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Del primo amore di Manuel Sgarella

aprile 09, 2021 Aurelia 0 Comments

Oggi partecipiamo al Review Tour del nuovo romanzo di Manuel Sgarella con Del primo amore  edito Ode Edizioni 

Titolo: Del primo amore
Autore: Manuel Sgarella 
Editore: ODE Edizioni
Genere: Historical Romance
Uscita: 04 aprile 2021
Pagine: 373
L’amore fra Giuditta e Vincenzo è un sentimento puro che resiste negli anni duri delle lotte per la conquista della libertà. In un’Europa post-napoleonica, i due protagonisti vivono le medesime passioni di spirito che accenderanno il Romanticismo. È in questo sfondo storico che emerge, intensa e contrastata, la storia fra la cantante Giuditta Pasta e il compositore Vincenzo Bellini. Un amore intenso, ingabbiato, impossibile.
Il romanzo è un tuffo nel passato che ci conduce nella vita di Giuditta Pasta, famosa contralto e soprana italiana, cantante lirica del XIX secolo. Il romanzo non solo ci racconta dalla vita della protagonista, ma anche del periodo storico italiano, assetata di movimenti rivoluzionari che desiderano libertà, indipendenza; momento importante in cui l'impero austriaco dominava.
Giuditta Pasta è una donna che nella sua vita vivrà a metà; educata al rispetto delle imposizioni familiari e della dottrina di quel periodo.
Sposata ad un uomo senza morale; il canto, il teatro e la musica sono passione e sfogo, costretta ad un mondo sempre dominato da altri.

Giuditta doveva fare quello che aveva detto sua madre. Poco importava della felicità, dell’amore, della piacevolezza della vita. Tutto questo si sarebbe costruito negli anni adattandosi.

Il suo talento la porterà in giro per l'Europa, Parigi, Vienna, Milano, sui palchi dei teatri più famosi; sarà la protagonisti delle opere di Rossini, di Goldoni e molti altri che la cercheranno per interpretare le loro opere. Giuditta, sempre protagonista indiscussa ma anche vittima delle malelingue
La sua vita è il teatro, dove può impersonare chiunque, mettere dentro ogni vocale, parola, il suo io più profondo, come una sorta di sfogo, e condurre il pubblico che guarda ovunque lei voglia. Difficile credo scindere due personaggi, ma Git resta sempre se stessa, segregata nelle profondità del suo animo, una donna a metà.

le rendeva complicato esprimere i propri sentimenti, mostrarsi al mondo per quello che voleva essere. E la casa dove viveva, con tutte quelle statue di marmo perfetto, liscio e freddo, non le rendeva certo facile esprimere il calore che aveva nel petto. Solo con il canto, sul palco, riusciva a tirare fuori quella parte di sé, quella spontaneità che sentiva essere sua. Cantando non si nascondeva, né si metteva in mostra.

Difficile narrare attraverso le mie parole ciò che Giuditta ha vissuto e dovuto reprimere. E ho sofferto nelle pagine, attraverso la luminosità che la fama regala, ma anche attraverso il suo reprimere, il suo essere divisa a metà da ciò che dovrebbe a ciò che vorrebbe, anche essere  madre per lei è difficile. Come riuscire ad educare e crescere una bambina con la stessa educazione che essa stessa ha ricevuto?
Il suo tener duro in un periodo storico come quello in cui non tutte le donne erano coraggiose da ribellarsi, più incline al sopravvivere, a metter in fondo ad un baule dei sentimenti un lumino  d'amore profondo provato verso due occhi color del cielo.

«Non lasciate che tutto proceda solo sul palcoscenico. Potete piangere e ridere anche quando siete fuori dai teatri, è un vostro diritto amare ed essere amata.»

È un romanzo differente quello che tu lettore ti accingerai a leggere. La vita di Giuditta vissuta attraverso i suoi occhi, attraverso il suo canto, capace di far soffrire e gioire  i testimoni delle sue opere. Ma della vera Giuditta, per quanti amici, conoscenti, si susseguiranno, saranno davvero in pochi a conoscere la parte più profonda di sé. Restia a cambiare il corso degli eventi, cullata dai segreti, e memore di ricordi di occhi che sanno scavare. Il tempo non è sempre amico, e Giuditta nel corso degli anni, quel sentimento lasciato lì in fondo al cuore a sedimentare, lo stesso  sarà un amico così generoso da dargli ancora un'opportunità?
Manuel Sgarella ci regala un romanzo che va assaporato, una trama intessuta delicata come la seta e a volte forte  come il lino. Del primo amore è una storia nella storia in cui tutto è collegato a regola d'arte, protagonisti veri dell'epoca che hanno fatto la letteratura italiana; la politica austriaca, arsa dalla sete di  potere e ricchezza, comandando un paese forse troppo debole, ma che aveva voglia di rialzarsi e rendere l'Italia unita.
Scritto in terza persona, per quanto difficile come scrittura, la storia attira, incuriosisce, invoglia a leggere continuamente per volerne sapere sempre più su Giuditta Pasta non solo sul piano teatrale ma anche carpire, rubare attraverso le parole, la guerra dei sentimenti che impervia dentro se stessa. L'amore all'epoca era un surplus, qualcosa di cui si poteva far a meno, i matrimoni fondati sulla ricchezza, su un buon partito che assicurava un futuro con una vita agiata, ricche di frivolezze,  ma in pochi erano così fortunati da poter dire di essersi sposati per amore.
Giuditta anch'Ella vittima del sistema, succube di regole imposte, di un contratto firmato in nome di Dio.
Come si costruisce un matrimonio se non c'è amore? Le cose possono sempre cambiare, marito e moglie possono costruire qualcosa man mano che passano del tempo insieme?
Vi invito a leggere questo romanzo che con delicatezza, con studi approfonditi, modi a rigor del tempo, presenta un personaggio storico che non conoscevo, una donna che della sua passione ha fatto e dato tanto.

«La paura è comprensibile e condivisibile, ma non deve dominare le tue scelte. Deve solo contribuire a prendere le decisioni.»

Un esempio di come la donna anche all'epoca poteva arrivare  alla vetta,  essere importante,  proprio come oggi, con un ma di riserva.
E davvero adesso chiudo qui, perché ci sarebbe ancora tanto da raccontare perché è una storia notevole, ricca di sentimenti, amore, dolore, sofferenza, sacrifici, segreti e cattiveria che si alternano fino ad arrivare all'epilogo che lascia un dolce sorrise dal sapore un po amaro.
I miei complimenti sono doverosi perché questa è davvero una grande Storia!

✒ Aurelia 



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