romanzo" non è un'invenzione dell'autore, ma la Cole ha intessuto questa parte partendo dalle interviste di persone appartenenti a queste sette religiosi e a chi ne è fuggito.
Vi garantisco che ci vuole stomaco a leggere queste pagine di atrocità perpetuate in nome di Dio su povera gente innocente.
L'autrice mette a confronto due mondi completamente diversi, quella che dovrebbe essere luce e quello che dovrebbe essere buio... eppure forse la luce e il rispetto può trovarsi più nei posti in cui non immaginiamo neppure lontanamente che ci siano... piuttosto che in quelli dove ci aspetteremo di trovarli.
Com’era la vita al di fuori della grande recinzione? La gente era veramente così cattiva là fuori? Tutti quanti volevano davvero farci del male? Gli uomini volevano davvero solo possedere e rovinare le donne? Non lo sapevo. A volte mettevo in dubbio gli insegnamenti del Profeta David, ma non l’avrei mai confessato a voce alta. Nessuno contestava gli insegnamenti, se voleva evitare punizioni. Non sapevo niente della vita al di fuori di quelle mura e...
E' difficile parlarvi del romanzo senza raccontarvi nulla, ma sicuramente è stata geniale l'idea di contrapporre questi due mondi, le tenebre ci appaiono sicuramente più luminose e sicure di come viene presentato questo credo religioso.
Il romanzo poi ha delle strutture che tornano in tanti libri della Cole segno che le sono proprio cari e difficile per lei sopprimerle, ci si riconosce la sua penna a tratti, nonostante il linguaggio per seguire quello di un gruppo di motociclisti/criminali diventa più rozzo e duro.
Più che Mae e Styx, i protagonisti della storia, la mia attenzione è stata catturata fin da subito da Rider, un motociclista che fin da subito si intuisce che ha qualcosa che non torna perfettamente in mezzo a quel clan.
Beh, vi garantisco che ho cominciato a leggere alla velocità della luce per sapere cosa sarebbe successo e mi capita di rado di non affezionarmi per niente al protagonista maschile... ma sinceramente avrei preferito quasi che Mae scegliesse Styx, visto che praticamente chi si è preso cura in senso lato e in senso stretto per parecchio tempo di lei è proprio Rider... Niente mi mordo la lingua per non lasciarmi sfuggire qualcosa, ma più va avanti la storia, più si incasina, più diventa adrenalica e più il personaggio di Rider diventa chiaro e il suo tormento salta agli occhi... e io purtroppo sono attratta come una falena da questi personaggi così dolorosi, che perdono la propria identità .
Invece Styx il nostro protagonista vive più che altro di "rendita", mentiamola così... ma non voglio spoilerare (diciamo che non sono una fan degli amori sbocciati in 5 secondi quando i personaggi si sono appena intravisti). Bello, figo, a capo di tutti, tutti lo temono senza neppure bisogno di sentirlo parlare... ma la Cole non è riuscita a farmelo amare e a dargli quella giusta profondità psicologica per farmelo rendere interessante.
«Tutto» dichiarai, tranquilla, e Rider restò senza fiato. «Ãˆ tutto per me. Ci vedo tutto in lui. Condividiamo qualcosa che nessun altro potrebbe capire.» Rider arretrò, incredulo, e si passò le mani sul viso. Giuro che gli vidi dell’umidità velargli gli occhi. «Allora, sai che c’è, Mae? Va’ a prenderti il tuo cazzo di tutto. Se non riesci a vedere la verità con i tuoi occhi, allora resta cieca.» E, con quella nota finale, si precipitò giù per le scale. Ero stravolta dalla pena; mi cedettero
Mae invece è stata un pò quel punto che mi ha spinto ad avere dei dubbi sul romanzo perché lei viene fuori da questo mondo religioso, scioccante e abusante, chiusa in un mondo che praticamente le ha impedito di conoscere tutto il resto fuori, se non a vivere il fuori con paura e terrore.
Ecco, mi aspettavo che la Cole mostrasse più paura, più sconcerto di fronte alle novità del mondo di fuori... sì, magari supportata dalla curiosità , ma la paura verso certi aspetti a mio avviso, dopo quello che ha subito, ci stava tutto...
E invece sembra quasi non fosse successo nulla per la fiducia e lo slancio con cui si lancia.
Ecco, conoscendo la delicatezza e la poesia dell'autrice mi aspettavo che certe situazioni a livello psicologico fossero trattate in maniera più credibile e non da romanzo rosa in maniera decisamente semplicistica.
Dal libro comunque, a parte i miei dubbi, non riuscirete a staccarvi, io l'ho praticamente bruciato in pochissime ore e l'autrice è riuscita nella seconda parte anche a stupirmi perché non credevo che la storia avrebbe preso quella piega.
Ora devo andarmi a leggere il libro di Rider perché vi giuro sono troppo troppo curiosa di scoprire cosa succederà .
Fabiana
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