Recensione
Bentrovati readers, oggi Aurelia ci racconta di Fidati di me. Kulti della bravissima Mariana Zapata, pubblicato dalla Newton Compton Editori, è stata l’ultima lettura che mi ha tenuta compagnia questo weekend.
Da piccola, Sal Casillas sapeva chi sarebbe stato l’uomo della sua vita: Reiner Kulti, l’icona del calcio, di cui aveva il poster appeso al muro.
Quando il tuo allenatore di calcio è anche il tuo primo amore, riuscire a concentrarsi in campo non è un’impresa facile...
Sport, personaggi indimenticabili e tanta passione: Mariana Zapata è una certezza del romance.
«Fermi tutti! Se non avete letto i romanzi di Mariana Zapata non sapete cosa sia lo slow burn.»
«Alla fine del libro sembra quasi di conoscere Sal e Reiner da moltissimo tempo.»
Mariana Zapata
Ha cominciato a creare storie d’amore praticamente il giorno stesso in cui ha imparato a scrivere. Da bambina rubava i libri dalla libreria di sua zia, ancora prima di capirne il senso. È nata in Texas ma vive in Colorado con suo marito. La Newton Compton ha pubblicato Questa nostra stupida storia d’amore, Luna e le bugie, Ogni strada porta da te, Non so perché ti amo. From Lukov With Love, L’infinito tra me e te. The Wall of Winnipeg and me, Ci mancavi solo tu. When Gracie Met The Grump e Fidati di me. Kulti.Risale a un bel po' l’ultima volta che ho letto un romanzo della Zapata e già allora avevo apprezzato il suo stile di scrittura e i protagonisti. "Con Fidati di me. Kulti" l’autrice si conferma regina dello slow burn e capirete perché leggendo il libro.
È stato difficile non innamorarsi di Sal Casillas e delle sue mille sfaccettature. L’onestà e la lealtà sono una parte fondamentale del suo personaggio, come la stessa determinazione fuori e dentro il campo.
Immaginate la vostra cotta fanciullesca e poi adolescenziale che col tempo si è quasi spenta per un calciatore di fama mondiale e che oggi sarà l’allenatore della squadra in cui giochi? La gioia e l’emozione di poter imparare da un campione di quel calibro è qualcosa di emozionante e stupefacente per Sal e la squadra.
Reiner Kulti, quel Reiner Kulti, sarebbe stato il mio allenatore. Deglutii per scacciare il nervosismo e le aspettative. Non è niente di che. Giusto.
Reiner Kulti non si presenta come persona socievole, anzi al contrario, non parla, non comunica, grugnisce e basta, sta lì, a bordo campo a osservare; in pratica parla solo lo stretto necessario e solo con lo staff tecnico.
Osservarlo da lontano è l’unica cosa che le ragazze insieme a Sal possono fare; ansia e terrore aleggiano nella squadra a causa dell’atteggiamento del Mister.
Il picco, soprattutto per Sal che abbraccia una vena impulsiva ma che riesce a tenerne sotto controllo, arriva causa una spiacevole situazione, che la fa esplodere sputando in faccia al Mister ciò che pensa. Ops
Sentire il desiderio di lanciare qualcosa non era da me. Io non ero così. Non potevo credere che lui fosse capace di tirarmi fuori quelle emozioni. Non ero né irascibile né emotiva. Non più, almeno. Era colpa sua. Era tutta colpa di Kulti.
Forse l’onestà di Sal è stata troppo brutale nei confronti di Reiner Kulti; ma sta di fatto che lentamente i due a modo loro instaurano una specie di strana amicizia. Non aspettatevi pappa e ciccia, perché Rei resta sempre il tipo taciturno, dove gentilezza ed educazione sono un'utopia, ma Sal ha un dono: la pazienza. Ed è così che si racconta questa storia incredibile: con tanta pazienza. Pazienza nel gioco, nel raggiungere gli obiettivi...Nel costruire rapporti ci vuole davvero pazienza.
Reiner resta un personaggio complesso, circondato da un'aura di potere, di grandezza e superiorità; nonostante la notorietà, è un uomo schivo, chiuso e silenzioso, forse perché è un tedesco e loro si portano appresso questa nomea?
