Recensione

Still di Kennedy Ryan

settembre 12, 2019 Flinka 0 Comments


Carissime Cercatrici, oggi vi parlo del nuovo romanzo uscito in casa Hope: Still, terzo volume della dilogia Grip scritto da Kennedy Ryan. Ovviamente questo romanzo, per meglio essere gustato, deve  essere letto dopo Flow e Grip.
Titolo: Still (serie Grip)
Autore: Kennedy Ryan
Editore: Hope edizioni
Genere: Music romance, contemporary romance
Link:  https://amzn.to/31f1F9p
Sarò lì.
Nella buona e nella cattiva sorte.
Fino alla morte.
Puoi contare su di me.
Le promesse che la gente fa.
I giuramenti che facciamo.
Ipotesi del cuore.
L’emozione ci dice ciò che proviamo, ma la vita… la vita ha la capacità di immergerci in acqua bollente, far bruciare le nostre illusioni, mettere alla prova la nostra fede e le nostre convinzioni.
Il fluttuare dell’amore è una farfalla, ma l’amore collaudato è un’ancora.

Per Grip e Bristol, l’amore è cominciato in cima a una ruota panoramica sotto le stelle.
Ma quando quell’amore verrà messo alla prova, voleranno o cadranno?
«Ti farò quello che la primavera fa agli alberi di ciliegie» sussurro, parafrasando la poesia di Neruda

Per me la serie finiva con le montagne russe di Grip, il secondo volume. Ammettendo che nonostante io ami l’autrice non mi ero assolutamente accorta che ci fosse un terzo volume, in quanto il secondo volume chiude in maniera perfetta la loro tormentata storia.
Mi sono chiesta cosa accidenti avrebbe scritto la Ryan in questo terzo volume e le idee erano praticamente pari a zero. Ovviamente non mi sarei mai persa la possibilità di leggere il romanzo perché sapevo con certezza chirurgica che la Ryan avrebbe trovato ancora il modo di stupirmi.
E in effetti così è stato. Lungi da essere una storia rose e fiori, ci mostra quello che succede all’indomani della loro scelta d’amore. Ci mostra come il resto del mondo spesso non riesca a comprendere questa scelta, soprattutto quando uno come Grip si fa portavoce di una condizione difficile della sua gente.


E' proprio la sua gente a non comprenderlo, a storcere il naso di fronte alle sue scelte, di fronte al suo amore per una bianca. 

«Sei solo una fase per lui.» Le sue labbra carnose si piegano in una smorfia di derisione. «E come tutte le fasi, gli passerà. Svanirai quando sarà stanco di doverti spiegare il suo essere nero e di dover rispondere alle tue domande stupide. Un giorno vorrà essere capito, non solo scopato.»

A quanto pare la maggior parte delle volte il pregiudizio è talmente alto come un muro invalicabile che non si riesce a capire che si tratta solo ed esclusivamente d’amore e non ci sono altri motivi reconditi dietro questa scelta. Ci sono solo 10 anni di un amore che è stato soffocato, rifiutato, nascosto, ma che alla fine è venuto fuori con tutta la sua forza.

«Sono io casa tua, Bristol.» È così determinato. Il suo amore per me non vacilla mai, ha la certezza che ci apparteniamo a prescindere da cosa dicono gli altri. Provo di nuovo vergogna per aver lasciato che le parole di Jade, le critiche di Angie, e Qwest per il solo fatto di essere Qwest, mi abbiano fatto dubitare anche solo un po’.

Grip e Bristol sono due personalità forti e decisi, due universi che collidono in una passione sconfinata, due persone che farebbero di tutto per non mettere in pericolo l’altro, due persone che perderebbero se stessi pur di salvare l’altro.
Anche questo romanzo è una lotta, no contro loro stessi per affermare e svelare questo sentimento, ma è una lotta contro il resto del mondo che non li capisce e che vorrebbe ricacciarli dietro ai soliti banali stereotipi.
Questo è quello che ho amato del romanzo della Ryan, la sua capacità di mostrarci il potere sconvolgente dei pregiudizi, la lama fredda e affilata degli stereotipi, ci parla di bianchi, di neri, ci parla del razzismo al contrario, quello di cui siamo poco abituati a sentirne parlare se non attraverso qualche film.
Quando si legge questo romanzo non si legge una semplice storia d’amore, ma si legge la storia di un popolo, quello nero, che ha subito e subisce ancora angherie e ingiustizie gratuite. Convogliato nelle pagine di un rosa c’è un messaggio di giustizia, un modo per aprire gli occhi e scoprire quello che succede ancora in certi posti. E’ un romanzo in cui persone di colore vivono e respirano e, se non vi piacciono i romanzi su gli uomini di colore, qui di certo non potrete fare finta che Grip sia bianco perché ogni suo respiro è per Bristol e per la sua comunità. Lui è arrivato in alto, ma non si scorda le sue origini, le sue radici, la sua famiglia.
Oltre a questo la Ryan ci parla della coppia, dei problemi che possono sorgere e di drammi sconvolgenti e assolutamente inaspettati ma assolutamente veri e possibili.
Sono arrivate pagine di puro dolore e lacrima che mi hanno sconvolto perché veramente non me le aspettavo e forse questi due personaggi non meritavano proprio tutto questo altro dolore. Ho versato milioni di lacrime perché immedesimarmi nella situazione e chiedermi cosa avrei fatto al posto loro è stato automatico.
Credo non ci siano risposte giuste e meno sofferte a questo dolore così grande, ma l’autrice è stata troppo cattiva a infierire così con loro.
Non voglio spaventarvi, il lieto fine vi aspetterà dopo il dolore e le lacrime!

Mia madre è piena di difetti, ma ho smesso di tenere conto dei suoi errori molto tempo fa. La lista era diventata troppo lunga e si era trasformata in un registro della mia amarezza. Nonostante tutto questo e nonostante tutte le volte in cui ci siamo scontrate negli anni, io sono un ramo di quest’albero. Spero di crescere più dritta e che le mie radici siano piantate più a fondo. Spero che i miei rami si espanderanno di più, per offrire quel riparo che mia madre spesso ha negato, ma se raggiungerò mai l’ampiezza di una sequoia o la forza di un platano,...., so che Angela Gray sarà l’albero da cui sono partita. 

Io ringrazio infinitamente la Hope per aver tradotto questa autrice così speciale che finalmente ci ha regalato un romanzo con problematiche vere sulla comunità di colore americana e sulle relazioni interrazziali. Un romanzo che ha un cuore e un’anima e spero che la casa editrice ci pubblicherà altri libri di questa fantastica penna!

Fabiana



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