Recensione,

Il compositore dei sogni infranti di Laura Rocca

febbraio 06, 2024 Aurelia 0 Comments


Carissimi, partecipiamo al Review Party di Il compositore dei sogni infranti scritto da Laura Rocca  pubblicato con una nuova veste dalla Newton Compton. Il romanzo era uscito circa un anno fa in versione self.
Titolo: Il compositore dei sogni Infranti 
Autrice: Laura Rocca 
Editore: Newton Compton Editori 
Genere: 
Pagine: 480
Costo: EBook €5,99 Cartaceo €9,40
Data Pubblicazione: 6 Febbraio 2024 
Nulla può strapparti una felicità che hai scelto di non avere Ottimi voti a scuola e un cuore grande, Amethyst è la perfetta incarnazione della ragazza della porta accanto che tutti amano. Tutti, eccetto Ermes. Violinista dal talento immenso e lo sguardo di ghiaccio, è appena stato cacciato da Eton ed è tornato a vivere a due passi da Amethyst, la persona che più detesta al mondo. Passa le giornate a tormentarla e a trovare modi sempre nuovi per ferirla, respingendola con cattiveria. Solo mentre suona, Ermes si trasforma: quando impugna l'archetto, le note del suo violino sono pura poesia. E la melodia racconta una storia diversa: comunica le emozioni, i timori e i desideri che è costretto a soffocare. E confessa l'amore per Amethyst che lui non si concede di rivelare. Perché dietro al comportamento crudele di Ermes si cela un passato doloroso, che lo divora come un demone implacabile e gli impedisce di cedere ai sentimenti per Amethyst. Ermes troverà la forza di fare i conti con i suoi fantasmi e riuscirà a conquistare l'unica ragazza che sia mai riuscita a rubargli l'anima? Una ragazza dal cuore grande. Un violinista talentuoso ed enigmatico. Una storia imperdibile, piena di musica ed emozione. «Il nostro amore non è come gli altri, è nato sui bordi affilati di una scheggia di vetro. Da un lato il sangue, dall'altro un riflesso di arcobaleno.»
Cari lettori, la prima lettura di febbraio l’ho aperta con il romanzo Il compositore dei sogni infranti 
A essere sincera sono ancora scossa da questa storia, e mettere in fila le parole mi risulta difficile nonostante siano passate quasi dodici ore dal termine della lettura. 
Ä– stato complicato da digerire il comportamento che Ermes assume nei confronti di Amethyst; una ragazza così dolce, semplice, buona con tutti. 
Sebbene Amethyst ed Ermes vivano vicinissimi e si conoscano, nulla del loro rapporto li rende amici, anzi al contrario, una sorta di odio viscerale viene fuori da Ermes ogniqualvolta sono vicini. 

Ogni volta che incrocio lo sguardo di Ermes ho la certezza che non tutti i demoni dell’inferno sono orridi come nell’immaginario collettivo. No, alcuni sono stupendi, di una bellezza fatale che ti strega e ti riduce in cenere ancora prima che tu ti renda conto che sta accadendo.

Amethyst resta lì, impressa come una cicatrice che non posso far sparire, come un doloroso tarlo che mi fa a pezzi, come quelle fantasie che ti distruggono perché continui ad averle pur sapendo che non potrai mai viverle, che ti consumano insieme alle ombre.

Amethyst é circondata da quell’aura di innocenza, di dolcezza; nessun artificio, nessuna costruzione, naturalezza e semplicità sono gli elementi che la contraddistinguono dalle ragazze della sua età, che al contrario sono vestite di troppa leggerezza e superficialità. Ella nonostante tutto resta fedele a se stessa, al suo voler sempre vedere del buono nelle persone, ma con Ermes é davvero difficile riuscire andare oltre la cattiveria e l’odio che le sue parole, come tanti coltelli, infliggono ferite. 
É difficoltoso anche per il lettore riuscire a interpretare Ermes e i suoi atteggiamenti sprezzanti, odiosi, intollerabili per certi versi; eppure quando imbraccia il suo violino, un barlume di luce si diffonde attraverso le note che producendo melodie, arrivano ovunque e a chiunque lo ascolti. 
Per Amethyst é emozione pura la musica che si sprigiona attraverso le dita che con maestria e amore, il violino e Ermes sanno esprimere. Odio e tormento, amore e paura, demoni da combattere, muri invalicabili tappo alti da superare. 
Credo fortemente che non ci siano parole adatte, giuste, per definire o da attribuire a questa storia poiché le troppe emozioni, sensazioni che suscita sono davvero tante. Si resta in un limbo, in una sorta di bolla che non ha protezioni, perché senti davvero Amethyst e quell’attrazione che potrebbe risultare insana ma che non lo è; e senti le preoccupazioni, la disperazione, quel senso di impotenza, e al contrario vedi crescere un amore che ha il sapore della magia, del donarsi in modo totalizzante. 
Ermes é stato come quel libro che è capitato a tutti di sentenziare dalla copertina per poi accingersi a leggerlo ugualmente, e scoprire che il detto non sbaglia: Mai giudicare un libro dalla copertina. Capite cosa intendo sebbene sia stata ripetitiva? 
L’ho giudicato subito Ermes, e non è stato preso a belle parole, anzi; ma ho sbagliato e di grosso pure, perché Ermes forse risulta uno dei protagonisti più complicati che io ricordi di aver letto. Complicato risulta alla mia mente riduttivo come termine, poiché egli ha un mondo dentro, ben nascosto sotto troppi strati di arroganza, di superficialità, strafottenza e menefreghismo. 
La complessità del suo personaggio ha davvero bisogno di essere capita, compresa, accettata. Non posso affermare che Ermes è quel protagonista che ogni donna vorrebbe, anzi al contrario è quello da cui bisognerebbe star lontani, ma per quanti vai via suggeriti ad Amethyst, lei è troppo testarda per farlo. 
Grattare una superficie ben costruita non è così semplice poiché strati di dolore, si sono sovrapposti alla sofferenza e all’assassinio di se stessi; ma la tenacia, la determinazione che Amethyst dimostra, sembri essere la strada migliore da percorrere. 
Ciò che lega Amethyst ed Ermes é qualcosa di unico, e capirete perché leggendo la storia; ma per quanto si pensa che grattando strato dopo strato si crede di essere arrivati alla fine, in fondo una fine forse non esiste e li annidato come una radice c’è un segreto che nonostante si voglia tenere nascosto ha bisogno di uscire per far sì che una vita nuova possa essere costruita. 

Non avevo letto la versione precedente del romanzo e me ne dispiaccio perché ho perso una lettura davvero unica e speciale nel suo genere; una storia impregnata di dolore, di mostri invisibili, dell’ imprevedibilità della vita, e delle scelte che davanti ad essa compiamo; ci regala un’amore disposto a tutto pur di proteggerlo da tutto anche sacrificando se stessi. Se penso che Il compositore dei sogni infranti possa essere la storia di due ragazzi reali, il mio cuore trema, perché per quante situazioni ogni essere umano viva, non posso immaginare il dolore provato, gli innumerevoli coltelli che tagliano, lacerano la carne. Ammirevole la costruzione dei protagonisti e della storia, delle mille e più emozioni che l’autrice ha saputo descrivere e far scorrere sulla e dentro la pelle, le amicizie, i rapporti famigliari, ogni tessera ha il suo incastro perfetto come perfetta é la storia. 
Spero di essere almeno un po’ riuscita a esprimere ciò che questa storia mi ha fatto provare, sentire e se non l’ho fatto vi straconsiglio di leggere Il compositore dei sogni infranti. 

Ho imparato che il valore del perdono è più grande di quello dell’orgoglio, che non esiste buono e cattivo, che anche la persona che ti ama di più può ferirti. Che milioni di mattoni compongono le mura della fiducia, ma che basta una crepa per farle crollare. Che il destino non lo domini, non è in tuo potere, ma puoi controllare il tuo modo di reagire e cambiare la tua vita lo stesso. Che non sempre le cose sono come sembrano, che le apparenze sono ciò che gli altri vogliono mostrarci e che per la sostanza a volte devi grattare molti strati… Che la luce per diventare arcobaleno s’infrange in milioni di pezzi e possono essere tutti meravigliosi. Che nessuno può dirti chi non devi amare, dopotutto, come è già stato detto: “non devi” è presto dimenticato, “c’era una volta” durerà per sempre.

Complimenti all'autrice
✒️Aurelia




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