Non saprei; sta di fatto che Sal ha tante domande che girano in testa, tante quante sono le incazzature. Sul campo non ci sono sconti, ma nemmeno nel rapporto che giorno dopo costruiscono e distruggono attraverso gli innumerevoli litigi per poi sorridere quando si scherniscono l’un l’altro.
Era strano come andavano le cose, a volte. Davvero strano. Avevo imparato e accettato il mio ruolo nella vita di uno sconosciuto più di dieci anni fa. Ero cresciuta e avevo accettato ciò che sarebbe accaduto e sarebbe potuto accadere, sapendo che non poteva esserci un futuro per me e per un uomo che non era nemmeno al corrente della mia esistenza. E poi, un giorno, quello stesso uomo, per qualche motivo, aveva deciso di entrare nella mia vita, tra tutte le vite che avrebbe potuto scegliere. Lentamente, lentamente, lentamente, eravamo diventati amici. Conoscevo e capivo quel processo. Mi stava bene quel ruolo. Amici. Non era stato affatto facile, ma dopotutto le cose migliori nella vita non erano proprio quelle, le più difficili, frutto di una dura conquista?
Per quanto abbia detestato la lentezza di questa storia, allo stesso tempo l’ho amata ancora di più; poter vivere nella vita di Sal, osservare tutto ciò che vive attraverso i suoi occhi, sentire con il suo cuore, vivere con la costante dei sentimenti contrastanti che l’amicizia con Rei le provoca; l’amore viscerale verso il calcio e la sua squadra, le sue compagne, il legame con la sua famiglia.
Questo romanzo è come la partita della vita, dove cerchi di mettere di tutta te stessa, forza, determinazione, umiltà, dolore e sofferenza; stringere i denti, esultare per il goal e poi andare al pareggio. Ma è alla vittoria che vorresti arrivare, perché perdere non è contemplato.
Sono due facce della stessa medaglia Sal e Rei, distanti eppure vicini, diversi eppure uguali. Innamorarsi di Sal da subito è facile, vedi tutto attraverso la sua lente e pensi che sarebbe fantastico averla come amica; Rei è un protagonista difficile e complesso, silenzioso e di scarne parole, burbero e maleducato; tuttavia con il tempo, con le pagine che scorrono, solo verso la fine capisci tanto di questo grande uomo solitario; protetto da un'armatura spessa e ben costruita che grazie all’amicizia con Sal, grazie alla sua lealtà, gli strati della stessa armatura si sgretolano lentamente, portando alla luce un uomo diverso, complesso, ma incredibile.
Con una scrittura che imprigiona, tra dolcezza, ilarità, durezza, spietata onestà, la Zapata sa conquistare il cuore e la mente del lettore; si è avidi di sapere, curiosi, pieni di aspettative, aspettando con ansia l’imprevedibilità.
La vita è imprevedibile ma il destino lo è ancora di più.
Una calciatrice in ascesa, un ex giocatore ora allenatore, la partita della vittoria o della vita?
Hester Browne afferma: Ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti.
Voi cosa ne pensate?
Fidati di me. Kulti di Mariana Zapata
Titolo: Fidati di me. Kulti
Autrice: Mariana Zapata
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Sport Romance
Pagine: 591
Costo: EBook € 5,99 Cartaceo €12,26
Data Pubblicazione: 23 Aprile 2024
Link Order: https://amzn.to/4dziFNl
Dall’autrice di Non so perché ti amo. From Lukov With LoveDa piccola, Sal Casillas sapeva chi sarebbe stato l’uomo della sua vita: Reiner Kulti, l’icona del calcio, di cui aveva il poster appeso al muro.
A ventisette anni, però, Sal ha accettato che la realtà prendesse il sopravvento sulle improbabili fantasticherie di un tempo, ormai relegate in un passato lontano. O almeno così credeva, perché Reiner Kulti è appena piombato nella sua vita, e questa volta in carne e ossa o, meglio, in scarpini e fischietto: sarà il nuovo allenatore della sua squadra. Sembra un sogno che si realizza. Eh, già, sembra, perché la tensione tra i due non tarda ad arrivare... ed è tanto travolgente quanto proibita.
Giorno dopo giorno, il rapporto tra il mister e la sua giocatrice si trasforma in un estenuante pressing, in cui si alternano rivalità, odio, risate, tregue. Così, tra un battibecco e l’altro, Sal e Reiner vedono nascere tra loro un’amicizia speciale, che si fa via via più appassionata. Entrambi hanno paura di subire un gol, entrambi temono quel che potrebbe succedere se infrangessero le regole... Chi vincerà la partita?
Giorno dopo giorno, il rapporto tra il mister e la sua giocatrice si trasforma in un estenuante pressing, in cui si alternano rivalità, odio, risate, tregue. Così, tra un battibecco e l’altro, Sal e Reiner vedono nascere tra loro un’amicizia speciale, che si fa via via più appassionata. Entrambi hanno paura di subire un gol, entrambi temono quel che potrebbe succedere se infrangessero le regole... Chi vincerà la partita?
Quando il tuo allenatore di calcio è anche il tuo primo amore, riuscire a concentrarsi in campo non è un’impresa facile...
Sport, personaggi indimenticabili e tanta passione: Mariana Zapata è una certezza del romance.
«Fermi tutti! Se non avete letto i romanzi di Mariana Zapata non sapete cosa sia lo slow burn.»
«Alla fine del libro sembra quasi di conoscere Sal e Reiner da moltissimo tempo.»
Mariana Zapata
Ha cominciato a creare storie d’amore praticamente il giorno stesso in cui ha imparato a scrivere. Da bambina rubava i libri dalla libreria di sua zia, ancora prima di capirne il senso. È nata in Texas ma vive in Colorado con suo marito. La Newton Compton ha pubblicato Questa nostra stupida storia d’amore, Luna e le bugie, Ogni strada porta da te, Non so perché ti amo. From Lukov With Love, L’infinito tra me e te. The Wall of Winnipeg and me, Ci mancavi solo tu. When Gracie Met The Grump e Fidati di me. Kulti.
È stato difficile non innamorarsi di Sal Casillas e delle sue mille sfaccettature. L’onestà e la lealtà sono una parte fondamentale del suo personaggio, come la stessa determinazione fuori e dentro il campo.
Immaginate la vostra cotta fanciullesca e poi adolescenziale che col tempo si è quasi spenta per un calciatore di fama mondiale e che oggi sarà l’allenatore della squadra in cui giochi? La gioia e l’emozione di poter imparare da un campione di quel calibro è qualcosa di emozionante e stupefacente per Sal e la squadra.
Reiner Kulti, quel Reiner Kulti, sarebbe stato il mio allenatore. Deglutii per scacciare il nervosismo e le aspettative. Non è niente di che. Giusto.
Reiner Kulti non si presenta come persona socievole, anzi al contrario, non parla, non comunica, grugnisce e basta, sta lì, a bordo campo a osservare; in pratica parla solo lo stretto necessario e solo con lo staff tecnico.
Osservarlo da lontano è l’unica cosa che le ragazze insieme a Sal possono fare; ansia e terrore aleggiano nella squadra a causa dell’atteggiamento del Mister.
Il picco, soprattutto per Sal che abbraccia una vena impulsiva ma che riesce a tenerne sotto controllo, arriva causa una spiacevole situazione, che la fa esplodere sputando in faccia al Mister ciò che pensa. Ops
Sentire il desiderio di lanciare qualcosa non era da me. Io non ero così. Non potevo credere che lui fosse capace di tirarmi fuori quelle emozioni. Non ero né irascibile né emotiva. Non più, almeno. Era colpa sua. Era tutta colpa di Kulti.
Forse l’onestà di Sal è stata troppo brutale nei confronti di Reiner Kulti; ma sta di fatto che lentamente i due a modo loro instaurano una specie di strana amicizia. Non aspettatevi pappa e ciccia, perché Rei resta sempre il tipo taciturno, dove gentilezza ed educazione sono un'utopia, ma Sal ha un dono: la pazienza. Ed è così che si racconta questa storia incredibile: con tanta pazienza. Pazienza nel gioco, nel raggiungere gli obiettivi...Nel costruire rapporti ci vuole davvero pazienza.
Reiner resta un personaggio complesso, circondato da un'aura di potere, di grandezza e superiorità; nonostante la notorietà, è un uomo schivo, chiuso e silenzioso, forse perché è un tedesco e loro si portano appresso questa nomea?
