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Recensione: Shadowsong di S. Jae-Jones

gennaio 09, 2019 Flinka 0 Comments

Carissime lettrici oggi vi parliamo del secondo e conclusivo capitolo del fantasy Wintersong di S. Jae-Jones edito da Newton. Vediamo di cosa parla questo romanzo.


Titolo: Shadowsong
Autore: S. Jae-Jones
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 29 novembre 2018
Genere: Fantasy
Pagine: 338
Costo: 4,99 € ebook, 8,50 € copertina rigida
Trama:
Sei mesi dopo essere riemersa dal Sottosuolo, Liesl si sta impegnando per promuovere, oltre alla carriera musicale del fratello, anche la propria. È determinata a concentrarsi sul futuro, senza pensare al passato, ma la vita nel mondo di sopra non è semplice. Suo fratello Josef è freddo, distante e riservato, mentre Liesl non riesce a smettere di pensare all’uomo misterioso che ha dovuto abbandonare oltre la barriera magica, colui che ha saputo ispirarle nel cuore una musica struggente e bellissima. Ma quando l’equilibrio tra i due mondi all’improvviso comincia a vacillare, Liesl dovrà fare ritorno nel Sottosuolo per risolvere un mistero che riguarda la vita, la morte… e il suo amato Re dei Goblin. Chi è? Da dove viene? Qual è il suo destino? Ora che il patto è stato infranto, il prezzo da pagare è altissimo: una vita per una vita. Se Liesl vuole davvero scoprire la verità, dovrà infrangere tutte le antiche leggi e sacrificarsi in nome di ciò che ama. Ma compiere questa scelta la renderà libera una volta per tutte o la condannerà per sempre?

Chi è S. Jae-Jones?
S. Jae-Jones è un’artista e una scrittrice. Nata e cresciuta nella soleggiata Los Angeles, ha vissuto dieci anni a New York – dove ha lavorato come editor di narrativa Young Adult – prima di trasferirsi nel North Carolina. Quando non è impegnata a scrivere, la si può trovare a scalare rocce, praticare skydiving, far fotografie, disegnare o trascinare il suo cane in lunghissime escursioni. Ha ottenuto un grande successo con Wintersong, di cui Shadowsong Ã¨ il seguito

Recensione:
Avevo già letto Wintersong ed ero molto curiosa di scoprire come sarebbe stata la vita di Liesl una volta abbandonato il Sottosuolo e se sarebbe davvero stata capace di restare fedele alle proprie scelte.
In Shadowsong ho ritrovato una Liesl combattuta, insoddisfatta, incompleta e sempre divisa tra ciò che desidera e ciò che ci si aspetta da lei. Per buona parte del libro è un personaggio in bilico tra due mondi, tra due cuori che trascina il lettore nella sua intima insoddisfazione lasciando un senso di amaro. Il rapporto con l’adorato fratello si è incrinato in conseguenza dei silenzi e delle cose taciute, la vita nell’Oltremondo ha lasciato segni indelebili e il rimpianto è sempre in agguato, la musica non è più un rifugio sicuro, una fonte di sollievo e soddisfazione. La vera ancora di salvezza per Liesl sono i suoi ricordi e inaspettatamente la sorella Kathe che da antagonista diventa l’unica vera alleata oltre che vera conoscitrice del suo cuore.
“Quando avevo deciso di lasciare il Sottosuolo avevo scelto di vivere invece di morire, di inseguire ciò che desideravi invece di rassegnarmi al mio destino. Mi ero ripromessa di affrontare ogni giorno come Elisabeth, nella mia completezza. Ma chi era Elisabeth, nella sua completezza? Chi era la donna a cui era stata data ogni opportunità ma che non era riuscita a coglierla? Chi era la sorella che aveva usato il dolore del fratello come scusa per scappare dai propri problemi?”
La storia procede secondo due diversi filoni narrativi, due diversi punti di vista: il presente narrato da Liesl e il passato del re dei Goblin narrato da una voce esterna.
Attraverso la musica Liesl riesce a comunicare con il Re dei Goblin, il suo amato, che si è trasformato da semiuomo in semimostro. Attraverso la musica Liesl riesce a ritrovare se stessa, il proprio cuore ed a capire cosa realmente desidera.
Qualcuno dovrà sacrificarsi per salvare chi ama, qualcuno dovrà rinunciare a parte di sé per donare la libertà a qualcun altro…
“Hai lui. Ma avrai per sempre anche me. La musica è il nostro ponte, Liesl”, mi spiega. “Suona, e resteremo per sempre insieme. Suona, e io ricorderò per sempre. Te. La vita. Cosa significa amare. Perché la musica è stata la prima cosa al mondo che mi ha mantenuto umano, la prima e l’ultima che ti restituisco”.
La tensione narrativa di questo libro è risultata altalenante così come il mio coinvolgimento nella storia. La parte centrale del libro, pur stimolando la mia curiosità illustrando la vita terrena del Re dei Goblin, è risultata ai miei occhi eccessivamente lenta e per certi aspetti ripetitiva nell'illustrare i vari tormenti di Liesl e Joseph. Il ritmo riprende in modo intenso negli ultimi capitoli donandoci un finale per certi aspetti atteso ma comunque pieno di serenità e di speranze per il futuro.
“Il finale della Sonata per la notte di nozze continua a cambiare e credo che cambierà ancora, ancora e ancora fino alla mia morte. In fondo, è così che funziona la vita e sono contenta di poter comporre e scrivere senza sosta finché non avrò trovato il giusto finale”.
Elena


* grazie alla copia ARC fornita dall' editore

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