Recensione

La biblioteca dei labirinti di Jeroen Windmeijer

settembre 04, 2019 Virgy 1 Comments

Carissime lettrici oggi vi parliamo  di La biblioteca dei labirinti di  Jeroen Windmeijerun thriller recentemente pubblicato dalla Newton Compton che è stato paragonato ai romanzi Dan Brown e che sta avendo grande successo in Olanda.
Titolo: La biblioteca dei labirinti
Autore: Jeroen Windmeijer
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 25 luglio 2019
Genere: Thriller storici
Pagine: 345
Costo: 2,99 € ebook, 7,43 € copertina flessibile, 12,90 € copertina rigida
Università di Leida, 20 marzo 2015. Il professor Peter de Haan ha appena concluso una lezione, quando tra le sue carte trova una busta bianca con un misterioso messaggio in latino: «Hora est». È giunta l’ora. Poco dopo, durante una cerimonia d’inaugurazione alla biblioteca, un crollo improvviso rivela un tunnel sotterraneo. Deciso a saperne di più, Peter si cala nell’apertura e scopre uno straordinario labirinto di gallerie. E lì, in mezzo alle macerie, c’è un uomo, nudo e ricoperto di sangue, privo di sensi. Come una vittima sacrificale… Ancora sconvolto per quanto è accaduto, il professore riceve un altro messaggio: «Tu sei l’eletto». Che cosa significa? Peter vorrebbe liquidare l’intera faccenda come una tragica serie di fatalità, quando la sua collega Judith scompare senza lasciare traccia. L’intrigo in cui si ritrova coinvolto ha conseguenze molto più pericolose di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Ha solo ventiquattro ore per ritrovare Judith, altrimenti verrà uccisa. Braccato dalla polizia, costretto a decifrare enigmatici indizi che rimandano alla Bibbia e alla vita dell’apostolo san Paolo, Peter dovrà fare molta attenzione se non vuole che la sua indagine si trasformi in un incubo…

Chi è Jeroen Windmeijer? 
Jeroen Windmeijer è nato nel 1969 in Olanda ed è un antropologo con all’attivo pubblicazioni accademiche sulle popolazioni indigene dell’Ecuador, presso le quali ha vissuto per molti mesi. Ama inserire nei suoi romanzi elementi biblici e di storia romana.
La sinossi di questo libro mi ha decisamente intrigata visti anche i paragoni fatti tra il neofita professor de Haan ed il famigerato professor Langdon e quindi, da brava amante dei thriller, non ho potuto che chiedere la possibilità di leggere e recensire questo nuovo romanzo.
Devo dire che ho avuto la netta sensazione che si tratti del primo di una serie di romanzi con protagonista Peter de Haan, tranquillo e sedentario professore universitario della facoltà di archeologia, che si troverà costretto a trasformarsi in novello detective.
Il libro, ci cui non voglio svelarvi nulla più di quello che avete già letto nella sinossi, alterna punti di vista che trovano diversa localizzazione nel tempo e nello spazio e questa scelta narrativa talvolta ostacola quello che dovrebbe essere il corretto fluire del racconto. Lo scrittore, inoltre, introduce interi capitoli sulla vita dell’apostolo San Paolo, raccontati da più narratori in modo talvolta ridondante e ripetitivo. Tali capitoli mi hanno lasciata sinceramente spiazzata, probabilmente anche per una personale ignoranza in campo agiografico, in quanto hanno descritto un uomo decisamente diverso da quello che mi ero sempre figurata essere un apostolo ed un santo.

“Finalmente, dopo duemila anni, riusciremo ad attribuire a Paolo, al nostro Paolo, l’importanza che gli spetta di diritto. Paolo, il nostro genio teologico, venerato per le ragioni sbagliate…”

Il thriller, pur non avendo una significativa capacità di trasporto, è discretamente costruito e non presenta situazioni paradossali tali da screditare l’attendibilità del novello detective che, anzi, a tratti appare impacciato ed in difficoltà catturando così inevitabilmente la simpatia del lettore.
“Fin dal principio aveva pensato che la soluzione al rompicapo gli sarebbe apparsa come per magia una volta che avesse finito di trovare tutti gli indizi. Ma, ora che in mano aveva solo una sequenza di numeri senza apparente significato, cominciava a dubitarne. Cosa avrebbe fatto se la traccia successiva fosse stata un’altra cifra? … Non era un genio come Robert Langdon. … Se l’indizio successivo non fosse stato qualcosa di ovvio, non avrebbe avuto alcuna idea su come risolvere il puzzle.”
La setta religiosa segreta che si cela dietro alla vicenda è ben strutturata e desta l’interesse del lettore con tutti i suoi segreti inerenti il culto di Mitra.

“La cosa importante… la cosa più importante in assoluto è che la gente capisca che i princìpi del nostro credo sono alla base di tante idee proprie di altre religioni e sistemi di pensiero. Quando scopriranno le origini della loro fede saranno colmi di stupore. Dovete provare a veder la cosa come un’opportunità di divulgare ciò in cui crediamo a un pubblico più ampio.”

Onestamente il libro non ha destato il mio entusiasmo, forse per la presenza di un protagonista non particolarmente carismatico, forse per i numerosi capitoli a stampo agiografico, forse per come è stato costruito l’intero impianto thriller (fin da subito è chiaro chi sia il colpevole, chi la vittima e quale sia il fine ultimo della “sfida”).
Ho quindi deciso di dare un doppio giudizio: uno personale ed uno oggettivo, sperando di leggere il proseguo di questa prima avventura del professor de Haan e di poter migliorare il numero di “libricini” assegnati.
Mi sento di consigliare questo romanzo agli amanti dei libri thriller che non esigono una tensione narrativa da “fiato sospeso” e soprattutto agli amanti dell’agiografia e della storia delle religioni.

Elena Barbieri
Voti 
Soggettivo 
Oggettivo

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1 commento:

  1. si.. a me non è piaciuta la cruentezza con cui ha aperto il libro. Per il resto la trama è simile ad un Dan Brown minore. Più di tutto mi ha colpito la figura di San Paolo... quasi che tutta la trama sia un pretesto per far passare la sua tesi e le sue teorie sulla figura di questo santo e la nascita del cristianesimo.

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