Lukas Erler,
Recensione: Dentro il bosco di Lukas Erler
Carissime
lettrici oggi vi parliamo di un nuovo thriller: Dentro il bosco di un apprezzato
autore tedesco: Lukas Erler, edito Newton Compton.
Autore:
Lukas Erler
Editore:
Newton Compton
Genere:
Thriller
Pagine:
286
Costo:
3.99 € ebook, 10.20 € copertina rigida
Trama:
Cornelius
Teerjong è uno storico dell'arte, rimasto cieco a causa di una
malattia ereditaria. Ha un carattere rigido e una certa tendenza al
cinismo. In occasione del «Documenta 13», un evento culturale a
Kassel, in Germania, viene informato del ritrovamento del suo amico
Henk de Byl, assassinato da un finto giardiniere. Il delitto è reso
ancora più macabro dai segni di tortura sul corpo della vittima: è
stato pugnalato e gli sono state asportate le palpebre, come se
l'assassino volesse lasciare un messaggio. Nelle trentasei ore
successive, a Rotterdam, in Olanda, viene trovato il corpo di Ruud
van Bouveret, che presenta le stesse menomazioni del cadavere di de
Byl. Teerjong, insieme alla fidanzata, la giornalista Jenny Urban,
decide di indagare sugli omicidi, a cominciare da un possibile legame
tra le vittime. C'è un filo sottile, infatti, che sembra condurre al
passato, a un crimine incomprensibile che scosse il mondo diciassette
anni prima. Passo dopo passo, Cornelius e Jenny si avvicinano sempre
di più al killer... Ma più cose scoprono di lui, e meno sono sicuri
di volerlo davvero incontrare.
Chi
è Lukas Erler?
È
nato a Bielefeld, in Germania, nel 1953. Lavora come logopedista da
più di vent’anni. I suoi romanzi sono stati selezionati per il
premio Friedrich Glauser e nel 2015 ha ricevuto la prestigiosa “Piuma
di Sageberger” per il suo primo romanzo. Attualmente vive in
Nordhessen con sua moglie.
Recensione:
Eccomi
a parlarvi di un nuovo thriller che ho apprezzato…ma forse non per
gli aspetti che ci si potrebbe aspettare in prima battuta da un libro
di questo genere.
Quello
che ho davvero amato sono stati i due personaggi principali: due
uomini forti che hanno dovuto affrontare delle vere e proprie
tragedie dalle quali sono però stati letteralmente forgiati. Sono
due uomini che sanno cosa voglia dire amare, soffrire, avere paura di
perdere se stessi e tutto ciò che amano. Cornelius Teerjong, nel
corso del libro, ci racconta molto di sé, della propria vita, dei
sogni realizzati o persi, del calvario affrontato con la progressiva
perdita della vista fino alla completa cecità e ci introduce in un
mondo privo di luce, di colori ma non per questo privo di bellezza ed
armonia. L’autore ha mostrato una notevole sensibilità nel
descrivere il mondo percepito da chi ha perso la vista e mi ha
permesso di intuire come possa apparire loro la realtà basandosi sui
sensi rimasti.
“Circa
due anni e mezzo fa, ho fatto una scoperta eccezionale: ho scoperto
che l’acqua che cade mi consente una percezione acustica del mondo
che mi circonda. Non so perché mi ci sia voluto così tanto, forse
il mio udito ha avuto bisogno di tempo per svilupparsi. … Ovunque
nel giardino vi erano interruzioni, differimenti e imprecisioni che
mi rivelavano i contorni delle cose.”
“La
passione per la pittura ha forgiato tutta la mia vita. E poi mi sono
dovuto fare una ragione del fatto che non avrei mai più potuto
vedere una di queste opere d’arte. Quando ho capito che quello
stato era davvero definitivo, sono crollato.”
L’assassino
invece è un uomo che ha vissuto sulla propria pelle il dramma della
guerra, della perdita, dell’annichilimento dell’essere umano ma
che ha risalito la china, è riuscito a ricostruirsi una vita, un
futuro ed a diventare un uomo realizzato fino a che, una sera, poche
parole in una lingua straniera, lo fanno riprecipitare nel baratro e
fanno emergere un desiderio di vendetta mai completamente sopito. Un
desiderio così forte da fargli rischiare tutta la sua vita.
“Si
ricordava cosa aveva provato in quel momento: una furia travolgente
lo aveva sovrastato come una nube rossa, impadronendosi della sua
testa. … Quando ci ripensò, capì che le parole riportate su quel
pezzo di carta erano state di fondamentale importanza per l’altra
sua vita. Avevano acceso il suo odio, un carburante con un elevato
numero di ottani, che aveva tenuto in vita il suo motore per tutti
quegli anni…”
Un
narratore esterno onnisciente ci presenta i fatti, i luoghi, le
situazioni, i personaggi in modo dettagliato lasciando molto spazio
alle sensazioni, alle emozioni.
Ho
apprezzato molto lo stile di scrittura, fluido e pulito in cui i
dialoghi tradotti sono però spesso intervallati con frasi in lingua
originale olandese e tedesca. Tale scelta ha sicuramente
caratterizzato l’aspetto stilistico del libro ma, a tratti, mi ha
lasciata perplessa sia per la difficoltà nell’intuirne il
significato (traduzione ovviamente presente alla fine di ogni
capitolo, ma non così comoda da raggiungere con la versione
elettronica) sia nel percepirne la scelta anche laddove non si
trattasse di “frasi chiave”.
Quello
che non mi ha catturata del libro è l’aspetto thriller in quanto
ho avuto difficoltà a percepirne la suspance. La guerra e gli eventi
dai quali si sviluppa il cuore della storia sono ben descritti ed
intuibili nei dettagli fin dalle prima pagine; l’assassino rievoca
gli eventi in più di una occasione così come Teerjong ed un
investigatore li immaginano nelle loro intuizioni. Quando sono
arrivata agli ultimi capitoli, la risoluzione del presunto mistero da
parte dell’assassino stesso non è stata altro che una conferma più
dettagliata di ciò che era stato già rivelato nelle pagine
precedenti.
Mentre
leggevo il libro non sono riuscita a vedere Teerjong come un novello
investigatore, anche perché di indagini ne compie decisamente poche,
quanto come un uomo disperato ma determinato che è disposto a tutto
per arrivare a proteggere chi ama.
Il
finale è parzialmente aperto lasciando intuire che si possa trattare
del primo libro di una serie con protagonista Teerjong. Se così
sarà , sarò sicuramente curiosa di leggere nuove avventure di questo
professore d’arte che mi ha conquistato con la sua forza ed
umanità , sperando però di ritrovare una maggiore suspance nella
storia.
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