Non saprei; sta di fatto che Sal ha tante domande che girano in testa, tante quante sono le incazzature. Sul campo non ci sono sconti, ma nemmeno nel rapporto che giorno dopo costruiscono e distruggono attraverso gli innumerevoli litigi per poi sorridere quando si scherniscono l’un l’altro.
Era strano come andavano le cose, a volte. Davvero strano. Avevo imparato e accettato il mio ruolo nella vita di uno sconosciuto più di dieci anni fa. Ero cresciuta e avevo accettato ciò che sarebbe accaduto e sarebbe potuto accadere, sapendo che non poteva esserci un futuro per me e per un uomo che non era nemmeno al corrente della mia esistenza. E poi, un giorno, quello stesso uomo, per qualche motivo, aveva deciso di entrare nella mia vita, tra tutte le vite che avrebbe potuto scegliere. Lentamente, lentamente, lentamente, eravamo diventati amici. Conoscevo e capivo quel processo. Mi stava bene quel ruolo. Amici. Non era stato affatto facile, ma dopotutto le cose migliori nella vita non erano proprio quelle, le più difficili, frutto di una dura conquista?
Per quanto abbia detestato la lentezza di questa storia, allo stesso tempo l’ho amata ancora di più; poter vivere nella vita di Sal, osservare tutto ciò che vive attraverso i suoi occhi, sentire con il suo cuore, vivere con la costante dei sentimenti contrastanti che l’amicizia con Rei le provoca; l’amore viscerale verso il calcio e la sua squadra, le sue compagne, il legame con la sua famiglia.
Questo romanzo è come la partita della vita, dove cerchi di mettere di tutta te stessa, forza, determinazione, umiltà, dolore e sofferenza; stringere i denti, esultare per il goal e poi andare al pareggio. Ma è alla vittoria che vorresti arrivare, perché perdere non è contemplato.
Sono due facce della stessa medaglia Sal e Rei, distanti eppure vicini, diversi eppure uguali. Innamorarsi di Sal da subito è facile, vedi tutto attraverso la sua lente e pensi che sarebbe fantastico averla come amica; Rei è un protagonista difficile e complesso, silenzioso e di scarne parole, burbero e maleducato; tuttavia con il tempo, con le pagine che scorrono, solo verso la fine capisci tanto di questo grande uomo solitario; protetto da un'armatura spessa e ben costruita che grazie all’amicizia con Sal, grazie alla sua lealtà, gli strati della stessa armatura si sgretolano lentamente, portando alla luce un uomo diverso, complesso, ma incredibile.
"Fidati di me. Kulti" è riuscito a farmi versare qualche lacrima; c’è questo sottile velo odio e amore nei loro scontri verbali, dove le risate, le prese in giro, i nomignoli non si risparmiano. Il loro rapporto sembra essere a senso unico e fa arrabbiare per certi versi ma il grande giocatore, l’uomo, l’amico, si apre a Sal con il contagocce; e Sal che con la sua infinita pazienza riesce a scalfire quegli strati ben radicati, riscaldando un cuore rimasto al freddo per troppo tempo. Una moltitudine di emozioni, di riflessioni, prese di coscienza si spargono nelle pagine di questo romanzo; spesso nei momenti di debolezza avrei voluto abbracciare Sal, eppure ha una forza e una determinazione incredibile che la mantiene ben salda ai suoi principi dove non c'è spazio per l’apparenza, per la presunzione, la sua semplicità colpisce rendendola una persona reale, di quelle che incontreresti per strada. Ciò che fa riflettere è la scelta di non dare voce al protagonista maschile, che resta il personaggio principe ma con riserva di voce se non verso la fine, e senza il suo pov, dove finalmente emergono le parole che mai avresti immaginato e scorgendo una personalità diversa ma che non esce fuori completamente.
Con una scrittura che imprigiona, tra dolcezza, ilarità, durezza, spietata onestà, la Zapata sa conquistare il cuore e la mente del lettore; si è avidi di sapere, curiosi, pieni di aspettative, aspettando con ansia l’imprevedibilità.
La vita è imprevedibile ma il destino lo è ancora di più.
Una calciatrice in ascesa, un ex giocatore ora allenatore, la partita della vittoria o della vita?
Hester Browne afferma: Ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti.
Voi cosa ne pensate?
✒️Aurelia
0 Commenti: