Recensione

Volevo solo sfiorare il cielo di Silvia Ciompi

aprile 09, 2021 Virgy 0 Comments


Dopo "Tutto il buio dei miei giorni" e "Tutto il mare è nei tuoi occhi", Silvia Ciompi ci consegna una nuova storia d'amore spaccacuore: Volevo solo sfiorare il cielo pubblicato grazie alla Sperling & Kupfer.
Titolo: Volevo solo sfiorare il cielo   
Autore: Silvia Ciompi  
Editore: Sperling & Kupfer 
Genere: Narrativa rosa 
Categoria: young adult - Angst
Dopo la morte della madre Emma, Clelia ha smesso di vivere. Nasconde le cicatrici sotto il trucco pesante e le magliette scure troppo lunghe, con il silenzio unico compagno delle sue giornate, da cui la musica, tanto amata da Emma, è bandita. Il giorno del suo compleanno, quando la nonna le consegna la chiave di uno scantinato che le aveva comprato la madre per allestire una web radio, Clelia all'inizio non ne vuole sapere, poi la curiosità di scoprire il suo ultimo piano ha la meglio. Ed è proprio fuori dallo scantinato, sotto il sole cocente di giugno, che conosce Lorenzo, appena arrivato all'Isola d'Elba da Roma, con i suoi ricci ribelli, la faccia da schiaffi e un sorriso arrogante. Tra i due prima è guerra aperta, poi tregua armata, infine pace che assomiglia tanto all'amore. E all'improvviso, mentre l'estate infuria e l'afa diventa sempre più opprimente, Clelia non si nasconde più e la musica torna a fare da colonna sonora ai suoi giorni. Ma la ragazza non sa che Lorenzo è in fuga da tutto, soprattutto da se stesso, e si porta dentro un terribile dolore. Una volta che i segreti di entrambi verranno svelati, la loro storia sopravvivrà ai contraccolpi della vita?
Questo romanzo non è una storia che si può raccontare, bisogna leggerla spalancando il cuore per entrare nella vita dei protagonisti. 
Silvia Compi con il suo stile diretto ti lascia entrare nell’anima di due giovani ragazzi che invece di mangiarsela la vita come giusto che sia a soli diciotto anni, combattono con gli schiaffi, la solitudine che non molti sono in grado di comprendere... quella disperazione che ti porta a vedere tutto nero.
Narrato in terza persona l’autrice divide il corposo romanzo in tre parti: nella prima c’è l’incontro dei protagonisti, il destino che entra in gioco, il vuoto che lascia una madre che non c’è più e le conseguenze; nella seconda parte la separazione e le verità non dette, e infine la terza parte, gli ultimi dieci capitoli che riempiono gli spazi vuoti del cuore.
Clelia e Lorenzo sono due personaggi a cui la vita ha segnato il percorso come una pennellata su un quadro a olio che diventa una macchia indelebile, difficile da togliere. 
Lorenzo fugge da Roma con più rabbia in corpo di quanta ne abbia avuta tutta insieme per andare a rifugiarsi sull’Isola dell’Elba durante l’estate e complice uno scantinato regalato a Clelia dalla madre, si conoscono. 
Come canta De Gregori, il vero amore può nascondersi, può confondersi, ma non si perde mai, e Clelia se lo chiede se potrà trovarlo un posto dentro di sé, uno spazio nero dove nascondere tutto quell’amore interrotto.
Lei che ama la musica da sempre la prenderebbe a pugni, perché non c’è canzone, vinile o cassetta che non le ricordi Emma, sua madre.

"Vorrei che fossi qui, mamma, per prenderti a pugni, oppure per abbracciarti stretta e per nascondermi nella tua pelle, tra i tuoi capelli e lasciarmi cullare da te. Vorrei dirtelo che ti odio per avermi lasciata sola. Vorrei perfino dimenticarti, certi giorni in cui tutto questo vuoto fa un male cane e non mi lascia respirare”

È così che si sente Clelia, un fiore che sta sbocciando, che ha bisogno di essere innaffiato, ma che la siccità sta appassendo. Con Lorenzo sono fuoco, fiamme e morsi di parole da subito. Due vite fragili e spezzate che si guardano, riconoscono il buio, l’odore della sofferenza in quegli sguardi spenti di chi rimane, di chi sopravvive, come quei documentari sui lupi, che si annusano e si guardano da lontano. Sono una tempesta in piena estate quando il sole picchia forte e il caldo ti opprime e l’ambientazione sull’Isola dell’Elba e in parte nella periferia di Roma, ha dato un quid in più alla storia grazie alle descrizioni dettagliate da farti sentire parte dei luoghi. 
Clelia ci è nata sull’isola è fatta di mare e di roccia con tutti i suoi angoli bui e pieni di spigoli, e Lorenzo ci ha passato alcune estati; entrambi sentono di appartenere a quei luoghi, al mare, ai ricordi di una vita vissuta e felice. 
Dopo vari battibecchi, battute al vetriolo che strappano sorrisi e la diffidenza, i ragazzi sembrano annullare le distanze, sembrano respirare la salvezza, ma Lorenzo non ha detto tutta la verità. Una verità che brucia, frantuma tutto e rimane solo la rabbia di un destino ingiusto che ti incatena a una vita che non hai scelto.

"io prima di te mi ero scordato cosa fosse la luce del sole.”

I personaggi sono caratterizzati e introspettivi al punto da sentire tuo il loro dolore, tanto da risultare reali. Sono due anime alla deriva che il destino ha fatte scontrare per essere salvate e i sentimenti li senti sulla pelle grazie all’intensità che lascia comprendere ogni sfaccettatura.

"Sta a te scegliere. Puoi andartene via e lasciarti tutto alle spalle, oppure puoi restare, provarci, vivere altri estati come la scorsa, tutte quelle che ci saranno concesse."

Volevo solo sfiorare il cielo è una storia di riflessione, vera, reale e così profonda da spaccarti il cuore. Ammetto di aver boccheggiato più volte soprattutto nella prima parte del romanzo dove mi sono imbattuta in una successione di stati emotivi che hanno evocato un dolore provato e mai abbandonato. Ammetto che è stata dura ritrovarmi con il dolore di Clelia per la perdita della sua mamma, ma sono riuscita anche a vedere la bellezza, la forza e il coraggio di questi ragazzi cresciuti troppo in fretta, che mi hanno allietato il cuore.

Questo romanzo oltre a raccontare senza veli la vita reale, ci parla della musica che domina la trama e la padroneggia con le canzoni italiane e non, più belle degli anni passati. 
Silvia Ciompi ha dimostrato una cultura e ricercatezza di quei testi musicali che amo follemente ed è stato davvero bellissimo riascoltarne alcuni come da tempo non facevo.

Concludo lasciandovi un estratto... buona lettura Cercatrici.
P.s.: non fatevi sfuggire questo gioiellino;)
Chicca

Perché è così che ci si innamora: lentamente, in silenzio, a passi sospesi, mentre il mondo continua a girare caotico e improvvisamente non senti più niente, tutto diventa brusio di sottofondo, tranne la persona che ami.


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