Recensione

Nove minuti di Beth Flynn

settembre 04, 2019 Chicca 0 Comments

Care lettrici, oggi vi racconto la mia opinione su NOVE MINUTI di Beth Flynn, 
primo volume della serie trilogy Nine Minutes #1 pubblicato il 12 agosto grazie alla Quixote edizioni.
Titolo: Nove minuti 
Titolo originale: Nine minutes
Autore: Beth Flynn
Editore: Quixote Edizioni
Genere: dark romance 
Serie: nine minutes #1
Data pubblicazione: 12 agosto 2019
Il quindici maggio 1975, la quindicenne Ginny Lemon viene rapita davanti a un minimarket a Fort Lauderdale da un membro della più nota e brutale gang di motociclisti della Florida del Sud.
Da quel momento in poi, la sua vita cambia per sempre. Le viene dato un nuovo nome, una nuova identità e una nuova vita nella base della gang al confine delle Florida Everglades, un mondo spaventoso e violento quasi quanto le paludi stesse, dove tutti hanno un nome falso e la lealtà è necessaria per sopravvivere.
Al centro di tutto c’è il leader della gang, Grizz: imponente, bello in modo selvaggio, terrificante ma in qualche modo tenero con Ginny. Lei diventa la sua ossessione e l’unico vero amore della sua vita.
Così inizia il racconto di una storia di ossessione e manipolazione, di una giovane donna strappata da tutto quello che conosceva e forzata a fare affidamento sull’unica persona in grado di garantirle attenzione, affetto e cura: il suo rapitore. Precoce e intelligente, ma ancora pur sempre un’adolescente, Ginny combatte per adattarsi alla sua nuova esistenza, inizialmente lottando e poi accettando la sua prigionia.
Verrà salvata? Scapperà? Riuscirà a uscirne viva, o uscirne del tutto? 
Questa storia è ambientata nella Florida degli anni 70 e racconta di una gang particolare di motociclisti che conducono uno stile determinato di vita e di azioni criminali di vario tipo. Gli appartenenti a tali gruppi coltivano una filosofia basata sulla fratellanza, l'onore e il rispetto.

Ginny è una ragazza solitaria e studentessa modello. È dovuta crescere velocemente da quando era una bambina, imparando ad occuparsi di se stessa e a gestire le finanze della famiglia. I suoi genitori sono due perfetti “figli dei fiori”, anaffettivi e conducono una vita al di sopra delle righe. Questo la porta a vivere in solitudine e a essere una studentessa modello, molto devota al cattolicesimo, fino al giorno in cui, a causa della sua ingenuità, viene rapita da un membro di una delle più sanguinarie gang di motociclisti.

«Forse non sono davvero una prigioniera, ragionavo tra me e me.
Forse sto esagerando. Questo non è reale. Queste cose si vedono solo nei film.»


Dopo un prologo che apre la porte a una storia oscura e ostica, il romanzo viene narrato dalla protagonista, con un salto temporale di venticinque anni. Inizia il racconto di Ginny che non ha mai conosciuto l’amore e l’affetto. Costretta e forzata a cambiare identità, Ginny può fare affidamento solo su Grizz, il leader della gang.
Grizz è un personaggio che mi ha affascinata sin da subito, dalla bellezza ruvida, ricoperto di tatuaggi, calcolatore e privo di scrupoli.

È un uomo pericoloso che convive tra il bene e il male, intelligente e astuto. Nonostante abbia fatto rapire Gin, che con la nuova identità si chiamerà Kit, Grizz la venera come se fosse una pietra preziosa. Non permette a nessuno di avvicinarsi a lei, non usa la violenza e non le fa mancare nulla, ma le toglie la libertà rendendo chiaro a tutti che è sua.

Adesso vi chiederete cosa spinge Gin a non cercare di fuggire e perché ne accetta le attenzioni e, soprattutto, come può innamorarsi nel tempo di quest’uomo... in questo romanzo nulla è lasciato al caso, il percorso psicologico è serrato e lascia riflettere il lettore, portandolo alla propria conclusione e riflessione. Gin impara negli anni a sopportare la realtà della vita criminale di Grizz semplicemente ignorandola e convincendo se stessa che nulla accade intorno a lei. Nel bene e nel male, Ginny trova la famiglia che non ha mai avuto, attenzioni che non ha mai ricevuto. È stata portata via da una casa dove è sempre stata ignorata e nonostante la crudeltà di Grizz, il modo di vivere allo stremo, si ritrova riempita di attenzioni, quelle stesse che non ha mai avuto il privilegio di avere.

Mi sono messa nei panni della protagonista e ho giustificato la sua ammissione data dal percorso che ha avuto dalla nascita. Per lei non è stato difficile sfumare i ricordi dei genitori che l’hanno cresciuta tra droghe, alcol e incuria; come poteva non sentirsi al sicuro, apprezzata e affascinata da un uomo che si preoccupa che sia felice e che non le fa mancare nulla? Gin inoltre è molto giovane, ha solo quindici anni quando viene rapita; seppur molto arguta, non ha esperienza e non conosce il mondo fuori dal posto in cui vive. Nel tempo prova a trovare il modo di aleggiare la sua coscienza, ci sono alcuni eventi che la fanno riflettere gettandola in crisi, come tutti coloro che crescono troppo in fretta, e nella negazione, ti ritrovi a provare emozioni contrastanti che hanno conseguito alla perdita di se stessi.

La lettura di questo romanzo richiede non solo una mente aperta, soprattutto bisogna esaminare con attenzione il racconto che si snoda nelle pagine perché basta un niente per perdere elementi fondamentali per il chiarimento delle varie vicende.

Nove minuti è una storia avvincente dal ritmo narrativo incalzante dove l’autrice è stata bravissima a collegare gli eventi complessi e ben dettagliati. I personaggi sono ben delineati nel loro percorso e l’aspetto psicologico mi ha portata a capire i tratti emozionali che danno la forza e l’energia anche quando la storia diventa più marcata.

Consiglio a tutti la lettura di questo romanzo alquanto singolare che sorprende pagina dopo pagina e tiene alta l’attenzione fino al raggiungimento di un finale dove non c’è il clinfflanger, ma segreti ancora da scoprire. È stato quando pensavo che tutti i tasselli del puzzle fossero ormai incastrati alla perfezione, l’autrice mi ha fatto spalancare la bocca che una rivelazione che mai mi sarei aspettata.

Non fatevi sfuggire questa storia dalle molteplici sfaccettature perché è unica nel suo genere, affascinante e così piena di emozioni contrastanti che non vi lascerà indifferenti. Ultima nota da non sottovalutare è la buona traduzione del testo e un eccellente adattamento alla nostra lingua.

Rimango in attesa del prossimo volume della serie e nel frattempo vi auguro buona lettura.

Chicca

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