Recensione
Controcanto di Natale di Federica Bosco
Buongiorno Pasticcini di Zucchero, oggi vi porto dentro un Natale tutto storto, sbavato e meravigliosamente imperfetto. Perché Federica Bosco, in Controcanto di Natale, non ci serve lucine e buoni propositi… ma un Natale che punge, fa ridere, stringe il cuore e stropiccia i sentimenti senza pietà. Pronti a entrare in questa versione controcorrente delle feste?
Sistemate i plaid, abbassate le aspettative e preparatevi a divertirvi.
Autrice: Federica Bosco
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Romance Contemporaneo
Trope: Retelling, Grumpy-sunshine, Christmans romance, City vibes, Christmans vibes,
Pet sidekick iconico, Forced proximity, Unlikey Tinder match, Spiriti guida,
Redemption, Enemies to lovers
Pagine: 192
Costo: E-book 2,99€, cartaceo 12,90€ non incluso con Kindle unlimited
Data di pubblicazione: 25 Novembre 2025
Link order: bit.ly/49KpRGJ
Un’autrice bestseller da oltre un milione e mezzo di copie
Una favola di Natale ironica e piena di magia, per chi ha smesso di credere nell’amore e per chi non smetterà mai di crederci.
«Federica Bosco riesce a entrare in profonda empatia con i suoi personaggi, indipendentemente dalla loro età e dalla loro situazione.»
Anna Premoli
Una storia unica, magica e che fa bene al cuore
Il Natale? Per Filippo è solo una perdita di tempo. CEO di una multinazionale dello shopping online, vive per il profitto e disprezza tutto ciò che profuma di affetto, festa e tradizione. Niente auguri, niente brindisi, niente albero in ufficio. Nemmeno un permesso alla sua storica segretaria, Lidia, che vorrebbe solo andare a prendere la figlia all’aeroporto. Cinico e insofferente, l’unica che lo sopporta è Alexa. La sua idea del festeggiamento è un bicchiere di vino e una serie Netflix, ma la notte della Vigilia qualcosa cambia. Una misteriosa chiavetta USB. L’improbabile match su Tinder con una ragazza che somiglia a un folletto e che si presenta nel suo salotto da rivista con un enorme mastino napoletano. Un autista enigmatico che lo conduce in un futuro che non avrebbe mai immaginato. Quando si risveglia, nulla è più come prima. Inizia così una corsa contro il tempo per rimediare agli errori, ritrovare chi ha perso e scoprire che il vero regalo di Natale... è l’amore.
Se c’è un’autrice che può prendere un classico immortale come Canto di Natale di Dickens, scuoterlo per bene come una snowball e farne uscire un romanzo moderno, ironico e tenerissimo… quella è Federica Bosco.
E sì, ancora una volta è una garanzia assoluta. Una certezza che non tradisce, che emoziona, che fa sorridere e, inutile dirlo, che ti fa arrivare all’ultima pagina con quella sensazione di caldo alla pancia che solo le storie scritte col cuore sanno regalare.
Qui incontriamo Filippo, CEO di una multinazionale dello shopping online, che del Natale ha capito una sola cosa: che gli dà fastidio. Fastidio profondo, viscerale, allergia pura. L’uomo vive per il lavoro, detesta gli affetti, odia le lucine e non concede nemmeno cinque minuti alla povera Lidia, la sua segretaria storica, che vorrebbe solo andare a prendere la figlia all’aeroporto. Insomma: un moderno Scrooge con il badge aziendale.
E fin qui, tutto bene.
Ma la parte più comica — e qui giuro ho riso come una matta — è il suo rapporto tossico-surreale con Alexa. Perché Filippo parla solo con lei. Sempre. Continuamente.
Le chiede tutto: accendi la luce, spegni la luce, apri le tende, ricordami la riunione, fammi il caffè (che poi non può), dimmi il meteo, fammi respirare.
Un uomo dipendente dagli assistenti vocali come altri dalle tisane detox.
E poi arriva LA SCENA.
Quella che mi ha fatto piangere dalle risate.
Filippo si sveglia di notte, mezzo addormentato, e inizia a importunare Alexa con le sue richieste insensate… e lei, finalmente, sbrocca.
