Intervista

Monique Scisci

settembre 11, 2019 Virgy 0 Comments

Care Cercatrici eccoci a un altro appuntamento di Due chiacchiere fra noi, la scrittrice invitata oggi è Monique Scisci.
Come di consueto ci siamo sedute davanti a una buona e calda tazza di caffè con qualche pasticcino e l'abbiamo intervistata per voi, ponendole alcune domande, tra queste anche quelle di alcune lettrici.
Pronte a scoprire che cosa ci ha rivelato?

Monique Scisci
1) Chi è Monique quando scrive?

Monique) Questa è una domanda davvero interessante a cui, tuttavia, è difficile rispondere. La scrittura è parte integrante della mia quotidianità e forse sarebbe più facile spiegare chi sono quando non scrivo o non mi occupo di scrittura. Josephine, la protagonista della serie Chiudi gli occhi, sostiene di essere ciò che fa, sente di esprime la sua reale essenza attraverso il lavoro, come se questo fosse un’estensione della sua personalità ed è un po’ la caratteristica che ci accomuna. Non a caso è uno dei personaggi che amo di più. Quando scrivo sono una persona che realizza i suoi sogni, quindi soddisfatta e concentrata su ciò che sta facendo. Attraverso la scrittura incanalo ossigeno, mi nutro di parole, viaggio con la fantasia, sciolgo i vincoli della realtà e mi sento libera. Ecco dunque la risposta: Monique quando scrive è una persona libera.

2) Vorrei chiederti come è nata l’Accademia della scrittura e come riesci a conciliare il tempo per scrivere?

M) L’Accademia della scrittura nasce da un sogno, quello di aiutare gli aspiranti scrittori a trovare un luogo (per ora virtuale) in cui crescere, scambiare opinioni e migliorarsi. L’Accademia non è un semplice service, ma un contenitore di possibilità. Osservando il panorama editoriale mi sono resa conto che molti autori talentuosi rimangono alla deriva per mancanza di strumenti. Il mio obiettivo è di dare loro la possibilità di realizzare il proprio progetto attraverso percorsi formativi personalizzati, mirati allo sviluppo consapevole dell’idea. Quando revisioniamo il manoscritto di un cliente, cerchiamo di indurlo al ragionamento e gli offriamo la possibilità di crescere affinché acquisisca la padronanza degli elementi narrativi. Per quanto riguarda il tempo, ho creato un team di professionisti pronti a rispondere a qualsiasi necessità, loro sono una risorsa indispensabile. Relativamente alla scrittura, scrivo la sera o nel week end. Ho lavorato undici anni in un’azienda edile, niente mi ha mai impedito di sognare attraverso i miei romanzi.

Chiudi gli occhiUn nuovo inizio
3) Monique un aggettivo per definire te come scrittrice e uno per definire i tuoi romanzi.

M) Mi ritengo una persona determinata e i miei romanzi sono assolutamente borderline. La serie di Chiudi gli occhi, per esempio, non può essere inserita in un’unica categoria. Oltre al romance c’è una forte componente erotica che è il file-rouge che lega tra loro i personaggi principali. La suspense caratterizza molti passaggi fondamentali e la sotto-trama è degna di uno spy story. Le mie storie sono un’amalgama di vari filoni narrativi. La difficoltà sta nel dosare gli elementi affinché risulti chiaro al lettore il genere di appartenenza. Mi piacciono le sfide.

4) Com’è nata la tua passione per la scrittura e il tuo luogo preferito per farlo?

M) La passione per la scrittura nasce dal piacere della lettura, le due cose sono strettamente legate. Ho iniziato a scrivere per caso, assecondando un mio desiderio personale e senza nessuna pretesa di pubblicazione. Avevo in mente una storia e anziché lasciarla scorrere nella mia mente come ho sempre fatto, ho deciso di scriverla. Questo è successo nel 2010, dopo due anni il romanzo è stato pubblicato da un piccolo editore e nel 2014 ho iniziato a scrivere per Rizzoli, a quel punto la mia passione si è trasformata in professione. Scrivo ovunque, basta che ci sia un divano, mi piace stare comoda, per questo porto sempre con me il portatile.

Se un giorno ci rincontreremo (Youfeel)Parlami di te (Youfeel)
5) Cosa non deve mai mancare nelle tue storie?

M) La suspense perché credo sia un elemento imprescindibile per tenere il lettore incollato alle pagine e l'erotismo. Il sesso spesso è la chiave delle relazioni umane.

6) Il panorama dell’editoria Italiana.
Cosa ne pensi?

M) Siamo in un momento difficile, il numero di lettori in Italia è in caduta libera nonostante l’offerta di titoli pubblicati sia in continua crescita. La crisi del settore è uno smacco al nostro Paese. Il mercato digitale è in leggero rialzo, oggi sempre più lettori optano per l’ebook che è più “comodo” e per certi versi più economico e favorisce le vendite, ma non è sufficiente a salvare l’Italia dall’oblio. Secondo i dati OCSE-PISA tra i ceti dirigenti e professionali il 38,1% non legge alcun libro e tra gli stessi laureati il 32,3% non legge nel tempo libero. Questo, a mio avviso, è un dato allarmante su cui dovrebbe concentrarsi prima di tutto il sistema scolastico che non incentiva la lettura e propina sempre gli stessi titoli agli studenti. C’è bisogno di un cambiamento e sarebbe bene iniziare dalle fondamenta, ovvero dalla formazione. C’è bisogno di amanti dei libri sempre più giovani. Inoltre, uno dei problemi del settore è la vendita di titoli italiani all’estero. Tendiamo ad acquistare i diritti di autori stranieri, ma difficilmente riusciamo a esportare le nostre opere. Tuttavia, voglio sperare che le cose stiano cambiando. Negli anni abbiamo assistito a diverse transizioni interessanti che sono sicura aiuteranno il mercato editoriale a vivere una nuova ripresa non solo in termini economici, ma anche culturali.
Il segreto dell'ordineL'ampolla scarlattaOne Day
7) Monique scrivere e farlo bene credo non sia cosa semplice, quando si scrive una storia, come si riesce a creare dei bei personaggi credibili e coerenti? Come anche la storia?
Dare aspetti psicologici e caratteriali, modi di fare, di parlare, essere, descrivere scene? Quante informazioni, appunti ci sono dietro?

M) Ogni personaggio necessita di una caratterizzazione verosimile che resti coerente nel corso della storia. Per farlo è necessario attingere dalla realtà, studiare le persone che ci circondano e i loro comportamenti. Bisogna prendere nota di ogni dettaglio anche il più piccolo. Di solito mi aiuto scrivendo delle schede, che sono dei veri e propri identikit e leggo spesso testi di psicologia. Per quanto riguarda la trama l’idea è solo l’inizio, poi deve essere strutturata e modellata affinché risulti accattivante. Imparare a scrivere una buona sinossi è il primo passo, ma è fondamentale conoscere gli strumenti della narrativa. È necessario quindi studiare tanto, cercare informazioni e soprattutto non smettere mai di essere curiosi nei confronti del mondo esterno. Dietro a ogni scena ci sono settimane di tentativi, approfondimenti, analisi, è un lavoro che richiede tempo, sacrifici e molta pazienza.

8) Ultima domanda: dopo Mads e Josephine, dei quali aspettiamo il capitolo finale, hai già qualche altro protagonista che ti frulla in mente? Continuerai con questo genere?

M) Dopo Mads e Jos, l’ultimo capitolo della serie uscirà fra un paio di mese, ci saranno Keegan e Isabelle, due personaggi particolari, in conflitto fra loro e con i propri valori. Crescono in un’ambiente ostile, ma seguono due percorsi di vita diversi. Si amano, ma difendono i propri ideali e sarà questa lotta a separarli. La storia mi frullava nella testa da tempo, scriverla però non è stato semplice e capirete perché quando la leggerete. Ancora una volta siamo in America, non più a New York, ma in Virginia, Texas e Florida e faremo delle trasferte non molto piacevoli in Messico. Insomma, sarà un’avventura da cardiopalma.

Monique ti ringraziamo per la disponibilità e quando vuoi il nostro Blog è sempre aperto.

Monique) Grazie a voi per avermi ospitata, è stato un piacere rispondere alle domande delle vostre lettrici.

Sabrina

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