Recensione
Tuttavia l'amore è scattato fin dalle prime pagine con una scrittura che è intrisa di poesia, colori, suoni, difficile da spiegare a parola ma tutto si tramuta in immagini e momenti di questa terra così lontana e così diversa da noi.
E' una storia d'amore, ma sapientemente viene snocciolata la cultura, la filosofia, il modo di essere e di porsi del popolo orientale che vive secondo altri ritmi e altre visioni rispetto a noi occidentali.
E' stato un viaggio di scoperta in tanti aspetti che mi erano già noti e in altri che invece per la prima volta mi saltavano agli occhi e si andavano a collocare in un punto preciso.
E' un romanzo che va oltre la storia d'amore perché fa riflettere tantissimo su alcuni concetti tipici di quel mondo orientali, uno fra tutti la diatriba tra il nuovo che soppianta il vecchio, un concetto che qui in occidente è spesso all'ordine del giorno, e il nuovo è visto come una minaccia che distrugge il passato. Mentre lì il nuovo semplicemente completa il vecchio che conserva sempre il suo posto. E' una cultura delle integrazioni, non semplicemente lo scorrere via senza lasciare il ricordo. Così come nella lingua stessa c'è stata l'integrazione degli ideogrammi cinesi...
E' un libro sicuramente per palati fini, per chi ama questa cultura orientale e non è in cerca dalla solita banale storia d'amore.
E' un libro così denso di significati profondi su cui riflettere che va centellinato pagina dopo pagina!
Namiko e i giardini di Kyoto di Andreas Séché
Care lettrici oggi vi parlo di: Namiko e i giardini di Kyoto di Andreas Séché edito da Mondadori.
Titolo: Namiko e i giardini di Kyoto
Autore: Andreas Séché
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa
Uscita: 15/02/22
Link order: https://amzn.to/3hqGKK4
Quando un giornalista tedesco di ventinove anni si reca in Giappone per un reportage sull'arte dei giardini, non può certo prevedere che questo viaggio cambierà la sua vita per sempre. Nel corso delle sue passeggiate nei giardini di Kyoto incontra infatti la misteriosa e sensibile studentessa Namiko, custode di un rapporto intimo con la natura, e ne rimane immediatamente affascinato. Ascoltandola ripercorrere l'arte millenaria che rende questi giardini spazi di meditazione e armonia, si rende conto che la donna sussurra e che il tono sommesso della sua voce regala alle parole un'intensità e un significato del tutto nuovi, in grado di toccare le corde più profonde dell'anima. Namiko sussurra non solo con le parole, ma anche con i gesti, lo sguardo e il tatto. Per il giornalista è solo il primo passo di un lungo viaggio, dentro una cultura celata nei caratteri della scrittura e nei tradizionali kúan che il protagonista inizierà a comprendere con l'aiuto del padre di Namiko. Finché una notte, seduto al fianco della giovane donna nel "giardino dei sospiri alla luna" ad ascoltare la melodia di un flauto tradizionale, si troverà a dover prendere una decisione difficile e da cui non potrà tornare indietro.
Attraverso una storia d'amore unica e commovente che mette a confronto la mentalità occidentale con quella orientale, questo romanzo esplora l'eterno dilemma tra ragione e cuore, tra avere ed essere, trovando una risposta nella poesia.
Ho deciso di tuffarmi in questa storia per il mio amore smisurato verso il Giappone. E' stato come un tuffo nel vuoto perché non conoscevo assolutamente l'autore e la sua scrittura.Tuttavia l'amore è scattato fin dalle prime pagine con una scrittura che è intrisa di poesia, colori, suoni, difficile da spiegare a parola ma tutto si tramuta in immagini e momenti di questa terra così lontana e così diversa da noi.
E' una storia d'amore, ma sapientemente viene snocciolata la cultura, la filosofia, il modo di essere e di porsi del popolo orientale che vive secondo altri ritmi e altre visioni rispetto a noi occidentali.
E' stato un viaggio di scoperta in tanti aspetti che mi erano già noti e in altri che invece per la prima volta mi saltavano agli occhi e si andavano a collocare in un punto preciso.
E' un romanzo che va oltre la storia d'amore perché fa riflettere tantissimo su alcuni concetti tipici di quel mondo orientali, uno fra tutti la diatriba tra il nuovo che soppianta il vecchio, un concetto che qui in occidente è spesso all'ordine del giorno, e il nuovo è visto come una minaccia che distrugge il passato. Mentre lì il nuovo semplicemente completa il vecchio che conserva sempre il suo posto. E' una cultura delle integrazioni, non semplicemente lo scorrere via senza lasciare il ricordo. Così come nella lingua stessa c'è stata l'integrazione degli ideogrammi cinesi...
E' un libro sicuramente per palati fini, per chi ama questa cultura orientale e non è in cerca dalla solita banale storia d'amore.
E' un libro così denso di significati profondi su cui riflettere che va centellinato pagina dopo pagina!
0 Commenti: