Recensione
Quicksilver di Callie Hart
Oggi lettrici vi parlo di Quicksilver, un romanzo fantasy di Callie Hart che mescola magia, oscurità e destino. Una storia intensa, fatta di potere, segreti e scelte difficili, dove nulla è davvero come sembra e ogni pagina ti trascina sempre più dentro un mondo misterioso e affascinante. Questo libro è edito da Rizzoli.
Titolo: Quicksilver
Autrice: Callie Hart
Editore: Rizzoli
Genere: Fantasy romance
Trope: Fantasy epico, Enemies to lovers, Far, World-building contrastante
Pagine: 612
Costo: E-book 9,99€, cartaceo 18,00€ non incluso in Kindle Unlimited
Data di pubblicazione: 28 Gennaio 2025
Link order: bit.ly/4qc4moc
Saeris Fane, ventiquattro anni, è bravissima a mantenere segreti. Nessuno sa dei suoi strani poteri, né del fatto che ha passato la vita a rubare dalle cisterne della Regina Immortale. Ma in una terra dominata da un deserto spietato, non c’è nulla che non si farebbe per un bicchiere d’acqua. Prima o poi, però, ogni segreto viene alla luce. Quando Saeris si trova faccia a faccia con la morte in persona, riapre involontariamente un passaggio tra i regni e viene trasportata in una terra di ghiaccio e neve. I Fae sono sempre stati considerati creature mitiche, leggende, incubi… ma lì Saeris scoprirà che sono reali, e si ritroverà nel mezzo di un conflitto secolare che potrebbe costarle la vita. Prima umana a calcare le montagne ghiacciate di Yvelia in oltre mille anni, Saeris stringe un patto con Kingfisher, un affascinante guerriero Fae disposto a tutto pur di proteggere il suo popolo, perfino usare la magia alchemica della ragazza, e contro la sua stessa volontà.
Ci sono libri che si leggono… e libri che si vivono.
Quicksilver di Callie Hart per me è stato questo: un’esperienza, un viaggio dentro mondi di sabbia e ghiaccio, ma soprattutto dentro il cuore umano — quello che teme, che si nasconde, ma che alla fine sceglie di amare nonostante tutto.
Quando ho iniziato a leggere, non sapevo ancora che mi sarei persa completamente tra le pagine. Che mi sarei ritrovata a respirare il deserto insieme a Saeris, a sentire il vento gelido di Yvelia graffiarmi la pelle, a tremare per ogni passo incerto di questa protagonista così forte e fragile allo stesso tempo.
Saeris non è un’eroina qualunque: è una donna che porta addosso il peso della sopravvivenza, una fiamma che brucia anche quando tutto intorno sembra volerla spegnere. Dentro di lei scorre qualcosa di proibito, di potente, di incontrollabile — la sua magia è come la sua anima: viva, pericolosa, impossibile da contenere.
E poi c’è lui, Kingfisher. Un nome che sa di leggenda, un uomo che all’inizio appare come un enigma, quasi distante, ma che pagina dopo pagina si rivela in tutta la sua complessità. È fatto di silenzi e sguardi, di rabbia e redenzione. È una presenza che destabilizza e salva, che ferisce e guarisce.
Quando i loro destini si intrecciano, il mondo smette di essere lo stesso. Tutto cambia — il respiro, la luce, il modo stesso di percepire ciò che li circonda. Saeris e Kingfisher sono due poli opposti, due universi che si scontrano e si attraggono con una forza che travolge, che consuma, che lascia senza fiato.
Il loro amore non nasce per caso. È una lenta combustione, un avvicinarsi fatto di diffidenza, paura e desiderio. È la storia di due anime che si riconoscono anche quando non vogliono, che imparano a fidarsi solo quando l’unica opzione sarebbe fuggire.
Ogni loro dialogo è una sfida. Ogni silenzio, una promessa. Ogni sguardo, un confine che si spezza. E io, da lettrice, ho sentito tutto — la tensione, la rabbia, la dolcezza improvvisa, quella vibrazione che solo le storie vere riescono a darti.
Il mondo che Callie Hart ha costruito è di una bellezza feroce. Il deserto, con la sua luce tagliente e il calore che toglie il fiato, si oppone al gelo di Yvelia, un regno di ghiaccio e segreti. Due mondi che si riflettono nei protagonisti, due estremi che si toccano.
Ogni dettaglio è curato, ogni descrizione ha un’anima. È come se il libro stesso respirasse, come se le parole avessero vita. Sentivo il fruscio della sabbia, il rumore dei passi sulla neve, il battito sordo del cuore di Saeris quando il destino le metteva davanti l’impossibile.
La scrittura della Hart è pura emozione. Poetica, intensa, capace di ferire e curare nello stesso momento. C’è ritmo, c’è sensualità, ma soprattutto c’è anima.
È un libro che parla di potere e sopravvivenza, ma anche di fiducia, sacrificio e amore che nasce dove dovrebbe esserci solo ostilità. È una storia di libertà e appartenenza, di coraggio e paura, di rinascita dopo la caduta.
Ho amato tutto di Quicksilver: la tensione, la dolcezza, la magia, i segreti, i silenzi. È uno di quei romanzi che non solo ti restano addosso, ma ti trasformano un po’. Ti ricordano quanto la vita — proprio come la magia — sia imprevedibile, e quanto valga la pena lasciarsi attraversare dalle emozioni, anche quando fanno male.
Quando ho chiuso il libro, non volevo che finisse. Avevo quella sensazione di vuoto bellissimo che lasciano solo le storie che ti arrivano dritte al cuore.
Saeris e Kingfisher sono rimasti dentro di me, come un’eco che non si spegne, come una scintilla che continua a brillare.
Perché Quicksilver non è solo un fantasy.
È una promessa.
È una ferita che brucia e una carezza che consola.
È il battito di due cuori che imparano a sopravvivere insieme, anche quando il mondo prova a dividerli.
E io, lettrice innamorata, so che non smetterò di pensarci ancora per molto, molto tempo.


0 Commenti: