Behind di Monique Scisci
Ci sono libri che ti catturano subito, con quell’atmosfera densa di segreti, con personaggi che sembrano nascondere più di quanto dicano. Behind è esattamente così: inizia come un romanzo carico di promesse, con una tensione sottile che ti accompagna fin dalle prime pagine e un’ambientazione che sa di mistero e malinconia.
Dawnhill House è una tenuta che parla, che respira ombre e sussurra segreti, e proprio lì si intrecciano le vite di Amelia e dei due fratelli Birdwhistle, Ethan e Julian. C’è qualcosa di magnetico in questo trio, qualcosa che ti trascina dentro e ti fa chiedere cosa si nasconda dietro gli sguardi, dietro i silenzi, dietro le apparenze.
Monique Scisci sa creare atmosfera: la sua scrittura è curata, scorrevole, elegante. Le descrizioni sono vivide, i dettagli ben dosati, e la tensione emotiva palpabile. È uno di quei romanzi che, almeno all’inizio, ti tengono incollata con la promessa di un segreto da scoprire, di una verità che cambierà tutto.
E infatti l’inizio mi ha davvero conquistata. C’è un’intensità che coinvolge, una curiosità che cresce pagina dopo pagina.
Ma, col procedere della lettura, quella tensione che tanto mi aveva intrigata inizia lentamente a diluirsi. Il mistero tarda ad arrivare e, sebbene non manchino i colpi di scena, la trama comincia a perdere ritmo. A metà libro avevo già intuito quale fosse il segreto che muove tutto, e da quel momento in poi la lettura è diventata più una conferma che una scoperta.
Il problema, forse, è che quel segreto viene trascinato troppo a lungo, quasi a voler creare una suspense forzata che, invece di aumentare l’attesa, la smorza. Quando finalmente arriva la rivelazione, l’effetto è tiepido. Non perché non sia sorprendente, ma perché perde parte della credibilità: è difficile immaginare che qualcuno possa davvero accettare un compromesso del genere senza ribellarsi, senza porsi domande. E questo, purtroppo, mi ha allontanata un po’ dai personaggi, rendendoli meno autentici ai miei occhi.
Resta però innegabile la bravura di Monique Scisci nel costruire l’atmosfera. Il suo stile è raffinato e fluido, capace di evocare immagini e sensazioni con grande sensibilità. È una di quelle autrici che sa come scavare nell’animo umano, anche se in questo caso, secondo me, non è riuscita del tutto a bilanciare emozione e logica.
Il finale… beh, l’ho trovato un po’ “assurdo”. Non tanto perché cercasse di stupire a tutti i costi, ma perché mi è sembrato poco realistico nel modo in cui i personaggi accettano determinate verità. Forse è proprio lì che ho sentito mancare la coerenza emotiva: mi aspettavo una reazione più forte, più viscerale, più umana.
Eppure, nonostante questi limiti, Behind rimane una lettura piacevole. È un romanzo che si legge con curiosità, che mantiene viva la voglia di scoprire cosa si cela dietro ogni sguardo e ogni silenzio. Non mi ha travolta, ma mi ha accompagnata con eleganza, e questo non è poco.
In conclusione, Behind parte con ottime premesse: una storia intensa, un’ambientazione suggestiva, personaggi tormentati e una scrittura che affascina. Ma lungo il cammino perde un po’ di quella forza che prometteva all’inizio, lasciando addosso una sensazione di incompiutezza.
Una lettura intrigante, ben scritta, ma che non è riuscita a lasciarmi quel segno profondo che speravo.
Un “ni” fatto di buone intenzioni, stile impeccabile e una trama che, pur avendo le carte giuste, non ha saputo giocarle fino in fondo.


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