Recensione

Lost Infinity. L'infinito finisce qui di Lisa Arsani

novembre 03, 2021 Virgy 0 Comments


Oggi vogliamo parlarvi di Lost Infinity. L'infinito finisce qui di Lisa Arsani . Un nuovo Music Romance/Hate to Love, edito da Les Flâneurs Edizioni.
Titolo: Lost Infinity. L'infinito finisce qui 
Autore: Lisa Arsani
Editore: Les Flâneurs Edizioni
Genere: Music Romance/Hate to Love
Pagine: 478
Costo: eBook €.  Cartaceo €. 14,25
Uscita: 25/10/21
Miel è un’assistente sociale dal cuore d’oro e con una voce fuori dal comune, una ragazza dei quartieri alti che, nonostante la sua agiatezza, ha fatto dell’aiutare gli altri la sua missione. Crede nelle seconde possibilità, non perde mai la speranza e pensa che non ci sia limite ai sogni. Kostia non ha più nulla da perdere e in cui credere, e i suoi sogni sono gli incubi del passato. Ha le mani sporche di sangue e un talento da tenere nascosto, troppo pericoloso per la periferia degradata di Cardiff dove è cresciuto, ai margini della società, e dove ha imparato a pensare solo a se stesso e a stare a galla con ogni mezzo. Miel e Kostia vivono realtà agli antipodi, sono anime contrapposte, per natura portate a respingersi. Eppure, nulla è come appare in superficie. Dolore e passione condivisi trasformeranno l’odio in fiducia, l’amicizia in amore. Prima che tutto sia perduto.
Non è facile oggi per me parlare di “Lost Infinity. L’infinito finisce qui”, ultimo romanzo di Lisa Arsani. E non lo è perché questo è un libro che, a lettura finita, mi ha lasciata un po’ perplessa e ora vi spiego perché.
Amo i music romance, da sempre, perché amo sia la musica che il libri e quindi questo genere è un connubio perfetto. Per questo motivo ho accettato di buttarmi su questa lettura, anche se non avevo mai letto nulla di Lisa Arsani.
La sinossi poi mi aveva molto incuriosita e mi aveva fatto venire ancora di più la voglia di conoscere meglio i due protagonisti del libro, Miel e Kostia.
Questo per dire che mi sono approcciata alla lettura di questo romanzo con il massimo entusiasmo.

Kostia e Miel non sono due personaggi facili da comprendere. Sono due personaggi peni di contraddizioni… diversissimi ma con anche alcune cose in comune. A legarli però sarà soprattutto la capacità di entrambi di riuscire a vedere oltre… oltre il loro passato, oltre il loro presente… oltre tutto quello che sono.
Miel e Kostia sono due ragazzi che la vita ha messo duramente alla prova, due ragazzi spaventati da quello che il futuro potrà riservargli. Vivono nella stessa città, Cardiff, ma in due posti totalmente diversi e anche il posto che occupano nella società è diverso: Kostia si alimenta della sua rabbia ed entra ed esce dal carcere mentre Miel ha un cuore immenso e ha scelto di dedicare la sua vita ai più bisognosi.
È così che si incontreranno e, dopo un periodo di diffidenza iniziale (soprattutto di Kostia verso Miel), grazie all’amore di entrambi per la musica, impareranno ad aprirsi e a leggersi dentro.
Kostia grazie a Miel imparerà a capire cosa vuol dire essere amato, cosa vuol dire avere accanto qualcuno che crede in te… nonostante tutto.
E Miel, grazie a Kostia, imparerà cos’è l’amore vero e avrà la possibilità di realizzare il suo sogno, un sogno legato alla musica.

Questo non è un libro facile da leggere, perché la storia che ci viene raccontata non è facile, è una storia che parla di povertà, di emarginazione, di degrado; è una storia dolorosa ma è anche una storia che ci parla di seconde possibilità.
Quando si ha accanto qualcuno che crede in noi forse c’è veramente la possibilità di smarcarsi dal proprio passato per costruire poi un nuovo futuro.

Attorno a Kostia e Miel ruotano ovviamente tanti altri personaggi, ad alcuni è facile affezionarsi mentre altri sono difficili da apprezzare. Ma non ne parlerò qui e voi li conoscerete pagina dopo pagina.
Come si può facilmente intuire, la storia che l’autrice ci racconta è una storia che aveva tutte le premesse per essere affascinante e toccante, ma che non mi ha convinta del tutto e, in alcuni momenti, mi ha lasciata perplessa.

Un’assistente sociale che si lascia coinvolgere totalmente dal suo lavoro e dalle persone che segue, così come fa Miel, senza riuscire a tracciare un confine e finendosi con l’innamorare di una persona che segue, non è professionale e può fare danni seri. E non lo dico così, tanto per, ma lo dico con cognizione di causa visto che, da psicologa quale sono, nel sociale ci lavoro da anni.
Chi mi conosce poi sa che io non sono una persona che giudica, sa che sono una persona di mentalità molto aperta e, soprattutto, rispettosa delle scelte fatte dalle altre persone. Ho, ovviamente, le mie idee su molti temi e so cosa farei io se mi trovassi in determinate situazioni ma rispetto totalmente le idee degli altri, questo mi piace ribadirlo.
Ci sono però dei messaggi che non mi piace che vengano lanciati da un libro. Un messaggio di questo tipo l’ho purtroppo ritrovato in questo libro. Una situazione descritta dall’autrice, legata a una decisione presa da Miel e Kostia a un certo punto della storia, a me ha fatto storcere parecchio il naso perché trovo, appunto, che ne venga fuori un messaggio per me sbagliato e non mi piace che questo messaggio arrivi a chi leggerà questo libro, soprattutto laddove dovesse trattarsi di ragazze giovani.
So di essere molto vaga, ma andare a dire più ed entrare nel dettaglio della scena vorrebbe dire spoilerare un po’ troppo, soprattutto visto che stiamo parlando di un romance.

Ne ho voluto però parlare perché, purtroppo, questa cosa mi ha portato ad abbassare un po’ la mia valutazione del libro.
Altra nota dolente è il fatto che ho trovato la storia troppo lunga. Ad un certo punto ho avuto come la sensazione di stare leggendo un libro infinito e questo ha un po’ tolto, in me, l’interesse verso la storia. C’è tanta roba in questo libro, tutto è descritto in maniera forse troppo dettagliata e tanti sono anche i testi delle canzoni riportati. Se il tutto fosse stato un po’ più leggero penso che avrei apprezzato molto di più la lettura di questa storia che, ripeto, è, nel complesso, intensa e toccante.
Concludo dicendo che questo rimane ovviamente un mio pensiero e sono sicura che ci sarà chi ha apprezzato e apprezzerà più di me la storia di Miel e Kostia.

Rossella

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