Alexa lo manda letteralmente a fan*o.**
Gli dà del “cog***ne”, gli spiega che si deve arrangiare e che sarebbe anche l’ora di capire come si aprono le finestre per guardare fuori il meteo, invece di stressare lei.
Io giuro: stavo rotolando.
Una scena degna di un film, scritta con una comicità fulminante e perfetta.
E poi c'è Laura.
Laura… la follettina milanese, solare, impertinente, estrosa, dotata di un’energia che potrebbe illuminare l’intero Duomo degna di un cinepanettone… ma quello bello ed accanto a lei… Emilio, il mastino napoletano gigante e adorabile, che già dal nome è una dichiarazione d’intenti comica. E ti giuro: l’ho amato dal suo primo ingresso in scena. Un gigante buono che ruba l’attenzione e il cuore.
Sono un duo che entra in casa di Filippo (letteralmente), gli sconvolge la vita e rubano la scena.
"Allora è meglio dormire, è stata una giornata impegnativa e domani devi guidare" No, è stata una giornata impegnativa e ti vorrei solo baciare, ma tu hai deciso di vivere in Kenya e io ho deciso di lasciarmi morire! Non appena Laura spegne la luce, il vitello salta sul letto e si accomoda a cucchiaio fra noi, come se sapesse esattamente cosa sta facendo. Sospira, si accomoda e sgancia uno scoreggione che trasforma la stanza in una camera a gas.
"Oddio, Emilio, ma sei velenoso!" grido coprendomi la faccia col lenzuolo.
"Ti avevo detto di non dargli i croccantini".
Laura ed Emilio sono un duo irresistibile, un’esplosione di colore nella vita grigia e precisina del protagonista. Solari, simpatici, estrosi: sono l’antidoto perfetto al cinismo di Filippo e la scintilla che illumina l’intera storia.
Laura è la nemesi perfetta di Filippo: dove lui è rigido, lei è flessibile; dove lui è acido, lei è zucchero filato; dove lui è serioso, lei ride.
Ma soprattutto lo prende in giro senza pietà.
Quando lui inizia la sua “corsa contro il tempo” per chiedere scusa a tutte le persone che ha trattato male negli anni — e loro pensano sia uno scherzo, uno scherzo cattivo — Laura ride.
Ride come se non ci fosse un domani.
Ride alla sua faccia, alle sue scuse impacciate, ai suoi tentativi di essere “più amorevole”.
E il bello è che questa sua risata non è mai crudele: è liberatoria, sana, contagiosa.
La risata di chi sa che la vita è una commedia e non sempre un dramma.
"Anna: Ma eri tu o hai ingaggiato una controfigura? Mi hai fatto il regalo più bello del mondo... e non mi riferisco al Trapani elettrico! Ti voglio bene"
"Alberto: Mi conferma ce non è uno scherzo?! I miei amici ne sarebbero capaci... Comunque auguri!"
"Papà: Mi puoi dare il contatto del tuo commercialista?"
In tutto questo, Federica Bosco intreccia il viaggio personale di Filippo con momenti onirici, scene esilaranti, dialoghi brillanti e quella vena emotiva che ti scivola addosso all’improvviso, tra una battuta e l’altra.
Perché sì, si ride, ma si sente anche tanto.
Quel tanto che solo la Bosco sa dare: una carezza nascosta dentro una risata.
Controcanto di Natale è una storia magica, moderna, scoppiettante.
Un omaggio al classico Dickensiano ma con un’anima tutta sua: più frizzante, più contemporanea, più… Bosco.
Una lettura che scalda, che rilassa, che diverte e che fa riflettere senza mai appesantire.
E per me, che ho letto tantissimo di Federica Bosco e l’adoro da sempre, questo romanzo è stato un ritorno a casa.
Un abbraccio natalizio scritto con ironia, cuore e una spruzzata di follia che lo rende unico.
Una storia che ti fa bene, come una tazza di cioccolata calda bevuta davanti alla finestra mentre fuori nevica.
E che ti ricorda che il vero miracolo di Natale, alla fine, sono le persone che ti cambiano la vita con un sorriso… magari accompagnate da un cane di nome Emilio. 🎄✨
Un grandissimo ringraziamento a Newton Compton Editori per la copia in anteprima.
Vostra Alessandra.



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